Sai Baba, Dio sulla terra o abile manipolatore di folle?

Fonte: http://www.ditadifulmine.com

“E’ morto Sai Baba, il guru che stregò l’Italia”. Questo era il titolo di un articolo sul Corriere della Sera di ieri. Milioni di persone nel mondo lo seguivano ciecamente credendolo un avatar, la reincarnazione di un dio sulla Terra. Ma Sai Baba era un uomo a tutti gli effetti, e di certo non la miglior persona del mondo.
Con questo post probabilmente mi attirerò le ire dei milioni di seguaci del santone indiano. Ma se, come ho fatto io alla notizia della sua morte, avete letto qualcosa sull’attività ultradecennale di Sai Baba, avrete anche sentito parlare delle accuse di violenza sessuale, speculazione, truffa e pedofilia.
Con questo post non voglio assolutamente affrontare tutta la vita e le opere di Sai Baba, voglio soltanto creare una scintilla di curiosità nelle vostre menti affinchè vogliate informarvi di più su questo personaggio molto chiacchierato.

Prima di tutto, chi era Sai Baba? Poco si sa sul suo conto (le poche informazioni disponibili provengono dalla sua agiografia), ma si sa che a 14 anni il giovane Sathya Narayana Raju venne punto da uno scorpione, perdendo conoscenza per diverse ore e cambiando apparentemente personalità. Da quel momento, Sathya iniziò a definirsi come l’incarnazione di Sai Baba di Shirdi, un santo indiano morto circa 80 anni prima della sua nascita.

Da quel momento la sua fama crebbe a dismisura, tra presunti miracoli, percorsi spirituali, iniziative benefiche e poteri divini dovuti al suo stato di avatar. “Sono ben oltre la portata dell’indagine più approfondita e delle misurazioni più meticolose. Solo quelli che hanno riconosciuto il mio amore e lo hanno sperimentato possono dire di aver conosciuto la mia realtà. Non tentate di conoscermi attraverso occhi esterni” disse Baba.

Ora, chiariamo fin da subito che tendo ad essere molto scettico nei confronti di chi si autoproclama divinità, dice di fare miracoli, o tenta di farsi passare per il detentore della verità assoluta. Ma ogni tanto, caso più unico che raro, si trova anche una brava persona, ed è meglio non partire prevenuti verso chiunque.

Sai Baba ha infatti creato molti istituti di istruzione gratuita in tutto il mondo, ospedali, opere di carità. Pensare che ci sia una scuola che insegna anche la spiritualità di un dio vivente mi fa venire l’orticaria, ma se funziona e fornisce una sana istruzione a bambini di oltre 160 Paesi del mondo, non avrei molto da obiettare.

I problemi iniziano a nascere, però, quando si indaga a fondo sulla vita e sui presunti miracoli di Sai Baba. “Ognuno può fare quello che vuole in casa sua”, potreste obiettare voi. E’ vero, fino a quando non si valicano i limiti della legalità e dei diritti umani.
Ci lamentiamo di culti più o meno satanici, che plagiano persone, le umiliano, le raggirano. Ma qualche volta occorre guardare anche ai culti di massa, riflettere per bene e cercare di scoprire l’oscura verità che si cela dietro a chi si proclama un’entità suprema incarnata sulla Terra.

Sai Baba si definiva l’incarnazione di Dio. Non un dio, ma Dio, con la “D” maiuscola. Allo stesso tempo, diceva che il suo non era un culto (di fatto, lo è), dato che ognuno poteva continuare ad adorare il proprio dio senza problemi, ma era un insegnamento, un percorso verso l’illuminazione.
Sai Baba si proclamava onnisciente, onnipresente, onnipotente. D’altra parte, essere l’incarnazione di Dio dovrà pure comportare qualche vantaggio.

Ma la sua onniscienza e onnipotenza cedono di fronte ad un’analisi un po’ approfondita. Sai Baba non era affatto onnisciente: i casi in cui contraddice se stesso richiederebbero un intero volume, per non parlare dei suoi discorsi basati su fonti inesistenti o su una personalissima interpretazione della storia. Ma giusto a titolo d’esempio possiamo citarne uno tra i più famosi.

“All’inizio persino i Romani erano ebrei e non cristiani. Fu solo dopo l’avvento di Gesù che entrò in uso il termine “cristiano”. Gesù disse di essere “Persona”, intendendo con questo che Egli era una scintilla divina. La parola “persona” è stata trasformata dagli indiani in Purusa. Perciò, Purusa o Persona sono termini che derivano dal latino, la lingua degli antichi Romani” (Tratto dal discorso del 24 Novembre 1998).

I Romani erano ebrei? Quando l’ho letto, ho fatto proprio fatica a trattenere una risata. Se poi vogliamo discutere della sua onnipotenza e della sua possibilità di guarire qualunque cosa o persona, la cronaca di Pasqua lascia intuire che i suoi poteri non fossero così efficaci come raccontava il guru ai suoi seguaci…

Ma siamo soltanto all’inizio: come non parlare della specialità di Sai Baba, la materializzazione?
Sai Baba diceva di poter materializzare oggetti come anelli e monili, oltre che la vibuthi, la cenere sacra che Sai Baba donava ai suoi fedeli come polvere miracolosa. Lasciando da parte il fatto che questa polvere si è rivelata essere frequentemente un agente in grado di causare infezioni anche mortali…ma chi, a questo mondo, è in grado di creare cenere e preziosi dal nulla?

Sai Baba non era differente da noi tutti, e non creava la materia dal nulla. Le sue materializzazioni di olio sacro o di vibuthi si sono dimostrati dei semplici (e neanche tanti ben eseguiti) trucchi da prestigiatore. Trucchi che hanno una lunga e solida tradizione tra i santoni indiani che dicevano di levitare o di materializzare oggetti dal nulla, e che Sai Baba usa quotidianamente per i suoi “miracoli”.
Lo stesso discorso vale per anelli e collane, il cui produttore è stato scoperto dopo una breve indagine. Anelli che vengono spacciati come creazione divina e tempestati di pietre preziose, ma che altro non sono che pezzi di bigiotteria di dubbio gusto.

Parliamo brevemente della cenere. Nel gennaio 2005, il professor Mauro Prencipe, del Dipartimento Scienze Mineralogiche e Petrologiche dell’ Università di Torino, ha studiato la vibuthi al microscopio e tramite analisi chimiche, scoprendo che si tratta essenzialmente di terriccio secco raccolto da chissà dove.

C’è chi sostiene per testimonianza diretta che la polvere venga creata tramite cenere di legno e sterco di vacca, pressate insieme per ottenere delle tavolette o delle piccole sfere che Sai Baba sgretola con un’abile movimento delle dita. La cosa spiegherebbe le infezioni intestinali di chi ha ingerito la cenere (esatto, c’è chi la ingerisce…) o l’ha applicata su ferite o lesioni.

Ma arriviamo alla questione più spinosa, la pedofilia. Nel corso degli anni, Sai Baba è stato accusato di pedofilia e di abuso sessuale da alcuni fedeli e studenti dei suoi istituti. Sono ormai fin troppe le persone che hanno testimoniato di essere state oggette di abuso o di attenzioni non gradite di natura sessuale, tutti bambini, ragazzi o uomini dagli 8 ai 30 anni (pare che dopo i 30, il guru li consideri troppo vecchi).

Testimonianze che spesso sono finite in nulla, dato che Baba aveva l’appoggio delle alte sfere della politica e dell’economia indiane. Ma che sono fortunatamente disponibili su Internet, e che consiglio vivamente di leggere su questo sito: ExBaba.it.
Nel sito troverete anche i filmati e le indagini sui “miracoli” di Baba, le incongruenze sulle sue dichiarazioni, e molto altro materiale che servirà ai meno convinti per farsi un’idea di chi sia stata questa sedicente incarnazione di Dio.

Occhi aperti e in campana. Non si sa mai che il Dio-fatto-uomo di turno possa rivelarsi una personcina poco per bene…


 

 

 

 

 

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