Serpenti e partenogenesi

Scritto da: Jennifer Viegas
Fonte: http://news.discovery.com/animals/virgin-births-snakes-111014.htm
Traduzione: http://www.ditadifulmine.com/2011/10/serpenti-e-partenogenesi.html

l parto verginale nei serpenti non pare essere una grossa novità: sono noti diversi casi di rettili che hanno dato alla luce dei figli senza apparentemente accoppiarsi con alcun esemplare maschile.

Non solo ci sono boa constrictor che hanno partorito cuccioli su cuccioli senza essersi mai accoppiati, ma c’è anche un caso molto recente: un crotalo diamantino orientale (Crotalus adamanteus) sembra aver dato alla luce 5 piccoli a distanza di cinque anni dall’accoppiamento, un caso più unico che raro di “immagazzinamento dello sperma” documentato di recente nello studio di una coppia di ricercatori della Georgia State University e della North Carolina State University. Nella ricerca, pubblicata sulla rivista Biological Journal of the Linnean Society, viene anche presentato il primo caso documentato di partenogenesi in un serpente “testa di rame” (Agkistrodon contortrix) mai accoppiatosi con altri animali nel corso della sua vita.
La partenogenesi “è stata osservata in natura in tutti i vertebrati mandibolati, con l’eccezione dei mammiferi” spiega Warren Booth, co-autore della ricerca ed ecologo molecolare alla North Carolina State University. “Abbiamo recentemente ottenuto una conferma genetica in specie come boa constrictor, boa arcobaleno, diverse specie di squali, draghi di Komodo, e tacchini domestici, solo per nominarne alcuni”.
Booth ha analizzato il DNA del serpente testa di rame esposto da anni al North Carolina Aquarium di Fort Fisher, scoprendo che non c’è stato alcun intervento di un maschio nella nascita dei figli. Nonostante questo, il serpente è riuscito a partorire 4 piccoli apparentemente normali.
Il parto del crotalo diamantino è stato un evento ancora più bizzarro: 19 figli, vivi e in salute, 10 maschi e nove femmine. Tutti i 19 hanno un padre, ma c’è un problema: l’accoppiamento si è verificato circa cinque anni prima del parto. “Questo serpente è stato catturato quando aveva circa un anno, per cui veniva considerato sessualmente immaturo. E’ rimasto isolato dal gruppo di maschi fino a quando non ha partorito. In ogni caso, questo serpente si è accoppiato in natura nonostante fosse un esemplare giovanile sessualmente immaturo” spiega Gordon Schuett, co-autore della ricerca.
Non solo alcune specie di serpenti sarebbero in grado di generare figli per partenogenesi, ma anche di immagazzinare per anni lo sperma di maschi della loro specie per poter procreare al momento più opportuno.
Pare che il crotalo diamantino sia in grado di conservare lo sperma per il momento più propizio grazie all’ipotetica capacità di manipolare una porzione del proprio utero per creare una sacca. “Una regione dell’utero si avvolge e si contrae” dice Booth.
Questa strategia non è esclusiva dei serpenti, ma di molte altre specie viventi, e questa volta possiamo includere anche un mammifero nell’elenco: le femmine di pipistrello giallo asiatico (Scotophilus heathii) sono capaci di conservare lo sperma di un maschio per diversi mesi.
La partenogenesi, invece, è un discorso del tutto differente. Fino ad ora nessun mammifero si è dimostrato capace di dare alla luce dei figli senza la presenza di un maschio e di una femmina, ad esclusione di un topo da laboratorio geneticamente modificato.
“Alcune specie sembrano aver sviluppato dei meccanismi riproduttivi per promuovere l’accoppiamento tra consanguinei” spiega William Holt, professore di biologia riproduttiva alla Zoological Society of London’s Institute of Zoology. “Questa ricerca è molto significativa perchè mostra che alcuni dei precedenti resoconti sulla conservazione dello sperma per lunghi periodi nei serpenti (interpretati come tali, in buona fede, dai precedenti autori) siano stati causati, in realtà, da partenogenesi”.

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