Il fenomeno “droga”

Scritto da: Noemi Novelli
Fonte: http://guide.supereva.it/carceri/interventi/2005/01/192210.shtml

In Italia i reati legati all’uso ed al traffico di stupefacenti sono in aumento e di conseguenza le nostre carceri sono sempre più popolate da giovani tossicodipendenti. La droga è il male del secolo, contro il quale ancora non si è trovato un rimedio. In passato le tossicodipendenze erano tradizionalmente confinate in ambienti legati alla delinquenza o ristrette a gruppi di èlite, oggi si sviluppano tra i giovani indipendentemente dalle condizioni sociali. Ma come e perchè si è sviluppato il fenomeno “droga”?

Cenni storici:

Fin dai tempi più remoti l’uomo ha sempre ricercato sostanze in grado di rendere la vita “bella” e possibilmente eterna, ma che non provocassero danni fisici e psichici e tantomeno la dipendenza.

Sostanze in grado di guarire le malattie e di agire favorevolmente su psiche e corpo, anche per migliorare le prestazioni , per indurre piacere ed euforia, annullare ogni sgradevole sensazione quale ansia e dolore, procurarsi il sonno, evadere dalla realtà; facilitare l’esplorazione della mente ed il contatto con la divinità.

In pratica una ricerca continua dell’essenza della felicità, del sapere universale e dell’eterna giovinezza. Ma questo è un sogno che non è stato mai raggiunto in quanto le sostanze usate (erbe, estratti, prodotti sintetici, non hanno indotto gli effetti desiderati ma solo senzazioni illusorie pagate poi a caro prezzo: danni tossici e dipendenza, una schiavitù che obbliga al loro uso continuativo.

Queste sostanze sono chiamate droghe.

Nelle civiltà primordiali l’uso della droga è gestito dal potere con proprie modalità e per i propri fini mistici, religiosi, terapeutici, bellici e politici, e perfino come strumento di delitto. Chi le usa fuori di tali modalità viene considerato strega o mago, allontanato dalla comunità e talora condannato a morte.

Nell’Ottocento l’uso libero delle droghe si è diffuso in tutto il mondo occidentale, sopratutto negli ambienti artistici e alla moda.

Poi nel ventesimo secolo gli Stati occidentali le hanno proibite dichiarandole illecite, confinandole nella clandestinità.

Negli anni Settanta , con l’espoldere della contestazione giovanile e la nascita di movimenti come quello hippy, l’uso della droga si è diffuso a macchia d’olio tra i giovani diventando fenomeno di massa.

Nasce così in questo periodo una nuova cultura o meglio una controcultura.

L’assunzione di sostanze stupefacenti avviene di solito in gruppo. Tutti i componenti del gruppo vivono distaccati dalla società e dalle sue istituzioni avendo come comune denominatore l’uso della droga. Si riuniscono in particolari aree come il Village a New York, Piccadilly a Londra e Campo de’ Fiori a Roma.

In queste comunità si fuma hashish o marijuana, si usano allucinogeni, si assumano cocaina, eroina o alcool. L’uso di sostanze stupefacenti è comunitario e democratico , in netto contrasto con il passato. Queste specie di comunità sono però precarie , proprio per le caratteristica irrequietezza dei giovani componenti, sempre desiderosi di nuove esperienze e orizzonti. Soltanto una minoranza dei membri rimane nello stesso luogo e nel medesimo gruppo per più di un anno. Nello stesso territorio restano solo gli spacciatori che dominano, alimentano e perpetuano il fenomeno della droga di massa dei giovani e dei giovanissimi .

Contro lo spaccio i governi occidentali lottano fin dall’inizio del secolo , ma con scarso successo perchè l’enorme guadagno rende estremamente allettante questa attività.

Il collegamento della droga con la popolazione italiana e mondiale giovanile si è ulteriorarmente potenziato, negli ultimi decenni ed a favorito la formazione di un numero sempre maggiore di gruppi ed adepti.

Il movimento Pop ne ha fatto il simbolo della protesta e molti esponenti ( i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan, ed alcune Rockstar di oggi) hanno esaltato con canzoni di grande successo le droghe: dai barbiturici di “Yellow Submarine” dei Beatles, alla “Sister Heroin” dei Rolling Stones. Così accanto ai simboli della contestazione – jeans, catene al collo, gioielli hippies- si sono affiancati gli emblemi della droga: la siringa, la spatola, la bilancina, il cucciaio, la lametta, la carta arrotolata,

Un grande impulso alla diffusione della droga è venuto dal mondo asiatico per lo stretto contatto con la gioventù nord-americana nelle guerre di Corea e del Vietnam.

Non và dimenticato l’impulso più o meno occulto apportato dal cinema, dalla letteratura e dai mass-media; è nata così la moda della droga che ha creato modelli spettacolari. Basti pensare ai festival di Re Nudo del Parco Lambro in Italia: centinaia di migliaia di giovani, sotto l’influsso delle più diverse droghe, inneggiavano a cantautori tossici, loro idoli.

Malgrado l’informazione, prevenzione e repressione sempre più massicce, forse anche per reazione , oltre alla strapotenza del mercato clandestino, il fenomeno non si è fermato nè accenna ad arrestarsi:ormai conviviamo con la droga.

Mentre la tossicodipendenza era tradizionalmente confinata in ambienti legati alla delinquenza o ristretta a gruppi di èlite, oggi si sviluppa tra i giovani indipendentemente dalle condizioni sociali.

L’Italia è fortemente coinvolta dall’epidemia di peste tossica: secondo statistiche riportate dall’Express, sarebbe al primo posto in Europa come numero assoluto di tossicodipendenti assistiti dalle strutture pubbliche, seguita da Francia e successivamente da Gran Bretagna, Germania e Spagna.

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