Al CEO della Shell: offra 1 miliardo di dollari per ripulire la Nigeria

Fontehttp://dorsogna.blogspot.it/2012/05/al-ceo-della-shell-offra-1-miliardo-di.html

Martedi 22 Maggio non solo ci sara’ il convegno contro le trivelle nel Vallo di Diano, ma anchel’incontro degli azionisti della Shell, ad Amsterdam.

Un gruppo di attivisti locali ha proposto di chiedere ufficialmente alla Shell di partecipare alle operazioni di “pulizia” del Delta del Niger dai disastri da lei stessa causati nell’Ogoniland.

Non e’ un segreto per nessuno che la Shell abbia riversato nel delta del Niger tonnellate e tonnellate di petrolio nel corso degli scorsi 50 anni, e che non abbia mai cercato seriamente di ripulire i suoi disastri.  Si parla dell’equivalente di due volte tanto tutto il petrolio riuscito dallo scoppio del pozzo Macondo.

In Nigeria la Shell ha incassato, e ha lasciato dietro morte e distruzione.

La scorsa estate pero’, grazie ad un eccellente rapporto dell’ONU la Shell ha dovuto ammettere di avere partecipato all’inquinamento e ora l’ONU chiede che ci sia almeno 1 miliardo di dollari per le operazioni di ristoro dell’Ogoniland – terra fragile, lagunare e dove la gente vive di pesca ed agricoltura – o meglio viveva, perche’ adesso sopravvive.

Come gia’ riportato in precendenza infatti i fiumi sono coperti di patine petrolifere, i villeggianti devono camminare ore ed ore per prendere l’acqua
e i pesci sono scomparsi dai fiumi.

Si, scomparsi da 5 anni.

Occorre che si faccia qualcosa – quel petrolio e’ quasi tutto per noi ricchi occidentali. Certo firmare una petizione non risolve niente, ma e’ un passo, come anche lo e’ interessarsi ai problemi.

Quando ti arrivano le trivelle in casa e’ bello l’attivismo, ma lo e’ di piu’ quando non e’ per casa tua che lotti, ma per qualcosa che va oltre i nostri piccoli egoismi.

Noi tutti abbiamo il lusso di avere il petrolio che bussa alle nostre porte ai tempo di internet, quando l’informazione abbonda, e solo chi non vuole vedere
non vede. Abbiamo il lusso di vivere in paesi “avanzati.” Ma 50 anni fa,  in Nigeria non c’era nessuno a spiegargli cosa fosse l’idrogeno solforato, il gas flaring, o che le trivelle avrebbero portato solo morte e distruzione.

Chi coordina questa raccolta firme e’ una non-profit  USA che si chiama Sum of us assieme ad Amnesty International e Friends of the Earth Netherlands.

More information:

Friends of the Earth Netherlands, WorsethanBad.org

Amnesty International and CEHRD, Shell must pay US$1 billion in first step to clean up Niger Delta, 10 Nov 2011

New York Times, Far From Gulf, A Spill Scourge 5 Decades Old, June 16, 2010

The Guardian, Shell accepts liability for two oil spills in Nigeria, Aug 3, 2011

UNEP, Ogoniland Oil Assessment, Aug 4, 2011

BBC, Nigeria Ogoniland oil clean-up ‘could take 30 years’, Aug 4, 2011

Royal Dutch Shell PLC press release, SPDC action on matters addressed in the UNEP report, Aug. 11, 2011

La falange greca

Scritto da: Andrea
Fonte: http://tattichemilitariantiche.blogspot.it/2009/05/la-falange-greca.html

Immagine tratta da: http://www.ebooks-etexts.com/

La falange greca (phàlanx) è una formazione chiusa ed estremamente compatta, consiste nel formare un muro di scudi da cui colpire il nemico con lance e spade formato da soldati in armatura pesante.
Nata intorno alla metà del VII sec. a.C. la falange dominerà i campi di battaglia dell’Ellade fino alla sconfitta inflitta dai macedoni prima e dai romani poi; lo scontro falangitico prevede che due formazioni di fanti pesanti si scontrino finché una delle due cede e va in rotta e questo richiede due caratteristiche fondamentali: l’armamento adatto e un addestramento specifico unito ad un forte spirito di corpo.
Studiamo ora l’armamento, il fante o oplita (hoplites=colui che usa le armi) è armato con uno scudo rotondo, l’hòplon, del diametro di circa 90 cm. in legno con un rivestimento esterno di bronzo e la grande innovazione di questo scudo, detto anche argivo, consiste nella sua impugnatura che comprende l’imbracciatura (pòrpax) e la presa per la mano (antilabé), questo tipo di impugnatura consente di usare tutta la muscolatura del braccio per sopportare il notevole peso dello scudo, 9 k. ca., ma nel contempo si può dire che lo blocca.
Infatti la larghezza dello scudo copre sia il soldato che lo porta sia quello alla sua sinistra e così si ottiene un muro continuo di scudi che contemporaneamente protegge e tiene unita tutta la linea di fanti, infatti se uno dei fanti nella prima linea dovesse fuggire si creerebbe un varco che nel momento dello scontro e della spinta delle linee nemiche porterebbe alla rottura del proprio fronte.
Il fante è armato anche con un’armatura pesante in bronzo, o in lino pressato nei periodi successivi, porta dei gambali e un elmo in bronzo; mentre per l’attacco è dotato di una lancia di due metri ca. e di una spada (kòpis) ricurva ed estremamente tagliente sul lato interno, oltre a ciò anche lo scudo può essere usato come arma poiché gli opliti sono addestrati a spingere la linea nemica ma hanno anche la possibilità poter colpire i nemici con lo scudo purché non si scoprano troppo.
Come dicevamo sopra un altro valore fondamentale della falange è lo spirito di corpo e la coesione, entrambi non facili da creare e soprattutto mantenere, infatti questi soldati erano cittadini delle poleis che si compravano l’armamento e difendevano le loro città e i loro diritti da eventuale asservimento (spauracchio terribile per tutti i greci) e questo spingeva il singolo a sentirsi parte di un tutto, di un ordinamento ovvero di una tàxis che doveva avanzare in formazione e colpire con la lancia i suoi avversari senza lasciare il suo posto, famoso è il frammento del poeta Archiloco di Paro contemporaneo di questa rivoluzione:

Uno dei Sai si gloria dello scudo, che presso un cespuglio, strumento perfetto, dovetti lasciare, pur senza volerlo; la vita, d’altra parte, l’ho salvata: di quello scudo che cosa m’importa? Che vada in malora: di nuovo me ne procurerò uno, non peggiore.
Gli opliti erano addestrati ad evitare proprio tale gesto, il gettare lo scudo e fuggire voleva dire creare una crepa nella falange e forse causarne la rottura, e in più lo scudo aveva una grande importanza sia in dignità che in denaro.
Il grande punto debole della falange greca erano i fianchi, infatti questo monolitico reparto di opliti poteva avanzare e colpire con efficacia solo sul fronte e sostanzialmente avanzare in avanti e questo lo esponeva ad aggiramento o accerchiamento.
Questa era un’eventualità non troppo frequente visto che le varie poleis combattevano allo stesso modo ma verso l’inizio del IV sec. a.C il generale ateniese Ificrate di Ramnunte unì all’esercito ateniese una tipologia di soldati innovativa sia per armamento che per scopi, i peltasti.
Le varie falangi avevano sempre avuto un leggero velo di fanteria leggera e cavalleria sia per attaccare che per proteggere i fianchi ma con i pelasti le possibilità aumentano, i peltastoi (portatori di pelta) sono fanti armati con un piccolo scudo a mezzaluna, il pelta appunto, e con giavellotti e spade quindi sono dei fanti armati alla leggera, ma essendo inquadrati in reparti specifici possono attaccare col tiro di proiettili o rapidi attacchi anche la fanteria pesante e nel 390 a.C vicino al lèchaion, il porto orientale di Corinto, Ificrate distruggerà una delle sei more dell’esercito spartano proprio con i peltasti.
Un altro grande innovatore sarà il generale tebano Epaminonda che nel 371 a.C. a Lèuttra distruggerà l’esercito spartano cambiando lo schieramento della falange e rendendola più dinamica, infatti era consuetudine che i reparti migliori si disponessero sul fianco destro e che l’esercito avesse la profondità di almeno 8 linee e avendo i reparti più forti sui fianchi opposti, a volte, i due eserciti si trovavano a girare per la spinta attuata da questi reparti.
Intuito questo Epaminonda dispose il suo miglior reparto, il battaglione sacro composto da 150 coppie di omosessuali, più la sua guardia e gli altri reparti migliori sul suo fianco sinistro e quindi di fronte al re spartano Cleombroto ma con uno spessore di 12 linee, mentre il suo centro era composto di 8 linee e la sua ala destra di 4 linee, la sua destra essendo più debole fu disposta in posizione più arretrata in modo da entrare in contatto quando ormai l’ala più forte, cioè la sinistra aveva già vinto; questa falange inclinata diede ottimi risultati: gli spartani lamentarono la perdita di 400 dei 700 degli spartiati presenti, la morte dello stesso re Cleombroto più la morte di almeno altri 2000 soldati, cifre molto elevate per una battaglia tra poleis.
FONTI
ERODOTO, Storie, Oscar classici greci e latini, Milano 2000
SENOFONTE, Anabasi, Bur, Milano 1994/2000
BIBLIOGRAFIA
GIOVANNI BRIZZI, Il guerriero, l’oplita, il legionario, Gli eserciti nel mondo classico, il Mulino, Bologna 2002
DOMENICO MUSTI, Introduzione alla storia greca, Editori Laterza Roma-Bari, 3° edizione 2004
CINZIA BEARZOT, Manuale di storia greca, il Mulino, Bologna 2005
PAUL K. DAVIS, Le 100 battaglie che hanno cambiato la storia, Newton & Compton Editori, Roma 2003

Il Colesterolo

Scritto da: Dr. Kurt Donsbach – mensile “Scienza e Salute” febbraio 1990
Fonte: http://www.disinformazione.it/colesterolo5.htm

Al solo menzionare la parola “colesterolo” si finisce per creare terrore e preoccupazione. Probabilmente si tratta di una delle sostanze più comunemente fraintese che invece è presente normalmente nel corpo. Tra le varie funzioni svolte dal colesterolo vorrei elencarne alcune:

1. E’ un costituente degli ormoni ipofisari, adrenalinici e gonadali.
2. E’ convertito in vitamina D in seguito all’esposizione alla luce ultravioletta proveniente dal sole.
3. Agisce come conduttore degli impulsi nervosi.
4. E’ presente in ogni cellula del corpo e aiuta a regolare lo scambio di sostanze nutritive e prodotti di scarto attraverso la membrana cellulare.
5. E’un costituente della bile necessario per l’emulsione dei grassi.

Inoltre non dobbiamo dimenticare che:

1. Meno colesterolo traiamo dai cibi, più ne viene prodotto dal corpo.
2. Più colesterolo traiamo dai cibi, meno ne viene prodotto dal corpo.
3. Il maggiore innalzamento dei sierocolesterolo si verifica dopo l’ingestione eccessiva di carboidrati e non dei grassi.
La limitazione nel consumo dei cibi contenenti colesterolo come burro e uova, in effetti ha ben poco a che vedere cop il livello di colesterolo.

Alcuni ordini religiosi il cui credo assicura un completo regime vegetariano hanno gli stessi livelli di colesterolo alto e basso, come nell’individuo medio consumatore di carne. Gli studi condotti su alcune tribù primitive che consumano enormi quantità di colesterolo nel loro normale regime alimentare hanno mostrato che queste hanno livelli molto bassi di sierocolesterolo. Altri studi condotti su individui che avevano alti livelli di colesterolo messi a un regime molto limitato, hanno dimostrato che per ogni 100 unità di colesterolo eliminate dalla dieta il livello nel sangue scendeva solo di tre unità. Tutto ciò testimonia che non esiste una relazione diretta, fondata su una base solidamente scientifica, tra il consumo di colesterolo e i livelli di colesterolo nel sangue.

Il colesterolo e l’arteriosclerosi
Se il consumo di colesterolo nella dieta non fa innalzare il colesterolo, allora come avviene questo innalzamento? E’ risaputo che il colesterolo è presente nelle malattie che interessano i vasi sanguigni come nel caso dell’arteriosclerosi. Come e perché il colesterolo è giunto fino lì?

Innanzitutto vorrei evidenziare che:

1. Le placche ateromatose riscontrate sulle pareti delle arterie nell’arteriosclerosi contengono non solo colesterolo, ma anche fibrine, collagene. minerali, trigliceridi e fosfolipidi oltre ad altre cellule cementificanti che tengono il tutto insieme. Perché allora si è accusato solo il colesterolo?

2. l livelli di colesterolo nel sangue sono pressoché identici sia negli uomini che nelle donne, tuttavia il tasso di malattia coronarica è molto più alto negli uomini.

3. Che i livelli di colesterolo non continuano ad aumentare in modo apprezzabile dopo i 50 anni, mentre il tasso di malattia coronarica aumenta notevolmente.

4. Uno studio ben controllato in cui tutti i pazienti avevano alti livelli di colesterolo ha dimostrato che quando il gruppo è stato diviso e il 50% ha visto ridotti i livelli di colesterolo nel sangue per mezzo delle medicine, il tasso della malattia cardiaca è rimasto invariato in entrambi i gruppi. Diciotto persone dei due gruppi avevano seri problemi arteriosclerotici, anche se un gruppo aveva livelli di colesterolo normali.

Si è giunti alla conclusione che non esiste una relazione scientifica tra i livelli di colesterolo nel sangue e la malattia che colpisce i vasi sanguigni. Sono troppe le variabili da considerare ed è piuttosto facile misurare il colesterolo nel sangue e spesso trovarlo elevato, ciò non permette però di trarre delle conclusioni. Sarebbe un po’ simile alla situazione in cui voi foste un cliente in un negozio derubato. Poiché eravate nel negozio sarebbe troppo facile affermare che voi eravate il ladro. Finireste per gridare che non eravate l’unico nel negozio, che erano presenti anche altri.
Inoltre pensate che le placche ateromatose presenti sulle pareti arteriose in caso di arteriosclerosi, appena formate non contengono affatto colesterolo. Il componente principale sembrano essere le fibrine.

L’esercizio è la risposta?
Sono stati condotti numerosi studi il cui obiettivo fondamentale sembrava indicare che l’esercizio è un fattore preponderante nella prevenzione della malattia che colpisce i vasi sanguigni.
Tra i tanti studi vorrei ricordare quello condotto al St. Mary’s Hospital di Londra su pazienti che seguivano varie diete. Un gruppo è stato trattato con olio di mais ed ha mostrato una diminuzione nei livelli di sierocolesterolo, tuttavia una maggiore frequenza di attacchi cardiaci rispetto a coloro che seguivano una dieta normale.
Il vero significato dell’episodio è spiegabile nel fatto che un aumento di acidi grassi insaturi nel sistema fa aumentare il bisogno di vitamina E, che agisce come antiossidante e previene la formazione di perossidi, un sottoprodotto tossico del metabolismo degli oli volatili. La presenza eccessiva di perossidi nel flusso sanguigno apporta problemi come l’anemia emolitica, le convulsioni, la debolezza cardiovascolare e danni al DNA per la presenza dei perossidi radicali liberi.

Queste affezioni sono state evidenziate nel programma spaziale quando gli astronauti testati per le modificazioni fisiche dovute all’assimilazione dell’ambiente spaziale hanno manifestato tali sintomi. Cercando di determinarne le cause, un ricercatore ha avvertito che l’alto contenuto di ossigeno faceva aumentare la formazione di perossido dagli acidi grassi insaturi presenti nel corpo. Poiché la formazione di perossido è normalmente prevenuta da un’adeguata quantità di vitamina E presente nel flusso sanguigno, si è ritenuto opportuno aggiungere vitamina E alla dieta degli astronauti con una conseguente cessazione dei sintomi.

Come tutto ciò si lega a una diminuzione del colesterolo in seguito all’uso di olio di mais e a un aumento della malattia coronarica? I perossidi tossici possono essere gli agenti chimici che hanno irritato le pareti dei vasi sanguigni e hanno determinato una situazione di emergenza richiedendo la presenza delle fibrine o delle proteine dei sangue, per proteggere le arterie. E’ possibile che nel processo che avviene in quella particolare zona dei corpo i grassi del sangue, trigliceridi e colesterolo, i minerali in soluzione incluso il calcio e altre sostanze presenti nel sangue siano stati coinvolti formando le placche ateromatose.
Tale teoria è ulteriormente confermata dalle autopsie che mostrano come i vasi sanguigni non siano universalmente bloccati, bensì esistano delle placche.

Un ricercatore ha evidenziato che le anormalità che si verificano all’interno dei vasi sanguigni provocando correnti “a mulinello” possano spiegare anche la mancanza totale di arteriosclerosi.
Queste “correnti a mulinello” potrebbero creare un effetto di irritazione o assottigliamento che comunque provoca un accumulo di fibrine in quella zona nel tentativo da parte del corpo d fortificare la parte.
Alcuni scienziati sono giunti alla conclusione che le placche ateromatose si formano solo dopo la presenza di alcuni tipi di danni e modificazioni arteriose che si verificano nella parete dei vaso da una cellula normale a una anormale.
Attualmente i fattori pericolosi possono raggrupparsi nella categoria:

1. Dei veleni chimici che includono le tossine presenti nelle sigarette e nelle alte concentrazioni di monossido di carbonio dovute all’inquinamento e in modo particolare ai tubi di scappamento delle automobili.
Si sospetta anche il cadmio che è presente comunemente nel caffè e nel tè. Lo zinco protegge contro gli eccessi di cadmio, quindi se doveste bere 5 o più tazze di tè o caffè aumentate anche le riserve di zinco.
Un altro gruppo di sostanze chimiche viene dal colesterolo ossidato all’esterno dei corpo (come nel fritti, o nelle sostanze precotte).

2. Delle Infezioni Virali che si moltiplicano a tasso astronomico e possono apportare gravi problemi all’individuo che non possiede l’adeguata resistenza.

3. Dei fattori fisici, come la pressione alta, i raggi x, gli apparecchi elettronici come la televisione.

Le varie teorie
Le teorie proposte sono innumerevoli da quella del Dr. Oster in base alla quale il tasso di malattia cardiaca è proporzionato alla quantità di latte pastorizzato consumato, in quanto il processo della pastorizzazione permette all’enzima chiamato xantina ossidase di entrare nel flusso sanguigno e distruggere quei chimici che normalmente proteggerebbero le arterie cardiache, alla teoria in base alla quale la mancanza di vitamina B6 sarebbe in grado di provocare seri danni alla struttura cellulare.
La più logica spiegazione dell’arteriosclerosi è la teoria dei radicali liberi, una sorta di bomba che attacca il DNA di una cellula creando un’alterazione genetica che produce una crescita non maligna nella parete arteriosa in grado di provocare un notevole mutamento della membrana interna dei vaso sanguigno, apportando un accumulo di minerali, grassi e altre sostanze presenti nel sangue.

Secondo li dr. Constance Spittle la vitamina C aiuterebbe notevolmente a prevenire la manifestazione dell’arteriosclerosi. Sebbene non sia completamente d’accordo con questa teoria sono convinto che la vitamina C svolga un’azione protettiva sul sistema cardiocircolatorio e probabilmente funziona come trasportatore di colesterolo al fegato.
Alcuni individui sono stati messi a regime ristretto, eliminando zucchero e farina raffinata e svolgendo esercizio quotidiano.
Il programma sembra funzionare, tuttavia credo che non sia la presenza di pochi grassi ad avere apportato i benefici quanto l’eliminazione dello zucchero e la partecipazione al programma di esercizi quotidiana.

Ma la dieta non ha niente a che vedere con l’arteriosclerosi?
Non intendo dare l’impressione che la dieta non abbia nulla a che vedere con l’arteriosclerosi, sono piuttosto a favore di una dieta ricca di proteine e di fibre, povera in carboidrati e media in grassi per creare quella resistenza necessaria all’interno dei corpo per opporsi all’arteriosclerosi.
Del resto alcune situazioni mi hanno portato alla conclusione che una dieta ricca di grassi insaturi può essere altrettanto dannosa di una dieta povera di grassi.
L’esperienza ci dice che la moderazione è il cammino migliore da percorrere in cerca della salute.
Certe abitudini sono incompatibili con la salute come per esempio il consumo di alcol che è stato scientificamente dimostrato
Naturalmente non tutti gli alimenti sono compresi nella categoria, tuttavia uno studio degli esempi sarà sufficiente per mostrare Il tipo di cibo necessario per ottenere risultati migliori.

Cibi consigliati

        1. Tutti l tipi di ortaggi e verdure tra cui asparagi, zucche, cavoli, pomodori, cavolfiori, carote, rape, patate, sedano, broccoli, lattuga, piselli, germogli.

        2. Tra le carni sono da preferire il vitello, il manzo, l’agnello, il pesce.

        3. Tra i cibi fermentati i formaggi magri.

        4. Tutti i tipi di frutta, succhi di frutta e succhi vegetali, sono accettabili.

        5. Noci e semi oleosi sono preferibili allo stato crudo e non salati.

        6. Le fibre contenute nella crusca, nel riso, nella farina d’avena, nella pectina.

Cibi sconsigliabili:

        1. Le farine lavorate e i prodotti che le contengono come il pane bianco, i cracker, la pasta, i biscotti, i dolci.     

        2. l prodotti contenenti lo zucchero raffinato come i dolci e le caramelle.

        3. La carne lavorata degli hamburger e delle salsicce.    

        4. Le combinazioni zuccheri/proteine come nei gelati, milk shake, carne/dolci, frutta o succhi di frutta/carne, uova, formaggio.     

Come avrete notato la dieta suggerita predilige le verdure e la frutta, le carni magre, è ricca di minerali e soprattutto di potassio, di fibre che svolgono una funzione purificatrice all’interno dell’intestino.
La nostra dieta intende eliminare soprattutto le cosiddette “calorie vuote” permettendo così una eccellente influenza-normalizzante sul peso.
Da preferire, comunque, tutte le sostanze naturali che possono essere consumate come tali e in modo particolare i pomodori o il succo di pomodori e il cavolo crudo. Il metodo che raccomandiamo più che essere seguito ciecamente dove essere soprattutto compreso perché incoraggia il consumo di una grande varietà di sostanze che possono essere scelte con maggiore libertà senza essere vincolati al classico menu-tipo e permette, quindi, una maggiore soddisfazione nel selezionare liberamente cosa mangiare.

Manicomi: verso la riapertura?

Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/manicomi-verso-riapertura.php

Riapriranno i manicomi? Fa discutere la riforma della legge Basaglia, approvata il 17 maggio alla Commissione Affari Sociali della Camera, che a detta di Pd, Radicali e Idv, introdurrebbe la struttura di un nuovo genere di ‘manicomi’.

“Con il voto di oggi in commissione Affari sociali sull’adozione di un testo base per l’assistenza psichiatrica, la risorta maggioranza Pdl-Lega ha segnato un passo indietro di quarant’anni. Di fatto il testo votato prevede che il malato di mente venga recluso nei manicomi per lunghi periodi, anche anni, e non prende minimamente in considerazione la cura della malattia psichica. La reclusione dei malati nasconde la patologia e non la cura”. È quanto ha affermato Margherita Miotto capogruppo Pd in commissione Affari sociali della Camera.

“Rinverdire alleanze elettorali sulla pelle chi è afflitto da malattia mentale è davvero sconcertante. Il Pdl e la Lega Nord con il voto di oggi in Commissione Affari Sociali alla Camera permette di fatto la riapertura dei manicomi, aboliti dalla legge Basaglia nel 1978. Una operazione schizofrenica: al Senato e alla Camera, infatti, nel febbraio scorso il Pdl aveva sostenuto la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, dei veri e propri manicomi criminali, definiti dallo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano luoghi di ‘estremo orrore’, ‘indegni di un paese appena appena civile’.

Ora, invece di impegnarsi a valorizzare e sostenere i centri di salute mentale, tentano di infliggere a tanti malati una ingiustizia inaudita, riaprire i manicomi civili”. È quanto scrive in una nota Ignazio Marino, senatore del Partito Democratico e presidente della Commissione d’inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale.

Il testo di riforma della legge Basaglia approvato oggi in commissione Affari sociali della Camera “é come ovvio ampiamente modificabile con eventuali emendamenti che saranno proposti dai parlamentari di tutti i gruppi”. Lo afferma, d’altra parte il relatore, Carlo Ciccioli (Pdl) il quale sottolinea che non si mira alla restaurazione dei manicomi (come sostiene il Pd), ma si va nella “direzione del sostegno alle famiglie dei pazienti, oggi abbandonate a se stesse, e di una buona e corretta assistenza alle persone che non hanno consapevolezza di malattia e per questo molto spesso evitano di curarsi o di seguire i trattamenti terapeutici prescritti”.

Ciccioli spiega che non saranno riaperti i manicomi e che il testo “é indirizzato ad un modello organizzativo di presa in carico efficace del paziente” e “dell’obbligatorietà da parte dei sanitari di recarsi dai pazienti e di strutture alternative all’ospedale per la riabilitazione di breve-medio periodo (fino ad un massimo di 12 mesi) nelle quali il paziente é tenuto a seguire un percorso terapeutico”.

Preoccupante il contenuto di residui farmaceutici nell’acqua potabile

Fonte: http://www.soloecologia.it/

Il problema dell’inquinamento delle acque non è certo nuovo. Ma ora, oltre alle tradizionali sostanze inquinanti di origine industriale, domestica o agricola, si aggiunge quello dei medicinali. In Europa, centinaia di tonnellate di farmaci finiscono in acqua ogni giorno: sono residui dell’uso domestico o ospedaliero. L’Agenzia Federale Tedesca dell’ambiente ha ricostruito l’impatto dei residui farmaceutici su fiumi e laghi. Alcuni studi hanno evidenziato come gli ormoni contenuti nei farmaci hanno provocato in alcuni pesci casi di ermafroditismo. Anche nel nostro Paese sono state condotte alcune ricerche importanti: ad esempio, l’Istituto Mario Negri ha analizzato le acque del depuratore di Milano e scoperto non solo tracce di farmaci, ma anche cocaina, eroina e cannabis. Questi prodotti, infatti, non sono toccati dai processi di depurazione e finiscono perciò nell’acqua destinata a irrigare i campi, accumulandosi a poco a poco nell’ambiente – con quali effetti non è ancora possibile dirlo. In Germania si è iniziato a trattare la acque con ozono e carbonio che riescono a ridurre di circa il 50% i livelli di inquinamento da medicinali. La Commissione Europea ha proposto di aggiungere 15 nuove sostanze all’elenco di quelle che non dovrebbero trovarsi nell’acqua, e fra queste vi sono anche tre prodotti farmaceutici.

Proposta costruzione della Enterprise in 20 anni

Fonte: http://phys.org/news/2012-05-real-starship-enterprise-years.html
Traduzione: http://www.ditadifulmine.com/

Seppur ben lontani dal 2143, anno in cui il mondo fantastico di Star Trek vede la nascita della primissima astronave USS Enterprise (Enterprise XCV-330), un ingegnere americano ha proposto la costruzione della prima generazione di astronavi esplorative.

“Abbiamo i mezzi tecnologici per costruire la prima generazione dell’astronave nota come USS Enterprise, per cui non vedo il motivo per non farlo” sostiene “BTE” Dan, il curatore del sito Build The Enterprise e primo sostenitore dell’idea.
La prima generazione di Enterprise, secondo Dan, sarà fornita di motori ionici e un generatore di gravità artificiale montato sull’ormai celebre disco del ponte di comando. Con le attuali tecnologie a nostra disposizione, l’astronave potrebbe raggiungere Marte in 90 giorni, e lanciarsi verso l’esplorazione di altri corpi del Sistema Solare con una lunga ma costante accelerazione.
Sebbene alcuni elementi della nave originale siano stati modificati o spostati per far fronte alle tecnologie attualmente disponibili, la configurazione del vascello è del tutto simile a quella dell’Enterprise della finzione, con due motori posteriori allungati e un disco frontale.
Secondo i progetti di Dan, la USS Enterprise “Gen1” sarà lunga un totale di 960 metri, circa il doppio dell’edificio Taipei 101, uno dei più alti del pianeta. Il disco centrale, invece, avrà un diametro di 536 metri e fornirà alloggio all’equipaggio, ai sistemi di supporto e alla strumentazione scientifica.
Il sito BTE ha lanciato il progetto Enterprise cercando di coprire ogni aspetto dell’astronave: design, specifiche tecniche di motori e plancia di comando, schema dei finanziamenti e tempi previsti per la fine dei lavori.

“Il risultato è che la configurazione dell’astronave è decisamente funzionale” spiega Dan. La Gen1 Enterprise sarà allo stesso tempo astronave esplorativa, stazione spaziale, e porto interplanetario, ospitando almeno un migliaio di persone tra equipaggio e visitatori.

Ovviamente l’Enterprise non viaggerà a velocità warp, ma sarà spinta da un motore ionico alimentato da un reattore nucleare da 1,5 GW. Il reattore provvederà anche a rifornire di energia elettrica l’intera astronave, e ad alimentare la rotazione del disco centrale per creare circa 1G di gravità artificiale.
Il primo compito della Enterprise sarà quello di costituire un porto spaziale da cui lanciare le navi di vecchia concezione in direzione della Luna, di Marte o di qualunque altro pianeta/luna del Sistema Solare, Europa compresa.
Ma la sua capacità di movimento, più unica che rara nel presente panorama di navette spaziali, fornirà interessantissime opzioni di esplorazione: ad esempio, si potrà viaggiare verso Marte per mettere finalmente piede sul Pianeta Rosso, e studiarlo con molta più efficacia di quanto sia stato fatto fino ad ora tramite rover o sonde orbitanti.
Il progetto prevede anche l’installazione di potenti laser, che non avranno impieghi bellici, ma scientifici: serviranno infatti a perforare la superficie di mondi ghiacciati, consentendo a sonde robotiche o all’essere umano di esplorare alcuni dei corpi celesti più affascinanti e misteriosi del nostro vicinato planetario.
Se il progetto vi sembra inverosimile, dal punto di vista tecnico non sembra rappresentare una sfida così impossibile da vincere: abbiamo motori ionici ormai ampiamente collaudati, e lo stesso discorso è parzialmente valido anche per la gravità artificiale; si tratta soltanto di realizzare ogni cosa su scala molto più vasta.
L’ostacolo reale, invece, è rappresentato dal budget: per costruire la prima generazione di Enterprise in soli 20 anni saranno necessari decine di miliardi di dollari, che in tempi di vacche magre non si trovano di certo dietro l’angolo.
Secondo BTE Dan, sarà possibile ottenere una simile disponibilità economica se si applicassero tagli a settori come difesa, sanità e servizi umani, aumentando contemporaneamente il carico fiscale sui cittadini.
“Questi cambiamenti nella spesa e nelle tasse non affonderanno la repubblica” sostiene Dan. “Di fatto, saranno solo leggermente avvertiti dai contribuenti. E’ incredibile che un programma fantastico come la realizzazione di una flotta di USS Enterprise possa avere un impatto così limitato. Il solo ostacolo nella sua realizzazione sono le limitazioni che imponiamo alla nostra immaginazione collettiva”.
Nelle intenzioni di Dan ci sarebbe la costruzione di una vera e propria flotta di astronavi, ad un ritmo di una ogni 33 anni. “Ogni astronave sarà più avanzata della precedente. Le navi più vecchie potranno essere continuamente migliorate nel corso di diverse generazioni fino al loro eventuale pensionamento finale”.

Terremoto – Ministro Romani lo dica che è dovuto al Fracking delle trivelle texane autorizzato da Lei

Scritto da: Lino Bottaro
Fonte: http://www.stampalibera.com/?p=45768#more-45768

Leggiamo dal Messaggero: FERRARA – Alle 4.04 una fortissima scossa di terremoto ha sconvolto l’Emilia Romagna: il bilancio è di quattro morti e almeno 50 feriti. I danni maggiori nel ferrarese. Tre operai, una donna tedesca di 37 anni e un’anziana ultra centenaria le vittime accertate al momento. Un altro operaio è disperso. Due operai stavano lavorando nella fabbrica Sant’Agostino Ceramiche: sono morti schiacciati sotto il crollo del tetto. L’altro è morto nel crollo di un capannone industriale a Ponte Rodoni di Bondeno. Le due donne sono morte per lo spavento.

La scossa. Il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha rivisto a 6 (dal precedente 5.9) la magnitudo del terremoto delle 4.04 e l’ipocentro della scossa a 5,1 km di profondità (dai precedenti 10,1). Nella stessa zona, alle 5.35 è stata registrata una replica di magnitudo 3.3 e, alle 5.44, una terza scossa di magnitudo 2.9.

Ovviamente chi ne sa di più di noi è il servizio geologico degli Stati Uniti! Ora si dice che il sisma si è sentito anche in Toscana, omettendo di dire che si è sentito in mezz’Italia ( in Veneto ad es. se ne sono sentiti  bene 3 questa notte) . Intanto la stampa serva di regime continua a depistare. Nessun giornalista degno di questo nome si occupa di Fracking e Shale gas in Emilia,  nei giornali del regime mondialista italiano. Nessuno che renda conto agli italiani che da inizio anno sono stati 632 i terremoti in Italia e gli ultimi tutti in Nord Italia proprio nelle zone vocate a Shale gas interessate alla pratica del Fracking. Politici se ci siete, vedete mò di servire a qualcosa, visto che anche voi vivete in questo sciagurato paese svenduto agli interessi criminali dei mondialisti e rendete conto ai cittadini che vi pagano. Grazie

Se sessanta terremoti al giorno vi sembran pochi…

http://www.portaleabruzzo.com/nav/TerremotiMap_AB.asp

632) 20/5/12  10.15.57 3,7 Nord Italia (EM.. vedi
631) 20/5/12  9.51.56 3,6 Nord Italia (EM.. vedi
630) 20/5/12  9.42.36 3,2 Nord Italia (EM.. vedi
629) 20/5/12  9.23.38 3,6 Nord Italia (EM.. vedi
628) 20/5/12  9.16.14 2,2 Pianura padana .. vedi
627) 20/5/12  8.51.26 2,5 Pianura padana .. vedi
626) 20/5/12  8.45.49 2,4 Pianura padana .. vedi
625) 20/5/12  8.43.21 2,5 Pianura padana .. vedi
624) 20/5/12  8.41.26 2,7 Pianura padana .. vedi
623) 20/5/12  8.37.38 2,5 Pianura padana .. vedi
622) 20/5/12  8.32.23 3,3 Nord Italia (EM.. vedi
621) 20/5/12  8.32.19 3,2 Pianura padana .. vedi
620) 20/5/12  8.28.45 2,2 Pianura padana .. vedi
619) 20/5/12  8.24.22 2,3 Pianura padana .. vedi
618) 20/5/12  8.20.58 2,5 Pianura padana .. vedi
617) 20/5/12  8.17.6 2,0 Pianura padana .. vedi
616) 20/5/12  8.13.26 3,0 Nord Italia (EM.. vedi
615) 20/5/12  8.13.25 3,1 Pianura padana .. vedi
614) 20/5/12  8.7.6 2,6 Pianura padana .. vedi
613) 20/5/12  8.5.43 2,3 Pianura padana .. vedi
612) 20/5/12  8.1.54 2,4 Pianura padana .. vedi
611) 20/5/12  7.59.57 2,2 Pianura padana .. vedi
610) 20/5/12  7.55.38 2,2 Pianura padana .. vedi
609) 20/5/12  7.45.29 3,0 Pianura padana .. vedi
608) 20/5/12  7.43.37 2,4 Pianura padana .. vedi
607) 20/5/12  7.39.58 2,1 Pianura padana .. vedi
606) 20/5/12  7.31.17 2,8 Pianura padana .. vedi
605) 20/5/12  6.57.16 3,1 Nord Italia (EM.. vedi
604) 20/5/12  6.25.52 2,6 Pianura padana .. vedi
603) 20/5/12  6.6.24 2,7 Pianura padana .. vedi
602) 20/5/12  6.6.24 2,8 Pianura padana .. vedi
601) 20/5/12  6.0.39 2,9 Pianura padana .. vedi
600) 20/5/12  5.58.56 2,7 Pianura padana .. vedi
599) 20/5/12  5.53.45 2,6 Pianura padana .. vedi
598) 20/5/12  5.47.11 2,7 Pianura padana .. vedi
597) 20/5/12  5.46.2 2,9 Pianura padana .. vedi
596) 20/5/12  5.44.34 2,9 Pianura padana .. vedi
595) 20/5/12  5.34.56 3,3 Pianura padana .. vedi
594) 20/5/12  5.32.12 3,3 Pianura padana .. vedi
593) 20/5/12  5.29.32 2,4 Pianura padana .. vedi
592) 20/5/12  5.20.9 2,8 Pianura padana .. vedi
591) 20/5/12  5.18.46 2,7 Pianura padana .. vedi
590) 20/5/12  5.14.57 2,8 Pianura padana .. vedi
589) 20/5/12  5.7.56 3,7 Pianura padana .. vedi
588) 20/5/12  5.2.50 4,9 Pianura padana .. vedi
587) 20/5/12  4.57.31 3,1 Pianura padana .. vedi
586) 20/5/12  4.54.48 3,0 Pianura padana .. vedi
585) 20/5/12  4.52.13 3,2 Pianura padana .. vedi
584) 20/5/12  4.50.27 2,6 Pianura padana .. vedi
583) 20/5/12  4.48.10 2,5 Pianura padana .. vedi
582) 20/5/12  4.37.55 4,0 Nord Italia (EM.. vedi
581) 20/5/12  4.35.39 4,1 Nord Italia (EM.. vedi
580) 20/5/12  4.32.32 3,7 Nord Italia (EM.. vedi
579) 20/5/12  4.29.58 3,5 Nord Italia /EM.. vedi
578) 20/5/12  4.25.10 4,1 Nord Italia (EM.. vedi
577) 20/5/12  4.20.43 4,3 Nord Italia (EM.. vedi
576) 20/5/12  4.3.53 6,1 Nord Italia (EM.. vedi
575) 20/5/12  4.3.52 5,9 Pianura padana .. vedi
574) 20/5/12  1.42.54 2,2 Pianura padana .. vedi
573) 20/5/12  1.13.27 4,1 Pianura padana .. vedi
572) 19/5/12  19.9.35 2,5 Pianura padana .. vedi

http://www.dorsogna.blogspot.it/2012/05/il-vermont-banna-il-fracking.html

Il “Ministro” Paolo Romani e i buchi

“Stiamo facendo dei buchi per terra per aumentare
la produzione di altri 90 mila barili al giorno””Senza energia si torna al Medioevo””A est delle Isole Tremiti ci sono dei meccanismilocali per cui sarà complicatissimo.”Paolo Romani, ministro dello Sviluppo Economico
lo stesso che ha firmato il decreto ammazza-rinnovabiliCaro ministro, non siamo un meccanismo.
Siamo cittadini, siamo liberi, siamo intelligenti.
Piu’ di lei.
Paolo Romani e’ il Ministro dello sviluppo economico per la repubblica italiana, che secondo Wikipedia almeno,non e’ neanche laureato e possiede solo un diploma di maturita’ classica.Ottima formazione culturale per fare il ministro dello sviluppo economico di una nazione con l’acqua alla gola.Nel suo palmares c’e’ pure, sempre secondo Wikipedia, il fatto di essere stato indagato per bancarotta preferenziale nel 1999. Il tutto e’ stato archiviato e lui deve “solo” risarcire 400,000 euro al curatore fallimentare. Nella sua carriera piu’ recente ci sono molte cose interessanti, fra cui la supposta parzialita’ nei confronti di Mediaset.Per esempio da sottosegretario alle comunicazioni si e’ adoperato in mille modi per autorizzare l’assegnazione di canali digitali a Mediaset in maniera preferenziale, non indicendo gare d’asta, e soprattutto per impedire a Sky di andare in onda, negandogli le concessioni per tempo. Il tutto scateno’ la seguente dichiarazione del Financial Times di Londra: “il governo italiano usa trucchi per condizionare la UE”.Paolo Romani e’ lo stesso del “decreto Romani” che tagliava le pubblicita’ solo per le pay TV e non per chi va in chiaro, sempre al probabile scopo di favorire Mediaset su Sky, e che imponeva il bavaglio al web. L’ambasciatore USA, David Thorne disse in merito che la legge “sembra essere stata scritta per garantire al governo abbastanza libertà da bloccare e censurare ogni contenuto web”.Paolo Romani e’ lo stesso che ha firmato il decreto “ammazza rinnovabili”, eliminando gli incentivi per l’uso di energia sostenibile, causando molte proteste da parte degli addetti al fotovoltaico.Ecco, questo e’ il nostro ministro dello sviluppo economico.Qualche giorno fa, lo stesso Paolo Romani va a parlare all’Unione Petrolifera Italiana di quell’altro gentiluomo di Pasquale de Vita ed afferma che l’Italia ha bisogno diun significativo contributo dalle produzioni nazionali di idrocarburi già a partire da quest’anno

Forza allora, facciamo i buchi in Basilicata – proprio come dice il ministro! – e senza rispetto per nessuno. Dice che quest’anno si deve arrivare al 7% della produzione nazionale dalla Basilicata. Tanto mica ci abita lui in Basilicata. Chissa’ pure se c’e’ mai andato.

Ma facciamolo a casa sua a Milano un bel buco!

Poi dice che l’offshore italiano “vanta” un primato mondiale per la sicurezza. E di grazia, quale sarebbe questo primato mondiale? La Piattaforma Paguro? Il relitto della Haven di Genova con tutto l’inquinamento ancora presente? La piattaforma Temsah ENI scoppiata in Egitto che siccome non e’ in mare italiano va bene? O la Castalia che non ha i soldi per piangere e che dunque non riesce a pulire il mare dagli idrocarburi sversati di qua e di la dalle navi che solcano i nostri mari?

Poi aggiunge:

mentre sul Mar Ionio probabilmente riusciremo a trovare una soluzione, a est delle Isole Tremiti ci sono dei meccanismi locali per cui sarà complicatissimo. Se queste persone si rendono conto di cosa significa: senza energia si torna al Medioevo

Questo mi fa veramente arrabbiare perche’ offende la mia, la nostra intelligenza. Non siamo un meccanismo. Meccanismo sara’ lui. Siamo persone con un cervello che ci tengono al proprio mare e alla propria nazione. Capisce signor ministro? E se qui c’e’ uno fermo al medioevo, nella mia opinione, signor ministro quello e’ lei.

E’ lei che prima ammazza le rinnovabili e poi le vuole rimpiazzare con le trivelle. E lei che parla di tutto queste belle cose dimenticando che quei “meccanismi locali” ci abitano in Basilicata, alle Tremiti, in Abruzzo, in Veneto, in Polonia e in Algeria.

Ancora Romani parla di aumentare le nostre produzioni di gas.

Da dove? Dalla laguna veneta? Dal polesine? Sprofondiamo tutti? O facciamo fracking in Emilia Romagna? Infatti, manco a dirsi, parla proprio di interessanti “prospettive nello sfruttamento dello shale gas“, con le società italiane che “potranno giocare un ruolo importante all’estero, ad esempio in Polonia e in Algeria”.

Alla fine il ministro dice che è indispensabile costituire l’Organismo centrale di stoccaggio italiano, che

”dovrebbe operare come struttura di servizio senza scopo di lucro, finalizzato all’acquisto, detenzione e vendita di scorte petrolifere nel territorio italiano, con un ruolo esclusivo per l’acquisizione, il mantenimento e la vendita delle scorte specifiche”.

Wednesday, May 16, 2012

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Il Vermont banna il fracking!

Drinking water will be more valuable than oil or natural gas

L’acqua potabile diventera’ piu’ preziosa del petrolio o del gas naturale
Governatore Peter Shumlin, Vermont

 

Il Vermont banna il fracking. E’ il primo stato americano a rendere questa pratica di estrazione di gas illegale.

Il Vermont e’ un piccolo stato progressista dell’East Coast americano. Hanno il matrimonio fra gay, hanno elevati tassi di assicurazione medica, si puo’ votare mentre si e’ in prigione (altrove e’ vietato) e la pubblicita’ dei medicinali in TV e’ vietata.E’ vietata l’affissione pubblica di cartelli

Il governatore Peter Shumlin si definisce “socialista”, e socialista e’ stato: ha fatto gli interessi comuni e di nessuno altro.

Oggi infatti il Vermont e’ il primo stato USA a vietare le estrazioni di gas con il metodo del fracking.

La proposta di legge e’ nata da un gruppo di studenti del Twinfield Union School. Sperano che l’esempio del Vermont serva ad altri stati per bannarlo,
visto che il Vermont ha scarse riserve petrolifere.

La democrazia dal basso, che cosa sana quando c’e’ qualcuno che ti ascolta.
I report parlano di gente entusiasta, commossa, felice. Di attivisti da ogni parte d’America – me compresa – riempirsi di speranza per un attimo solo.

Il governatore Shumlin ha detto delle cose bellissime:

Human beings survived for thousands and thousands of years without oil and without natural gas. We have never known humanity or life on this plant to survive without clean water

Gli umani hanno sopravvissuto per migliaia e migliaia di anni senza petrolio e senza gas. Non abbiamo mai sentito parlare di umanita’ e di vita su questo pianeta che possa sopravvivere senza acqua pulita.

Mario Monti, ci senti?

Stefano Saglia, ci senti?
Corrado Clini, ci senti?

Corrado Passera, ci senti?
Paolo Scaroni, ci senti?
Ovviamente tutti i  maggiori gruppi petroliferi USA come da prassi hanno detto che il Vermont ha deciso di intraprendere politiche irresponsabili, che le trivelle portano lavoro, soldi e sicurezza energetica.  Dicono che la decisione del Vermont ignora fatti, scienza e tecnologia e che le estrazioni di gas sono sicure.

Tutte balle ovviamente dette da chi ha interesse di parte – le Assominerarie del mondo sono tutte uguali!

Per oggi allora grazie al governatore del Vermont.

Oltre al Vermont hanno bannato il fracking:

Germania – 7 Maggio 2012
Francia – 1 Luglio 2011
Bulgaria – 20 Gennaio 2012

La Repubblica Ceca sta valutando se vietarlo, mentre New York State ha una moratoria temporanea.

Le battaglie sono lunghe, ma alla fine, il buonsenso prevarra’.

Occorre solo essere sinceri e farlo non per politica, non per bellezza, ma perche’ ci si crede. E poi rompere le scatole, incessantemente, incessantemente.

Thank you Vermont.

Non è Crisi è Truffa!

Fonte: http://www.macrolibrarsi.it/libri/

Editore:Edizioni Sì – Studi Interiori Data pubblicazione:Febbraio 2012

Quella che fanno passare agli occhi della gente come crisi, in realtà non è altro che la conseguenza di operazioni ben progettate a monte dall’oligarchia al potere, ossia banche e corporation; in realtà si tratta di una truffa che grava sulle spalle della collettività, chiamata a sostenere sacrifici e misure di austerità imposte proprio dagli stessi fautori di questa grande truffa.

Purtroppo, come nel campo della medicina esiste una teoria ufficiale che viene fatta passare per giusta e corretta (ignorando cure alternative che spesso si rivelano migliori delle cure ufficiali, ma che non creano business) allo stesso modo anche in campo economico esistono teorie ufficiali, insegnate nelle università e spacciate per autentiche.

Tali teorie, invece si discostano notevolmente dai fenomeni reali: sono semplicemente false.

I banchieri creano moneta e indebitano gli Stati, assoggettandoli… finanziano partiti e mass-media per nascondere alla gente la realtà, e illuderla di avere libertà di scelta. Ma questa libertà è mera illusione.

Viviamo nella più spregevole delle dittature.

Come popoli e come individui non abbiamo nessuna possibilità di incidere

su scelte che determinano la nostra vita.

Possiamo scegliere giusto la marca del telefonino cellulare…

Dopo aver letto questo libro non avrai più dubbi su chi, me e perché ti sta derubando di libertà e benessere, dovrai solo decidere di scegliere la libertà

Storia della Divisione Acqui e l’eccidio di cefalonia

Fonte: ANPI

L’8 settembre 1943 la Divisione Acqui che, forte di 525 ufficiali e 11.500 soldati, presidiava le isole di Cefalonia e agli ordini del generale Antonio Gandin, si trovò di fronte alla consueta alternativa: o arrendersi e cedere le armi ai tedeschi o affrontare la resistenza armata, sapendo di non poter contare su alcun aiuto esterno. Tra il 9 e l’11 settembre si svolsero estenuanti trattative tra Gandin e il tenente colonnello tedesco Barge, che intanto fece affluire sull’isola nuove truppe. L’11 settembre arrivò l’ultimatum tedesco, con l’intimazione a cedere le armi.
All’alba del 13 settembre batterie italiane aprirono il fuoco su due grossi pontoni da sbarco carichi di tedeschi. Barge rispose con un ulteriore ultimatum, che conteneva la promessa del rimpatrio degli italiani una volta arresi. Gandin chiese allora ai suoi uomini di pronunciarsi su tre alternative: alleanza con i tedeschi, cessione delle armi, resistenza. Tramite un referendum i soldati scelsero all’unanimità di resistere.
Il 15 settembre cominciò la battaglia che si protrasse sino al 22 settembre, con drastici interventi degli aerei Stukas che mitragliarono e bombardano le truppe italiane. I nostri soldati si difesero con coraggio, ma non ci fu scampo: la città di Argostoli distrutta, 65 ufficiali e 1.250 i soldati caduti in combattimento.
L’Acqui si dovette arrendere, la vendetta tedesca fu spietata e senza ragionevole giustificazione. Il Comando superiore tedesco ribadì che “a Cefalonia, a causa del tradimento della guarnigione, non devono essere fatti prigionieri di nazionalità italiana, il generale Gandin e i suoi ufficiali responsabili devono essere immediatamente passati per le armi secondo gli ordini del Führer”.
Il 24 settembre Gandin venne fucilato alla schiena; in una scuola 600 soldati italiani con i loro ufficiali furono falciati dal tiro delle mitragliatrici; 360 ufficiali furono uccisi a gruppetti nel cortile della casetta rossa. Questi gli ordini del generale Hubert Lanz, responsabile dell’eccidio: “Gli ufficiali che hanno combattuto contro le unità tedesche sono da fucilare con l’eccezione di: 1) fascisti, 2) ufficiali di origine germanica, 3) ufficiali medici, 4) cappellani. 5) fucilazioni fuori dalla città, nessuna apertura di fosse, divieto di accesso ai soldati tedeschi e alla popolazione civile. 6) nessuna fucilazione sull’isola, portarsi al largo e affondare i corpi in punti diversi dopo averli zavorrati”.
Alla fine saranno 5.000 i soldati massacrati, 446 gli ufficiali; 3.000 superstiti, caricati su tre piroscafi con destinazione i lager tedeschi, scomparirono in mare affondati dalle mine. In tutto 9.640 caduti, la Divisione Acqui annientata.
Molti dei superstiti dell’eccidio si rifugiarono nelle asperità dell’isola e continuarono la resistenza nel ricordo dei compagni trucidati e si costituirono nel raggruppamento Banditi della Acqui, che fino all’abbandono tedesco di Cefalonia si mantenne in contatto con i partigiani greci e con la missione inglese operando azioni di sabotaggio e fornendo preziose informazioni agli alleati.

L’eccidio della divisione Acqui

Fonte: http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=126

Dopo l’armistizio del 1943, i soldati italiani devono fare una scelta: combattere a fianco dei tedeschi, cedere le armi oppure resistere. Il 22 settembre 1943 la divisione Acqui è sterminata nonostante la resa dopo giorni di sanguinosi combattimenti.“A Cefalonia erano traditori”

Con questa sentenza choc la procura di Monaco ha recentemente archiviato il procedimento contro l’unico imputato della strage ancora in vita, l’ex ufficiale Otmar Mulhauser.
La sentenza ha un pesante valore politico: legittima uno dei più gravi crimini di guerra commessi dall’esercito tedesco, infangando uno degli episodi più gloriosi della nostra storia militare.

 

Approfondisci…
Ora la procura militare di Roma ha riaperto il caso.Il mancato ritorno a casa

La storia della divisione Acqui si colloca nell’arco delle reazioni che furono provocate negli italiani dall’armistizio dell’8 settembre 1943 e dallo sfascio delle strutture militari e civili del Paese che ne seguì.
È la storia della delusione del mancato ritorno a casa, di fronte alla quale molti italiani furono costretti a prendere coscienza delle possibilità dettate dalla nuova situazione.
Così, a Cefalonia, i soldati della Acqui furono consapevoli di una scelta chiara e difficile, decisero di non cedere le armi ai tedeschi e di combattere. E di morire.

25 luglio 1943: la caduta del Fascismo

Perché un intero contingente italiano era di stanza nell’isola greca di Cefalonia?
Spezzeremo le reni alla Grecia!“. Con queste parole, il 15 luglio 1940, Benito Mussolini annunciò l’inizio della conquista della Grecia; ma di fronte ai disastri militari italiani, fu necessario l’intervento della Wermacht tedesca. Alla fine le forze dell’Asse riuscirono a conquistare Atene.
L’isola greca di Cefalonia venne presidiata dalla divisione Acqui del comandante, il generale Gandin.
Il fronte della guerra è lontano. Fino al 1943 i soldati italiani non sparano un solo colpo di arma da fuoco. Gli abitanti dell’isola imparano a conoscere un nemico dal volto umano.
Ma di lì a poco le cose sarebbero cambiate.
Il 25 luglio 1943 Benito Mussolini consegna le dimissioni e viene arrestato, a capo del governo viene nominato il maresciallo Pietro Badoglio.
L’8 settembre 1943 Badoglio legge alla radio italiana il comunicato con il quale annuncia l’armistizio con gli anglo-americani:
“Il Governo italiano, riconosciuta l’impossibilità di continuare l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla Nazione, ha chiesto l’armistizio al generale Eisenhover, comandante in capo delle forze anglo-americane alleate. La richiesta è stata accolta. Conseguentemente ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forze italiane in ogni luogo. Esse però reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi altra provenienza”.

L’isolamento della divisione Acqui

A Cefalonia non si hanno notizie fino alla sera dell’8 settembre 1943, quando arriva un primo comunicato da Atene, sede del comando misto italo-tedesco, da cui dipendono tutte le divisioni italiane in Grecia.
Il messaggio, firmato dal generale Vecchiarelli, conferma quasi alla lettera il proclama di armistizio, precisando che:
“Se tedeschi non faranno atti di violenza armata, italiani, non, dico non, rivolgeranno armi contro di loro, non, dico non, faranno causa comune con ribelli né con truppe anglo-americane che sbarcassero. Reagiranno con forza a ogni violenza armata”.
Nella serata del giorno 9, dal comando di Atene giunge un secondo comunicato del generale Vecchiarelli, dal tono disfattista e collaborazionista verso i tedeschi e palesemente in contrasto con quanto annunciato dal Governo Badoglio; a Gandin, come agli altri comandanti di divisione, infatti, viene dato l’ordine di cedere le armi collettive e di trasferire il controllo del territorio ai reparti tedeschi:
“Seguito mio ordine 02/25006 dell’8 corrente Alt. Presidi costieri devono rimanere attuali posizioni fino at cambio con reparti tedeschi non oltre però ore 10 giorno 10 Alt […]. Pertanto una volta sostituite Grandi Unità si concentreranno in zone che mi riservo fissare unitamente a modalità trasferimento Alt. Siano lasciati ai reparti tedeschi subentranti armi collettive et tutte artiglierie con relativo munizionamento Alt […]. Consegna armi collettive per tutte Forze Armate Italiane in Grecia avrà inizio at richiesta Comandi Tedeschi at partire da ore 12 di oggi. Generale Vecchiarelli”.
L’ordine chiaramente è stato dettato dai tedeschi, che in poche ore avevano assunto il controllo del comando italiano in Grecia, mentre il senso di isolamento e di solitudine di fronte alla presenza ostile dei tedeschi si diffonde tra le divisioni italiane.
Gandin si rende conto che la situazione è drammatica; tra il 9 e l’11 settembre si svolsero estenuanti trattative tra Gandin e il tenente colonnello tedesco Barge, che intanto fece affluire sull’isola nuove truppe.

L’ultimatum tedesco: l’Acqui non si arrende

L’11 settembre arrivò l’ultimatum tedesco, con l’intimazione a deporre le armi.
All’alba del 13 settembre batterie italiane aprirono il fuoco su due navi da sbarco cariche di tedeschi. Barge rispose con un ulteriore ultimatum, che conteneva la promessa del rimpatrio degli italiani una volta arresi. Gandin chiese allora ai suoi uomini di pronunciarsi su tre alternative: alleanza con i tedeschi, cessione delle armi, resistenza. In realta’ l’ordine di resistere era arrivato dal comando supremo di Brindisi; ma Gandin volle, comunque, verificare l’umore dei suoi soldati.
Il 15 settembre cominciò la battaglia che si protrasse sino al 22 settembre, con drastici interventi degli aerei Stukas che mitragliarono e bombardano le truppe italiane. I nostri soldati si difesero con coraggio, ma non ci fu scampo: la città di Argostoli distrutta, 65 ufficiali e 1.250 i soldati caduti in combattimento.
L’Acqui si dovette arrendere, la vendetta tedesca fu spietata. Il Comando superiore tedesco ribadì che “a Cefalonia, a causa del tradimento della guarnigione, non devono essere fatti prigionieri di nazionalità italiana, il generale Gandin e i suoi ufficiali responsabili devono essere immediatamente passati per le armi secondo gli ordini del Führer”.
La Wehrmacht a Cefalonia non fara’ prigionieri.
Il 24 settembre Gandin venne fucilato alla schiena; migliaia di soldati italiani con i loro ufficiali furono sterminati dal tiro delle mitragliatrici.
L’impresa della divisione Acqui era giunta al suo epilogo.
Fu il primo atto della resitenza?

(Foto: http://news.cinecitta.com/)

Brammo Empulse: motocicletta full electric ad altissime prestazioni

Scritto da : Fernando Paauletto
Fonte: http://www.howtobegreen.eu/greenreport.asp?title=607

Brammo Empulse. Dopo la motocross KTM completamente elettrica arriva finalmente una motocicletta ad altissime prestazioni e pure molto bella completamente elettrica. Il video che vi allego sotto è straordinario e consiglio di ascoltare l’audio soprattutto per quanto riguarda il suono del motore in piena accelerazione. Hanno realizzato un cambio a 6 marce per un motore elettrico! Incredibile. Il suono del motore mi ricorda tantissimo il mio primo Maxi scooter elettrico Vectrix .

Velocità di 100 miglia all’ora e autonomia di circa 100 miglia. Una bomba! 🙂

 

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