Walt Disney: Ecco ciò che non tutti ancora conoscono!

Fonte: https://oltrelamusicablog.com/2015/02/15/walt-disney-ecco-cio-che-non-tutti-ancora-conoscono/

È stato difficile trovare informazioni sulla vita di uno dei più importanti uomini di spettacolo del XX secolo, come se l’immagine inflessibile ma zuccherosa di Walt Disney non potesse essere messa in dubbio.

Walter Elias Disney, conosciuto semplicemente come Walt Disney, nacque nel 1901, a Chicago. Fu uno dei personaggi più brillanti e influenti del secolo scorso, il primo ad accostare nel cinema la musica alle immagini, produttore, regista, sceneggiatore e doppiatore. Ancora oggi il record di nomination all’Oscar appartiene ai suoi film. Tutti lo conoscono come l’ideatore e il fondatore della casa cinematografica che, con i suoi magici film fiabeschi, ha incantato generazioni di grandi e piccini. Nell’immaginario collettivo, Walt Disney è colui che ci ha lasciato in eredità personaggi immortali, il più famoso tra i quali è Topolino, e fiabe senza tempo. Eppure, pochi conoscono l’oscura identità che si cela dietro al fiero volto del creatore di Topolino!

Resoconti biografici lo dipingono come un uomo autoritario, arrogante, egoista ed egocentrico al punto da appropriarsi di idee altrui. Alcolizzato, nevrotico, depresso, misogino. E razzista. Ma questo non era certo un segreto. Sapevano tutti che nell’entourage della Disney, per volere del capo, non potevano entrare neri ed ebrei.

Durante la cerimonia annuale del National Board of Review del 2014, il premio oscar Maryl Streep intervenne pubblicamente dichiarando: “Walt Disney era un bigotto a cui non piacevano per niente le dopaperino-nazistanne, e nella sua vita ha appoggiato una lobby antisemita”. Anche Abigail Disney, nipote di Roy O. Disney, co-fondatore della compagnia e fratello di Walt è intervenuta sulla vicenda: “Antisemita? Accertato. Misogeno? Certamente!! Razzista? Ovvio, ha fatto un film (Il Libro della Giungla) circa il dover stare ‘con la propria specie’. […] Di quante informazioni necessitate ancora?”.

Molte furono le lamentele dei suoi disegnatori, sottopagati e sfruttati oltre l’immaginazione – lavoravano tutto l’anno fino a 15 ore al giorno, Natale incluso. Ub Iwerks, uno dei suoi dipendenti più geniali, arrivò a fare anche 700 disegni al giorno. Disumano. Come se non bastasse zio Walt, li obbligava a chiamarlo così, era talmente lunatico che bastava una sciocchezza per licenziare chiunque. Si diffuse presto il panico. Inoltre, lo straordinario lavoro dei disegnatori che crearono “Biancaneve“, “Fantasia” e i primi film d’animazione Disney, non veniva riconosciuto nei titoli di coda e i loro nomi sparivano sotto la sigla “Walt Disney Presents” come se il merito fosse esclusivamente di Walt Disney che presto venne soprannominato “Il Tiranno”.

E mentre l’ideatore di Topolino si arricchiva sempre di più, il malcontento negli Studi Disney sfociò in un violento sciopero che fece scandalo in tutti gli Stati Uniti, iniziato il 28 Maggio 1941 e terminato dopo una lunga trattativa con i sindacati il 9 Settembre. Durante i giorni dello sciopero Disney, in un’intervista, rilasciò parole di superiorità e arroganza:

Non dimenticatevi questo: è la legge dell’universo che i forti sopravvivano e che i deboli debbano in ogni caso soccombere; e non me ne importa un bel niente di quale schema idealistico ci si possa inventare: niente può cambiarla” .

Disney ebbe inoltre simpatie per il regime nazista: partecipò a meeting filo-nazisti e si affiliò all’Ordine DeMolay, nota congrega massonica che negli Stati Uniti walt_disney_massoneriasi può considerare l’anticamera della Massoneria, in quanto finalizzato ad avvicinare i giovani tra i 12 ed i 21 anni alle pratiche massoniche. Da questa collaborazione, assunse come disegnatore un membro della setta e insieme, nel 1932, idearono e disegnarono alcune tavole con Topolino, di specifico orientamento massonico, pubblicate nel giornale interno dell’Ordine. Qui comincia una sorta di mistero, perché di questa serie “segreta” non c’è traccia negli archivi della Walt Disney Company, cosa alquanto strana dato che anche le produzioni minori sono sempre state archiviate dalla Disney. Inoltre, lo stesso Ordine DeMolay dichiara di non avere conservato la collezione del bollettino.

Come ben sappiamo, una parte della massoneria è dedita a rituali satanici. Ci sono forze oscure che tramano sull’umanità, retaggi di un passato mai dimenticato. Tradizioni occulte e mistiche di dubbia matrice spirituale. Tutto ciò che è legato al potere è in qualche maniera contaminato, tutto ciò che porta oppressione e che sfrutta la conoscenza per fini personali trascina con sé ombre e forze oscure. Queste forze oscure ce le sbattono in faccia e ce le fanno anche adorare. Non riusciamo neanche a vederle. Ci conviviamo sin dalla nostra infanzia. È noto, infatti, che la Disney nel 2004 pagò ben 70 milioni di dollari per far concludere un processo che li vedeva accusati di satanismo, distribuzione di immagini porno, razzismo e istigazione alla cocaina.

Topolino_pentacoloAlla luce dei fatti, penso che nella figura di Disney si celavano aspetti tenebrosi ma è pur vero che i suoi film d’animazione hanno accompagnato i sogni di almeno quattro generazioni di bambini. Difficilmente si potrebbe sostenere che tutti noi siamo diventati dei “deviati”. Quindi, se davvero, lo scopo di Walt Disney fu quello di manipolare le coscienze e spingerle al male, non ha ottenuto questo effetto. D’altra parte però, non bisogna abbassare la guardia e sminuire il fenomeno. Non è, in ogni caso, educativo e accettabile che film destinati a bambini contengano messaggi, simboli e immagini inneggianti il satanismo e il sesso. Anche se la maggioranza delle persone carpisce solo il primo livello d’interpretazione dei film, si è dimostrato, che i significati e i simboli nascosti possono condizionare comunque il subconscio collettivo.

Negli ultimi anni della sua vita Walt riuscì a realizzare con Disneyland (il famoso parco tematico) molti desideri e spettri della sua infanzia per poterli rivivere e finalmente apprezzare ma ormai era un uomo solo. La sua arroganza e il suo egocentrismo fecero allontanare anche gli affetti più cari. Si fece costruire a regola d’arte il salotto della sua vecchia casa, in un edificio al centro del parco. Seduto in questa specie di stanza fuori dal tempo, guardava dalla finestra i bambini che si divertivano nel suo parco. Li guardava e piangeva per ore, affogando i singhiozzi nell’alcol.

 

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