Le origini extraterrestri delle perline della cultura Hopewell

Fonte: Nature
Journal of Archaeological Science

Fonte e traduzione: https://ilfattostorico.com/2017/05/18/le-origini-extraterrestri-delle-perline-della-cultura-hopewell/

(Chris Maddaloni/Nature)

Annerite e irregolari, le perline preistoriche trovate in un’antica tomba negli Stati Uniti non sembrano niente di speciale. Una nuova analisi dimostra però che sono fatte di un materiale molto esotico: i frammenti di un meteorite caduto sulla Terra a oltre 700 chilometri di distanza.

Il collegamento tra il meteorite di Anoka, caduto nel centro del Minnesota, e le perline dell’Illinois conferma che «2000 anni fa, le merci e le idee si spostavano per centinaia di chilometri in tutta l’America nord-orientale», ha dichiarato Timothy McCoy, coautore dell’analisi e curatore del Museo Nazionale di Storia Naturale di Washington.

Timothy McCoy, con in mano un pezzo del meteorite di Anoka trovato nel 1983 (Chris Maddaloni/Nature)

Le perline furono create dai membri della cultura di Hopewell, fiorita nel Midwest degli Stati Uniti dal 100 a.C. al 400 d.C. – diffondendosi dal suo epicentro in Ohio fino al Mississippi. La cultura è conosciuta per i loro earthwork cerimoniali e per gli oggetti di materiali non locali come la mica. Le perline in questione furono scoperte nel 1945 in una tomba Hopewell vicino ad Havana, in Illinois, accanto a più di 1.000 perle e conchiglie. Il defunto era quindi di alto rango, dice l’archeologo Bret Ruby del Parco nazionale storico della Cultura Hopewell, a Chillicothe (Ohio), non coinvolto nell’analisi. «Bisogna aprire tantissimi molluschi per trovare 1000 perle», dice.

Gli scienziati sanno da decenni che le 22 perline di ferro-nichel provengono da un meteorite, ma non sapevano quale. Precedenti ricerche avevano escluso l’Anoka, un meteorite di ferro-nichel trovato nel 1961 durante la scavo di un pozzo nero vicino ad Anoka (Minnesota). Poi un secondo pezzo della roccia spaziale di Anoka era stato scoperto nel 1983, e il museo di McCoy lo acquistò. Al microscopio, McCoy e colleghi poterono vedere che il meteorite conteneva granuli di ferro arricchiti col nichel di dimensioni micrometriche, proprio come queste perline.

L’analisi mediante spettroscopia di massa e altre tecniche ha dimostrato che la composizione chimica delle perline corrisponde quasi perfettamente al meteorite di Anoka, scrivono i ricercatori sul Journal of Archaeological Science. Il meteorite è inoltre striato di bande di un minerale chiamato schreibersite. Gli artigiani Hopewell potrebbero aver rotto un pezzo dell’Anoka seguendo le bande, dice McCoy. Il meteorite sarebbe stato riscaldato ripetutamente a circa 600 – 700ºC, martellandolo poi fino a farne un foglio. Per fare le perline «Probabilmente ci volle un bel po’», dice. «Chissà quanti esperimenti fallirono».

Diane Johnson della Open University di Milton Keynes, Regno Unito, non parte della squadra di McCoy, osserva che le tecniche di Hopewell sono simili a quelle degli antichi Egizi, che fabbricavano perline quasi identiche circa 3.000 anni prima. L’analisi è utile perché traccia un quadro da un punto del mondo a un altro, spiega l’archeologo Brad Lepper della Ohio History Connection di Columbus, un gruppo di ricerca storico senza scopo di lucro. Lepper e Ruby concordano che gli abitanti di Havana probabilmente non ottennero il meteorite grazie al commercio. Potrebbe essere stato un dono per cementare un’alleanza o un’offerta religiosa da parte dei pellegrini. Forse uno sciamano in una missione lo trovò e lo trasportò, a piedi o in barca, ad Havana. Qualunque sia stato il suo percorso, dice Ruby, «Indica una complessità della loro società che non tendiamo ad attribuire a persone vissute 2.000 anni fa» nelle Americhe.

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