Scritto da: Marco Cedolin
Fonte: http://marcocedolin.blogspot.it/2012/07/il-folklore-di-marchionne.html
Di fronte alla sentenza del Tribunale di Roma, che condannava la Fiat per discriminazione e le imponeva di riassumere i 145 operai di Pomigliano iscritti al sindacato, precedentemente licenziati, Sergio Marchionne, parlando qualche giorno fa dalla Cina dove era impegnato ad inaugurare l’ennesimo progetto di delocalizzazione, non esitò a dare sfoggio dell’alterigia supponente che lo contraddistinigue e tanto piace agli americani. “E’ un evento unico che interessa un particolare paese che ha regole particolari che sono folcloristicamente locali”, chiosò seccato il manager cosmopolita, senza portare alcun rispetto né ai giudici, né tanto meno al paese dove l’azienda da lui amministrata ha costruito la propria fortuna finanziaria, anche grazie a decenni di sovvenzioni statali, pagate con il denaro dei contribuenti. Aggiungendo che comunque l’azienda avrebbe rispettato la legge.
L’ex Gruppo torinese ha infatti reso noto che si appellerà contro la sentenza, chiedendo la sospensione dell’ordine di riassumere i 145 dipendenti, suffragando la propria richiesta con delle motivazioni che davvero non si possono rifiutare.