L’ansia dei rapporti superficiali

Fonte: http://www.riza.it/psicologia/ansia/3665/l-ansia-dei-rapporti-superficiali.html

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Quando le relazioni importanti della vita vacillano o rimangono troppo superficiali può crearsi un senso di vuoto che attira ansia e frustrazione: come reagire

Ognuno di noi è circondato da un “coperta” di rapporti affettivi che lo protegge, con cui scambia energia e opinioni e condivide le diverse tappe del vivere, i momenti belli e quelli meno felici. Ognuno ha la sua, fatta di genitori, fratelli, zii, partner, figli, cognati, amici, a seconda anche delle situazioni nelle quali si è trovato a vivere. A volte però può capitare che a questa coperta vengano a mancare pezzi importanti, non necessariamente perché le persone spariscano, ma perché ad esempio non si è mai creato negli anni un rapporto davvero profondo o perché la relazione diventa nel tempo più superficiale trasmettendoci un senso di ansia e solitudine.

L’attesa di una svolta genera ansia

Si possono fare molti esempi; tipico è quello del rapporto tra il figlio di una coppia separata e il genitore non affidatario, che non può vivere il rapporto quotidianamente. O quello di un padre emotivamente distaccato, poco partecipe, chiuso in un suo mondo emotivo e professionale che tiene lontana la famiglia con un inevitabile carico di sofferenza. O ancora, di fratelli del tutto incompatibili per carattere. Questo “buco” nella coperta affettiva può creare una sofferenza profonda – sentita spesso solo da uno dei due – e creare una condizione di cronica e ansiosa attesa che qualcosa possa cambiare, sbloccarsi, sbocciare; che il rapporto insomma cominci finalmente a vivere.  Chi soffre si adopera spesso affinché ciò avvenga, sopportando grandi compromessi e talora accanendosi. E la frustrazione di vedere che la scintilla non scocca aumenta l’ ansia ancor di più.

Cosa fare: rispetta anzitutto te stesso

Offri una disponibilità…

Alla prima occasione, senza preavvisi e lontano da sguardi esterni, prendi la persona da parte e dille poche parole, tipo: “So che fra noi il rapporto è un po’ difficile, ma sappi che, se vuoi, io ci sono”.

…E poi non fare altro

La disponibilità è tutto quello che può dare. Se il rapporto deve decollare lo farà. Non servono regali, strategie, viaggi di avvicinamento, né incontri chiarificatori che otterranno l’effetto opposto.

Vivi la tua vita

Non bloccarti nell’attesa. Può darsi che le linee delle vostre vite si incroceranno meglio quando ci sarà un assetto diverso. Succede molto più spesso così, a sorpresa, che non forzando le cose.

No a compromessi umilianti

Non è rinunciando alla propria essenza che si può incontrare quella dell’altro. Un po’ di elasticità va bene, ma nel rispetto di se stessi.

Non cercare “compensazioni”

Quando il “pezzo mancante” è importante (un padre, una madre, o il senso di famiglia di origine) non cercare nel partner il sostituto, o il rapporto non reggerà a responsabilità che non gli spettano.

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