Il Mistero delle Mummie di Xiaohe in Cina

Fonte:http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2013/06/27/il-mistero-delle-mummie-xiaohe-in-cina.html

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Nel 1939 una notevole scoperta fu eseguita dall’archeologo svedese Folke Bergman: una serie di tombe furono portate alla luce nella provincia di Xinjiang, diventate poi note come le ‘Tombe di Xiaohe’.

Tuttavia, per i 60 anni a seguire, le tombe furono dimenticati fino a quando nel 2000 un ricercatore, responsabile dell’Istituto di Archeologia di Xinjiang riscoprì le tombe.

Gli scavi furono portati a termine solo nel 2005, anche perchè le dimensioni dell’area archeologica sono senza precedenti.

Le tombe rinvenute sono quasi 330, collocate in diversi strati del terreno, appartenenti a feretri di adulti e bambini. All’interno del sito sono state ritrovate anche 15 misteriose mummie praticamente intatte. E’ la prima volta che un numero così alto di mummie viene ritrovato sulla superficie del nostro pianeta.

Le casse nelle quali erano contenuti i corpi sono in legno e, in maniera simile a quanto avveniva nell’antico Egitto, le bare venivano interrate a testa in giù. Alcuni gioielli e i loro abiti sono stati sepolti assieme ai defunti in piccole ceste, mentre i cadaveri sono stati avvolti in tessuti di lana.

Le fibre utilizzate per intrecciare i cesti sembravano ancora fresche, nonostante fossero passate diverse migliaia di anni. La forma delle bare è rettangolare, e sono state rivestite con del cuoio in modo così perfetto da non far passare nemmeno un granello di sabbia. Tutte le bare sono state trovate con sei o otto pali attorno.

“Gran parte delle tombe ritrovate qui hanno lo stesso aspetto di quando furono sotterrate e questo è un aspetto molto importante perché può aiutarci a capire meglio la vita sociale di allora,” spiega l’archeologo Idelisi Abuduresule.

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“Abbiamo portato alla luce 30 sarcofaghi di forme particolare e mummie, inclusi sarcofaghi a forma di barche. Inoltre abbiamo estratto dei campioni da analizzare di tutti i cinque strati delle tombe di cui potremo determinare la data. Abbiamo preso anche dei campioni delle travi di legno e delle coperture dei sarcofaghi per stabilire la loro datazione in base al numero degli anelli di crescita del legno.”

I morti riposavano fra le dune di sabbia all’interno dei loro sarcofaghi di legno a forma di barche, disposti all’incontrario, con la parte alta rivolta verso il basso, così da separare simbolicamente la vita e la morte, il tempo e lo spazio.

Insieme alle mummie erano seppelliti semplici oggetti. Oltre ai vestiti, alle collane e ai braccialetti, in ogni sarcofago vi era un cestino di paglia e i corpi erano coperti principalmente da erba e graticcio. Gli archeologi stanno ancora lavorando per cercare di interpretare queste particolari tradizioni funerarie.

Inoltre, in sei bare non sono stati trovati dei corpi umani, ma delle riproduzioni in legno dei cadaveri, con una X rossa disegnata su di essi. I corpi in legno hanno tutti la stessa forma, e sono tutte raffigurati nel genere maschile.

“Tutti questi ritrovamenti ci conducono in un mondo misterioso permeato di un’atmosfera religiosa primordiale,” continua Abuduresule. “La ricca connotazione culturale delle Tombe di Xiaohe non ha paralleli fra le precedenti scoperte, sia in territorio cinese che in altre parti del mondo. Gli scavi e le ricerche effettuate in questo sito avranno un’importante ruolo per lo studio archeologico della storia antica del Xinjiang, ma sarà un eserciterà una profonda influenza sulla futura ricerca archeologica in tutta la vasta area del Xinjiang.”

Tra tutte, una delle mummie è diventata particolarmente famosa grazie al suo stato di conservazione pressoché perfetto e alla sua bellezza: la reliquie è ormai nota come ‘La Bellezza di Xiaohe’.

Si tratta del corpo di una persona con le orbite oculari rotonde, le ciglia perfette e capelli lunghi, tutte caratteristiche più simili all’etnia europea che a quella asiatica. Gli studi realizzati sul corpo hanno dimostrato che il corpo risale al 2000 a.C. e sembra di origine caucasica.

Tuttavia, le analisi del DNA di tutte le mummie hanno dimostrato che si tratta di persone frutto di vari incroci tra la popolazione di oriente e di occidente. Nei maschi sono stati trovati cromosomi riscontrabili solo nelle popolazioni dell’Europa Settentrionale e Orientale, come nella Siberia russa.

Ma le stranezza non finiscono qui, infatti ci sono altri fatti nelle Tombe di Xiaohe che non quadrano per gli studiosi: gli archeologi hanno setacciato centinaia di chilometri nel raggio di tutto il complesso delle tombe, senza riuscire a trovare un minimo elemento che possa riguardare le persone di Xiaohe e il loro stile di vita.

A primo acchito, sembra che queste mummie siano comparse dal nulla, o che comunque le popolazioni che le hanno qui stabilite, venissero da molto molto lontano. Perchè scegliere proprio questo posto per una sepoltura? Inoltre, a quale cultura appartengono le mummie di Xiaohe? Da dove proveniva e dove è andata a finire?

Tutte queste domande, al momento rimangono senza risposta. In effetti, non è la prima volta che gli studiosi si confrontano con civiltà che ad un certo punto della loro storia sembrano svanire nel nulla senza lasciare la minima traccia, come ad esempio gli Olmechi, i Maya, ecc… Alla famiglia delle popolazioni desaparecidas si aggiungono anche i componenti del Xiaohe.

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