Rinvenuti in Alaska dei piccoli dischi d’argilla

Fonte: Time   Tradotto: http://ilfattostorico.com/

Di certo gli archeologi al lavoro nella Riserva Nazionale di Noatak, nel nord-ovest dell’Alaska, si aspettavano di trovare un sacco di pietre, dai banali ciottoli ai massi ornati con incisioni rupestri.

Ma ora i ricercatori dell’University of Alaska Museum of the North non sono sicuri di cos’hanno realmente scoperto dopo aver dissotterrato quattro dischi di argilla decorati.

Mentre era alla ricerca di abitazioni preistoriche nei pressi del lago di Feniak, l’archeologo Scott Shirar racconta che il primo disco non sembrava molto di più che una pietra con dei graffi. È stata la seconda “con il foro e incisioni più complesse” ad aver affascinato il suo team. E col prosieguo degli scavi archeologici sono saltati fuori altri due dischi.

L’aver trovato quattro dischi simili in una zona relativamente piccola fa pensare a Shirar che le scoperte siano appena cominciate.

Ma cos’è che stanno davvero scoprendo?

In altri siti, simili oggetti sono stati usati come pezzi di gioco, coperchi per piccoli cestini, gioielli decorativi o contrappesi utilizzati nella filatura dei tessuti. Un membro del team di scavo di origine Inupiaq pensa invece che possano essere stati usati per le tende. In ogni caso, i ricercatori stimano che in base alle informazioni già analizzate, qualunque cosa siano risalgono all’epoca tardo preistorica o agli ultimi millenni.

“Questi oggetti e questi luoghi avevano chiaramente un significato speciale per i loro creatori”, dice Shirar. “Questi reperti offrono un ricordo particolarmente tangibile delle ricche vite spirituali e intellettuali che hanno condotto”.


Resti di dinosauri con tessuto molle preservato – Sono davvero morti più di 60 milioni di anni fa?

Scritto da Corrado
Fonte: http://scienzamarcia.blogspot.com/2011/09/resti-di-dinosauri-con-tessuto-molle.html

Se voi trovaste delle ossa con dentro preservati anche resti di tessuto molle, a quale epoca attribuireste la vita di quell’animale?

La risposta più ovvia immagino varia da pochi mesi a pochi anni fa; forse qualcuno sarebbe disposto ad ammettere che in qualche caso particolarmente fortunato certe strutture si possano conservare per qualche secolo o qualche migliaio di anni, ma se io dicessi che quei resti hanno 60 o 70 milioni di anni non ci crederebbe nessuno.
Eppure sono state trovate ossa di Tirannosauro Rex con intatti tessuti molli, vasi sanguigni e, forse, tracce di globuli rossi. Di tale scoperta troviamo traccia persino nell’ortodosso magazine dello smithsonian institute, in un articolo del maggio 2006. Più recente è invece la notizia di un analogo ritrovamento (1 maggio del 2009) di vasi sanguigni e tessuto connettivo intatto nei resti di un adrosauro (il tipico dinosauro dal becco ad anatra). A parte alcune questioni controverse (ci sono davvero anche tracce di emoglobina in quei resti?) l’esistenza di tessuto molle e vasi sanguigni intatti è  incontrovertibile.

Abbiamo più volte mostrato prove che alcuni ordini di rettili estinti (come i famosi dinosauri o gli pteorosauri) potrebbero essersi estinti non 60 milioni di anni fa, ma qualche migliaio di anni fa, e sebbene questa non sia la prova definitiva (come fare ad escludere che certi tessuti possano a volte in condizioni eccezionali preservarsi per milioni di anni? quasi impossibile escludere che possa succedere sebbene appaia molto improbabile) si tratta di ritrovamenti che fanno davvero pensar

Indiani d’America

Fonte: http://digilander.libero.it/powathan/indiani.htm

IL NOME

Sbagliando, li hanno chiamati Indiani e Pellirosse. Loro si definiscono orgogliosamente e giustamente “I VERI AMERICANI”.A chiamarli Indiani fu per primo Cristoforo Colombo che sbarcato il 12 ottobre 1492 su un’isola dei Caraibi, convinto di avere raggiunto le Indie, scrisse sul suo diario:”appena sbarcato sull’isola ho preso molti prigionieri indiani”. A definirli Pellirosse fu invece Giovanni Caboto che incontrò i Beothue, che avevano la pelle tinta con ocra rossa per una cerimonia importante

LA STORIA

Agli inizi del secolo XVI,quando giunsero i primi coloni europei, il Nord-America era abitato da circa un milione di Pellerossa raggruppati in 400 tribù e in circa 300 famiglie linguistiche. Nelle fertili regioni orientali vivevano tribù di agricoltori sedentari, come gli Irochesi e i Cherookee; anche le calde terre del sud-ovest erano abitate da popoli di agricoltori, come i Navajo e gli Hopi. Più dure invece le condizioni di vita delle tribù sparse nei deserti dell’ovest dove la principale fonte alimentare era costituita da radici e tuberi; ancora più a ovest le tribù indiane si dedicavano soprattutto alla pesca del salmone e alla caccia, ma il gruppo più numeroso di tribù era nelle grandi praterie dove vivevano Sioux,Cheyenne,Comanche ed altri. Questi indiani nomadi cacciavano negli sterminati spazi della prateria daini,antilopi, ma soprattutto bisonti. Dai bisonti ,infatti gli indiani delle praterie ricavavano quasi tutto il necessario per vivere. Quando i bianchi penetrarono nella regione delle praterie, praticarono una caccia spietata ai bisonti che diminuirono rapidamente di numero e rischiarono di estinguersi. I cacciatori bianchi contribuirono così all’estinzione dei popoli pellerossa che non potevano vivere senza questi animali. Ma lo sterminio dei popoli indiani fu portato a termine soprattutto dagli eserciti americani e inglesi che pur di espandersi all’interno del Nord America cacciarono ingiustamente i nativi americani dalle loro terre e proprietà compiendo veri e propri massacri senza risparmiare donne e bambini. I Pellerossa vennero letteralmente annientati attraverso uno spietato genocidio.Oggi gli indiani non formano più una nazione, non sono più un popolo padrone della terra in cui vive, capace di esprimere una sua cultura e una sua civiltà. Infatti una parte di essi si è integrata completamente nella civiltà bianca, mentre un’altra parte vive in alcune centinaia di riserve sparse nel territorio statunitense e in quello canadese.

LA DANZA DEL SOLE

Nel periodo della caccia estiva al bisonte la maggior parte delle popolazioni delle pianure organizzava la Danza del Sole, la loro cerimonia più importante. I riti si differenziano a seconda della tribù, ma lo scopo comune era quello di ringraziare il Grande Spirito per l’aiuto ricevuto in passato e pregarlo per i doni futuri.

GUERRA E PACE

Nelle grandi pianure la guerra faceva parte della vita, ma raramente comportava grandi battaglie tra le tribù. Piccole bande di guerrieri compivano incursioni per rubare cavalli o per vendicare un morto, ma sempre per motivi di onore. L’audacia e il coraggio erano tenuti in grande considerazione e le imprese venivano giudicate in base al sistema dei coups : si trattava di impadronirsi di uno scalpo, rubare un cavallo o uccidere un nemico in battaglia. La battaglia fra tribù era una prova del coraggio personale e del potere spirituale e non una lotta per il controllo politico e territoriale condotta da soldati disciplinati. E’ noto infatti come il Popolo del Grande Spirito era prevalentemente pacifico

CASTEL DEL MONTE Segreti, misteri e verità nascoste

Scritto da: Vincenzo Dell’ Aere
Fonte: http://www.edicolaweb.net/libr271i.htm

Eremon Edizioni
pagg. 94 – 24 foto colori – 87 foto b/n – € 12,00

Perché è stato edificato? Qual segreto nasconde? La storia e il significato del misterioso ottagono di pietra.

Nel libro, estremamente intrigante, coinvolgente e corredato di stupende immagini, vengono riportati gli inediti risultati delle indagini svolte dall’autore per oltre un trentennio nell’enigmatico Castel del Monte: Tempio iniziatico di Federico II di Svevia.
La costruzione, dalla forma insolita ed unica, ha nascosto per secoli misteri e segreti che solo oggi è stato possibile decodificare e comprendere grazie alla passione ed alla tenacia di Vincenzo Dell’Aere il quale si è dovuto districare fra innumerevoli ostacoli e difficoltà, data la delicatezza della materia trattata.
Per decenni si è parlato di Castel del Monte come una sorta di maniero fortificato o casina di caccia voluto dal Monarca Svevo, quale testimonianza del potere imperiale. Perciò è stata sviluppata una ponderosa e puntuale ricerca storica, archeologica ed esoterica che ha finalmente riportato alla luce verità taciute ed a volte scomode che hanno confermato l’estraneità del monumento ad una sua utilizzazione militare o ad un suo uso collegato alla caccia. Ma la vera svolta è stata fornita dalla “lettura esoterica” di quanto contenuto nel prezioso scrigno del sapere e dalla straordinaria scoperta di altri due importanti criptogrammi che hanno fugato gli ultimi dubbi circa la vera utilizzazione dell’ottagono di pietra.

Vincenzo Dell’Aere scrittore, ricercatore e storico, da qualche decennio dedica integralmente il suo tempo di studio all’indagine archeologica ed esoterica legate ai misteri delle civiltà del passato con particolare riferimento a Federico II di Svevia, a Castel del Monte e ai Templari.

I bambini che combattono in gabbia

Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/150411/i-bambini-che-combattono-in-gabbia/

Se avete mai sentito parlare dei combattimenti in gabbia, saprete che si tratta di scontri piuttosto violenti. Se poi hanno come protagonisti dei bambini, lo scandalo è normale e assicurato.

IL VIDEO – I combattimenti sono stati scoperti grazie ad un video girato al Greenlands Labour Club a Preston, Lancashire, UK. L’evento era aperto ai soli possessori dei biglietti, andati a ruba in poche ore. Protagonisti del video sono bimbi che lottano senza indossare caschetti protettivi o imbottiture di vario genere. A mani e petto nudi, i bambini si sbattono l’un l’altro sui materassini del ring. Ad un certo punto del video uno dei “combattenti” sembra piangere, il personale medico entra nella gabbia, ma decide che il bimbo è a posto. L’incontro può quindi continuare. Gli spettatori, adulti, urlano ed incitano, mentre donne discinte fanno una sorta di parata tra un round e l’altro. Cosa c’è di sbagliato in questo spettacolo? Tutto, nonostante gli organizzatori promettano la massima sicurezza e la legittimità di questo sport, mentre i medici esperti lo definiscono assolutamente inquietante.

LE VARIE CAMPANE – Timothy Lipscomb, il Vicario di Preston, protesta: “questo non è il modo giusto per educare i figli. Fino a una certa età hanno bisogno di protezione, non necessitano di vedere il lato adulto della vita. Vedere che si picchiano alla luce del giorno non dovrebbe essere uno spettacolo pubblico. Non credete che ciò incoraggi il bullismo e l’utilizzo della forza per ottenere ciò che desiderano?” Un portavoce della British Medical Association aggiunge: “questo esempio di cage fighting tra bambini piccoli è particolarmente inquietante, soprattutto perché non indossano i caschetti protettivi. La box e il combattimento in gabbia vengono spesso difesi come territorio in cui i bimbi imparano a gestire la propria aggressività con disciplina e controllo. Crediamo che esistano molti altri sport, come l’atletica, il nuoto, il judo o il calcio, che richiedono disciplina e non espongono allo stesso rischio di danni cerebrali“. Paul Jackson, manager della palestra Warriors Gym, si unisce al coro: “È come uno spettacolo da circo, ma se si tratta di adulti consenzienti allora è tutto diverso. Dipende da quali sono le regole. Perché i genitori permettono ai bambini di farlo? Io non sarei mai d’accordo con una cosa di simile“. Non ci sono però prove che questo tipo di combattimenti non siano legali: includono spesso figure semi-professionali e si tengono in diverse location nella città, con la supervisione di adulti. Steven Nightingale, 28enne organizzatore degli eventi e lottatore professionista, sottolinea che si tratta di uno sport sicuro e sempre più popolare: “i combattimenti iniziano all’età di cinque anni. È uno sport che si basa sulle arti marziali. I bambini non vengono colpiti finché piccoli. Non lasciamo che si colpiscano, con pugni e calci, fino all’età di 14 o 15 anni. I bambini che sono qui a combattere hanno già lottato in passato. I genitori sono presenti. Preferite che questa gente lasci i figli in strada tra coltelli e pistole?” No, non per forza, ma a queste forme di combattimento esistono alternative migliori. Se è vero che la lotta si basa sulle arti marziali, un contorno di gabbia, adulti urlanti e ragazze seminude che intrattengono non sono certo un buon programma educativo.

Robert Llewellyn guida elettrico per 1600 km con meno di 10 dollari

Fonte:http://www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=516

Inghilterra. Guidare un veicolo elettrico e fare 1600 km con meno di 10 dollari. Oggi voglio riportarvi la storia di un certo Robert Llewellyn, conosciuto con un grande fan di auto elettriche ed un eloquente difensore della causa. Ma le azioni parlano più forte delle parole e Robert ha brillantemente dimostrato quanto economico e sostenibile a livello ambientale sia un veicolo elettrico, il suo in particolare.

Robert è riuscito a coprire una distanza di 1600 km utilizzando un veicolo completamente elettrico, la sua Nissan Leaf, con un costo equivalente di 5,38 sterline. Con queste cifra si può dire che se il veicolo fosse stato a benzina l’equivalente sarebbe stato di 425 km per litro (!!!).

Come è stato possibile un tale risultato?

Semplicemente sfruttando il più possibile l’energia elettrica prodotta con i propri pannelli fotovoltaico di casa. Robert ha tenuto nota di quanta energia è stata immessa nella vettura elettrica e quanta è stata prodotta dai moduli durante la carica della vettura elettrica (quasi prevalentemente diurna). Il risultato è strabiliante: 85 percento dell’energia utilizzata per caricare la sua vettura è stata generata dal sole.

Per coprire la stessa distanza di 1600 km con un’auto a benzina sarebbero stati necessari circa 150 sterline.

Nel computo generale vanno considerati i costi di installazione dell’impianto fotovoltaico (che nel caso di Robert ammontano a circa 11.500 sterline) ed il risparmio annuale sul costo della benzina per 18 mila km percorsi (circa 1700 sterline).

A conti fatti?

Considerando il sistema di incentivazione inglese (FIT – Feed in Tariff) Robert ha calcolato che fra risparmio di benzina (1700 sterline/anno) e circa altre 1055 sterline per una quota dell’energia immessa in rete (ed incentivata) si arriva a circa 2800 sterline in tutto. Ovvero Robert può ripagare il proprio impianto in circa 4 anni.

Il Sole24Ore sdogana il Britannia.

Scritto da : Debora Brilli
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/2011/09/sole24ore-sdoganato-il-britannia.html

La prima volta che mi imbattei nella storia del panfilo reale inglese “Britannia”, molti anni fa, era su qualche sito di quelli parecchio deragliati. Si raccontava la vicenda di un misterioso e segretissimo incontro al vertice nel 1993, sul panfilo Britannia appunto, che ancorato al largo del porto di Civitavecchia aveva ospitato Mario Draghi, Azeglio Ciampi e qualche decina di affaristi italiani ed inglesi con lo scopo di spartirsi la torta delle nostre imminenti privatizzazioni e fare bieco commercio delle aziende pubbliche con lo straniero.

Tale incredibile storia, affiancata da articoli sui rettiliani e gli Illuminati, suonava ancora più assurda e quindi la riposi nel dimenticatoio.

Col tempo questa vicenda veniva raccontata sempre più spesso, come accade col passare degli anni a certi intrecci davvero scandalosi. Cominciai a sentire odore di una qualche plausibilità, mentre da più parti si bollava di complottista chi vi prestava credito.

A mò di esempio, vi invito a leggere l’articolo pubblicato un paio di anni fa da Giornalettismo. Titola appunto “Il complotto del Britannia”, e non pago di deridere i creduloni arriva ad accomunarli addirittura ai nazisti. Era proprio un peccato mortale, divulgare la storia del Britannia.

Ebbene, reggetevi forte: ecco invece l’articolo uscito ieri (13 settembre) sul Sole24Ore. Titolo, “Tremonti vara il piano Britannia 2”. Si racconta nero su bianco tutta la storia del Britannia, di come Mario Draghi al largo di Civitavecchia

illustrò ai grandi investitori internazionali il processo di privatizzazioni che sarebbe partito di lì a poco. (…) Bisognava accelerare la vendita di un patrimonio gigantesco, allora racchiuso in INA, IRI, ENI, IMI.

smentendo in pieno le tesi di Giornalettismo. Si battezza poi senza giri di parole il nuovo incontro di Tremonti con gli investitori stranieri, “Britannia 2”. La stessa cosa fa anche Giannini su Repubblica, che definisce l’incontro sul panfilo “il grande saldo di fine stagione”. Tutt’altro che un semplice convegno.

Insomma per quanto incredibile la storia del Britannia era vera, dal principio alla fine. Resta solo da capire come mai, a distanza di venti anni, venga così disinvoltamente sdoganata e se ne parli come di un normalissimo evento di pubblico dominio, al punto da coniare appunto termini come “Britannia 2”.

Qualche ipotesi, complottisti?

Strane luci nei cieli a Cavazzale (Vicenza)

Scritto da: Giulia Guidi
Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Home/289554_strane_luci_nei_cieli_a_cavazzale/

20/09/2011 Una decina di residenti dicono di aver visto otto oggetti volare  ad un centinaio di metri prima  di spegnere fari e motori

Con il naso all’insù a guardare quei velivoli non identificati l’altra sera a Monticello Conte Otto. Non da qualcuno reduce da una serata particolarmente pesante al bar o dalla coppietta imboscata in collina ma addirittura da una decina di persone.
Questo è il racconto di Giada Martini, impiegata trentenne residente a Vigardolo: «Erano circa le 19 e 40 di sabato quando insieme al mio compagno, Sebastiano percorrevamo in auto via Chiesa a Cavazzale – esordisce – Ho notato una luce nel cielo, di dimensioni non paragonabili alle classiche luci aeree, di un colore arancio intenso. Ci siamo diretti verso la piazza del paese per tentare di fare inversione e poter vedere cosa fosse quella luce».
Non erano gli unici ad aver notato il fenomeno: «Ci siamo trovati con altre persone, circa una decina, con il naso rivolto verso l’alto. Mentre stavo chiamando mio padre, per dirgli di guardare cosa stava succedendo, noto che sopraggiungono altre due luci».
«Una delle luci si spegne sopra le nostre teste, in aria, a distanza non elevata – prosegue Giada, che con le mani mima una dimensione di circa 6 centimetri – E continua il suo viaggio un oggetto di colore molto scuro di forma ovale, che prosegue a velocità sostenuta. Potrebbero essere stati ad un altezza di cento metri, ma è difficile calcolarlo». Impossibile che si trattasse di un aereo, secondo i due testimoni, perchè non si sentiva nessun tipo di rumore.
«Dopo pochi secondi avanzano sempre dalla stessa direzione altri due oggetti, si spengono le luci. Questa volta l’oggetto era di colore grigio molto chiaro. Erano ben visibili perché il cielo non era ancora notturno». In tutto gli oggetti avvistati, quindi, sono stati circa otto. Non è la prima volta che la nostra testimone ha a che fare con gli ufo: «Nel 2009 – conclude – ero in macchina con Sebastiano a Montecchio e abbiamo visto una enorme luce arancione a forma di cappello sopra una casa. Improvvisamente ha preso velocità ed è schizzata verso i colli». E il mistero si infittisce se si considera che l’anno scorso in un campo di grano a Cavazzale in molti avevano notato dei disegni e delle forme irregolari come se qualcosa si fosse posato su quel campo.
Intanto la vicenda di sabato scorso ha già fatto il giro del paese: ieri sera alcune case sono state sorvolate da un altro oggetto luminoso ma era una… comune lanterna cinese. .


Salumi: sconsigliato un consumo eccessivo

Scritto da: Alessia Ferla
Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/salumi-no-consumo-eccessivo.php

Un’alimentazione corretta include anche i salumi? A tal proposito i pareri degli esperti di nutrizione sono spesso discordanti. Spesso le indicazioni nutrizionali invitano a limitarne il consumo o ad evitarlo, come nel caso delle raccomandazioni elaborate congiuntamente dall’Istituto americano per la ricerca sul cancro (Aicr) e dal Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (Wcrf).

A mettere in guardia dall’eccessivo consumo di insaccati e carni conservate è anche Carlo La Vecchia,  epidemologo dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri e dell’Università degli Studi di Milano. L’esperto ha infatti spiegato al Corriere.it che un consumo troppo elevato rende tali alimenti responsabili dell’aumento del rischio di contrarre patologie quali diabete, disfunzioni a livello delle coronarie e tumori.

Secondo le linee guida più recenti, stilate dal Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (Wcrf), il consumo di salumi dovrebbe essere occasionale e non superare mai le due o tre porzioni alla settimana, calcolando che una porzione corrisponde a 50 grammi di prodotto. Eppure l’attuale consumo medio di salumi in Italia supera queste indicazioni e ciò vale soprattutto nel caso dei maschi fra i 10 ed i 18 anni, che ne mangiano quasi una porzione al giorno.

Terra: l’oro e i metalli preziosi furono portati dai meteoriti

Scritto da:  Federica Vitale
Fonte: http://nextme.it/scienza/universo/2508-oro-meteoriti

Le riserve di metalli preziosi originari della Terra sono il risultato di un bombardamento di meteoriti avvenuto più di 200 milioni di anni dopo che il nostro pianeta si era formato. È il risultato di un’analisi estremamente accurata condotta su alcuni campioni di antiche rocce della Terra. La ricerca è stata eseguita da un gruppo di ricercatori dell’Università di Bristol e pubblicata su Nature.

Quel che è emerso ai ricercatori britannici è la completa certezza che il ferro fuso, durante la formazione del nucleo terrestre, affondò nel centro insieme alla maggior parte dei metalli preziosi del pianeta, tra i quali l’oro e il platino. Si stima infatti che nel nucleo siano presenti abbastanza metalli preziosi da ricoprire l’intera superficie terrestre con uno strato spesso circa quattro metri.

La conseguenza di questo processo è che la parte esterna della Terra dovrebbe rimanere pressoché priva di metalli preziosi. Tuttavia, nel suo mantello risultano essere più abbondanti di quanto si pensi. La spiegazione a questa anomalia è che i metalli siano presenti sulla superficie del pianeta a seguito di un’imponente pioggia di meteoriti avvenuta, appunto, quando il nucleo era già formato. L’intero carico di oro giunto sulla Terra è stato aggiunto al mantello e non si è disperso nelle sue profondità.

Gli scienziati hanno analizzato alcune rocce provenienti dalla Groenlandia al fine di verificare la veridicità di questa teoria. La scelta della Groenlandia è data dal fatto che le sue rocce hanno quasi 4 miliardi di anni e, dunque, le più idonee a fornire una visuale esauriente della composizione del pianeta dopo la sua formazione e immediatamente prima della pioggia meteoritica che l’ha colpita.

Stephen Moorbath, dell’Università di Oxford, ha raccolto una serie di rocce che ha permesso al team di ricercatori di determinare la composizione isotopica del tungsteno di queste rocce. Il tungsteno è un elemento che si caratterizza per la sua rarità; basti pensare che un grammo di roccia contiene solo circa un decimomilionesimo di tale elemento. Il tungsteno, insieme all’oro e agli altri elementi preziosi, sarebbe giunto sulla Terra in seguito alla sua formazione. Come altri elementi, anch’esso si compone di diversi isotopi, ossia atomi con le stesse caratteristiche chimiche ma con masse diverse. È proprio dall’analisi di questi isotopi che gli scienziati hanno potuto rilevare un piccolo seppur significativo cambiamento nella composizione delle rocce. Risultato che ha avvallato l’ipotesi dell’eccesso di oro accessibile sulla Terra all’indomani della pioggia di meteoriti. “Le rocce groenlandesi sono caratterizzate da un’abbondanza di tungsteno-812. Ciò prova che la pioggia meteoritica ha modificato la composizione degli strati superiori della Terra, spiega Matthias Willbond, uno degli autori dello studio insieme al collega Tim Elliott.

L’estrazione di tungsteno da campioni di roccia per analizzarne la composizione isotopica con la precisione richiesta è stata estremamente impegnativa data la piccola quantità di tungsteno presente nelle rocce; di fatto siamo il primo laboratorio al mondo che ha realizzato con successo misurazioni di qualità così alta“, ha osservato Willbold. “Il nostro lavoro mostra che la maggior parte dei metalli preziosi su cui si basano le nostre economie e molti processi industriali chiave sono stati aggiunti al nostro pianeta per una fortunata coincidenza, quando la Terra è stata colpita da circa 20 miliardi di miliardi di tonnellate di materiale proveniente dagli asteroidi“.