Lavoro USA: gli americani “lavorano a morte”

Scritto da : Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/2012/09/lavoro-usa-gli-americani-lavorano-a-morte.html

Settimana da 60 ore, niente vacanze, buoni alimentari. E poi la vita media che si accorcia, il tasso di suicidi che cresce. Pensavate che i problemi fossero solo in Europa?

 

E’ questo il titolo che spara un blogger catastrofista d’oltreoceano(http://theeconomiccollapseblog.com/archives/americans-are-literally-being-worked-to-death).

Saranno le solite esagerazioni, ho pensato. E invece pare proprio di no: gli statunitensi se la passano malissimo quanto ad ore lavorative settimanali. Lo conferma anche questa classifica mondiale(http://www.linkiesta.it/italia-germania) che li vede sudare al quarto posto, dopo Singapore, Corea e Repubblica Ceca.

Negli ormai mitici e mai abbastanza rimpianti anni ’70 anche in USA si lavorava 35 ore a settimana, contro le 46 di oggi. E anche loro oggi, come va di moda qui, si paragonano agli inarrivabili tedeschi: 378 ore di lavoro l’anno in più, rispetto al solito operaio tedesco baciato dalla dea Fortuna. Non solo: pare che in USA si lavori anche extra orario, e gli americani sono i cittadini che godono di meno giorni di vacanza in tutto il mondo industrializzato. Molti lavorano anche 60 o 70 ore a settimana, spasso spalmate su due o tre lavori a bassissimo reddito, per riuscire ad arrivare alla fine del mese. Tanti, inoltre, pur lavorando guadagnano talmente poco da essere qualificati per ottenere i famigerati buoni alimentari offerti dallo Stato. Sono ormai oltre 40 milioni i cittadini che ne usufruiscono.

E poi, c’è la conseguenza finale che fa davvero venire i brividi: si è abbreviata la vita media negli USA, in particolare per i cittadini a basso reddito e a bassa scolarità. E questo vale non solo per le tradizionali categorie disagiate (neri e ispanici), ma per la prima volta anche per i bianchi, che oggi vivono in media 3 anni di meno rispetto al 1990. E il tasso di suicidi è aumentato di ben 15 punti percentuali, come conseguenza dei fallimenti e delle tragedie economiche che si verificano ogni giorno anche di là dell’Atlantico.

Se qualcuno crede che i guai siano solo qui da noi, insomma, si sbaglia. E prima di fare le valigie immaginando di trovare l’Eden, pensateci.

Foto – Photopin

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