Licia Colò confessa… Non vedo grande futuro per il nostro pianeta E nemmeno per la Tv…

Fonte: Il giornale di Vicenza

Sorriso incantatore, sguardo magnetico. Licia Colò, 48 anni in luglio, è ridiventata un po’ bambina quando è nata la sua Liala, peperina di 5 anni che parla già inglese, in braccio all’aitante papà Alessandro Antonino. L’altra sera a villa Sesso Schiavo di Sandrigo la conduttrice di origini veronesi ha ricevuto il premio Basilica Palladiana, assegnato dalla Pro loco ai veneti che si sono distinti nel loro lavoro e che del Veneto amano le tradizioni. In una cornice di danza acrobatica, musica e show materializzatisi tra gli alberi, Licia Colò ha ribadito la sua vocazione primaria: «La difesa della natura».
Riparte il 3 ottobre la sua trasmissione a Raitre. Novità?
“Alle falde del Kilimangiaro” farà una diretta fino alle 19 e puntiamo molto sull’attualità: ci occuperemo dei minatori prigionieri della terra in Cile, sul posto tra mamme e figli. Dovrebbero tirarli fuori a giorni e saremo lì al conto alla rovescia. Il programma è una finestra di storie solari ed allegre ma anche drammatiche come questa. Non è più spettacolo. Per il resto continuiamo con i reportage e i filmati degli spettatori.
Dopo 10 anni è cambiato il suo modo di raccontare il mondo?
Non vedo grande futuro per il nostro pianeta. Sono appena rientrata dal Kenia dove abbiamo girato quattro prime serate sugli animali in onda in gennaio. Stando nei parchi più belli d’Africa ho realizzato che ormai la natura è nelle riserve… come quelle indiane. La spazzatura ha invaso tutto, c’è plastica perfino nel Sahara.
Negli oceani i cetacei spiaggiano con sacchetti nella pancia. Il mondo non è infinito, lo stiamo consumando. Il petrolio fuoriesce in Messico ed è lontano? Ma non è lontano, è piccola la Terra che stiamo saturando.
Ai suoi telespettatori che messaggi manda?
Chi apre gli occhi deve essere attento ai comportamenti. L’inquinamento non è la spazzatura di Napoli, non solo. A Roma, io abito un po’ fuori, quando vado in redazione vedo i cartelloni luminosi che annunciano “l’aria è accettabile”…ma quando non lo è che facciamo, non respiriamo più? 17 delle 30 città più inquinate d’Europa sono italiane, riflettiamo.
La Tv che ruolo può giocare?La Tv è finita, quella che conoscevo io 30 anni fa non c’è più. Ho lavorato in Mediaset e in Rai con criteri che oggi sono scomparsi. Ci sono talmente tanti canali che non si può più parlare di televisione al singolare.
La qualità dei programmi è calata, gli investimenti sono decimati e fare produzioni di livello è impossibile. Me ne sono accorta quando è nata Liala, ho dovuto ricorrere ai canali tematici perchè non vedesse schifezze.
La Tv di oggi non dà valori che sono poi quello che resta nella vita di una persona.
“Alle falde del Kilimangiaro” è allora…
Un programma che ha visto scendere gli ascolti ma meno di altre trasmissioni, e che ha almeno un milione e mezzo di amici ogni domenica. Cerchiamo di sgomitare per l’audience perchè quello lo cerca chi ha tronisti, veline e transessuali in studio.
Vorrebbe fare cose diverse?
Mi ritengo un medico specialista, ho scelto la natura che non è il mio lavoro ma il mio credo e di conseguenza ecco i viaggi per 9 mesi l’anno. Ciò non toglie che potrei fare altro, ad esempio un varietà spiritoso, ma tempo oggi non ne ho più, sono anche direttore di un quotidiano on line sugli animali. Più amici o nemici?
Io non sono integralista anche se i cacciatori mi odiano perchè non accetto l’uccisione per divertimento. E non mi piacciono nemmeno gli animalisti dai messaggi esasperati. Ciò che mi innervosisce seriamente è quando dicono o scrivono che faccio l’ambientalista perchè mi conviene per lavoro. Niente di più falso. Pensi che spesso viene fuori anche la storia che lavoro in Rai perchè mi chiamo Colò come il famoso campione di sci… che non ho mai conosciuto.