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Dai padroni oscuri nel 2019 avremo altre finte rivoluzioni

Fonte: http://www.libreidee.org/2019/01/dai-padroni-oscuri-nel-2019-avremo-altre-finte-rivoluzioni/

Nel 2015 dicevamo per il 2016: «Alcune crisi mondiali come quella Islam-Occidente o quella Occidente-Russia, create per condizionarci, assumeranno forme e sviluppi ancora più inquietanti: l’aumento dell’emergenza migratoria e del terrorismo islamista in Europa, l’estendersi della crisi ad altri paesi, l’estensione di un ruolo inquietante e destabilizzante della Turchia di Erdogan». Queste stesse tendenze si sono manifestate anche nel 2017 e nel 2018. E certamente continuerà in questo modo nel 2019, aggiungendo l’aggravarsi prevedibile del contrasto interislamico sciiti-sunniti, e quello inter-sunnita tra il fronte guidato dal Qatar ed il fronte guidato dall’Arabia Saudita. E sempre nel 2015-2016-2017 scrivevamo: «La guida occulta mondiale rimarrà saldamente nelle mani della piramide gesuita-massonica, anche se il superiore gioco del divide et impera comincerà a creare fratture competitive anche in questo fronte». Questo è con grande precisione quello che è poi avvenuto e che avrà ulteriori sviluppi nel 2019. La Brexit, la presidenza Trump, il ruolo dei sovranisti solo apparentemente anti-sistema, le manifeste debolezze del quadro intereuropeo, i fallimenti e le spaccature del Pd, il risorgere delle destre parafasciste, le forti voci di dissenso a Papa Francesco nelle gerarchie cattoliche…

Questi e numerosi altri segnali mostrano con evidenza che il blocco granitico di potere gesuita-massonico ha ormai delle forti incrinature. Foriere di forti tempeste, di feroci scontri, ma anche di maggiori spazi per la libertà delle coscienze. Come già per lo scorso anno, la presidenza Trump appare come un elemento di forte rottura degli equilibri precedenti, e continuerà ad avere certamente un ruolo destabilizzante – come dimostrano le prese di posizione filo-sioniste su Gerusalemme, l’attiva campagna industrialista e antiecologista, le guerre commerciali al resto del mondo e l’aperto sostegno ai peggiori ambienti economici americani. Da una parte sarà il più forte ostacolo ai disegni di dominazione del gruppo gesuita-massonico, ma dall’altra anche un elemento amplificatore di forme-pensiero degradanti, aggressive, violente, antiumane. Una modalità molto diversa da quella “gesuitica” fredda e apparentemente “buona”, ma sempre per fini manipolatori. Che tuttavia già da qualche anno non stava dando i risultati sperati di “seduzione” ampia ed efficace dell’opinione pubblica.

Di fronte alle varie risposte positive delle coscienze in risveglio, che non si sono fatte sedurre più di tanto dai disegni di centralizzazione e verticalizzazione, i gruppi di manipolazione mondialisti hanno ormai chiaramente deciso di puntare su un periodo di emergenze e di spaccature, che prepari il terreno in modo forzoso ad una nuova, successiva spinta alla centralizzazione, e ad una ulteriore perdita di libertà e sovranità locali. Visto che non ci convinciamo con le “buone”, loro stanno liberando nuovamente i “cattivi” evidenti, e hanno riaperto il ring degli scontri e della devastazione. Ma speriamo bene, soprattutto nelle risposte delle coscienze. Il ruolo di Putin va interpretato nella stessa direzione. Non si tratta di un “salvatore”, come molti in modo ingenuo interpretano il ruolo di questo sanguinario feudatario del potere, ma di una delle pedine fondamentali del “divide et impera” che si affaccia come nuova stagione della manipolazione, e che vedremo svilupparsi ancora nel 2019. Anche in Italia il patto d’acciaio gesuita-massonico, che ha prodotto papato e renzismo, e che ha falcidiato le fila dei vecchi avversari politici ed economici, sia ai livelli locali che nazionali, comincia a mostrare alcune crepe.

Il gioco politico – con la evidente crisi dello sfrontato e ridicolo renzismo, e del decotto Pd – si è riaperto, come prevedevamo già dal 2017. L’influenza della presidenza Trump e degli ambienti conservatori internazionali si è già fatta sentire negli equilibri politici italiani, con l’improvviso risorgere della destra leghista. Una destra che, dietro la sentita esigenza di ordine e sicurezza, nasconde ed esercita una sollecitazione anti-coscienza all’odio e all’egoismo. Avevamo scritto che avremmo probabilmente visto un Cinquestelle chiaramente indirizzato a cercare di agguantare le poltrone di comando di Palazzo Chigi. E avevamo anticipato che, qualora questo fosse avvenuto, la dirigenza M5S avrebbe svelato il proprio vero volto di strumento del potere, di nuovi camuffamenti manipolatori delle solite vecchie congreghe. Una presidenza del Consiglio e altri incarichi di governo nelle mani di uomini chiaramente vicini ai gesuiti, e le stupefacenti virate in senso filo-americano, filo-Nato, filo-euro, filo-Unione Europea, filo-finanza internazionale, filo-vaccini, filo-spese militari, filo-Tap e altro, la dicono lunga su chi veramente si cela dietro gli impulsi sani di tanti bravi ragazzi. Bravi idealisti, illusi per anni dalle seduttive parole di una maschera Grillo ormai ridotta al silenzio. E che sono e saranno i primi a soffrire per i brutali “tradimenti”, che vedremo crescere e farsi evidenti – a beneficio delle coscienze – anche nel 2019.

Ora queste due appendici italiane del divide et impera mondiale, la destra parafascista della Lega e il gesuitico Cinquestelle, convivono con difficoltà nel governo, pur di sostituire la classe dirigente precedente, ormai decotta e non più utile al potere vero, preparando la stagione di un nuovo teatro di finta alternanza democratica, nel quale la Lega si porrà come nuova destra egoica e  conservatrice, e il M5S come nuova sinistra fintamente progressista. Un nuovo teatrino fatto per illuderci che un cambiamento della politica sia avvenuto, concedendo qualcosa alle masse e sacrificando con nostra soddisfazione vecchi gruppi politico-affaristici, pur di consentire ai soliti poteri occulti di continuare a gestire e manipolare la struttura istituzionale politica, economica, scientifica e culturale. Il progetto di Unione Europea è ormai entrato in una fase di crisi: il vento del divide et impera, sulla spinta della Brexit, delle proteste di piazza francesi, delle spinte leghiste, pentastellate, ungheresi, austriache, polacche, soffia forte sulle strutture europee, accompagnato dalle spaccature create dalla artificiosa e forzata emergenza immigratoria. Tutto ciò avrà un peso nelle elezioni per il Parlamento Europeo del 2019, e da queste potrebbe emergere un nuovo equilibrio delle strutture europee.

Un cambiamento possibile perché nulla cambi, in fondo, nella tenuta dei grandi poteri dietro le quinte, sul modello di quanto sta gattopardescamente avvenendo in Italia. Come già detto lo scorso anno, le forze mondialiste cercheranno in ogni modo di sfruttare anche questa crisi per creare ulteriori emergenze e ricompattarci sotto ulteriori perdite di sovranità. Ma non è detto riescano. Dipenderà molto dal grado di risveglio dell’opinione pubblica. I governi delle grandi potenze occidentali continueranno a perseguire i disegni dei loro padroni oscuri, ammantandosi di perbenismo e dell’immagine ipocrita di finte democrazie. Mentre il volto anti-umano della emergente potenza cinese sarà ancora più evidente, e la grande civiltà indiana continuerà a sprofondare in un gretto e volgare materialismo. E l’Africa, apparentemente abbandonata e lasciata al proprio destino, sarà sempre più da una parte terreno del conflitto di religioni e culture, e dall’altro territorio di conquista delle armate economiche neocolonialiste straniere. E i paesi islamici continueranno a svolgere il ruolo di vittime e di volano della creazione di vortici di violenza, odio e paura con effetti anti-coscienza in tutto il mondo. Mentre un Israele sempre più fanatico, duro e nazionalista continuerà a svolgere un ruolo squilibrante in tutto il Medio Oriente.

Le grandi forze industriali continueranno a inquinare e devastare l’ambiente, e i loro padroni oscuri useranno in modo crescente il disastro creato dai loro stessi strumenti per evidenziare l’emergenza climatica e spingere il mondo a creare nuove forme di governance mondiale e le nazioni a cedere sovranità. Anche in questo caso la presidenza Trump sembra ostacolare temporaneamente questi progetti (ma forse favorirli a più lunga scadenza, inducendo un ulteriore peggioramento dell’emergenza ambientale). L’attacco portato alla salute dei corpi attraverso la perversa strategia mondiale di obbligo vaccinale – partita proprio dall’Italia – continuerà certamente con forza, attraverso il malefico strumento di vaccini appositamente alterati per indurre problemi alle coscienze in risveglio. Prepariamoci a una lotta dura e intensa, nella quale avremo l’appoggio del Cielo. Fino ad ora questa operazione ha prodotto come risultato un forte risveglio di coscienze, in numero crescente. Questo effetto continuerà anche nel 2019, soprattutto a causa dell’aumento delle reazioni “avverse” ai vaccini, alle quali l’opinione pubblica sarà sempre più attenta.

Anche nel 2019 ogni crisi verrà fomentata o usata per controllarci meglio, per spingerci infine verso formazioni centralizzate mondialiste o premondialiste, come l’Europa, per toglierci sovranità, democrazia e libertà esteriori. Faranno tutto questo, come nel 2018 e negli anni precedenti, solamente per bloccare il più grande fenomeno dei nostri tempi: il risveglio delle coscienze. Quel risveglio che per la prima volta nella storia umana sta producendo masse importanti – anche se non ancora maggioritarie – capaci di una epocale rivoluzione interiore: quella di mettere gli esseri della natura, gli animali e gli altri esseri umani, quanto meno sullo stesso piano di se stessi. Quella rivoluzione interiore che per la prima volta fa in modo che tanta gente – almeno un terzo dell’umanità – cominci a pensare che non siamo venuti qui per predare tutto quello che incontriamo, ma per vivere in armonia con la natura e volendo l’uno il bene dell’altro. Cominciando finalmente ad amare il nostro prossimo come noi stessi. Ecco, anche nel 2019 grandi e oscuri poteri di manipolazione cercheranno di bloccare o rallentare questa rivoluzione delle coscienze, il cui effetto sarà un giorno la liberazione dell’umanità proprio da quei poteri.

(Fausto Carotenuto, estratto da “Come sarà il 2019?”, post pubblicato su “Coscienze in Rete” il 29 dicembre 2018. Già analista geopolitico dell’intelligence Nato, l’autore è approdato a una visione spiritualistica del mondo, condensata nel saggio “Il mistero della situazione internazionale”, pubblicato da UnoEditori. Carotenuto considera i gesuiti come il vertice della piramide vaticana, e giudica altrettanto negativamente la massoneria nel suo complesso, in quanto organismo di ispirazione mondialista, a suo parere interamente funzionale a un disegno di dominio, parallelo a quello gesuitico).

Il denaro nel percorso spirituale

Fonte: http://www.salvatorebrizzi.com/2018/05/il-denaro-nel-percorso-spirituale.html

Il denaro è il compenso che riceviamo per aver fatto qualcosa per il mondo. Non dobbiamo infatti concentrarci sullo sforzo per ottenere denaro, ma dobbiamo rispondere alla domanda: «Qual è l’attività che più mi piace svolgere e che posso offrire come mio dono per il mondo?». Il mondo ha bisogno che tu diventi una persona di successo ed è un tuo dovere rispondere a questa chiamata.

Il denaro di per sé non ci farà diventare grandi, ma è il mezzo che possiamo utilizzare per compiere cose grandi. Per fare questo dobbiamo però risolvere un paio di meccanismi che si trovano radicati nel nostro inconscio:

1)   L’avidità di denaro, che ci fa credere di aver bisogno di cifre sempre più consistenti, perché la famosa “sicurezza economica” è come la linea dell’orizzonte nel deserto: una linea immaginaria, impossibile da raggiungere all’esterno di sé. L’avidità deriva dalla paura di morire.

2)   Il senso di colpa riguardo al denaro, quello che ci fa pensare: il denaro è la radice di tutti i mali, il denaro è il demonio, il denaro è responsabile delle guerre, il denaro rende disonesto chi lo possiede, non si può diventare ricchi e rimanere puri e piacere a Dio. Questo meccanismo INCONSCIO fa sì che colleghiamo ogni guadagno che vada oltre la mera sopravvivenza, all’azione del male dentro di noi.

Io qualche vero ricco in passato l’ho conosciuto (di quelli che entrano da Louis Vuitton e comprano un intero scaffale) e vi posso assicurare che non sono avidi di denaro. Lo usano, lo apprezzano, lo sfruttano, ma non ne sono avidi, perché non vivono nella paura. E sono così non perché appartengono a un’altra specie, ma perché sono stati educati fin da piccoli a concepire in questo modo il denaro. Non sono stati educati né alla paura di rimanerne senza, né al senso di colpa per averlo. E quei pochi – meno di quel che pensate – che si sono arricchiti pur essendo avidi… prima o poi perderanno ciò che hanno… e nel frattempo saranno vissuti nella paura di perderlo. Se insieme alla ricchezza non c’è anche serenità interiore non si può parlare di vero benessere, altrimenti potremmo prendere come esempi anche i boss mafiosi, ma credo che nessuno di voi si sentirebbe felice nel condurre quel tipo di vita.

 

Noi vogliamo amare il denaro come si ama – o si dovrebbe amare – il proprio partner: con gioia, con ammirazione, con trasporto… ma senza attaccamento, senza possesso, senza paura di poter perdere l’oggetto del nostro amore. Questo è un amore che rende libere entrambe le parti e fa sì che continuino ad attrarsi.

Esiste un approccio “verticale” al denaro, che va oltre le comuni concezioni:

1)   Il denaro può essere amato, ma non posseduto;

2)   Il denaro non va combattuto, né bisogna combattere per esso;

3)   Il denaro va rispettato, ma non idolatrato;

4)   Il denaro serve per migliorare il mondo;

5)   Del denaro si può disporne a piacimento pur senza sentirlo proprio;

6)   Il denaro serve a realizzare obiettivi, ma non è l’obiettivo;

7)   Il denaro diviene veramente nostro solo quando non ne sentiamo più il bisogno.

In un mondo che ha una disperata necessità d’aiuto non possiamo limitarci a guadagnare i soldi che ci servono per arrivare a fine mese e permetterci una vacanza all’anno. Questo è il vero egoismo. Questo significa pensare unicamente a se stessi e alla propria famiglia, utilizzando come scusa la povertà e il desiderio di rimanere onesti. Più soldi significherebbe anche più responsabilità nei confronti del mondo, e in fondo poche persone vogliono portare questo fardello.

Non costruite pozzi in Africa perché siete poveri o siete poveri perché non usereste mai i soldi per costruire pozzi in Africa? Non avete grandi obiettivi perché siete poveri oppure siete poveri perché non avete grandi obiettivi?

Nelle scuole del futuro insegneranno che il denaro deriva dall’amore per la propria missione di vita. Il denaro verrà considerato uno strumento spirituale, attraverso il quale ogni persona potrà misurare se stessa, ossia il suo rapporto profondo con la paura e con il senso di colpa. Analizzando il loro rapporto con il denaro le persone saranno in grado di portare alla luce ciò che si nasconde nel loro inconscio. Il denaro, infatti, non mente mai.

Non il desiderio di fare soldi, bensì una visione straordinaria guiderà i nostri figli… che saranno i ricchi del futuro, non grazie, ma nonostante i loro genitori. Il denaro servirà a convogliare la luce dell’anima all’interno della materia, permettendole di manifestarsi appieno attraverso il compimento d’una particolare missione.

Come gli abusi fisici si trasmettono da una generazione all’altra a causa dell’esempio del genitore che viene registrato nei muscoli e nelle ossa del bambino – il bambino abusato diventa infatti spesso a sua volta un abusatore – allo stesso modo, il rapporto disfunzionale che i genitori hanno con il denaro viene registrato e tramandato ai figli. Un appello ai genitori: non crescete i nuovi poveri che poi verranno consolati da papa Francesco, piuttosto crescete i nuovi ricchi che con la loro influenza cambieranno anche la politica e aiuteranno il mondo a crescere.

Correggere il proprio atteggiamento nei confronti del denaro contribuirà a sistemare quasi ogni aspetto della vita.

Billy Graham (1918-2018, famoso predicatore americano e consigliere spirituale per 12 presidenti degli Stati Uniti, da Harry S. Truman a Barack Obama)

Perché hanno ucciso la Dea?

Scritto da: Gian Piero Abbate
Fonte: http://www.dottabbate.it/95-perch%C3%A9-hanno-ucciso-la-dea.html

Grazie a un lavoro di gruppo condotto dall’amico Eugenio, kinesiologo, mi è arrivata l’informazione che circa 99 vite fa era stato modificato il nostro DNA, includendo in una “cartella” ben nascosta una informazione del tipo: “non devi essere connesso alla Luna e alla Terra”.

Come al solito ho cercato di mettere assieme questo dato con le mie conoscenze per verificare se era attendibile o no. Certamente non per mancanza di fiducia, ma per il mio innato scetticismo. 99 vite fa vuol dire più di 10.000 anni fa, cioè un periodo attorno al 8.000 a.C.

Per inquadrare il momento storico, ci troviamo poco prima del diluvio universale. Voglio chiarire che il diluvio di cui parla la Bibbia non è stato “universale”, e neppure ha riguardato tutta la Terra, ma solo l’America, l’Africa, L’Europa e la Mesopotamia, usando i termini attuali. Probabilmente ci sono stati diluvi, in epoche diverse, nelle altre regioni del pianeta, come testimoniano antiche leggende sparse ovunque.

Kingsley, nei suoi studi, aveva ipotizzato un diluvio nell’epoca suddetta e in quelle regioni, pensando a un innalzamento del mare di 155 metri, ma in tempi molto recenti, nel 1993, un gruppo di geologi americani della Columbia University, attraverso gli studi sul Mar Nero, hanno datato, con precisione, il diluvio al 7.540 a.C. ipotizzando un’onda molto più devastante. Se siamo prima di questo evento, 99 vite fa, cosa ci dice la Bibbia degli eventi pre-­‐diluvio? È il momento nel quale i “figli di Dio” continuano la loro trasgressione, accoppiandosi con “le figlie belle degli uomini”, e per questo la loro vita viene ridotta a 120 anni, come avviso che se non cambieranno condotta ci sarà un provvedimento più drastico.

Uscendo dal racconto biblico, che ha un sapore di mitologia, ma racconta la memoria di fatti concreti, ed entrando in quanto gli “Amici” del piano di sopra ci hanno rivelato attraverso gl’incontri con Eugenio Siragusa, i “figli di Dio” sono gli Atlantidei, esseri di Luce arrivati da Mallona, il pianeta che era esploso. Per contro le “figlie degli uomini” sono delle ancestri, come don Guido Bortoluzzi le chiama nelle sue visioni, cioè sono dei primati, dai quali parzialmente discendiamo, dopo vari innesti fatti sul nostro DNA.

Mi è venuto spontaneo pensare che l’innesto dell’informazione nascosta, detta all’inizio, sia stata opera degli Atlantidei, che utilizzavano gli ancestri come loro servitori. Questo innesto era, nella loro visione, un aiuto alla evoluzione di questi “animali”, troppo legati alla Madre Terra e all’energia femminile. Se gli ancestri fossero evoluti, sarebbero diventati dei servitori più intelligenti, più utili, e anche più vicini ai loro padroni. Però gli Atlantidei, ancora una volta, hanno peccato di superbia, perché il loro era un intervento non richiesto, e in qualche modo sempre di tipo utilitaristico. L’aver codificato questa informazione nel Genoma ha creato uno squilibrio nei nostri progenitori, che ha causato una serie di conseguenze.

La prima conseguenza dopo il Diluvio, essendo sopravvissuti solo degli “uomini” come Noè e la sua famiglia, è che tutto il culto si è orientato solo al Sole. La nostra stella è diventato il simbolo dell’energia divina, ma questo ha creato un riferimento maschile per una energia che è bipolare. Lo stesso nome del Dio creatore, che compare già nella prima riga della Genesi, Elhoim, che contiene in sé la bipolarità del Creatore, è stato soppiantato gerarchicamente dal Tetragramma Sacro, di chiaro stampo maschile. La riforma “yavista” è datata, secondo i biblisti, attorno al 950 a.C., e introduce una visione del dio unico, di tipo solamente maschile, interpretando l’unicità al di fuori della tradizione cabalistica. La Cabala, che è tra tutte la tradizione la più antica, risalendo ad epoche anteriori alla formazione del popolo ebraico, è di origine Caldea, e si basa su una visione di un Dio “uno e trino”, che è ben rappresentata nel termine Elhoim: “el” è divinità, singolare, mentre “hoim” è un plurale, che rappresenta la dualità maschio -­‐ femmina.

Tutta la Cabala, incluso le terne dell’Albero della Vita, o quelle dei Nomi di Dio, si basa su una visione dove da un principio unitario discendono due manifestazioni maschio e femmina. Questa idea è rappresentata dal triangolo equilatero con il vertice verso l’alto, che ancora oggi è un simbolo grafico della geometria sacra rappresentante l’idea di Dio. Sempre in questa geometria troviamo anche lo stesso triangolo, ma con il vertice verso il basso, che simboleggia il processo di unificazione del maschile con il femminile come necessità per arrivare all’Uno.

Se poi compenetriamo i due triangoli si ottiene la Stella di Salomone, simbolo del sionismo, che è anche nella bandiera dello Stato d’Israele, che rappresenta il perfetto equilibrio nella dinamicità dei due movimenti. Per questo rappresenta anche l’energia maschile, il triangolo verso l’alto, e l’energia femminile, quello opposto, che si compenetrano per generare, dinamicamente, il Tutto. Però se notate le rappresentazioni, nella cultura occidentale, del concetto del “dio supremo”, l’onnipotente, l’unico, sono sempre e solo al maschile. In occidente non ci sono immagini o sculture come quelle di Śiva in India.

Questo modo di vedere la divinità ha influenzato anche tutto il nostro sviluppo scientifico. La Fisica si è orientata a studiare solo le azioni e le reazioni degli oggetti, ipotizzando che esistessero di per sé stessi, utilizzando il principio di Causa -­‐ Effetto, in una visione deterministica del tutto di tipo solamente maschile. L’Astronomia è un buon esempio storico di come questa concezione filosofica e religiosa abbia costretto gli scienziati a dover dire che tutte le orbite erano solo circolari, dovendoci essere un unico centro, o che ogni moto doveva essere regolare e immutabile. E chi sostenesse una visione diversa, come Giordano Bruno, finì al rogo.

Nonostante questi errori, la Fisica classica ci ha portato allo sviluppo tecnologico che conosciamo, ma anche ad elaborare una visione distorta della realtà, una visione “maschile”. Solo con l’avvento della Teoria della Relatività e della Meccanica Quantistica si è riscoperto, in termini scientifici, “la danza dell’Universo e delle particelle che lo compongono”, cioè il flusso incessante di energia che attraversa una infinita varietà di configurazioni che si fondono l’una nell’altra, in un dinamismo senza fine, che è il vero ordine del caos. Cioè a livello scientifico abbiamo scoperto la danza di Śiva, la Dea suprema che esprime tutta l’attività del Creatore. La conseguenza più importante della suddetta mutazione genetica è stata quindi l’uccisione della “Dea Madre” in tutte le sue forme, fossero esse la “Madre Terra” o la “Madre Luna”.

Anzi, alla Luna si è associata spesso una visione negativa, oscura, nera, con le creazioni di miti come quello di Lilith, il demone femminile associato alle tempeste, che nella tradizione ebraica diviene la prima moglie di Adamo, da lui ripudiata perché non voleva obbedirgli. Da questa idea alla sottomissione delle donne ai maschi il passo è breve, e difatti questo è successo, e purtroppo continua, in molte culture, ad accadere ancora.

In tempi più recenti la stessa idea ha anche portato ai roghi delle “streghe”, ancora “femmine” collegate alla Luna e a ciò che è nascosto, che è buio.

In passato più volte mi ero imbattuto in questa problematica, e avevo capito il fenomeno storico. Anche studiando Teologia e l’evoluzione della Bibbia avevo affrontato questo passaggio da un Creatore bipolare a un “Dio” maschile. Ho usato le virgolette, perché nella Bibbia la parola “Dio”, con il significato comune del termine, non esiste.

Di fronte a tutte queste evidenze, mi ero sempre chiesto il perché di questa evoluzione “squilibrata”, da cosa fosse stata originata.

Oltretutto nella nostra cultura si era salvato sia un ricordo lontano delle origini, sia una conoscenza basata sul principio maschio -­‐ femmina, attraverso la Cabala. Ma come sappiamo questa è rimasta nascosta per molto tempo, confinata al mondo esoterico di pochi iniziati, e tuttora non è di dominio pubblico. Si era salvata anche nella nostra religione cattolica, nel Credo che viene recitato in ogni messa, dove si dice che, nella Trinità, lo Spirito Santo “è Signore e dà la Vita”, ma si dimentica di ricordare ai fedeli che lo Spirito Santo è femminile, teologicamente è la manifestazione femminile dell’Uno trinitario.

Il pensiero corre veloce a Maria Maddalena, e anche a Giovanni, tra i pochi occidentali che avevano capito. Maria Maddalena era fortemente connessa alla Terra, con la sua forte energia femminile, ma anche alla Luna, della quale conosceva i segreti: i suoi unguenti , gli aromi, le particolari essenze che creava dalle piante, e che hanno generato una scuola che tutt’oggi è leader mondiale nei profumi, quella della Provenza, erano sempre “trattati” attraverso i raggi lunari che penetravano in una caverna con una apertura nella sommità, essendo le essenze poste in contenitori ricavati direttamente nella roccia, come coppe naturali. La Luna collaborava così con la Terra, nel rispetto dei cicli dinamici di entrambi.

E Giovanni ci dice che in principio era il Verbo, cioè la Parola, e come vedete questi due sinonimi sono uno al maschile e l’altro al femminile: ciò che crea, necessita di entrambe le componenti. E se poi ci ricordiamo che afferma anche che il Verbo era Dio, allora in questa espressione è racchiuso il Tutto. Difatti l’originale greco del Vangelo di Giovanni usa un termine particolare, “Logos”, che ora capiremo meglio.

Se facciamo un passo indietro a livello storico, e analizziamo le filosofie dei greci, ci troviamo di fronte a due ipotesi che per lungo tempo furono in contrasto. Da una parte la scuola di Mileto, con Talete che sosteneva la presenza degli dei in ogni cosa materiale, e poi Eraclito, che insegnava una visione dove il mondo era in perenne mutamento, in un “Divenire” continuo come il fuoco, dove ogni complemento o contrario trovava, nonostante tutto, una sua unicità, che aveva battezzato “Logos”. Ecco perché Giovanni usa questo termine. Quindi per Eraclito, come nelle filosofie orientali, la staticità dell’essere di ogni cosa materiale era una pura illusione della mente. Dall’altra parte c’era la scuola di Parmenide di Elea, che sosteneva la presenza di un dio unico e supremo, immutabile, dove la materia era immutabile, definibile come un oggetto, e i cambiamenti erano illusioni della mente. Dalla scuola eleatica Aristotele, il riferimento di tutta la Fisica classica, estrasse i concetti fondamentali e creò uno schema di pensiero che divenne la base della concezione occidentale dell’Universo sino ad Einstein.

Perché Aristotele ebbe il sopravvento e la prima scuola sparì nel nulla? Fu un fattore sociale o ambientale a pilotare le scelte? O cosa altro? Così i miei interrogativi sull’origine del “maschilismo teologico”, sia a livello filosofico, che religioso, che scientifico, tipico del mondo occidentale governato da un altro dio maschile chiamato “Tempo”, ora hanno trovato una risposta razionale. Non si tratta di un particolare sviluppo sociale, ma di una eredità genetica di origine atlantidea. Le scelte sono state determinate da un codice genetico che noi, occidentali, ci portiamo dentro, e che non trova corrispondenza negli orientali, che, di conseguenza, hanno percorso l’altra via.

Per fortuna la Fisica è andata oltre, e ora la scienza ci sta portando a ricucire questa spaccatura, di fronte alle evidenze sperimentali che sono molto vicine all’esperienza dei saggi orientali. A volte, leggendo attuali articoli di Fisica teorica, mi rendo conto che il linguaggio è lo stesso di quello che trovo nel Bhagavad-­‐Gītā, perché si parla della stessa realtà, i cui fenomeni non possono essere descritti utilizzando le parole tradizionali, che non bastano. E così si ricorre a espressioni come “la danza delle particelle” o “il flusso armonico delle distribuzioni d’onda” o “la comparsa dal vuoto e la scomparsa nel vuoto di particelle elementari”. Persino il “vuoto” è ormai pieno del Tutto. Visto che siamo passati dall’era dei Pesci a quella dell’Acquario, ecco un bel nuovo lavoro da fare per tutti. Si tratta di cercare “dentro” di noi questa cartella, che, anche se è nascosta bene, è raggiungibile, poi aprirla, e cambiare il contenuto, facendo rinascere quella Dea che qualcuno ha cercato di annientare. Senza però passare all’errore opposto. Maschile e femminile sono complementari, e possono esistere solo nella dinamicità del Tutto che li contiene. Come nel simbolo del Tao, Yin e Yang sono divisi, ma non da una linea retta, ben definita, ma da una curva armonica, fluente come la danza dell’Universo, ondulata come le curve di probabilità dei campi relativistici, e non solo, ciascuna parte contiene un pezzo dell’altra, segno di una compenetrazione che non è tanto un legame quanto una necessità dell’essere.

Infine non sono disposto a scommettere nulla sull’idea che il Messia si presenti a noi come maschio, anzi aspetto un Messia femminile, non solo in termini di energia. E in ogni caso, un Re senza Regina non può essere né felice, né completo!