Alluminio, bauxite, inquinamento e Avatar: quale legame?

Fonte: http://www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=334

Vi siete mai chiesti da dove arrivi l’alluminio che vediamo e utilizziamo tutti i giorni? Lo si trova già in natura “pronto per l’uso” o bisogna scomodare qualcosa e qualcuno per produrlo? E soprattutto, qual’è il suo impatto sull’ambiente e sull’uomo?

L’alluminio si estrae principalmente dai minerali di bauxite, è, come tutti sappiamo, presente i milioni di prodotti diversi, ed è molto importante per l’economia mondiale. Questo metallo è molto apprezzato per la sua leggerezza, duttilità e resistenza all’ossidazione. Un’altra caratteristica importante di questo metallo è la sua capacità di essere riciclato infinite volte senza mai perdere le proprie proprietà.

Purtroppo però l’impatto delle miniere di bauxite è altissimo sull’ambiente ed è per questo che il RICICLAGGIO DELL’ALLUMINIO è fondamentale. I motivi sono principalmente due:

1) l’alluminio può essere riciclato infinite volte e la sua “rinascita” costa, in termini energetici, il 7-9 percento dell’energia spesa per produrlo. In particolare per produrre 1 kg di alluminio pronto all’uso a partire da scarti costa meno di 1 kWh di energia contro 13-14 kWh circa della produzione dal minerale.

2) come già detto l’alluminio non esiste allo stato puro, bensì si trova mescolata ad altri minerali nella bauxite la cui estrazione è assolutamente impattante sull’ambiente. Val la pena ricordare il caso legato ad un giacimento di bauxite scoperto fra le colline di Niyamgiri, nello Stato Indiano di Orissa dove vivono però i Dongria Kondh, una tribù di circa 8.000 persone. In quell’area, ed in particolare nel luogo più sacro per la tribù, il colosso minerario “Vendata” (una società di 8 miliardi di dollari) aveva l’intenzione di sviluppare una gigantesca miniera di bauxite la quale avrebbe causato la distruzione della foresta, l’inquinamento delle falde e l’obbligo da parte degli abitanti di lasciare le proprie terre. L’area sacra contesa è la collina di Niyam Dongar, la sede della divinità Niyam Raja. Ma per la Vendata, proprio come nel caso di marines nel film Avatar, la stessa collina era semplicemente un giacimento di bauxite del valore di due miliardi di dollari. Nel 2003 il colosso minerario ha costruito una raffineria di bauxite vicino alle colline di Niyamgiri pur non avendo ancora ottenuto nè la concessione edilizia nè l’autorizzazione allo sfruttamento alla vicina miniera di bauxite. Dopo più di 6 anni di opposizione da parte delle tribù locali finalmente nel 2009 l’attuale ministro per l’Ambiente e le Foreste dello Stato di Orissa, Shri Jairam Ramesh, ha dichiarato che Vedanta Resources ha violato la Legge sulla Protezione Ambientale e la Legge sulla Protezione delle Foreste e ha deciso di bloccare la concessione per l’estrazione di bauxite. Inoltre, il ministro di Orissa ha sollevato dubbi sulla legittimità della raffineria già fabbricata e, infine, ha respinto la domanda di abbattimento della foresta del Niyamgiri per far posto alla miniera. Il gigante minerario, quindi, deve fare marcia indietro e rinunciare all’estrazione di bauxite dalle colline sacre ai Dongria Kondh.

Sicuramente il prezzo della bauxite non è mai stato caricato dei costi legati alla devastazione del suolo, all’inquinamento delle falde all’azzeramento perenne di foreste vergini. Allora, la prossima volta che abbiamo in mano una lattina di una bibita, la cornice di un quadro o un semplice oggetto di alluminio pensiamo che quel prodotto è il risultato di moltissime azioni che in molti caso posso aver comportato sfruttamento di persone, inquinamento dell’ambiente e distruzione di risorse naturali. Prendi allora quell’oggetto, riciclalo e spingi i tuoi amici a far lo stesso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *