LA DISINTEGRAZIONE DEL PROGETTO OLISTICO

Scrotto da: Gianni Tirelli
Fonte:http://www.oltrelacoltre.com/?p=14947

Foto: David Bohm

“Il cammino che ci conduce alla comprensione della verità, è sgombro da personalismi, pregiudizi e preconcetti, e da ogni attenuante addotta a giustificazione delle nostre debolezze, convinzioni e dipendenze. Diversamente, ogni nostra scelta e ragionamento, sarà incapace di produrre quell’appagamento trascendente sublimato dalla conoscenza, generatrice di espansione spirituale, deputato alla comprensione della Vita, come dono supremo, e della morte, come necessaria, ineludibile e principio di felicità eterna.”

L’universo infinito, procede, scorre, ed E’, proprio in virtù di meccanismi perfetti e sincroni che non consentono né concedono errori, anomalie, squilibri, intrusioni e degenerazioni, previa la loro rimozione, soppressione ed eliminazione. Pertanto, l’interpretazione, il giudizio sui motivi e le cause della fine del pianeta, è duplice – ha due punti di vista.

Il primo è di natura relativa, umana e terrena (visione egocentrica), condizionato dallo spirito di autoconservazione, livello di consapevolezza, stato di coscienza, fede religiosa e definito dalla realtà del presente. Il secondo fa capo a un “Tutto Assoluto e imperturbabile” (visione di insieme) che si aggiorna e si ricompone in tempo reale, ristabilendone l’equilibrio originario, e prescindendo da tutti quegli effetti (che noi definiremmo, catastrofici) prodotti sulla singola parte dall’attuazione del suo automatismo di ricostruzione compensativa; il prezzo dovuto all’ARMONIA COSMICA, perché il DISEGNO PRIMIGENIO proceda e scorra inalterato, e Sia come sempre è stato.

 

Una posizione filosofica basata sull’idea che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti. Un sistema “olistico”, dove la sommatoria funzionale delle parti, è sempre prioritaria in assoluto, della somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente.

Un tipico esempio di struttura olistica è l’organismo biologico, perché un essere vivente, in quanto tale, va considerato sempre come un’unità-totalità non esprimibile con l’insieme delle parti che lo costituisce. E questo vale per il concetto di universo.

 

Nota esplicativa

Per quanto l’olismo nasca in Occidente soltanto nel XII secolo con il Panteismo di Spinoza, esso fonda le filosofie orientali sin dal XIII secolo a.C. Le filosofie-teologie indiane sono infatti tutte olistiche, e l’olismo è uno degli elementi di base di tutta la speculazione orientale, quale si ritrova anche in Cina nel Taoismo, che si origina nel VI secolo a.C. circa. Quindi, la sua identificazione e definizione ha luogo in Occidente con grande ritardo, solamente dal XX secolo basandosi su una tradizione che è riferibile soltanto al Neoplatonismo (III-VI secolo) e in particolare in Plotino (III secolo). Tradizione assai debole quindi nel mondo giudaico-cristiano, se si esclude, appunto, Baruuch Spinoza e prima di lui Giordano Bruno.

Spinoza con un’originalissima interpretazione della Bibbia si oppone al dualismo cartesiano con il suo Panteismo (Dio è il Tutto). Più tardi, in qualche misura, anche J.W. Goethe che raccoglieva suggestioni mistico-olistiche del pensiero tardo-medievale può essere considerato un olista. Egli traduce infatti nella sua “teoria dei colori”, dove la luce bianca (come sommatoria dei differenti colori dell’iride) non sarebbe considerabile come mera somma delle frequenze elettromagnetiche dei suoi componenti, un concetto olistico che il Romanticismo tende a rivitalizzare.

 

Krishnamurti sostiene che ognuna delle nostre coscienze individuali è una manifestazione dell’intera coscienza umana, con tutta la sua storia, le sue percezioni e interazioni con la natura. Quindi l’osservatore è la cosa osservata.

 

In un intervista dell’ottobre 1989, riguardo ai problemi sociali, David Bohm vede il mondo come un luogo pieno di problemi, lacerato da divisioni e conflitti tra gruppi e individui, tra l’uomo e la natura, e pensa che molti di questi problemi potrebbero essere risolti se ci focalizzassimo sulla totalità invece che dare un valore supremo alle parole. Lo scienziato crede che si potrebbe attuare un drammatico cambiamento della società se anche solo pochi individui fossero capaci di realizzare questo spostamento di ottica, perché, secondo la sua teoria, la coscienza è già interconnessa con tutte le altre coscienze.

Dice David Bohm

-Pensiamo che il nostro approccio frammentario alla realtà non sia un problema perché molti di noi hanno l’assunzione metafisica inconscia che la natura sia fatta di parti separate. L’occhio è una parte, l’orecchio un’altra parte e queste parti interagiscono.

Io faccio l’ipotesi che la realtà non sia fatta così. Se hai qualche problema agli occhi l’ipotesi corrente è che il problema nasca in quella parte. Ma potrebbe non essere così. Potrebbe avere origine nell’intero corpo, nella mente, nella società. Per esempio il problema potrebbe essere lo stress o l’inquinamento. La società che abbiamo creato causerà un deterioramento in ogni genere di parte. Puoi riparare le parti contemporaneamente, ma è come spingere l’inquinamento a monte mentre cerchi di rimuoverne dei pezzi a valle. ?L’inquinamento stesso è un tipico approccio frammentario. Forse è l’esempio che colpisce di più. Ognuno fa le sue cose, guadagna la sua parte di denaro e produce il suo prodotto, e quindi aggiunge la sua parte di inquinamento. E poiché il mondo è finito, tutti questi piccoli pezzi si influenzano l’uno con l’altro, così il suolo e l’aria sono avvelenati, i pesci muoiono e il clima cambia.

L’idea di scavare miniere e di saccheggiare il sottosuolo per ricavarne dei “beni” e, come conseguenza, di generare dei prodotti secondari non desiderati (spazzatura!), deriva da un punto di vista atomistico: la gente’ e i gruppi si pensano come atomi separati. Un gruppo ha voluto produrre bombolette spray e non ha pensato ai risultati. Tutto quello di cui si preoccupavano era di fare delle bombolette e dei frigoriferi, questa era la loro piccola parte.

Ma è saltato fuori che il gas fuoriesce e attacca l’ozono. Un altro gruppo brucia carbone per produrre energia: questa è la loro piccola parte. La gente dell’Amazzonia dice che brucia la foresta solo per ottenere un po’ di terra da coltivare. I russi facevano dell’energia nucleare per risolvere i loro problemi, ma Chernobyl è scoppiata e ne è risultato un danno per tutto il nord Europa. Nessuna di queste attività prende in considerazione il fatto che tutto è interconnesso dinamicamente. Le nazioni fanno finta di essere sovrane ma quando il clima cambierà, ci sarà la carestia dappertutto. La gente qualche volta parla del Tutto o tenta di creare delle organizzazioni come le Nazioni Unite, ma è solo un finto atto servile nei riguardi del Tutto: in realtà alle Nazioni Unite non è permesso di fare nulla di serio.

Quello che realmente ci importa sono le nostre divisioni. Queste divisioni avrebbero senso se effettivamente il mondo fosse fatto di parti e se le parti fossero indipendenti, ma non lo sono, e così il nostro modo di procedere è una forma di auto inganno-

Dall’intervista di Bohm ad oggi, sono trascorsi ben 24 anni, e non solo non è cambiato nulla nella coscienza degli individui, ma questo processo di disgregazione dissociativa individuale egocentrica, si è amplificato in forma parossistica. Al punto tale da rendere vano e impraticabile ogni altro ipotetico intervento di riconversione, finalizzato a ristabilire quell’equilibrio interattivo che definisce  le logiche e le regole imperiture e imperturbabili del Disegno Trascendente.

Sarà dunque il punto di vista del “Tutto Assoluto e Imperturbabile”, a decidere la sorte della Terra e dell’umanità!

 

 

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