Essere pronti per gli asteroidi

Fonte: http://www.esa.int/Our_Activities/Operations/Space_Situational_Awareness/Getting_ready_for_asteroids
Fonte e traduzione: http://www.astrocupola.it/2014/01/essere-pronti-per-gli-asteroidi/

Asteroids_passing_Earth

Per la prima volta, le agenzie spaziali del Nord e del Sud America, dell’Europa, dell’Asia e d’Africa creeranno un gruppo di esperti con l’obiettivo di unire l’impegno di tutte le nazioni quando si tratterà di reagire ad una minaccia proveniente da un asteroide.

Il suo compito è quello di coordinare le competenze e le capacità per delle missioni volte a contrastare gli asteroidi che potrebbero un giorno colpire la Terra.

Degli oltre 600.000 asteroidi conosciuti nel nostro Sistema Solare, più di 10.000 sono classificati come oggetti vicini alla Terra, o NEO (near-Earth objects), perché le loro orbite li portano relativamente vicini al nostro pianeta.

Trace_of_an_alien_visitorLa prova drammatica che un asteroide possa colpire la Terra si è avuta il 15 febbraio 2013, quando un oggetto sconosciuto del diametro presunto di 17-20 m è arrivato verso la Terra alla velocità di 66.000 km/h ed è esploso sul cielo di Chelyabinsk, in Russia, sviluppando un’energia più grande 20-30 volte più della bomba atomica di Hiroshima. L’onda d’urto risultante ha causato danni diffusi e ferite alle persone, rendendolo il più grande oggetto naturale conosciuto che sia mai entrato nell’atmosfera fin dall’evento di Tunguska del 1908, che ha distrutto una remota foresta in Siberia.

Coordinare gli sforzi globali

Lo Space Mission Planning and Advisory Group (SMPAG – pronunciato ‘same page’) è stato creato dall’Action Team 14, un forum tecnico con un mandato dell’UN Committee on the Peaceful Uses of Outer Space (UNCOPUOS) per sviluppare una strategia di reazione ad una possibile minaccia di impatto di un asteroide.

Il gruppo coordinerà il know-how tecnologico delle agenzie per suggerire sforzi specifici correlati alle minacce degli asteroidi, incluse una ricerca di base e lo sviluppo, misure di mitigazione dell’impatto e missioni di deviazione degli asteroidi.

Control_room_at_ESA_s_Optical_Ground_Station_TenerifeSMPAG svilupperà e perfezionerà anche una serie di missioni di riferimento che potrebbero essere lanciate per intercettare un asteroide sia individualmente che in cooperazione” dice Detlef Koschny, Direttore del NEO Segment del programma dell’ESA Space Situational Awareness (SSA). “Queste includono missioni di test o di valutazione, che ci servono per provare la tecnologia prima che giunga una vera minaccia”.

Il primo incontro avverrà il 6-7 febbraio al Centro operativo dell’ESA a Darmstadt, in Germania.

Più di trenta rappresentanti di 13 agenzie diverse, sette ministri di governi e le Nazioni Unite condivideranno la conoscenza e le ultime ricerche relative ai casi di studio degli impatti di asteroidi e svilupperanno un piano di lavoro per i prossimi due anni.

Come primo passo, il gruppo studierà le capacità organizzative e operative, le tecnologie specifiche e le abilità scientifiche di ogni agenzia e proporrà le opzioni che fanno il miglior uso di chi può fare cosa, il migliore” dice Detlef.

ESA_Space_Situational_Awareness_detecting_space_hazardsIl gruppo lavorerà in stretta collaborazione con un altro comitato con mandato Action Team 14: l’International Asteroid Warning Network (IAWN).

Ognuno studierà e raccomanderà azioni specifiche per affrontare diversi aspetti della minaccia asteroidi: IAWN coordinerà la ricerca globale dei NEO pericolosi, studiando gli effetti in caso di collisione e interfacciandosi con la preparazione al disastro e con le agenzie di risposta civile; lo SMPAG si occuperà degli aspetti tecnologici e delle missioni spaziali.

 

Minacce attuali, scenari futuri

Il primo passo critico è di rintracciare potenziali minacce nel cielo con ampio margine di anticipo.

L’ESA sta già facendo molto per sostenere lo sforzo globale per affrontare la minaccia degli asteroidi” dice Nicolas Bobrinsky, Manager del programma SSA dell’ESA.

L’Agenzia sta già sviluppando la capacità di integrare gli attuali asset di tracciamento di NEO europei, ma anche le nuove tecnologie come i telescopi automatizzati ad ampio campo di vista, in un sistema di tracciamento NEO coordinato e più efficiente che possa fornire indagini del cielo notturno e avvisi avanzati.

Tra gli altri sviluppi recenti, a partire dalla fine del 2013, l’ESA ha iniziato ad avvalersi del tempo di osservazione presso l’Osservatorio Europeo Australe (ESO) in Cile per avere conferme rapide e accurate dei NEO più pericolosi.

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