Ricerca: la legalizzazione della marijuana per uso medico non incrementa l’abuso di droga nei teenager

Fonte: http://www.myhealthnewsdaily.com/2732-medical-marijuana-teenage.html
Traduzione per la patatina fritta: Anna Nicoletti, Francesco Fontana.

Secondo un recente studio, i ricercatori non hanno individuato alcuna correlazione tra la legalizzazione della marijuana per uso medico e l’incremento di abuso nei teenager.

Secondo un recente studio, la legalizzazione della marijuana per uso medico in diversi stati non ha aumentato le probabilità di utilizzo della droga da parte degli studenti di scuola superiore.

I ricercatori hanno valutato l’utilizzo della marijuana tra i giovani dal 1993 al 2009, finestra temporale nella quale 13 stati ne hanno legalizzato l’utilizzo medico. Non sono state riscontrate correlazioni tra la legalizzazione e l’incremento d’uso tra i giovani nel singolo stato.

In realtà, sono stati osservati leggeri cali d’uso in alcuni stati in cui la marijuana era stata legalizzata.

“Siamo convinti che l’utilizzo di marijuana tra i teenager non aumenta quando uno stato ne legalizzi l’uso medico”, ha dichiarato D. Mark Anderson, ricercatore di economia sanitaria e comportamenti rischiosi alla Montana State University.

I ricercatori hanno utilizzato dati dall’indagine dei comportamenti rischiosi giovanili, condotta da ricercatori presso i centri di malattia, controllo e prevenzione. Lo studio raccoglie dati basati su dichiarazioni volontarie di un campione rappresentativo di studenti di scuole superiori su vari comportamenti a rischio.

Gli studiosi hanno investigato come la legalizzazione della marijuana abbia impattato sulla frequenza d’uso nei giovani di marijuana, il suo utilizzo a scuola, l’abuso di alcool e di cocaina. Non è emersa alcuna correlazione tra la legalizzazione e alcuno di questi  abusi.

Attualmente, 17 stati assieme al distretto di Colombia, hanno approvato l’utilizzo medico della marijuana, mentre 7 stati hanno una simile legislazione in corso di approvazione.

Lo studio è stato finanziato dall’Istituto per lo Studio del Lavoro, un istituto privato non-profit con sede a Bonn, in Germania.

 

 

 

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