EURO BREAK-UP: LA FINE DEL MONDO!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2017/04/13/euro-break-up-la-fine-del-mondo/

Una premessa è indispensabile per tutti coloro che credono che sarà una passeggiata, per gli ingenui, per tutti coloro che non sanno andare oltre il puntino nero nella grande pagina bianca, ancora tutta da scrivere.

La solita premessa per tutti coloro che ancora oggi credono che si tratti esclusivamente di una crisi economico/finanziaria, di dinamiche macroeconomiche o geopolitiche.

Questa è essenzialmente una crisi …

      ANTROPOLOGICA!

Non sarà facile, non sarà semplice ritornare al passato, ma allo stesso tempo come la storia insegna, le opportunità superano di gran lunga i rischi, sempre che questa volta sia diverso.

Quando sento qualcuno dire che l’uscita dall’euro o meglio il ritorno alle monete preesistenti sarà la fine del mondo, uno scenario da incubo, un film dell’ orrore senza alcun dubbio, una certezza, non so a Voi, ma a me viene la voglia di cambiare canale, di scoprire la realtà, la verità.

Tanto per non farci mancare nulla, lunedi sul Corriere della Sera, si proprio quello sul quale scrivono i vari Alesina e Giavazzi che oggi prefigurano terribili catastrofi quando non più tardi del 1997 sempre sul Corriere sostenevano il contrario, ovvero che la moneta unica era un grande bluff…

Alesina1Insensata l’uscita dalla moneta unica nel 2017 dopo anni di stragi sociali e nel 1997 il nostro Alesina a richiamare i quattro grandi bluff dell’Unione monetaria di cui qui sotto una sintesi…

Alesina

In troppi pendono dalle labbra e dagli editoriali di questi signori, forse la rete può aiutare a ricordare…

Risultati immagini per alesina giavazzi mazzalai

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Credetemi non ho nessuna intenzione di fare facile ironia, magari saranno anche bravi professori, ma non sono certo degli oracoli, ma la facilità con la quale cambiano spesso opinione non mi fa stare sereno, perchè l’informazione è una cosa seria e non bastano due righe per spiegare i pro e i contro di una scelta così importante.

Un’altra premessa è fondamentale! Per quanto ci riguarda, passeranno anni prima che il popolo italiano possa scegliere, la Costituzione non lo permette e di certo un’eventuale rivoluzione non verrà dal nostro Paese.

Detto questo neanche in queste quattro righe sarà possibile rispondere a tutte le domande, serve un libro intero o almeno un pomeriggio insieme.

Ma torniamo all’articolo di lunedì, figlio di un’altra grande firma del giornalismo italiano che dormiva ai tempi d’oro in cui tutto sembrava andare bene…

Cercherò di essere molto sintetico lascerò parlare la storia, ovvero l’analisi empirica.

Incominciamo da quei due anni al massimo e poi arriverà la fine del mondo…

ImmaginePer chi non ci capisce nulla vi aiuto io! Questi sono alcuni recenti episodi di svalutazioni dettagliati da Weisbrot e Ray nel 2011, dei quali ho evidenziato solo le dinamiche verificatesi nei Paesi occidentali, ovvero quel famoso 1992, ( …ve la ricordate la crisi nordica di inizio anni ’90 …) sul quale tra i sostenitori dell’euro c’è sempre molta ironia, sai bellezza, sono cambiati i tempi, nulla è più come prima. Nei tre anni successivi alla svalutazione, come evidenziato dal rettangolino verde è arrivata la fine del mondo immagino!

Suggeriscono di ripassare la storia degli anni Settanta o Ottanta ma nessuno che prenda in considerazione quella degli anni Novanta, insomma una storiella a senso unico.

Ci sarebbe tantissimo altro materiale da farvi vedere ma di questo ne parleremo insieme in occasione del decennale.

A me piace l’articolo del Corriere della Sera, perchè in modo pacato, senza enfasi,  cerca di farvi capire i rischi di un’uscita dall’euro…

a) Un film dell’orrore

b) esplosione del debito

c) fuga di capitali

d) inflazione ovunque

e) povertà diffusa

f) il default ci trasforma in fuorilegge globali

ImmagineOvviamente guai a dire nulla, sull’inflazione scatenata dal passaggio all’euro o dalla povertà diffusa che ha caratterizzato le dinamiche nel nostro Paese dopo l’entrata nell’euro e l’austerità dal 2012 in poi.

Scrive De Bortoli che una probabile svalutazione della nuova lira farebbe crescere il valore del debito emesso in euro, ma probabilmente non sa il signor De Bortoli che questo problema riguarderebbe solo le banche e in parte le imprese ma non di sicuro lo stato che attraverso la LEX MONETAE riconvertirebbe almeno il 94 % delle emissioni di debito pubblico sono stati emessi sotto legge italiana, solo nove miliardi circa sono oggi sotto legislazione estera.

Ma la questione come detto prima  è molto più complessa di un articolo di giornale o un post sul blog, ne parleremo a più occhi a tempo debito.

Parlano di economie che danno qualche cenno di ripresa, ma non sanno leggere i dati, dicono che è comprensibile che i trattati non contemplino l’uscita dall’euro, perché la forza di una valuta si basa sulla sua “irreversibilità”.

ALLUCINANTE!

Tirano fuori i paper di Promoteia e non fanno vedere innumerevoli altri studi che dimostrano il contrario, parlano di rischi di guerra commerciale ma non sanno che questa è già qui tra noi. Parlano dei più deboli, quanto di più distante dal loro tenore di vita e fanno finta di dimenticare i milioni di disoccupati creati dal “necessario” aggiustamento salariale ( deflazione salariale) e dall’austerità da loro imposta, in un’area valutaria non ottimale come l’Europa.

Chi fa default si trasforma in fuorilegge! Roba da film western! Parlano di inflazione a doppia cifra senza conoscere la storia o meglio fanno finta di non sapere e vagheggiano nelle loro immaginarie follie. Novelli ottimisti decisamente male informati o meglio ancora intrisi di conflitto di interesse.

Parlano di macelleria sociale in caso di uscita dall’euro e non un solo cenno alla devastazione atomica dei patrimoni e dei risparmi degli italiani ad opera delle banche che in questi anni hanno pure foraggiato editori consenzienti e giornalisti al servizio esclusivo del pensiero unico, banche amministrate da veri e propri criminali accompagnati nella loro opera di devastazione da organi di vigilanza inesistenti e dinamiche politiche autoreferenziali .

Si arrogano addirittura il diritto di definire un insuccesso la recente ristrutturazione del debito greco, mai realmente avviata, una ristrutturazione a senso unico messa in piedi per rimborsare i principali responsabili di questa crisi, le banche tedesche e francesi e inglesi. Ma per favore un minimo di dignità.

Anni fa ad una conferenza, un banchiere locale mi disse che era pura illusione nazionalizzare le banche o proporre un’uscita, perché il sistema bancario era solido. Ora a distanza di anni, la verità è diventata per l’ennesima volta figlia del tempo, con l’euro, si è indebolito il nostro sistema bancario. Le cause sono molte la criminale gestione politica e manageriale ma soprattutto l’austerità imposta che ha fatto esplodere le sofferenze dell’economia reale. Solo un folle oggi può ancora parlare di austerità espansiva.

Questo è il mio pensiero in sintesi …  ITALIA PIU’ POVERA CON QUESTO EURO.

Mi fermo qui, e meno male che ero io il catastrofista.

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