La militarizzazione dello spazio

Scritto da: Ammiraglio Vishnu Bhagwat   
Fonte: Globalresearc  Traduzione a cura di Ilaria Poerio

“Possediamo il 50% della ricchezza mondiale ma soltanto il 6% della popolazione mondiale. Questa disparità è particolarmente evidente quanto quella che c’è tra noi e la popolazione dell’Asia. In questa situazione non possiamo non essere oggetto d’invidia e risentimento. Nell’immediato futuro il nostro principale compito sarà quello di elaborare un modello relazionale che ci permetta di mantenere questo divario senza che vada a discapito della nostra sicurezza nazionale. Per fare questo dobbiamo mettere da parte i sentimentalismi e i sogni ad occhi aperti e dobbiamo concentrare la nostra attenzione ovunque sui nostri obiettivi nazionali più immediati. Non dobbiamo illuderci pensando che possiamo permetterci il lusso dell’altruismo e di fare i benefattori del mondo”.
Questa era la teoria politica di George Keenan, senior Planning Officer del Dipartimento di Stato statunitense nel 1948 , poi Ambasciatore USA in Unione Sovietica, 1950 – 1964, e autore della politica di Contenimento dell’URSS all’epoca della Guerra Fredda fino al 1991.
Innanzitutto un breve esame del contesto delle relazioni del potere politico in gioco oggi e il loro impatto sulle forze che stanno incentivando il dispiegamento di armi nello Spazio che verosimilmente porteranno a una corsa all’armamento nello spazio – analoga a quella della guerra fredda – finora “santuario di pace” e, conseguentemente, a una situazione di ‘Mutua Distruzione Assicurata’ (MDA) del pianeta.
L’esperienza storica dell’India ci ha insegnato che la superiorità del sistema di difesa rappresentava l’elemento innovativo della strategia del potere imperiale per rompere l’unità delle società che si cercava di colonizzare. Certamente sappiamo tutti come e perché le bombe atomiche vennero sganciate su Hiroshima e Nagasaki per dominare, intimidire, indurre la paura e minacciare altre nazioni finché l’uguaglianza non fosse stata stabilita. La gente ha visto i risultati della rovinosa guerra fredda e di una corsa agli armamenti senza pari. Non c’è stato alcun vantaggio portato dalla pace come ci avrebbe voluto far credere la propaganda. Infatti la guerra fredda continua con i ‘nuovi nemici’ aggiunti all’‘asse del male’ e una omnipervasiva guerra al terrore per spaventare la gente di tutto il mondo al fine di tutelare i disgustosi profitti delle ‘multinazionali della guerra’. L’attuale situazione è che per mantenere la superiorità del sistema di difesa il Pentagono spende non solo 700 miliardi di $, ma gli Stati Uniti oltre 1400 miliardi di dollari per l’intero apparato di sicurezza, cioè circa tre volte tanto quello che spendono i restanti paesi messi assieme. Con questa premessa procediamo con il gioco internazionale del potere.
Con la capitolazione politica dell’Unione Sovietica, accettata dai rappresentanti di lunga data Mikhail Gorbaciov, Segretario generale del PCUS e Boris Yeltsin, Presidente della Federazione Russa, in totale disaccordo con il referendum tenuto dai membri dell’URSS, di rimanere Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ci si accordò per completare la transizione verso un ‘mondo unipolare’ con gli USA come ‘potenza egemone’ e l’implementazione formale delle politiche e delle dottrine che erano state annunciate dopo la fine della II Guerra Mondiale.
Il progetto per un Nuovo Secolo Americano (PNAC), era stato definito da un piccolo gruppo politico-finanziario, il gruppo Bilderberg, guidato dai Rockfeller e dai Rotschild. Ciò ha avuto come premessa una serie di teorie sul modello della ben nota dottrina Monroe per l’America Latina, Dottrina Presidenziale USA 59 e le Dottrine Carter e Clinton (la Dottrina Clinton aggiungeva che “gli USA hanno il diritto di ricorrere all’uso unilaterale della forza per proteggere i mercati chiave e le risorse”), dichiarando il Medio Oriente un’area di interesse vitale per gli USA, seguita successivamente dalle dottrine della Pre-emptive war (guerra di Autodifesa Anticipata), della Guerra Senza Limiti, dalla delega all’autorità -nei teatri di guerra- ai comandi militari per l’utilizzo di micro-ordigni nucleari (fino ad armi da 20 Chiloton, tre volte la bomba di Hiroshima) secondo la dottrina USA sulle Armi Nucleari del 2007, per il ricorso su ‘obiettivi che possono resistere ad attacchi non nucleari – tunnel, siti metropolitani e come rappresaglia per armi militari, biologiche, chimiche o nel caso di SORPRENDENTI SVILUPPI MILITARI (contro gli USA) di natura non specificata. George W Bush ha definito i ‘micro-ordigni nucleari, artiglieria convenzionale’. L’apparente giustificazione per una tale dottrina era che – “Nel nome della Pace, della libertà, della democrazia e dei valori civili dovremo intraprendere delle guerre” (Paul H. Nitze in NSC 68 ). In breve, tutte dottrine Imperiali. La dottrina Imperiale come quella definita da Obama, Presidente degli Stati Uniti che, nel suo discorso in occasione del conferimento del Premio Nobel per la Pace, ha detto, “Gli strumenti di guerra hanno un ruolo nel preservare la pace …GLI STATI UNITI SI RISERVANO IL DIRITTO DI AGIRE UNILATERALMENTE, SE NECESSARIO, e di scatenare guerre il cui scopo vada oltre l’autodifesa o la difesa di una nazione contro l’aggressore …La Pace non è una pace più lunga, ma piuttosto una guerra permanente che va ben oltre l’Afghanistan e il Pakistan fino a regioni disparate e nemici diffusi”. Egli ha definito tutto questo ‘Sicurezza Globale’.”
Tutto ciò era la politica militare USA che promuoveva l’armamento, sebbene alla fine del suo mandato il Presidente USA Dwight D. Eisenhower diventando per un attimo sentimentale, riguardo al complesso militare – industriale che aveva messo in grave pericolo i cittadini degli Stati Uniti, eccezion fatta per le altre nazioni, in un discorso mentre abbandonava il suo incarico, disse … “Io odio la guerra come solo un soldato che l’ha vissuta può fare, come può fare solo uno che ha conosciuto la sua brutalità, la sua inutilità, la sua stupidità …ogni pistola che è stata fabbricata, ogni nave da guerra varata, ogni razzo sparato, alla fine non è altro che un furto ai danni di chi ha fame e non è sfamato, di chi ha freddo e non è vestito”.
L’intera verità che oggi è davanti agli occhi del mondo, con diverse guerre d’aggressione e bombardamenti brutali di piccoli e, dunque, vulnerabili paesi per la conquista delle risorse e di aree strategiche, è che la Carta delle Nazioni Unite e la nobile Dichiarazione dei Diritti Umani esistono solo sulla carta malgrado parole altisonanti, “Noi popoli delle Nazioni Unite risoluti a salvare le generazioni future dal flagello della guerra, credendo nell’uguaglianza dei diritti degli uomini, delle donne e delle nazioni, grandi e piccole, per stabilire la giustizia e promuovere il progresso sociale derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale”.
La piccola élite finanziaria, che è l’oligarchia delle società politiche chiamate ironicamente democrazie; i banchieri, le compagnie finanziarie, le grandi compagnie petrolifere, i giganti del business degli OGM, le compagnie farmaceutiche e alimentari e i monopoli delle sementi che cercano di controllare il mondo degli alimenti e dell’energia, per dominare le nazioni e i popoli in lungo e in largo per il mondo e per i continenti, hanno effettivamente privatizzato patrimoni pubblici e beni comuni e, quindi, sminuito e castrato la democrazia con l’ulteriore intento di spopolare il mondo. Sono le politiche di quest’oligarchia che individuano nei sistemi di difesa e nella loro espansione nello Spazio le priorità del bilancio nazionale per mirare al pianeta terra, e per servirsene negli oceani, sul fondo marino, ma per prima cosa, dicono nello Spazio. In ogni caso, tutte queste aree del nostro piccolo e vulnerabile pianeta: la terra, gli oceani, l’atmosfera e lo spazio sono intrecciati e interconnessi.
Come possiamo vedere, l’ordine del mondo oggi, le condizioni materiali delle persone, da un continente all’altro, le conseguenze dirette del colonialismo, originano guerre predatorie per le risorse e i mercati, e conflitti all’interno delle nazioni per consolidare ulteriormente un regime di sfruttamento estremo, parassitico e coloniale, per schiacciare gli ‘untermenschens’ o sub-umani – espressione con cui si designa la gente comune – per condannare milioni di persone ad una politica predeterminata di malnutrizione, fame, malattia e morte, come non era mai accaduto prima nella storia del mondo. In India, il Mahatma Gandhi e Jawaharlal Nehru hanno descritto queste condizioni come il “terrore della fame e della disoccupazione”, pensando che fossero caratteristiche inerenti l’epoca coloniale in India e che sarebbero state sradicate una volta che la libertà avesse vinto!
Per riassumere l’autentico carattere dell’accumulazione del surplus in un sistema capitalistico, la sua estrema, parassitica, peculiarità di succhiare il sangue e i frutti della fatica dei lavoratori e di intere colonie, bisogna coltivare politiche che creano sistemi di difesa per stabilire l’egemonia e il dominio. Il Progresso Umano nelle scienze e nella tecnologia, invece di essere utilizzato a beneficio della civiltà, è usato per perfezionare e inventare, non importa quanto costi ai bilanci nazionali, sistemi di difesa robotizzati nella loro capacità di uccidere e mutilare un largo numero di persone, sempre più civili. Questo è stato dimostrato, per fare un esempio, con la tecnologia telecomandata con il suo controllo a distanza, in anticipo sulle successive versioni da impiegare nello Spazio. Questo processo accelera, proprio mentre le persone perdono il controllo sui bilanci militari, proprio mentre non hanno più alcun controllo sui loro sistemi politici. La natura di questo armamento è destinata a distruggere l’habitat umano e l’ambiente e ha pericolose implicazioni sul futuro genetico dell’umanità, sotto forma di OGM e pesticidi delle compagnie dell’Agribusiness.
“Il colonialismo è una condizione necessaria e costante per la crescita capitalista. Senza le colonie, l’accumulazione di Capitale potrebbe arrestarsi”
Dobbiamo comprendere la realtà dell’attuale mondo privo di leggi, dove le Multinazionali guidano le forze militari scatenando pre-emptive war (guerre di Autodifesa Anticipata), invasioni e occupazioni e dove il sistema dell’ONU è paralizzato, la sua Carta è ignorata, i Trattati e le convenzioni, firmati e ratificati, sono disprezzati in ogni momento. È necessario concentrarci sulla cruda verità, cioè che quei trattati e quelle convenzioni non proteggono l’umanità dalle forze che vogliono dominare e sfruttare le risorse del mondo usando qualsiasi sistema di difesa e tutti i mezzi possibili – per terra, per mare, sui fondali marini o nello spazio – e se il sistema mondiale non stabilirà il prima possibile un bilanciamento delle basi militari potrebbero essere collocate nel sistema planetario terrestre.
Vladimir Putin, prima Presidente e ora Primo Ministro russo, intervenendo alla Conferenza sulla Sicurezza Europea tenutasi a Monaco il 10 febbraio 2007, ha detto: “Il mondo unipolare definisce un mondo in cui c’è un capo, un centro dell’autorità, un unico centro del potere, un unico centro dove prendere decisioni. Alla fine dei conti ciò è fatale non solo per quelli che stanno all’interno del sistema ma anche, dall’interno, per lo stesso Sovrano; ciò che è più importante è che lo stesso modello è incrinato perché alla sua base non c’è e non può esserci un fondamento morale per la civiltà moderna (e ancor meno per la democrazia). Stiamo assistendo al disprezzo sempre maggiore dei principi fondamentali del diritto internazionale, al pressoché incontenibile super-uso della forza nell’ambito delle relazioni internazionali, forza che sta spingendo il mondo nell’abisso dei conflitti permanenti. Sono convinto che siamo giunti al punto decisivo in cui dobbiamo seriamente pensare all’architettura della sicurezza globale”.
Dobbiamo smuovere cielo e terra, il potere dell’umanità per smantellare questa élite dominante che prende le decisioni ‘nelle sale dei consigli assembleari militari’, nei sotterranei del Comando Strategico in Nebraska o in più posti a Wall Street, nella City (Londra) o a Tel Aviv .
La domanda senza limiti per stabilire un monopolio sui mercati e le risorse del pianeta terra ha condotto il mondo ad assistere a guerre infinite, talvolta definite ‘guerre lunghe’, se l’espressione può sembrare meno distruttiva, e la caccia infinita alle piattaforme per le armi, per ottenere ‘il dominio dell’intero spettro’ e la ‘Iniziativa della Difesa Strategica’ (SDI) o le Guerre Stellari iniziate con il ‘libero mercato’ del governo Reagan e con il Thatcherismo che hanno accelerato la morte e la distruzione a cui abbiamo assistito in lungo e in largo per il pianeta, in Angola, Congo, Somalia, Afghanistan, Iraq, Palestina, America Latina e Centroamerica, Yugoslavia, Libano, Gaza e ancora prima in Corea, Vietnam e Cambogia, tra gli altri paesi, con l’acquiescenza e, in alcuni casi, il sostegno del Consiglio di Sicurezza dell’ONU .
Le tecnologie per la rincorsa alla guerra sono le meglio finanziate e spesso giustificate dalla generica espressione ‘Sicurezza Nazionale’. Ci sono piattaforme e testate, le prime stanno diventando sempre più versatili nelle versioni da terra, mare, aria e spazio. Le testate hanno numerose varianti – Uranio Impoverito, micro – ordigni nucleari, fosforo, napalm, bombe grappolo, bunker-buster, laser potenti e raggi di particelle, le ultime specialmente per l’utilizzo nello spazio.
Un sistema di ‘Guerra Permanente’ alimentato da una ‘Economia di Guerra’ permanente, foraggiata dalle pratiche predatorie delle grandi Banche e delle multinazionali (MNC) ha condotto alla fondazione di uno Stato di Sicurezza Nazionale che a sua volta promuove l’interesse privato della oligarchia finanziaria. Le tre regole d’oro, quindi, sono la presenza militare globale USA/NATO, la proiezione globale del potere militare e l’uso della forza in un conflitto o in un altro per minacciare ‘i popoli inferiori’ del mondo con un ‘Dominio a Pieno Spettro’ – incluso lo Spazio. La classe al potere è attualmente un’alleanza della Classe Capitalista Transnazionale (TCC) che si garantisce profitto, potere e privilegi per mezzo di una politica di controllo e armamento. disse Rosa Luxemburg, membro del Partito Socialdemocratico nella Germania pre-nazista. Oggi viviamo nell’era del Neocolonialismo travestito da Globalizzazione, senza bandiere straniere o eserciti, con le Multinazionali che tessono la rete della Classe Capitalista Transnazionale, attraverso il nostro sistema di governo e la nostra economia.

La nuova strategia
La nuova strategia è elaborata da un ‘Consiglio’ costituito dai CEOs (Chief Executive Officers) delle più grandi multinazionali e dai Comandanti di Campo, l’elenco degli obiettivi, le priorità e i piani di guerra finanziati, sono poi tradotti in Documenti sulla Strategia per la Sicurezza Nazionale (NSSD), dottrine Presidenziali/dichiarazioni, minacce e sanzioni. Per esempio è ufficiale che il Piano/Elenco dei Bersagli delle Armi Nucleari era stato preparato congiuntamente dai più alti dirigenti del mondo degli affari e dagli alti comandi militari presso la Offut Air Base del Comando Strategico USA nel 2002 (citazione del Prof. Michel Chossudovsky). Preso in considerazione ciò; per primo il piano di ‘Ricostruzione’ (o affari) e poi il ‘Piano di Distruzione’, o meglio quello che si è stabilito di distruggere in modo che possa essere nuovamente ricostruito per mezzo di appalti del tesoro pubblico.
La Vision 2020 del Comando USA nello Spazio, non è che un’espressione di questa realtà. Allo scopo di prestarsi a questa farsa, gli USA/NATO – servendo il paese, difendendo la Costituzione (questo “maledetto pezzo di carta” come George W. Bush era solito chiamarlo) e la gente, i militari continuano a coprire elmetti e uniformi dei membri delle forze armate con decorazioni e distintivi. L’agenda viene stabilita dall’oligarchia finanziaria, i militari sono cooptati come partner esecutori. In ogni caso ‘compagnie militari private’ (PMC) sono sulla linea di comando e hanno il vantaggio del libero funzionamento al di fuori della regolamentazione del Diritto Militare USA. Entrambi hanno il mandato di sostenere le imprese criminali nel saccheggio e nella devastazione .
Rilevante per la comprensione delle prime decadi del XXI sec., la retorica della Vision del Comando dello Spazio recita: “Basata sull’insuperabile potere e influenza USA ( basato su fiat dollars e finanziamento del debito da Cina, Giappone etc.) che favorisce la libertà umana (per es. l’Operazione Iraqi Freedom) e l’estensione della pace attraverso l’incoraggiamento di società libere e aperte in ogni continente (vedi libere imprese e liberi mercati), rende il mondo sicuro per la democrazia, sviluppa le capacità che rendono possibile il dominio e più aggressive intenzioni”. La “Grande Strategia” è quella di ‘rifare’ il mondo sulle basi dell’inattaccabilità USA (vedi Ultra Capitalismo/TCC), intaccando la sicurezza internazionale e l’umana sicurezza, in lungo e in largo per il mondo. “Il progetto per l’armamento dello spazio è all’avanguardia nel processo oggi in atto. In ogni caso il successo dell’alleanza delle persone contro il progetto, mantiene la promessa, non solo di tutelare il ‘santuario della pace’ ma anche di progredire verso il disarmo e la pace sulla terra”, scrive Wade L. Huntley .

Vision del Comando USA nello Spazio
Incoraggiato dalla ‘Commissione Spaziale 2000’ di Donald Rumsfeld, che abbracciava il mito della‘Pearl Harbour Spaziale’ e lo basava sulla dubbia interpretazione che non c’è nessuna proibizione nascosta nel diritto internazionale riguardo il dispiegamento o l’utilizzo di armi nello Spazio, La Relazione della Commissione per lo Spazio contiene anche l’ammonimento rivelatore che gli “USA devono essere prudenti con gli accordi voluti per uno scopo che si aggiungono a una ampia serie di trattati e convenzioni/regolamenti che potrebbero avere conseguenze impreviste, limitando le future attività nello spazio”. Il documento della vision del Comando dello Spazio USA invoca il dominio della dimensione spaziale delle operazioni militari per proteggere gli interessi e gli investimenti USA. La Vision 2020 è per il dominio della Terra dallo Spazio. I suoi concetti operativi sono:
1. Controllo dello Spazio.
2. Impegno Globale.
3. Integrazione totale delle forze tramite – informazioni, sorveglianza, ricognizione (ISR).
4. Partnership/alleanze Globali.
Il documento della Vision 2020 per il Comando Spaziale USA persegue l’idea di un Global Area Strike System, di cui un elemento chiave potrebbe essere un raggio laser ad alta intensità che dalla terra rimbalza su specchi collocati nello spazio (ground based high energy laser capability), l’installazione di Armi ad Energia Diretta (Directed Energy Weapons, DEW) e Armi ad Energia Cinetica (Kinetic Energy Weapons, KEW), distrattori e falsi bersagli (soft kill jammers). Il quarto rapporto quadriennale della Difesa, periodico del NSSDs e i rapporti sul Comportamento nucleare, l’ultimo dell’aprile 2010, sono degli utili punti di riferimenti per un’analisi dettagliata di idee quanto di intenzioni e piani.
Molto più importante di ogni altra descrizione sulle tipologie di armi e piattaforme per armi programmate per essere dispiegate nello Spazio, c’è il fatto che il Documento della Vision enfatizza “il ruolo dello Spazio NELLA GESTIONE DELL’ECONOMIA GLOBALE… La Globalizzazione (vedi neo–imperialismo/colonialismo) dell’economia mondiale continuerà a generare un gap che aumenta, tra ‘quelli che hanno’ e ‘quelli che non hanno’… L’idea è che controllando lo Spazio e la Terra sottostante gli USA (intendendo per USA i TCC) saranno in grado di tenere in riga ‘quelli che non hanno’”.
Il Comando Spaziale USA è acutamente definito da Bill Sulzman, Direttore dei Cittadini per la Pace nello Spazio, che osserva – “Il Comando Spaziale si sta preparando ad essere ‘La forza dell’ordine’ dell’Economia Globale e della struttura politica”.
La Vision del Comando Spaziale indica gli USA e gli interessi globali, finanziari coinvolti nella determinazione della ‘Dottrina Militare Spaziale’. Il ‘Piano di Lungo Periodo’ del Comando dello Spazio si apre evidenziando questo coinvolgimento – spiegando nei dettagli che esso coinvolge 75 multinazionali a cominciare da Aerojet, Boeing, Lockheed – Martin, Rand, Raytheon, Sparta Corp, TRW fino a Vista technologies, e centinaia di Multinazionali in Europa e in Giappone che lo potenzieranno con degli appalti e salvaguarderanno il loro controllo delle risorse e dei mercati.
La crescita dell’influenza degli affari Finanziari e delle Multinazionali confonderà gli accordi sulla Sicurezza così come controllerà e influenzerà gli eventi mondiali e l’intera architettura della sicurezza globale, Asia inclusa.
Già nel 1996, il Generale Joseph Ashy, Comandante in Capo del Comando Spaziale USA aveva detto ‘Aviation Week & Space Technology’… “È un tema politicamente sensibile… ma accadrà… alcune persone non vogliono neppure sentirlo, ma sicuramente combatteremo nello Spazio, noi combatteremo dallo spazio e nello spazio”.
Un’analisi giustamente conclude “gli USA (TCC) sono preparati a un controllo unilaterale (militare) dello Spazio che sovrasta il Pianeta Terra, i suoi abitanti e i suoi continenti – con questa posizione di vantaggio potrebbero sopraffare qualsiasi avversario”. Inseguendo il profitto hanno dichiarato con spavalderia che ‘avrebbero fatto esplodere il mondo’ se necessario. In ogni caso, come dice un proverbio, anche quando tutto sembra certo qualcosa può sempre andare storto. Dopo il 2007 con la crescente implosione finanziaria, gli indebitamenti e la perdita di potere dell’industria del sistema USA ha preso visibilmente velocità, la fine del gioco potrebbe essere diversa dal previsto!
Conformemente a quanto dichiarato, appena qualche anno fa, da alcuni gruppi di esperti … “Le altre nazioni non hanno i soldi né la tecnologia per competere con gli USA nello sviluppo delle armi dell’era dello spazio, citiamo Friedman come esempio, la Cina e la Russia hanno già superato la soglia”. Infatti la Cina, e in misura minore la Russia, sono creditori del Tesoro USA in bancarotta …La Cina ha finanziato indirettamente le guerre delle multinazionali in Afghanistan e in Iraq…la presenza militare globale USA e le crescenti aspettative del Comando Spaziale. Ma le illusioni possono essere pericolose nel provocare un’incontrollata corsa all’armamento nello Spazio con tutti i rischi connessi e le imprevedibili conseguenze che potrebbero far esplodere il pianeta terra, nonostante il fatto che l’economia USA è in fase terminale mentre i suoi guerrieri delle multinazionali della classe capitalista Transnazionale conservano la loro ricchezza sotto forma di titoli finanziari, quantunque titoli derivati, CDO e CDS e altri titoli di credito in un’enorme rete di imbrogli. Come dicono i cinesi, viviamo davvero in un’epoca interessante.
Dal momento che il Comando Spaziale USA va avanti con la costruzione del sistema spaziale WMD e sinergizzando con la Ballistic Missile Defense, National Missile Defense e i weapon system anti-satellite (ASAT), la Cina e la Russia entreranno con sistemi orientati alla difesa e se lo farà la Cina, l’India la seguirà e il Pakistan anche. L’intero gioco è controproducente e porta a una più grande ‘Mutua Distruzione Assicurata’ (MAD) così come con le armi nucleari … ma non nella mente della classe capitalista Transnazionale che ama il tocco d’oro di Mida.
Il ‘Trattato dello Spazio Esterno’ 1967 , fu firmato e approvato da USA, Unione Sovietica, Cina e India, tra gli altri . Il Trattato dello Spazio Estremo è uno strumento legalmente vincolante. In ogni caso ha una clausola, che omessa permette ‘l’uso militare passivo dello spazio’. I Primi Ministri di Canada e Russia al Summit del Millennium nel settembre del 2000, e, poi in occasione dell’incontro del dicembre 2000, promisero di lavorare in stretta collaborazione per prevenire una corsa all’armamento nello Spazio.
In un documento ben formulato, presentato alla Conferenza sul Disarmo dello Spazio, tenutasi a Mosca nel 2001, la Dott.ssa Rebecca Johnson, Direttore Esecutivo dell’Acronimo Institute for Disarmament Diplomacy convocata per un graduale ‘Ottawa Process’ e consultata per un documento di lavoro costruttivo presentato dalla Francia alla Conferenza sul Disarmo (CD) a Ginevra. La Dott. ssa Rebecca Johnson ha ricordato anche che un certo numero di compagnie americane con interessi nell’industria delle Telecomunicazioni, della Navigazione e dell’Intrattenimento hanno interessi a mantenere in pace lo Spazio; Ha fatto anche un’altra rilevante osservazione ‘la smilitarizzazione dello Spazio è legata alle Relazioni Internazionali’. Richiamando il contributo dello Sri Lanka, per la proposta di una moratoria sulla sperimentazione delle armi ASAT e per una discussione su un ‘Codice della Strada’ per lo Spazio, nel tentativo di prevenire l’armamento dello Spazio stesso, l’ambasciatore dello Sri Lanka alla Conferenza sul Disarmo di Ginevra, Jayantha Dhanapala, già nel 1985, aveva messo in evidenza, con un’insolita lungimiranza, che “prevenire una corsa all’armamento nello spazio estremo è un impegno più facile di quello di tentare di controllare di decelerare tale corsa una volta che questa è già iniziata…perciò, l’urgenza di proibire, per mezzo di negoziati multilaterali, il dispiegamento di armi nello spazio, progettato allo scopo di danneggiare, distruggere o interferire con i veicoli spaziali di qualsiasi paese”.
Ciò sarebbe ideale se anche i progetti BMD e NMD venissero bloccati, se non nella realizzazione della loro pratica futilità, allora semplicemente perché l’arrivo della ‘Più grande Depressione’ dovrebbe indurre ad una migliore analisi in ragione almeno della non praticabilità finanziaria.
Un eminente pensatore e analista del network globale per la preservazione dello spazio santuario ha detto così: “Ai pacifisti non piacerà molto chiedere la fine della guerra in Iraq, Afghanistan, della guerra nucleare, dell’armamento dello spazio… a meno che loro (noi) non mobilizzeranno milioni di persone che chiedano la fine del sistema fondamentale, il profitto è tutto e l’essere umano nulla, che ha prodotto una guerra semi – permanente, il conflitto, la violenza, la tensione e liti settarie (le squadre della morte e PMC personale mascherato da Gruppi Speciali, bombe controllate a distanza al di fuori del controllo di qualsiasi istituzione dell’apparato statale)”
Siamo minacciati dalla distruzione e decimazione della gente e delle nazioni del mondo intero, inclusa la distruzione delle risorse della madre terra, necessarie alla vita.
Per prime Russia e India hanno dichiarato una posizione condivisa fondamentale riguardo al ‘Non armamento dello Spazio’ con la dichiarazione congiunta dei due Primi Ministri, del 25 gennaio 2007 a New Delhi (Per quanto sotto la pressione della preoccupazione di non rimanere troppo indietro e isolata, l’India ha annunciato un Comando Congiunto dello Spazio nel marzo del 2008 (per consolidare la sua capacità ISR – Intelligence, Surveillance, Reconnaissance).
I negoziati sul Trattato per proibire le armi e la guerra nello spazio, come proposto dalla Dott. ssa Rebecca Johnson, avranno tre punti chiave:
I) Divieto di dispiegamento e uso di armi nello spazio come risultato dell’ampliamento e del rafforzamento del Trattato sullo Spazio Estremo del 1967 così che anche le armi ad energia diretta e cinetica siano vietate, grazie al ‘Divieto di dispiegamento’ di ogni futura e offensiva innovazione con un potenziale analogo.
II) Divieto di sperimentare, dispiegare e usare armi ASAT, sia collocate sulla terra che nello spazio.
III) Stabilire un codice di condotta per sostenere la pace, l’uso non aggressivo e non offensivo della forza (anche come blocco, nel breve periodo, e come limite per gli ASAT).
Siamo avvezzi a quanto la scienza e la tecnologia hanno permesso. Ora c’è la possibilità di permettere Poteri Spaziali per finanziare delle guerre, o meglio far esplodere il pianeta terra o costringere e ricattare altri paesi a fondersi e ad autorizzare un’unica ideologia politico-economica del mercato e dell’impresa privata, malgrado la bancarotta finanziaria imponga a più di un paese del mondo condizioni come il “Debito Sovrano!”.
Il Ministro per gli Affari Esteri russo, Sergei Lavrov, ha ufficializzato che certe mosse sulla scacchiera “disturberanno l’equilibrio militare mondiale”. Il 6 settembre 2007, prima dell’Assemblea Generale dell’ONU, la Russia ha emesso una bozza di risoluzione per vietare il dispiegamento di armi nello Spazio Esterno, intitolata ‘Misure sulla costruzione della Trasparenza e della Fiducia nelle attività dello Spazio Esterno’. Una prima proposta della Russia sulla stessa linea era stata avanzata alle Nazioni Unite nel 2002. La proposta includeva anche la convocazione di una conferenza per perseguire congiuntamente, dopo aver analizzato diverse questioni e preparato e negoziato una bozza di trattato per proibire le armi nello spazio, per così dire, per migliorare il Trattato del 1967 in riferimento alla attuale realtà per prevenire l’armamento dello Spazio. Anche la Cina si è unita alla Russia nel chiedere agli USA di osservare il Trattato e di non dispiegare armi nello Spazio.
Neanche l’alleanza della Classe Capitalista Transnazionale si auto-distrugge, obbligata dai lavoratori solidali di tutti i continenti, i quali si oppongono alla guerra e stanno solidalmente assieme come una forza d’opposizione dalla parte dell’umanità o finiremo per precipitare in un abisso profondo. Per ognuno ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le cose come sono o assumersi la responsabilità di contribuire al cambiamento – da un’economia di guerra a una politica economica di pace da condividere, per preservare il nostro ambiente e per appartenere a comunità in cui ogni essere umano ha una parte eguale per i suoi bisogni elementari.

David Cameron provoca la Cina ricordandole le guerre dell’oppio

La guerra dell’oppio è stata per i cinesi peggio delle nostre guerre mondiali ed ha umiliato e schiavizzato la pacifica Cina.
fonte: www.MoviSol.org

Come si sa, spesso gli incidenti diplomatici coinvolgenti la Gran Bretagna non sono involontari.
In visita nella Cina, mercoledì scorso, il primo ministro britannico David Cameron e altri componenti della sua cerchia governativa hanno ostentato dei papaveri di carta sul bavero delle loro giacche.

Formalmente l’occasione sarebbe stata quella della commemorazione dei caduti in guerra, il giorno del 92° anniversario della firma dell’armistizio concludente la prima guerra mondiale. Nonostante ciò, i funzionari cinesi hanno pregato la delegazione britannica di rimuovere ciò che ricorda loro le guerre dell’oppio dell’Ottocento, quando le navi militari britanniche distrussero a suon di cannonate le città costiere della Cina, per costringerla ad accettare il loro “diritto a praticare il libero mercato” dell’oppio proveniente dalla regione indiana del Raj. Difatti, qualche giorno prima, il 3 novembre, si è avuto il 161° anniversario della prima guerra dell’oppio.

“I Cinesi ci hanno informati”, ha affermato all’agenzia AFP un funzionario al seguito di Cameron che preferisce rimanere anonimo, “che sarebbe stato inappropriato indossare i papaveri, a causa delle guerre dell’oppio”.

“Abbiamo loro risposto”, ha continuato, “che per noi [i papaveri] hanno un grande significato e che li avremmo indossati comunque”. Con pari sincerità, avrebbe potuto aggiungere, col fare impassabile proprio dei britannici, che servono per ricordar loro di restare al loro posto

L’altra campana… Comunicato del Comando Supremo dell’Esercito Popolare Coreano

Fonte: KFA – www.korea-dpr.com

Questo martedì, il Comando Supremo dell’Esercito Popolare Coreano ha rilasciato il seguente comunicato:
Il governo fantoccio della Corea del Sud ha insistito con la sua sconsiderata provocazione militare, con colpi di proiettile sparati nelle acque territoriali della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) intorno a Yeonpyeong, un isola nel Mare Occidentale della Corea. Dalle 13.00 del 23 Novembre, nonostante i ripetuti avvertimenti della RPDC contro tale messa in scena di una guerra di aggressione, dal nome in codice  “Hoguk“, si è scatenata la tensione in tutta la penisola coreana.
Queste provocazioni militari sono parte di un piano posto in essere dalla Corea del Sud in difesa della “linea di confine settentrionale”, come le continue infiltrazioni nelle acque territoriali nordcoreane, giustificate con il pretesto di intercettare i pescherecci. Le forze rivoluzionari armate della Repubblica Popolare Democratica di Corea che fedelmente  sono di guardia alle inviolabili acque territoriali del Paese hanno preso oggi una decisione militare forte, in risposta alle provocazioni militari del governo fantoccio, con un potente contrattacco.
Si tratta a tutti gli effetti della tradizionale risposta dell’esercito nordcoreano, che respinge così ogni attacco dei provocatori. Ogni volta che il governo sudcoreano sfiderà le acque territoriali della Repubblica Popolare Democratica di Corea anche solo per 0,001 mm., le forze armate rivoluzionarie della RPDC non esiteranno a sferrare un contrattacco.
Sia ben chiaro che questo solenne avvertimento delle  forze armate nordcoreane rappresenta una chiara dichiarazione e che queste parole non sono dette invano. Nel Mare Occidentale di Corea esiste solo una linea di demarcazione della marina militare, la marina della Repubblica Popolare Democratica di Corea

Faggin premiato da Obama: E’ lui il padre del microchip

Fonte: il giornale di Vicenza

Washington.
Considerato il padre del microchip, il vicentino Federico Faggin, da anni residente in California nella Silicon Valley dove ha operato prima come ricercatore e poi come fondatore e amministratore di aziende innovative, è stato insignito della massima onorificenza americana nel settore della tecnologia e dell’innovazione, la National Medal of Technology and Innovation. A premiarlo è stato il presidente Obama in una cerimonia che si è tenuta alla Casa Bianca.

National Medal of Science e National Medal of Technology and Innovation sono i massimi riconoscimenti assegnati dal governo americano a scienziati, tecnologi e inventori che hanno prodotto risultati di altissima rilevanza scientifica e tecnologica. In particolare, la National Medal of Technology and Innovation riconosce individui il cui lavoro ha generato un contributo eccezionale alla competitività e alla qualità della vita.

Federico Faggin condivide il riconoscimento con Marcian Hoff Jr e Stanley Mazor, per un prodotto rivoluzionario, realizzato nel 1971 presso la società Intel (Santa Clara, California), che ha trasformato completamente l’industria microelettronica. Si tratta del primo microprocessore costruito su un singolo chip, denominato Intel 4004.

H.P. LOVECRAFT: LO SCRITTORE DELL’ORRORE…

Scritto da: Roberto Cegalin e Paola Caretta
Fonte: La patatina fritta

Intorno alla celebre figura dello scrittore horror statunitense, circolano  molte ipotesi  relative ai mostri descritti nei suoi famosi racconti.
A tale riguardo, sembra che una creatura abbia ispirato la sua fantasia: l’uomo coccodrillo abitante nell’area presso il Delta del fiume Po’…
Questo essere risulta uno dei mostri più spaventosi all’interno dei suoi racconti. Sembra che Lovecraft abbia trovato per caso in una bancarella un diario che raccontava di uomini ed anfibi e, in particolar modo, di un antico culto segreto che da migliaia di anni esisterebbe tra i canneti del Delta.

Proprio a tale proposito, lo scrittore avrebbe compiuto un misterioso viaggio a Loreo, nel 1926…
A ben guardare hanno preso corpo da decenni in varie zone paludose dove il Po’ incontra il mare Adriatico, varie leggende che raccontano l’esistenza antichissima di uomini-rettile dalla forma umana che vivrebbero nelle acque torbide .
Queste misteriose creature sarebbero dotati di mani e piedi palmati, muso allungato, grandi unghie e pelle squamosa.

Esistono anche testimonianze che ne hanno tracciato delle raffigurazioni. Viene descritto come un essere sfuggevole ma dall’aspetto terrificante.
Leggende, miti, chiacchiere da osteria fatte davanti ad un buon bicchiere di vino, magari in una delle tante notti nebbiose invernali… mah..
Molti giurano che la loro presenza sia certa e che si tratterebbe di esseri ancestrali che abitano da tempi remoti la nostra terra o, addirittura, di creature colonizzatrici provenienti da altri pianeti …Comunque la si voglia pensare, sta il fatto che questi racconti hanno dato corpo alla fantasia e alla creatività ad un romanziere del calibro di Lovecraft, lasciandoci degli scritti che hanno fatto la storia del suo genere.

MONIMENTUM: IL SEPOLCRO DEGLI SCIPIONI SULLA VIA APPIA

Fonte: gruppo archeologico C.R.T  
Scritto Da:Grazia Presti

Lungo la via Appia, a poche centinaia di metri da porta San Sebastiano, sorgono i resti della tomba monumentale di una delle più antiche ed illustri famiglie patrizie dell’antica Roma; quella dei Cornelii Scipioni. Molti dei suoi componenti, specialmente tra il III ed il II sec.
a.C., rivestirono importanti cariche pubbliche, ed i più celebri, come P. Cornelio Scipione l’Africano ed il fratello L. Cornelio Scipione
l’Asiatico, segnarono una svolta decisiva nella storia romana. Infatti, il primo con la vittoria su Annibale a Zama (202 a.C.) ed il secondo con quella su Antioco III di Siria a Magnesia (189 a.C.) determinarono l’inizio della conquista romana del Mediterraneo e l’incontro
con la grande cultura ellenistica. Costruito probabilmente da L. Cornelio Scipione Barbato, console nel 289 a.C., o da suo figlio
L. Cornelio Scipione, console nel 259 a.C., il sepolcro, in rispetto alle leggi romane, era posto al di fuori della città, a circa un miglio
dalle mura serviane, in una zona destinata a necropoli. Era costituito da una camera sepolcrale scavata in una collina tufacea ornata da
una facciata monumentale. Il complesso venne restaurato ed ampliato con una galleria laterale verso la metà del II sec. a.C. da P.
Cornelio Scipione Emiliano, il conquistatore di Cartagine (146 a.C.) e di Numanzia (133 a.C.). Il prospetto si ispirava all’architettura
dei teatri ellenistici, con un alto podio, decorato da affreschi illustranti le gesta dei defunti, che sosteneva la facciata vera e propria, scandita
da tre grandi nicchie inquadrate da semicolonne.
Al loro interno erano collocate le statue monumentali di Scipione l’Africano, Scipione l’Asiatico e di Ennio, ovvero i più famosi componenti della famiglia (sebbene l’Africano trovasse sepoltura presso la sua villa di Literno, dove si era recato in volontario esilio) ed il poeta che ne celebrò le imprese negli “Annales”. La camera sepolcrale, a pianta quasi quadrata (m. 14,5×13,5), era suddivisa da quattro grandi pilastri risparmiati nel tufo in settori che ospitavano i sarcofagi dei defunti, circa una trentina, la maggior parte dei quali è andata dispersa. Collocato in posizione preminente, proprio di fronte all’ingresso, per sottolinearne il ruolo di capostipite della famiglia, era il grande sarcofago modellato
ad altare di L. Cornelio Scipione Barbato, celebre per l’elogio funebre scolpito (attualmente sostituito da una copia, l’originale è custodito nei Musei Vaticani). L’utilizzazione del sepolcro cessò con l’estinzione della famiglia all’inizio dell’età imperiale. Danneggiato nel corso del medio evo dalla costruzione di una grande calcara, il monumento venne riscoperto nel 1780 ed infine restaurato nel 1926.

Ripristinate subito il 5 per mille!

Fonte: www.vita.it

Il governo riduce da 400 a 100 mln la copertura.
Il 5 per mille è ridotto in briciole. E le attività di milioni di italiani e migliaia di associazioni sono a rischio. Per la prossima edizione del 5 per mille il governo ha infatti predisposto una copertura finanziaria di soli 100 milioni di euro rispetto ai 400  milioni attesi. Fai sentire le tua voce. Firma la petizione e lascia un tuo commento!

Ad oltre 5 anni, infatti, il 5 per mille non solo non è diventato una legge fiscale dello Stato italiano (a differenza di quanto è successo in altri 12 Paesi europei), ma nella Legge di Stabilità ora all’esame della Camera dei deputati, la copertura per la misura sperimentale (da 5 anni!) è stata drasticamente decurtata da 400 milioni a 100. Ovvero, il 5 per mille dalla sera alla mattina si trasforma così nell’1,25 per mille, forse. Alla faccia degli impegni presi con la platea dei contribuenti (oltre 15 milioni di cittadini hanno usufruito ogni anno dell’opportunità)  e con quella organizzazioni del non profit impegnate nell’assistenza, nella promozione culturale, nella ricerca scientifica (circa 30mila).

Il 5 per mille che, davvero, poteva e doveva essere il caposaldo sussidiario della più volte invocata riforma fiscale, si spegne quindi nelle spire della disponibilità di bilancio. Come sono lontani i tempi in cui Tremonti parlava della restituzione di valore e di risorse al Terzo settore come forma d’investimento per lo Stato e non come voce di costo!

I Dongria Kondh

Fonte: www.survival.it

Una compagnia mineraria minaccia la montagna sacra dei Dongria
La Vedanta Resources si sta preparando ad aprire un’imponente miniera a cielo aperto sulla montagna di Niyamgiri, in India.
La miniera di bauxite devasterà le foreste dalle quali i Dongria dipendono e distruggerà le vite di migliaia di altri Kondh che abitano nell’area.
La Corte Suprema indiana ha dato il via libera agli scavi, ma i popoli Kondh sono decisi a impedire la distruzione del loro luogo più sacro.

Cos’ha la Norvegia che l’Italia non ha?

Scritto da : Nicoletta Forcheri  
Fonte: Stampa libera

La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare: un surplus del 10%, un profitto netto dei titoli di stato di Oslo del 6,197%, di più del 4,747% del bund e del 2,931% dei bond svizzeri, il piu’ basso tasso di disoccupazione (Wall Street Italia) .
Quello che l’articolo non dice lo si può trovare facilmente su wikipedia, e cioé che l’economia norvegese è caratterizzata dalla proprietà statale di grossi comparti industriali cruciali come il petrolio (Statoil), l’energia idroelettrica (Statkraft), l’alluminio (Norsk Hydro), la principale banca del paese (DnB NOR), e le telecomunicazioni (Telenor), e che ben il 30% del valore della borsa di Oslo è in mano allo Stato. Se si comprendono anche le partecipazioni in società non quotate, la quota pubblica aumenta drasticamente con i titoli petroliferi diretti. Insomma, la Norvegia ha la sua IRI intatta, prima del golpe bianco del Britannia.

Inoltre il petrolio del paese è controllato dal governo tramite i maggiori operatori come il 62% in Statoil nel 2007, la controllata statale al 100% Petoro, e SDFI, oltre al controllo delle licenze di esplorazione e produzione.  Una sorta di ENI alla Mattei, prima del fatale “incidente”.
Poi scopro che il paese, pur essendo il primo produttore ed esportatore di petrolio d’Europa, non è membro dell’OPEC, e che ha fondato un FONDO PENSIONI SOVRANO nel 1995 per ridistribuire i proventi del petrolio, del fisco, dei dividendi, delle cessioni e delle royalties. Si aggiunga a questo che non fa parte dell’UE e che la sua corona è pertanto più sovrana/pubblica dell’euro.Infine, la Banca centrale norvegese gestisce uffici di investimento a LONDRA, NEW YORK E SHANGHAI.

Viene da chiedersi: ma se l’Italia fosse come la Norvegia monetariamente sovrana cioè fuori dall’euro?

E se non fosse trivellata da cima a fondo da multinazionali estere e/o finanziarie (come l’ENI) per i suoi giacimenti di idrocarburi, i secondi per ordine di importanza in Europa ?

E se per le nostre preziose risorse elettriche non fosse sfruttata da scatole cinesi della multinazionale di stato francese EDF?
E  se le nostre risorse idriche, tra le maggiori al mondo, non fossero in mano alle multinazionali dell’acqua in bottiglia tipo Nestlé, e dai due colossi francorotti Suez Gaz de France e Veolia?

E se i proventi di dette risorse pubbliche li gestissimo per ridistribuirli al popolo come nei paesi dove esiste un social welfare?
Avremmo un debito pubblico inesistente come la Norvegia?

E se e se e se. Ma come siete ingenui. Noi siamo dei birboni, abbiamo avuto Mussolini, siamo indisciplinati, pizza pasta e mandolino, insomma siamo italiani e meritiamo una penalizzazione. Bisognerebbe come minimo che la Banca d’Italia fosse di proprietà pubblica, con una moneta credito, al contrario dell’euro debito. Bisognerebbe come minimo non avere ceduto al golpe bianco del Britannia (nel 1992, decisione della svendita dell’IRI con l’aiuto della svalutazione della Lira in seguito all’attacco di Soros), per la verità poi neanche riconosciuto come tale dalla stampa ufficiale.

Ieri il ministro portoghese e quello austriaco hanno segnalato la loro contrarietà il primo all’euro, il secondo al bilancio UE per via degli insensati salvataggi delle banche; irlandesi e greci non ne possono più e sono i primi ad avere capito sulla loro pelle quello che negli USA oramai è diventato il segreto di pulcinella, e cioè che Bernanke/Trichet stampano moneta a (nostro) debito per salvare le banche creditrici dei debiti sovrani mentre l’eurocratese continua a mescolare le carte sibilando che è per salvare gli Stati, oramai morti e sepolti dagli stessi eurocrati.
Decidere di uscire dall’euro è possibile in virtù del Trattato di Lisbona: e se la esplorassimo, per rifondare una moneta credito del popolo?

Almeno altri quattro anni di guerra

Scritto da:Enrico Piovesana  
Fonte: http://it.peacereporter.net

Al vertice Nato di Lisbona che si apre venerdì, Obama presenterà il suo piano per l’Afghanistan: altri 48 mesi di guerra sempre più dura, dopo i quali le truppe occidentali rimarranno, senza limiti, a sostegno dell’esercito afgano.
La guerra d’occupazione degli Stati Uniti e della Nato in Afghanistan durerà almeno altri quattro anni, ma la presenza militare occidentale nel paese proseguirà, senza limiti, ben oltre il 2015.
Questo è il piano che il premio Nobel per la pace, Barak Obama, presenterà venerdì al vertice dell’Alleanza atlantica di Lisbona: altri 48 mesi di guerra ‘dura’ alla Petraus (con un’escalation dei bombardamenti aerei e un sempre più massiccio ricorso ai raid notturni delle forze speciali), al termine dei quali dovrebbe avvenire il ritiro del grosso delle ‘truppe combattenti’ (da completare, talebani permettendo, entro la fine del 2014), lasciando comunque sul campo decine di migliaia di truppe Nato con il compito di assistere l’esercito afgano nella prosecuzione della guerra (il che presuppone molti altri anni di operazioni militari a sostegno delle truppe afgane).
Mark Sedwill, il rappresentante civile della Nato in Afghanistan, parlando oggi a Kabul ha già messo le mani avanti sulla scadenza dei qattro anni per il ritiro delle truppe combattenti. “Il termine della fine del 2014 non va considerato come una deadline, ma come un obiettivo: nelle aree del paese con maggiori problemi di sicurezza, il passaggio di consegne alle truppe afgane potrebbe protrarsi anche nel corso del 2015 e oltre”.
Dopo aver subìto nove anni di occupazione e di guerra, al popolo afgano vengono garantiti altri anni di passione, quattro, cinque o forse più. E saranno gli anni peggiori.
Da quando, lo scorso 5 luglio, il generale David Petraues ha preso il comando delle operazioni di guerra alleate in Afghanistan, i bombardamenti aerei alleati sono diventati sempre più frequenti: 400 nel mese di luglio, 500 in agosto, addirittura 700 in settembre. In ottobre è giunta al largo delle coste pachistane una seconda portaerei americana (la USS Lincoln) e presto dovrebbe arrivarne anche una francese (la De Gaulle): tutto questo in preparazione di un’ulteriore escalation della campagna aerea in Afghanistan.
A preoccupare gli afgani, forse anche più dell’aumento dei bombardamenti aerei, è il crescente ricorso alla tattica dei ‘night raid’: i famigerati blitz notturni compiuti dalle forze speciali (americane e non solo) nelle abitazioni civili ‘sospette’. Azioni brutali che terrorizzano la popolazione e che spesso si concludono con l’uccisione a sangue freddo di donne, uomini e bambini innocenti, accompagnate da violenze gratuite e umiliazioni, furti e danneggiamenti. Una pratica sempre più diffusa da quando c’è Petraeus al comando, e di cui il presidente afgano Hamid Kazrai ha chiesto con forza la cessazione: una richiesta seccamente bocciata sia dal generalissimo Usa, che ha espresso “stupore e disappunto” per le “pericolose” parole di Karzai, sia dal segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che ha difeso i raid notturni come “componente chiave” della strategia militare americana.
Pianificare altri quattro anni di guerra significa mettere in conto altre decine di migliaia di civili afgani uccisi, altre centinaia di migliaia di innocenti feriti, mutilati e sfollati, e almeno altri 2.500 giovani militari occidentali caduti (stando alla media dell’ultimo anno di guerra). Per non parlare delle decine di miliardi di euro che verranno gettati al vento in un momento di grave crisi economica: solo l’Italia spenderà almeno altri 3 miliardi di euro se deciderà di rimanere in Afghanistan fino al 2014.