Scoperto l’Homo Luzonensis nelle Filippine

Fonte: e Traduzione: https://ilfattostorico.com/2019/04/18/scoperto-lhomo-luzonensis-nelle-filippine/

Museo di Storia Naturale di Londra

Nature (articolo)

Science

The Guardian

Science Alert



La grotta di Callao sull’isola di Luzon nelle Filippine (Callao Cave Archaeology Project)

Un nuovo ramo è stato aggiunto all’albero dell’evoluzione umana dopo che una nuova, antica specie umana, l’Homo luzonensis, è stata scoperta nelle Filippine. Sono almeno tre individui di circa 67.000 anni fa. Tra il 2007 e il 2015, i ricercatori ne hanno trovato 13 ossa nei sedimenti della grotta di Callao, sull’isola di Luzon. La scoperta riecheggia l’enigmatico Homo floresiensis scoperto in Indonesia: entrambi piccoli e ritrovati incredibilmente su delle isole.

La caverna di Callao (Quincy, Alamy)

L’opinione di Chris Stringer

Il professor Chris Stringer, ricercatore presso il Museo di Storia Naturale di Londra e autorità indiscussa sulla storia dell’evoluzione umana, afferma: «Dato il piccolo campione di fossili rinvenuti, alcuni scienziati metteranno in discussione l’opportunità di creare una nuova specie. Altri, come me, si chiedono invece se i ritrovamenti di Luzon si riveleranno essere una variante del già noto Homo floresiensis. Sappiamo che l’isolamento su un’isola può essere un catalizzatore per alcuni strani cambiamenti evolutivi, comprese le reversioni a stati apparentemente primitivi. Tuttavia, per il momento è probabilmente ragionevole accettare la nuova specie in attesa di altri ritrovamenti».

Un albero ramificato

Le recenti scoperte di nuove specie umane hanno trasformato l’albero dell’evoluzione umana in un “boschetto”. Sappiamo che sempre più specie antiche sono sopravvissute negli ultimi 100.000 anni suggerendo che, almeno in alcuni luoghi come il sud-est asiatico, i nostri antenati potrebbe averci convissuto. Durante una prima migrazione fuori dall’Africa, l’Homo erectus arrivò in Cina e in Indonesia, mentre si pensa che il più enigmatico Uomo di Denisova (un parente dei Neanderthal) potrebbe aver persino raggiunto i pressi della Papua Nuova Guinea.

Fino al ritrovamento dell’Homo floresiensis su un’isola, la loro abilità marinara era stata spesso messa in discussione. Ci si chiedeva se i loro antenati ci arrivarono su zattere in modo accidentale o se stessero esplorando attivamente la regione. La presenza dell’Homo luzonensis nelle Filippine si aggiunge a questo dibattito, poiché l’isola di Luzon non è mai stata collegata alla terraferma asiatica, il che significa che i loro antenati devono aver attraversato l’oceano in qualche modo.

L’isola di Luzon (Trustees of the Natural History Museum, London)

L’Homo Luzonensis

La grotta su Luzon era stata esplorata per la prima volta nel 2003. I ricercatori non avevano scoperto nulla di importante e quindi avevano abbandonato il sito. Non si pensava che gli antichi umani potessero essere passati da Luzon, non c’era motivo di esplorare ulteriormente. Poi, però, la scoperta sull’isola di Flores aveva dimostrato era stato possibile raggiungere queste isole apparentemente inaccessibili, così i ricercatori sono tornati alla caverna di Callao nel 2007 per scavare un po’ più a fondo. In uno strato di ossa animali di 50.000-80.000 anni fa (con un’età minima probabile di 67.000 anni), è stato scoperto un piede umano quasi completo. Ulteriori scavi hanno successivamente rivelato altro materiale umano.

Il prof. Philip Piper (Università Nazionale Australiana) coautore dello studio pubblicato su Nature, afferma: «I resti fossili includono denti e ossa del piede e delle dita di un adulto. Abbiamo anche recuperato il femore di un bambino. Ci sono alcune caratteristiche davvero interessanti – per esempio, i denti sono veramente piccoli. La dimensione dei denti in generale – anche se non sempre – riflette la dimensione complessiva del corpo di un mammifero, quindi pensiamo che probabilmente l’Homo luzonensis fosse relativamente piccolo. Quanto piccolo esattamente non lo sappiamo ancora. Avremmo bisogno di trovare alcuni elementi scheletrici dai quali potremmo misurare la corporatura in modo più preciso».

Antichi e moderni

Le caratteristiche dei resti mostrano un intrigante mix di aspetti sia moderni sia antichi. Ad esempio, mentre i denti sembrano più simili a quelli degli uomini moderni, le mani e i piedi sembrano corrispondere più strettamente con le australopitecine di due milioni di anni fa. La scoperta di altri parenti umani su un’isola diversa del sud-est asiatico, unita alle caratteristiche primitive, solleva domande intriganti. Gli uomini di Flores e di Luzon sono strettamente imparentati, o sono specie separate che cedettero entrambe al nanismo delle isole?

«Alcuni sostengono che le caratteristiche primitive dell’Homo luzonensis siano la prova di una dispersione umana dall’Africa, antecedente addirittura a quella dell’Homo erectus, forse più di due milioni di anni fa», afferma Stringer. «L’Homo floresiensis e l’Homo luzonensis rappresenterebbero alcuni degli ultimi sopravvissuti di quella prima ondata primitiva, rimanendo ai margini del mondo abitato. Secondo altri, sono invece dei discendenti dell’Homo erectus, isolati e colpiti dal fenomeno del nanismo insulare per un considerevole periodo di tempo». Solo con la scoperta di altri resti umani a Luzon e nel sud-est asiatico potrà rispondere ad alcune di queste domande.

Alcuni denti dell’Homo Luzonensis, due premolari e tre molari (Callao Cave Archaeology Project)

(Callao Cave Archaeology Project)

Un osso del piede di Homo Luzonensis (Callao Cave Archaeology Project)

Philip Piper con un calco dell’osso di Homo Luzonensis (Lannon Harley, ANU)