Che cos’è il guerrilla gardening?

crotto da: Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it/28112011/che-cose-il-guerrilla-gardening/

Il guerrilla gardening è un movimento internazionale nato a New York e poi diffusosi nel resto del mondo. Opera anche in Italia (questo il sito ufficiale: http://www.guerrillagardening.it/); è costituito da comuni cittadini che, per amore dell’ambiente, si organizzano al fine di contrastare il degrado urbano mediante atti di giardinaggio dimostrativi che si chiamano “attacchi verdi”. L’azione più tipica dei guerrilla gardener è il “flower bombing”, un gesto dimostrativo che inizia con la preparazione di piccole “bombe” costituite da un mix di terriccio, fertilizzante e semi di fiori o erba avvolti in carta da cucina. Le bombe vengono lanciate in maniera più o meno segreta (a volte col favore delle tenebre) in aree ritenute troppo “grigie”, in modo che vadano a creare dei ciuffi verdi nel momento in cui l’acqua piovana scioglierà la carta. Le bombe possono essere lanciate su un tetto, in un cantiere abbandonato, in aiuole dove non cresce più nulla. L’importante è cercare di utilizzare specie autoctone, che possano attecchire e sopravvivere facilmente.

Oltre alle bombe di semi, i guerrilla gardener creano anche aiuole, piantano fiori, arbusti e piante, recuperano spazi di verde residuale nelle città che paiono abbandonati ma con poche attenzioni potrebbero rivivere. Ci sono gruppi che – anche con il supporto di vivai e associazioni cittadine – curano zone incolte del verde urbano oppure si occupano della manutenzione e della potatura di cespugli, aiuole e piante già esistenti ma trascurate.

Il movimento dei “guerriglieri del verde” è aperto a tutti, non ci sono limiti di alcun tipo: include infatti mamme con bambini, liceali, universitari, lavoratori, casalinghe, pensionati – insomma qualsiasi figura. Esistono gruppi in tutte le più importanti città d’Italia, che di solito assumono un nome simpatico ed evocativo: per esempio a Napoli il gruppo si chiama “Friarielli ribelli”, a Bari ci sono gli “Ortocircuito, a Busto Arsizio i “Falce e rastrello”, mentre a Reggio Calabria si chiamano con un altro bel gioco di parole “Piantagrano”.

Per chi volesse seguire il loro esempio e far sbocciare fiori in zone troppo degradate, il consiglio è di scegliere per il “bombardamento” una zona vicino a casa, in maniera da poter seguire l’andamento della semina e godere appieno la soddisfazione di vedere il cambiamento che essa apporta. Meglio trovare un gruppo di amici nel quartiere che abbiano a cuore l’aspetto verde; ottima l’idea di coinvolgere qualche pensionato o persona disponibile che viva vicino all’aiuola seminata, in modo che possa tenerla costantemente sott’occhio.

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