Intelligence » Dossier Hypo Bank: denaro, armi e bordelli

Scritto da:  Biljana Vukicevic  Fonte: http://osservatorioitaliano.org
In collaborazione con Necenzurirano.com di Domagoj Margetic

Il labirinto delle transazioni illecite della Hypo Alpe Adria Bank e i suoi clienti è parte di una storia molto più grande, che oltrepassa i confini dello stato austriaco entrando in uno scenario internazionale. La vicenda,  su cui si indaga da anni, sta rivelando pezzo per pezzo il grande mosaico della mappa della criminalità organizzata internazionale. Ognuno con il proprio tassello ha contribuito a disegnare l’immagine che i soldi sporchi hanno  eliminato senza limiti le barriere statali, nonché quelle delle sfere politiche e personali. L’indagine che da anni porta avanti il giornalista investigativo croato, Domagoj Maretic, insieme ad un gruppo di analisti del portale Necenzurirano.com,  documentando fatti ed eventi, mostra come negli anni ’90 la Hypo Alpe Adria Bank dà inizio in Austria ad un grande progetto di alta finanza. Allora, non avendo filiali o società figlie, Hypo Bank concentra nella sede di Klagenfurt il centro degli affari, dove saranno individuati i progetti dei grandi investimenti che la banca poteva finanziare. Nel tempo si è dimostrato che i beneficiari di tali progetti erano molto vicini ai circoli politici, soprattutto del partito HDZ, tra cui l’allora Vice Ministro degli esteri croato Ivo Sanader, poi divenuto Premier. Una ricerca che è costata a Margetic la sua libertà professionale e personale, subendo ripetuti attacchi che hanno messo più volte in pericolo la sua vita. Dopo l’attentato dinamitardo, a causa della pubblicazione sul suo sito web dell’elenco di nomi dei criminali di guerra, e la rivelazione in esclusiva delle aziende coinvolte in operazioni sospette con Hypo Bank, Margetic si nasconde.

Croazia e Ivo Sanader, fiduciario di Hypo Bank. Nel suo dossier di centinaia di pagine realizzato negli anni si possono leggere i nomi dei più alti vertici della politica croata. Oltre Ivo Sanader appaiono i nomi del Ministro degli Esteri negli anni ’90, Mate Granic e Bozo Prka, Ministro delle Finanze. Il denaro investito nelle due banche croate Hypo banka e Slavonska banka sono confluiti nei conti correnti della Hypo Bank Austria, offrendo la possibilità di effettuare altri investimenti in Croazia e fornire altri crediti al Governo croato. Così comincia l’operazione di riciclaggio dei propri “soldi croati” attraverso i conti correnti segreti presso la Hypo Banka di Klagenfurt. L’indagine di Margetic sulla collusione della classe dirigenziale croata e il cosiddetto Dossier Hypo costituiva un segreto della “massima importanza”, per divenire in questi ultimi mesi uno scandalo di dimensioni transnazionali, abbracciando tutta l’area del Sud Est Europa. Quando Margetic offrì al Parlamento austriaco il Dossier, i vertici della classe politica negarono ogni cosa, ma uno squarcio ormai era stato aperto. Fino a quando il Governo croato prendeva crediti, usati sulla carta per l’acquisto dei palazzi delle ambasciate e dei consolati in tutto il mondo – su cui Sanader, Granic e Prka ottenevano una commissione – tutto andava bene. Subito dopo, subentra l’operazione di riciclaggio tramite la Slavonska banka d.d.Osijek. Per anni il Pubblico Ministero  Mladen Bajic non si è detto interessato al Dossier Hypo, lasciando così spazio per le operazioni illecite, dove il denaro viaggiava tramite le banche madre e figlie, ma sempre nel circolo chiuso di Hypo Group. 

Progetto Fokus Il Consiglio di Amministrazione della Hypo Group Alpe Adria nel 2009 ordinò segretamente la redazione di un’analisi del portafoglio clienti alla società di revisione PricewaterhouseCoopers (PWC) di Monaco(Germania), per analizzare tutti i crediti sospetti e il rischio di insolvenza, da cui prevedere tutte le possibili perdite. Il gruppo di lavoro guidato da Jurgen Breisch e Sven Hauke, hanno presentato un rapporto di 219 pagine con un elenco di tutti i crediti di Hypo Group a rischio, concesse a imprese, persone giuridiche e fisiche in Austria, Germania, Slovenia, Italia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia, Bulgaria ed Ucraina. Viene così dimostrato che fino al 2009, tramite varie operazioni, Hypo Group ha emesso crediti per 37,7 miliardi di euro,  la maggior parte dei quali  di massimo rischio, che alla fine hanno portato al collasso finanziario la Hypo Alpe Adria Group. La HB  certamente non aveva i ‘propri’ 37.7 miliardi di euro, ma una delle domande cruciali è sicuramente quale sia stata l’origine dei soldi. Il rapporto Fokus è sicuramente il documento più significativo per tracciare il percorso dei crediti tramite Hypo Group, e giungere sino ai clienti finali con l’emissione di conti correnti segreti dei fiduciari che godevano di contratti con Hypo Group, che erano veri proprietari dei mezzi finanziari e loro fiduciari.

Hypo Group e i Balcani. Dal progetto Fokus si scopre il legame tra il Gruppo bancario e i nuovi stati balcanici, nato nei primi anni ’90, grazie alla forte interconnessione tra élite politica e finanziaria. La guerra  era senz’altro un` ottima occasione per finanziare i  “regni indipendenti”, quando nascono le prime forme di criminalità organizzata nei Balcani. La Hypo Bank è stata anche la fonte finanziaria per i Paesi nella fase di transizione dopo la frantumazione della Repubblica Socialista Federazione della Jugoslavia (SFRJ). In Bosnia sono ora sotto indagine 24 aziende per i prestiti sospetti di Hypo. I rappresentanti della banca si sono recati in visita nel mese scorso per “fare i conti” nelle varie filiali di Hypo in Bosnia, ma ancora non sono trapelate informazioni circa il coinvolgimento dei vertici politici in uno scandalo internazionale. Stesso destino colpisce la Serbia, dove appare il nome del narco-trafficante Darko Saric, che ha riciclato più di 100 milioni di euro, derivanti dal tra ffico di armi e di droga. Viene citata anche l’holding “Delta Real Estate” per i finanziamenti del quartiere belgradese “Belvill”, oltre ad una miriade di imprese che sembra abbiano ottenuto prestiti sospetti e non verificati. In Slovenia sono sotto indagine le aziende legate al partito liberaldemocratico (LDS) stanziati per il rinnovamento interno dei vertici.

Indagine della CIA. A tutta questa storia sembra siano interessate anche le agenzie di intelligence dei vari Paesi tra cui la tedesca BND e le statunitensi CIA e FBI. Michael J. Morel, Vice direttore della CIA, poco tempo fa si è recato in visita a Vienna: la sua permanenza dura solo poche ore, ma dopo si scopre che lo scopo era avere informazioni sul caso Hypo. Nei primi momenti nessuno ha voluto confermare tale indiscrezione, affermando che si trovasse in Austria per ragioni ben precise, relative alla rete terroristica di Al Qaeda in Europa. Dopo un paio di giorni Morel giunge con il suo fascicolo sul caso Hypo, che contiene la denuncia penale di Leopold Spitzbart contra Wolfgang Kulterer, Gunter Striedinger, Thomas Klaus Morgl, Željko Žužić, Marinko Paića, Andreas Binder e Heinz Truskaller. Dal documento si evince che in America esiste una denuncia contro Hypo Grop del valore di 350 miliardi di dollari per frodi bancarie organizzate . Hypo Group viene accusata di “associazione per delinquere, estorsione, frode, omissioni nel controllo e supervisione e grave negligenza, conflitto di interesse, lavoro in nero e controverso, disinformazione e disattenzione verso gli investitori, mancato rispetto degli obblighi di assistenza per il controllo dell’attività bancaria commerciale, grave violazione degli obblighi dei singoli soci e dei dipendenti di Hypo Group”. Nei sei Paesi Europei e in America esistono numerosi processi contro Hypo Group del valore di più di 1.350.000.000,00 di dollari. Si scopre anche che Hypo Alpe Adria Bank possedeva almeno tre banche in America con i suoi conti correnti. 

Traffico di armi. Il gruppo austriaco si è reso anche colpevole del riciclaggio del denaro per traffico di armi con i Paesi sotto embargo, tramite l’organizzazione del defunto Joerg Haider, attualmente ancora sotto inchiesta da parte dei vari servizi segreti. L’indagine riguarda Hypo Alpe Adria Bank e 12 Paesi (tra cui Germania, Italia, Balcani fino in Ucraina). Il Ministero delle Finanze (CIS) e il Ministero degli Interni austriaco (SOKO-Hypo) seguono insieme il caso con l’ex polizia di Stato (STAPO) e due servizi informativi militari Xhaa e Abvermart. Si parla di una collaborazione tra i partiti di ultradestra di Austria, Italia e Croazia, che hanno lavorato insieme con Libia, Siria ed Iraq, per organizzare il traffico di armi nei Balcani, in particolare in Bosnia, Sangiaccato e Kosovo, usando l’organizzazione “Z”, dalle iniziali del Generale Vladimir Zagorec, ed il grande commerciante di armi Abdul Monheim Jebara. Il triangolo Haider- Jebara-Zagorec si occupava del traffico illecito di armi avendo la copertura di servizi segreti BND e CIA. Come confermato, si trattava delle armi destinati ai “paesi terzi” che, tramite i Paesi delle “Alpi”, arrivavano a destinazione. Nel corso della missione militare NATO in Kosovo, i doganieri italiani fermano a Brindisi hanno interi convogli svizzeri di armi destinate a Kukes. La società di ”trasporto umanitario”, Madre Teresa, coprì la fornitura delle armi per il Kosovo. Allo stesso modo si trovarono 80 000 pistole in Iraq di marchio ‘Glock’, ossia della fabbrica dell’amico di Haider , Gaston Glock . In Afghanistan la missione ISAF scopre grandi quantità di armi provenienti dalla fabbrica Hirtenberger. In tutto questo, viene coinvolta la scena diplomatica di Austria, Svizzera, Germania, Croazia che finanziava il traffico delle armi con i soldi della Hypo Bank, dopodiché il denaro confluiva in ‘investimenti privati’ di “massima importanza per lo Stato”. 

Bordelli e denaro. Nel “misterioso” castello vicino Klagenfurt, sede della filiale di Hypo, si incontravano oscuri clienti provenienti da Croazia ed Italia. Questo viene confermato anche dall’ex dirigente del settore finanziario di Hypo Bank, Kristian Raucher. La segreta filiale della banca era un vero e proprio bordello per i clienti oscuri: oggi si chiama “Babilon club” e rappresenta un bordello di lusso per clienti VIP . All’epoca il castello era una delle tappe per il denaro illecito che fluiva tra Croazia e Liechtenstein, trasportato in valigette nere. 

Lo scandalo Hypo Group non è quindi una faccenda semplice che può essere scoperta in qualsiasi banca al mondo, ma è uno scandalo che potrebbe cambiare ed influire sulla politica dei Paesi coinvolti. Nasce negli anni ’90 quando si disintegra una parte dell’Europa, ma viene scoperto negli ultimi mesi, quando comincia un’altra disintegrazione europea forse più forte di quella già vista. I finanziatori e trafficanti che si trovano sempre in circuiti di denaro, armi e bordelli, continuano a finanziare di nascosto i Governi fantoccio che servono per aprire altri “buchi neri” geostrategici, dove possono conservare il loro profitto. Poi, ad un certo punto cade il velo, per andare a nascondere fatti molto più importanti e manovrare la situazione della politica internazionale.