LA SICCITA’ SPAVENTA ANCHE I GENERALI.

Scritto da: Magda Piacentini
Fonte: http://www.primapaginadiyvs.it/la-siccita-spaventa-anche-i-generali/

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Un’ altra parziale ammissione sulle manipolazioni climatiche da parte di un’ auterevole fonte: il generale Gianni Sulis, generale di Divisione in congedo, che il 15.2.2016 pubblica su notizie.admaioramedia.it un articolo intitolato ”Guerra alla siccità con la manipolazione del clima: fantascienza o realtà?”

L’acqua che è un bene di fondamentale importanza, in un breve futuro è destinato a scarseggiare sempre di più in tutto il mondo e per quanto riguarda l’Europa saranno soprattutto la penisola Iberica e l’Italia le nazioni maggiormente colpite, con la Sardegna in primo piano. Il generale Sulis è sardo e conoscendo le cose più a fondo di noi, è preoccupato per la sua Terra. Questa poco allegra prospettiva deriva al Generale Sulis da uno studio condotto negli stati Uniti in cui si sostiene che già a partire dal 2030 la metà della popolazione mondiale dovrà affrontare il problema della scarsità dell’acqua e a quel punto saranno inevitabili vere e proprie lotte per il controllo e la gestione delle riserve. Questo è il motivo per cui lo studio della meteorologia è diventato sempre più importante e richiama molta attenzione. Così scrive il Generale:

Cosa potrebbe accadere se un giorno si potesse controllare il clima? Manipolare il clima, essere capaci di inviare un ciclone o provocare della siccità potrebbe essere l’arma assoluta. E’ noto che in Alaska l’esercito americano lavora da anni a un programma di ricerca scientifica e militare sulla ionosfera. Si tratta di Haarp (High frequency active auroral research program)  una installazione militare per la ricerca sulla manipolazione ionosferica, sui campi elettrostatici e su altri sistemi in grado di modificare l’ambiente. Tale programma potrebbe essere considerato il proseguimento di alcuni tentativi posti in essere fin dagli anni 60. Le prime prove furono fatte  in Vietnam, ove effettivamente, grazie a dei processi fisico-chimici, si cercò di creare delle condizioni estreme: nel 1967 gli americani riuscirono a propagare le piogge torrenziali monsoniche fino alle basi dei loro avversari, versando una sostanza chimica al di sopra delle nuvole. Sebbene sia stato accertato che Haarp modifichi profondamente la ionosfera, non esistono tuttavia prove ufficiali che il suo obiettivo sia la manipolazione del clima per scopi militari. Di fatto, però, si riscontrano sempre più frequentemente esperimenti di manipolazioni climatiche, così come può essere verificato su diversi articoli nel web. Senza entrare nel merito della ‘bontà’ di tali articoli, non si può ignorare che il fenomeno della manipolazione climatica esista anche se non sono esplicitamente evidenziati gli obiettivi che si vogliono raggiungere; tutti però sono concordi nel ritenere che, in futuro, chi controllerà il clima sarà in grado di dominare sul mondo intero. In sostanza, la capacità di innescare un fulmine e dirigerlo su un determinato obiettivo, così come l’essere in grado di modificare la traiettoria delle correnti di flusso dell’atmosfera, alterando modelli meteorologici globali quali la siccità e le precipitazioni, non sembra essere fantascienza, ma una possibilità che sta sempre più assumendo caratteristiche reali. Saranno in grado Enas e Abbanoa di raccogliere questa sfida?”

Si ammette quindi la realtà della manipolazione climatica e anche se gli obiettivi che si perseguono non sono esplicitamente evidenziati, non ci vuole molto a comprenderli.

Il Generale termina questo articolo con una frase abbastanza incomprensibilePer intanto facciamoci sopra una grassa risata” …sarà un mio limite, ma non capisco l’umorismo militare.

 

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