BUNDESBANK: NESSUN PROBLEMA PER DEUTSCHE BANK!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2016/10/14/bundesbank-nessun-problema-per-deutsche-bank/

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Continua la spettacolare serie delle interviste all’oste del quartiere sotto casa, interviste sulla qualità del vino che tiene nella sua cantina…

Ieri l’oste della Bundesbank ha dichiarato che le preoccupazioni sul settore bancario europeo sono esagerate, che il vino che le banche centrali tengono nel loro azionariato è buono, solvibile, la solvibilità del settore bancario europeo non è in discussione.

Io adoro quando negano l’evidenza, la storia sta piegandosi dalle risate…

Come sempre nella storia capacità finanziaria e perspicacia polita sono inversamente proporzionali. La salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d’affari se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi si auspicherà l’inazione al presente anche se essa significa gravi guai nel futuro. Questa è la minaccia per il capitalismo (…) E’ ciò che agli uomini che sanno che le cose vanno molto male fa dire che la situazione è fondamentalmente sana! (JK Galbraith)

Bundesbankvorstand: Andreas Dombret kritisiert Geschäftsmodelle

“Le autorità di vigilanza devono garantire in primo luogo che le banche siano stabili e resistenti(…)  ha scritto Dombret. Tuttavia, la domanda non deve essere frainteso. Quindi non dovrebbero mirare per di nuovo a ritorni  sul patrimonio netto di circa il 20 per cento come accaduto nell’ultima crisi finanziaria. “Inoltre, i soggetti interessati utilizzano questo dibattito per convincere i politici e l’opinione pubblica che la regolamentazione bancaria deve essere clemente in modo che il settore bancario in generale possa essere in grado di guadagnare e sopravvivere “, dice Dombret. Entrambe sono richieste che potrebbero portare alla prossima crisi bancaria.

Non solo negano l’evidenza, ovvero che senza i vari LTRO o TLTRO delle banche centrali mezzo sistema finanziario europeo sarebbe fallito, ma addirittura negano che banche come Deutsche Bank possano essere salvate solo da interventi statali…

Dombret (Bundesbank): basta con gli aiuti di Stato alle banche …

Una cura dimagrante per il settore bancario tedesco non è da escludersi. Questa l’opinione di Andreas Dombret, membro del consiglio della Bundesbank incaricato della supervisione, che durante un discorso a Vienna ha detto di attendersi un certo tasso di ulteriore consolidamento all’interno del comparto creditizio teutonico, processo che potrebbe comprendere sia la contrazione di qualche istituto maggiore, sia la scomparsa di banche dalle dimensioni più limitate.

La scomparsa di banche dalle dimensioni più limitate, mentre cadaveri finanziari ambulanti come DB si tengono in piedi, salvo poi aggiungere che la soluzione  non è “meno istituti e meno filiali”, cosa che porterebbe a una crescita del potere di mercato delle grandi banche.

Giusto un messaggino per i nostri politicanti e manager che si affanno nel perseguire fusioni e chiusure di filiali ovunque.

Tematica, quella del supporto pubblico, affrontata direttamente da Dombret che ha esortato non solo Berlino, ma tutta Europa, a cessare tale pratica: “il supporto pubblico al sovraffollato comparto bancario deve finalmente giungere al termine, ma sfortunatamente finora questo ha avuto un’estensione limitata”.

Non diciamo fesserie, di limitato non c’è stato nulla, soprattutto in Germania dove il supporto pubblico è stato enorme, totale, indispensabile!

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Per meglio dipingere la sua posizione, l’esponente della Banca centrale tedesca ha paragonato i grandi gruppi del Vecchio Continente a dinosauri che fronteggiano la minaccia dell’estinzione: “Non potevano credere che le loro dimensioni li preservassero dalla scomparsa data dalle minacce provenienti dalla riduzione del debito totale, dalla competizione tecnologica, dall’invecchiamento della popolazione e dai bassi tassi d’interesse”.

Una lezione che deve essere perpetuata dalla preistoria: “la grandezza non è un obiettivo in sè”, ha proseguito. “Come le dimensioni del singolo istituto non possono garantire la sopravvivenza, così quelle del comparto non possono renderlo immune dalle crisi”. Finora, secondo Dombret, è stata posta troppa enfasi sulla mancanza di modelli di business adeguati, ma allo stato attuale la risposta potrebbe essere che “il settore è diventato semplicemente troppo ampio”.

Altro messaggino rivolto al sistema di casa nostra dove dotti, medici e sapienti credono che basti fare banche più grandi, concentrare le risorse, fare fusioni a gogo, per risolvere i problemi.

…è stata posta troppa enfasi sulla mancanza di modelli di business adeguati…

Il modello delle banche cooperative ha dimostrato durante la crisi del 2008, quella provocata dalle banche speculative, di essere il migliore, quello più solido, poi in seguito all’attacco speculativo da parte di Deutsche Bank al nostro Paese e all’avvento di Monti, il figlio prediletto di Angela Merkel, l’untore dell’austerità e deflazione salariale, dicevo in seguito al crollo dell’economia del nostro Paese, dell’economia reale, allora e solo allora il sistema delle banche di credito cooperativo è entrato in crisi  e non certo grazie a speculazioni selvagge o frodi e manipolazioni come i maestri della Deustche Bank.

Ma sino a qui non ci arriva nessuno, in un Paese nel quale la maggioranza prende come modello la Germania, paese di furbi dove la corruzione è di casa, dove oltre la metà delle banche sono fallite al servizio della politica supportate da interventi statali, paese di ignoranti che per correre dietro alle mode anglosassoni subprime, immobiliare e per ultimo il sistema navale, si sta finanziariamente lentamente suicidando e trascinando con se l’Europa, nella voragine con la banca intorno.

A ogni modo, ha concluso il banchiere, lo scenario per Germania e Austria non è di massima allerta.

Segnatevela questa non è di massima allerta, anche perchè abbiamo superato il punto di non ritorno!

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