Israele ribadisce il suo diritto ad attacchi preventivi

Fonte: http://www.clarissa.it/editoriale_n1912/Israele-ribadisce-il-suo-diritto-ad-attacchi-preventivi

20131015180628aerei_isrProprio mentre l’Iran avanza a Ginevra, davanti al cosiddetto gruppo P5+1, le sue proposte per giungere ad una soluzione diplomatica della questione del nucleare, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha colto l’occasione della sua visita al memoriale della guerra della Yom Kippur per riaffermare la dottrina israeliana secondo la quale lo Stato ebraico ha il diritto di lanciare attacchi preventivi.
Nelle parole del primo ministro, Israele avrebbe appreso proprio dal conflitto dell’ottobre 1973 “a non sottovalutare il nemico, a non ignorare i pericoli e a non escludere la possibilità di portare attacchi preventivi”.
Ancora più gravemente, Netanyahu ha sottolineato che “vi sono casi nei quali la preoccupazione per la reazione internazionale in caso di un nostro attacco preventivo non è sufficiente per escludere un vantaggio strategico” e che “la decisione di un attacco preventivo è una delle più difficili per un governo, giacché non si potrà mai dimostrare che cosa sarebbe successo se non avessimo preso l’iniziativa”, un’osservazione evidentemente che può servire a giustificare qualsiasi aggressione militare.
Il primo ministro ha precisato, sintetizzando la dottrina israeliana nelle relazioni internazionali, che “la pace è ottenibile mediante la forza”, avvalendosi proprio dell’esperienza della guerra del 1973, in quanto, secondo l’interpretazione sostenuta da Netanyahu, solo dopo la vittoria israeliana in quel conflitto, Egitto e Giordania firmarono la pace con Israele.
Il capo del governo israeliano, del resto, ha spesso ricordato nei giorni scorsi che l’attuale disponibilità dell’Iran a riaprire su nuove basi le trattative sul nucleare dipenderebbe dall’indebolimento del paese conseguente alle sanzioni. “Sarebbe un errore storico – ha aggiunto, ammorbidire le sanzioni proprio quando stanno per diventare efficaci. La pressione internazionale è proprio quello che ha costretto gli Iraniani a fare delle concessioni”.
Anche l’amministrazione Usa del presidente Obama è quindi avvisata.

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