Navi libiche anti-migranti. Paga l’Italia

Fonte: http://antoniomazzeoblog.blogspot.it/

bandiera-libiaSei milioni e mezzo di euro in nove mesi per addestrare gli uomini della Guardia costiera libica a contrastare le imbarcazioni di migranti in fuga dal continente africano. È quanto è stato stanziato dal governo Letta con i due decreti approvati, rispettivamente, il 5 dicembre 2013 e il 10 gennaio 2014, e che hanno consentito di prorogare la partecipazione delle forze armate e di polizia italiane in missioni operative all’estero. Nello specifico, con il primo decreto, sono stati destinati 2.895.192 euro per la copertura del periodo compreso dal primo ottobre al 31 dicembre 2013, mentre il secondo atto estende l’addestramento italiano anti-migranti sino al prossimo 30 giugno, con una spesa di 3.604.700 euro. A operare in Libia è stato chiamato il personale della Guardia di finanza, che dovrà assicurare pure la manutenzione ordinaria delle unità navali cedute dall’Italia al governo libico in esecuzione degli accordi di cooperazione sottoscritti per “fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina e della tratta degli esseri umani”.

 

Il 29 dicembre 2007, Roma e Tripoli firmarono in particolare due protocolli anti-migrazioneche prevedevano il pattugliamento marittimo congiunto delle acque del Mediterraneo e la “cessione in uso” di sei motovedette della Guardia di finanza alla Guardia costiera libica. Le unità militari avrebbero dovuto imbarcare “equipaggi misti” con personale libico e agenti di polizia italiani per attività di addestramento, formazione, assistenza e manutenzione. La cessione in via “temporanea” riguardava nello specifico tre guardacoste della classe “Bigliani” e tre vedette veloci della classe “V.5000”. Le unità “Bigliani”, realizzate dalla società Intermarine, erano omologate per imbarcare sino a 12 militari: fornite di un radar “Gemant 2(V)1” e di uno “Scancoverter SC 1410”, furono armate con una mitragliera “Breda” cal. 30/70 e due “MG” cal. 7,62 Nato. Le vedette in vetroresina della classe “V.5000” erano state costruite dalla “Moschini S.p.A.” di Fano: in grado di superare i 50 nodi di velocità, esse potevano ospitare sino a cinque persone a bordo e furono armate, ognuna, con una mitragliera “MG” da 7,62 e quattro “M/12” calibro “parabellum”. “Dette unità navali – fu specificato nei protocolli di cooperazione anti-immigrazione – effettueranno le operazioni di controllo, ricerca e salvataggio nei luoghi di partenza e di transito delle imbarcazioni dedite al trasporti di immigrati clandestini, sia in acque territoriali libiche che internazionali”.

 

Le prime tre motovedette della Guardia di finanza furono consegnate ai libici il 14 maggio del 2009 a Gaeta (Lt), durante una cerimonia a cui parteciparono l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni e l’ambasciatore libico a Roma, Hafid Gaddur. Sempre a Gaeta, il 10 febbraio 2010, furono consegnate le altre tre motovedette, tutte dotate di “moderni sistemi di scoperta e telecomunicazioni e di due potenti propulsori diesel”, come riferì il governo italiano. Due imbarcazioni furono distrutte a Tripoli e Zuwarah nel 2001 durante i bombardamenti aeronavali scatenati contro il regime di Gheddafi dalla coalizione internazionale a guida Nato. Le altre quattro unità furono seriamente danneggiate e nell’agosto 2013 furono trasferite a Napoli per essere sottoposte a lavori di riparazione. Il mese successivo fecero ritorno in Italia anche i trenta finanzieri destinati a funzioni addestrative della Guardia costiera libica. Secondo Analisi Difesa, le imbarcazioni saranno riconsegnate nel maggio di quest’anno; nel frattempo, una quarantina di sottufficiali della marina militare libica saranno addestrati in Italia dalla Guardia di finanza.

 

Con i protocolli  del dicembre 2007, l’Italia s’impegnò pure a cooperare con l’Unione Europea per la “fornitura, con finanziamento a carico del bilancio comunitario, di un sistema di controllo per le frontiere terrestri e marittime libiche, al fine di fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione clandestina, da realizzare secondo le esigenze rappresentate dalla parte libica alla delegazione della missione Frontex”. Il Trattato di Cooperazione Italia-Libia firmato a Roma il 30 agosto 2008, definì all’art. 19 che nell’ambito della mutua collaborazione nella lotta all’immigrazione clandestina, la realizzazione del sistema di controllo delle frontiere terrestri sarebbe stata affidata a società italiane “in possesso delle necessarie competenze tecnologiche” (cioè Selex ES, gruppo Finmeccanica). I costi del programma sarebbero stati coperti per metà dal governo italiano, mentre per il restante 50%, “le due Parti chiederanno all’Unione Europea di farsene carico, tenuto conto delle Intese a suo tempo intervenute tra la Grande Giamahiria e la Commissione Europea”. Fu convenuto infine d’istituire, “presso una idonea struttura” in territorio libico, un Comando operativo interforze, costituito da personale italiano e libico, con il compito di disporre l’attuazione delle crociere addestrative e di pattugliamento, “raccogliere le informazioni operative acquisite dalle unità operative” e “impartire le direttive di servizio necessarie in caso di avvistamento e/o fermo di natanti con clandestini a bordo”. Per svolgere le sue funzioni, il Comando interforze poteva “richiedere l’intervento e/o l’ausilio delle unità navali italiane ordinariamente rischierate presso l’isola di Lampedusa per le attività anti immigrazione”. Le nuove autorità libiche e il goveno Letta hanno fatto sapere di essere intenzionate a rafforzare la partnership militare in funzione anti-migranti. Secondo quanto dichiarato dal ministro della difesa Mauro a conclusione del vertice bilaterale tenutosi a Roma il 28 novembre 2013, “è emersa tra le Parti anche la possibilità di imbarcare ufficiali libici a bordo delle unità navali italiane impegnate nell’Operazione Mare Nostrum”.

 

Il decreto legge che ha prorogato le missioni internazionali delle forze armate sino al 30 giugno 2014 ha previsto anche uno stanziamento di 5.118.845 euro a favore del personale italiano impiegato in attività supporto e formazione ai militari libici e nella missione dell’Unione europea di “assistenza” alla vigilanza delle frontiere della Libia (“European Union Border Assistance Mission” – EUBAM Libya). A favore degli agenti di Polizia di stato distaccati presso EUBAM Libya sono stati destinati invece 132.380 euro. Il governo ha infine autorizzato lo stanziamento di 100.000 euro a favore del comando del contingente militare italiano in Libia “per sopperire a esigenze di prima necessità della popolazione locale”, attraverso “interventi urgenti o acquisti e lavori da eseguire in economia, anche in deroga alle disposizioni di contabilità generale dello Stato”.
Nell’ultimo trimestre del 2013, per la formazione e l’addestramento dei militari libici i contribuenti italiani hanno speso invece 2.547.405 euro, a cui vanno aggiunti i 91.430 euro per il personale della Polizia di Stato della missione EUBAM.

Scoperta in Cina la prima tabellina su base decimale

Fonte: http://www.nature.com/news/ancient-times-table-hidden-in-chinese-bamboo-strips-1.14482
Traduzione: http://ilfattostorico.com/2014/01/07/scoperta-in-cina-la-prima-tabellina-su-base-decimale/

Grazie a una collezione di strisce di bambù di 23 secoli fa, gli storici hanno ricomposto quello che ritengono essere il più antico esempio al mondo di una tabellina su base 10.

Cinque anni fa, l’Università Tsinghua di Pechino aveva ricevuto una donazione di quasi 2.500 strisce di bambù. Infangate e puzzolenti, le strisce probabilmente provenivano dallo scavo illegale di una tomba, e il donatore le aveva comprate in un mercato di Hong Kong. Gli scienziati cinesi le avevano poi datate al radiocarbonio intorno al 305 a.C., durante il periodo dei Regni combattenti, prima dell’unificazione della Cina.

(Research and Conservation Centre for Excavated Text/Tsinghua Univ)

(Research and Conservation Centre for Excavated Text/Tsinghua Univ)

(Research and Conservation Centre for Excavated Text/Tsinghua Univ)

La traduzione della tabellina cinese (Research and Conservation Centre for Excavated Text/Tsinghua Univ)

Ogni striscia misura tra i 7 e i 12 mm di larghezza e fino a mezzo metro di lunghezza, e vi sono dipinte sopra delle scritte con inchiostro nero. Gli storici avevano poi realizzato che i pezzi di bambù costituivano 65 testi antichi e li avevano riconosciuti essere tra i più importanti manufatti di quel periodo. “Le strisce erano tutte mischiate perché i fili che tenevano unito il manoscritto si erano consumati da tempo”, dice lo storico Li Junming. Alcuni pezzi erano rotti, altri mancanti e, aggiunge, decifrare i testi è stato come mettere insieme un puzzle”.

Tuttavia, “spiccano in particolare 21 strisce di bambù dato che contengono solo numeri, scritti in cinese antico”, spiega Feng Lisheng, storico della matematica. Quelle strisce sono risultate essere una tabellina.

Quando le strisce sono poste in modo appropriato, dice Feng, emerge la struttura di una matrice. La fila superiore e la colonna più a destra contengono, disposte rispettivamente da destra verso sinistra e dall’alto verso il basso, gli stessi 19 numeri: 0.5; i numeri interi da 1 a 9; e i multipli di 10 da 10 a 90.

Come in una moderna tabellina, le voci nelle intersezioni di ogni linea e colonna nella matrice forniscono i risultati della moltiplicazione dei numeri corrispondenti. La tabella può anche aiutare gli utenti a moltiplicare qualunque numero intero o semintero tra 0.5 e 99.5. I numeri che non sono rappresentati, dice Feng, devono prima essere convertiti in una serie di addizioni. Per esempio, 22.5 x 35.5 può essere spezzettato in (20 + 2 + 0.5) x (30 + 5 + 0.5). Questo porta a 9 diverse moltiplicazioni (20 × 30; 20 × 5; 20 × 0.5; 2 × 30 e così via), ognuna delle quali può essere fatta con la tabella. Il risultato finale si può ottenere sommando le risposte. “È effettivamente un antico calcolatore”, spiega Li.

I ricercatori sospettano che le autorità usasserano la tabellina per calcolare le superifici di terre e campi agricoli e l’ammontare delle tasse dovute. “Possiamo persino utilizzare la matrice per fare divisioni e radici quadrate”, dice Feng. “Ma non possiamo essere sicuri che all’epoca effettuassero tali, complicati, compiti”.

“Una matrice per le moltiplicazioni così elaborata è assolutamente unica nella storia cinese”, dice Feng. Le tabelline cinesi più antiche conosciute finora erano quelle della Dinastia Qin, risalenti tra il 221 e il 206 a.C., ed erano una serie di piccole frasi come “sei per otto generano quarantotto” e capaci di moltiplicazioni molto più semplici. Gli antichi Babilonesi possedevano tabelline circa 4.000 anni fa, ma le loro erano su base 60, piuttosto che su base decimale (10). Le prime tabellina europee conosciute risalgono al Rinascimento.

“La scoperta è di straordinario interesse”, dice Joseph Dauben, storico della matematica alla City University di New York. “È il primo manufatto al mondo con una tabellina decimale”. “Certamente mostra che nel periodo dei Regni combattenti era stata sviluppata una aritmetica sofisticata per scopi sia teorici sia commerciali. Questo successe proprio prima che Qin Shi Huang, il primo imperatore della Cina, unisse il paese; egli successivamente ordinò di bruciare i libri e proibì le librerie private nel tentativo di riformare la tradizione intellettuale del paese.

Nature

Egitto, Al Sisi for president

Scritto da: Enrico Campofreda
Fonte: http://www.agoravox.it/Egypt-Al-Sisi-for-president.html

Toccato con mano il proprio strapotere, legittimato dal referendum costituzionale anti Fratellanza, il generale Al Sisi annuncia la candidatura alle presidenziali. Lo fa prima dell’ufficializzazione dei dati elettorali che confermano un sì schiacciante al 97,7% con una partecipazione che s’aggira sul 38,5%.

Finora i consensi registrati sono venti milioni, stasera s’ultimerà lo spoglio ed entro domenica saranno diffusi i dati definitivi. Le presidenziali, secondo quanto disposto in un primo tempo dal Capo di Stato ad interim Adly Mansour avrebbero dovuto seguire le elezioni politiche, visto che il Paese è da mesi privato delle assemblee rappresentative. Ma pare che il gruppo degli esperti, lo stesso che ha scritto l’attuale Costituzione, opterà per rovesciare ancora una volta le regole stabilite.

Diversi partiti laici approvano la mutazione delle regole, dai nasseriani di Sabbahi che ripropone una sua candidatura ad una già scritta corsa presidenziale, ai liberali del Free party. Contrari stavolta i salafiti di Al Nour che rivorrebbero presto un seggio in Parlamento, pur coscienti che stavolta la pesca elettorale non sarà abbondante come nel 2011-12. Contrario anche lo Strong Egypt Party di Abol Fotouh, l’unica forza politica organizzata ad aver praticato il boicottaggio referendario (gli altri erano movimenti e il non più Partito della Libertà e Giustizia messo fuorilegge dai militari). Fotouh ribadisce il pericolo del personalismo autoritario in atto con una simile investitura.

Invece il refrain ripetuto dai portavoce e dai leader che hanno voluto la nuova Costituzione (lodata da Moussa come garanzia di laicità, diritti e assistenza agli strati più poveri) è che l’Egitto riacquisterà stabilità interna e credibilità mondiale con l’elezione di un presidente di polso. Concetto che è di per sé un orientamento di voto favorevole all’uomo forte con le stellette. Una necessità assoluta da attuare in tempi rapidissimi. Ed è un richiamo anche ai protettori d’Oltreaoceano che, dopo il disarcionamento di Mubarak, s’erano gradualmente convinti del possibile esperimento d’un governo di Islam moderato, fra i mal di pancia del potente alleato saudita. Ora si torna all’antico, con ricorsi storici assai più brevi di quelli predetti nelle teorie vichiane.

La causa primaria del Cancro fu scoperta nel 1931 da un Premio Nobel

Scritto da: Luciano Gianazza
Fonte: http://www.medicinenon.it

Otto Warburg

Una notizia che ha dell’incredibile: la causa principale del cancro è stata ufficialmente scoperta decenni fa da uno scienziato premio nobel per la medicina nel 1931.

E da allora nulla è stato fatto in base a tale conseguimento, se non continuare a raccogliere in tutto il mondo soldi per la ricerca, attraverso associazioni come ad esempio l’italiana AIRC.

Quando la causa primaria del cancro era già conosciuta.

Pochissime persone in tutto il mondo lo sanno, perché questo fatto è nascosto dall’industria farmaceutica e alimentare.

Nel 1931 lo scienziato tedesco Otto Heinrich Warburg ha ricevuto il Premio Nobel per la scoperta sulla causa primaria di cancro.

Proprio così. Ha trovato la causa primaria del cancro e ha vinto il Premio Nobel.

Otto ha scoperto che il cancro è il risultato di un potere anti-fisiologico e di uno stile di vita anti-fisiologico.

Perché? Perché sia con uno stile anti-fisiologico nutrizionale (dieta basata su cibi acidificanti) e l’inattività fisica, il corpo crea un ambiente acido (nel caso di inattività, per una cattiva ossigenazione delle cellule).

L’acidosi cellulare causa l’espulsione dell’ossigeno. La mancanza di ossigeno nelle cellule crea un ambiente acido.

Egli ha detto: “La mancanza di ossigeno e l’acidità sono due facce della stessa medaglia: Se una persona ha uno, ha anche l’altro”.

Cioé, se una persona ha eccesso di acidità, quindi automaticamente avrà mancanza di ossigeno nel suo sistema. Se manca l’ossigeno, avrete acidità nel vostro corpo.

Egli ha anche detto: “Le sostanze acide respingono ossigeno, a differenza delle alcaline che attirano ossigeno”.

Cioè, un ambiente acido è un ambiente senza ossigeno.

Egli ha dichiarato: “Privando una cellula del 35% del suo ossigeno per 48 ore è possibile convertirla in un cancro”.

“Tutte le cellule normali hanno il bisogno assoluto di ossigeno, ma le cellule tumorali possono vivere senza di esso”. (Una regola senza eccezioni).

Rapporto acido/alcalino“I tessuti tumorali sono acidi, mentre i tessuti sani sono alcalini.”

Nella sua opera “Il metabolismo dei tumori”, Otto ha mostrato che tutte le forme di cancro sono caratterizzate da due condizioni fondamentali: acidosi del sangue (acido) e ipossia (mancanza di ossigeno).

Ha scoperto che le cellule tumorali sono anaerobiche (non respirano ossigeno) e non possono sopravvivere in presenza di alti livelli di ossigeno.

Le cellule tumorali possono sopravvivere soltanto con glucosio e in un ambiente privo di ossigeno.

Pertanto, il cancro non è altro che un meccanismo di difesa che ha alcune cellule del corpo per sopravvivere in un ambiente acido e privo di ossigeno.

In sintesi:

  • Le cellule sane vivono in un ambiente ossigenato e alcalino che consente il normale funzionamento. Le cellule tumorali vivono in un ambiente acido e carente di ossigeno.

Importante:

Una volta terminato il processo digestivo, gli alimenti, a secondo della qualità di proteine, carboidrati, grassi, vitamine e minerali, forniscono e generano una condizione di acidità o alcalinità nel corpo. In altre parole  tutto dipende unicamente da ciò che si mangia.

Il risultato acidificante o alcalinizzante viene misurato con una scala chiamata PH, i cui valori vanno da 0 a 14, al valore 7 corrisponde un pH neutro.

È importante sapere come gli alimenti acidi e alcalini influiscono sulla salute, poiché le cellule per funzionare correttamente dovrebbe essere di un ph leggermente alcalino (poco di sopra al 7).

In una persona sana, il pH del sangue è compreso tra 7.4 e 7.45.

Se il pH del sangue di una persona inferiore 7, va in coma.

Gli alimenti che acidificano il corpo:

  • Lo zucchero raffinato e tutti i suoi sottoprodotti. (È il peggiore di tutti: non ha proteine, senza grassi, senza vitamine o minerali, solo carboidrati raffinati che schiacciano il pancreas). Il suo pH è di 2,1 (molto acido)
  • Carne. (Tutti i tipi)
  • Prodotti di origine animale (latte e formaggio, ricotta, yogurt, ecc)
  • Il sale raffinato.
  • Farina raffinata e tutti i suoi derivati. (Pasta, torte, biscotti, ecc)
  • Pane. (La maggior parte contengono grassi saturi, margarina, sale, zucchero e conservanti)
  • Margarina.
  • Caffeina. (Caffè, tè nero, cioccolato)
  • Alcool.
  • Tabacco. (Sigarette)
  • Antibiotici e medicina in generale.
  • Qualsiasi cibo cotto. (la cottura elimina l’ossigeno aumentando l’acidità dei cibi”)
  • Tutti gli alimenti trasformati, in scatola, contenenti conservanti, coloranti, aromi, stabilizzanti, ecc.

Il sangue si ‘autoregola’ costantemente per non cadere in acidosi metabolica garantire il buon funzionamento e ottimizzare il metabolismo cellulare. Il corpo deve ottenere delle basi minerali alimentari per neutralizzare l’acidità del sangue nel metabolismo, ma tutti gli alimenti già citati (per lo più raffinati) acidificano il sangue e ammorbano il corpo.

Dobbiamo tener conto che CON il moderno stile di vita, questi cibi vengono consumati almeno 3 volte al giorno”, 365 giorni l’anno e tutti questi alimenti sono anti-fisiologici.

Gli alimenti alcalinizzanti:

* Tutte le verdure crude. (Alcune sono acide al gusto, ma all’interno del corpo avviene una reazione è alcalinizzante.”. Altre sono un po acide, tuttavia, forniscono le basi necessarie per il corretto equilibrio). Le verdure crude producono ossigeno, quelle cotte no.

* I Frutti, stessa cosa. Ad esempio, il limone ha un pH di circa 2,2, tuttavia, all’interno del corpo ha un effetto altamente alcalino. (Probabilmente il più potente di tutti – non fatevi ingannare dal sapore acidulo)

* I frutti producono abbastanza ossigeno.

* Alcuni semi, come le mandorle sono fortemente alcalini.

* I cereali integrali: l’unico cereale alcalinizzante è il miglio. Tutti gli altri sono leggermente acidi, tuttavia, siccome la dieta ideale ha bisogno di una percentuale di acidità, è bene consumarne qualcuno. Tutti i cereali devono essere consumati cotti.

Il miele è altamente alcalinizzante.

* La clorofilla la pianta è fortemente alcalina.

(Da qualsiasi pianta) (in particolare aloe vera, noto anche come aloe)

* L’acqua è importante per la produzione di ossigeno. “La disidratazione cronica è la tensione principale del corpo e la radice della maggior parte tutte le malattie degenerative.” Lo afferma il Dott. Feydoon Batmanghelidj.

* L’esercizio ossigena tutto il corpo. “Uno stile di vita sedentario usura il corpo.”

L’ideale è avere una alimentazione di circa il 60% alcalina piuttosto che acida, e, naturalmente, evitare i prodotti maggiormente acidi, come le bibite, lo zucchero raffinato e gli edulcoranti.

Non abusare del sale o evitarlo il più possibile.

Per coloro che sono malati, l’ideale è che l’alimentazione sia di circa 80% alcalina, eliminando tutti i prodotti più nocivi.

Se si ha il cancro il consiglio è quello di alcalinizzare il più possibile.”

Inutile dire altro, non è vero?

Dr. George W. Crile, di Cleveland, uno dei chirurghi più rispettati al mondo, dichiara apertamente: “Tutte le morti chiamate naturali non sono altro che il punto terminale di un saturazione di acidità nel corpo.”

Come precedentemente accennato, è del tutto impossibile per il cancro di comparire in una persona che libera il corpo dagli acidi con una dieta alcalina, che aumenta il consumo di acqua pura e che eviti i cibi che producono acido.

In generale, il cancro non si contrae e nemmeno si eredita. Ciò che si eredita sono le abitudini alimentari, ambientali e lo stile di vita. Questo può produrre il cancro.

Mencken ha scritto: “La lotta della vita è contro la ritenzione di acido”.“Invecchiamento, mancanza di energia, stress, mal di testa, malattie cardiache, allergie, eczema, orticaria, asma, calcoli renali, arteriosclerosi, tra gli altri, non sono altro che l’accumulo di acidi”.

Dr. Theodore A. Baroody ha detto nel suo libro “Alcalinizzare o morire” (alcaline o Die):

” In realtà, non importa i nomi delle innumerevoli malattie Ciò che conta è che essi provengono tutti dalla stessa causa principale: Molte scorie acide nel corpo”

Dr. Robert O. Young ha detto:

“L’eccesso di acidificazione nell’organismo è la causa di tutte le malattie degenerative. Se succede una perturbazione dell’equilibrio e un corpo inizia a produrre e immagazzinare più acidità e rifiuti tossici di quelli che è in grado di eliminare allora le malattie si manifestano.”

E la chemioterapia ?

La chemioterapia acidifica il corpo a tal punto che ricorre alle riserve alcaline del corpo immediatamente per neutralizzare l’acidità tale, sacrificando basi minerali (calcio, magnesio e potassio) depositati nelle ossa, denti, articolazioni, unghie e capelli.

Per questo motivo osserviamo tali alterazioni nelle persone che ricevono questo trattamento e tra le altre cose la caduta dei capelli. Per il corpo non vuol dire nulla stare senza capelli, ma un pH acido significherebbe la morte.

Niente di tutto questo è descritto o raccontato perché, per tutte le indicazioni, l’industria del cancro (leggi: industria farmaceutica) e la chemioterapia sono alcune delle attività più remunerative che esistano..Si parla di un giro multi-milionario e i proprietari di queste industrie non vogliono che questo sia pubblicato.

Tutto indica che l’industria farmaceutica e l’industria alimentare sono un’unica entità e che ci sia una cospirazione in cui si aiuta l’altro al profitto.

Più le persone sono malate, più sale il profitto dell’industria farmaceutica. E per avere molte persone malate serve molto cibo spazzatura, tanto quanto ne produce l’industria alimentare.

Quanti di noi hanno sentito la notizia di qualcuno che ha il cancro e qualcuno dire: “… Poteva capitare a chiunque …”

No, non poteva!

“Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo”.

Ippocrate (il padre della medicina )

Fonte: pmbeautyline.wordpress.com

Arnold Ehret disse le stesse cose sui cibi acidificanti nel primo decennio del ’900.

L’argentina dice no alla Monsanto. Bloccata costruzione fabbrica transgenici

Scritto da: Matteo Vitiello
Fonte: http://buenobuonogood.com/

Ogni tanto arriva qualche buona notizia. La Monsanto, il gigante cattivo dell’agricoltura transgenica, è stata bloccata dalla giustizia argentina, che le ha vietato di costruire una fabbrica di mais geneticamente […]

JustBecauseMonsantoCreatedItOgni tanto arriva qualche buona notizia. La Monsanto, il gigante cattivo dell’agricoltura transgenica, è stata bloccata dalla giustizia argentina, che le ha vietato di costruire una fabbrica di mais geneticamente modificato a Malvinas Argentinas, un municipio della provincia di Cordoba, a circa 650km da Buenos Aires.

La sentenza della Sala Segunda de la Cámara del Trabajo di Cordoba  è arrivata lo scorso 8 Gennaio (ho pubblicato il .pdf della sentenza a fondo articolo, ndr), in seguito alle proteste di migliaia di argentini, stufi dei soprusi e dell’ipocrisia di una delle peggiori aziende con cui dobbiamo fare i conti oggigiorno.

La Monsanto ha dovuto abbandonare i cantieri e non potrà continuare a costruire la nuova fabbrica, almeno fino a che non venga realizzato uno studio sull’impatto ambientale e sanitario.

Ovviamente, la Monsanto ha cercato di difendersi dicendo che ha soddisfatto “tutti i requisiti legali” e che ha già a disposizione il rapporto (che avranno comprato a qualche ricercatore ed analista corrotto, ndr) e che “è in processo di valutazione da parte della Segreteria per l’Ambiente della provincia”.

La fabbrica avrebbe dovuto produrre circa 60mila tonnellate di mais transgenico all’anno e continuare ad avvelenarci.

Lo scorso Maggio 2013, circa 3 milioni di persone di ben 52 Paesi diversi, si sono unite in una protesta mondiale contro la Monsanto, per ricordare a questi signori che il geneticamente modificato non piace e fa male.

Per conoscere di più sulle efferatezze della Monsanto, potete leggere gli studi del prof. Raúl Montenegro, presidente della fondazione argentina FUNAM, che lotta per la difesa dell’ambiente e della salute delle persone.

Se volete boicottare la Monsanto, sappiate che controlla tutti i prodotti che riporto nella tabella qua sotto e che tutti contengono materie prime transgeniche.

DEFLAZIONE SALARIALE: LA GRANDE COSPIRAZIONE!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2014/01/14/deflazione-salariale-la-grande-cospirazione/

Mentre qui fuori nevica veramente ed è un autentico spettacolo e sulla scena politica italiana scende la nebbia tanto per cambiare, andiamo ad occuparci di un altro argomento, che spiega in maniera chiara e limpida, per quale motivo, nei prossimi anni, non ci sarà inflazione o almeno sino a quando non esploderà l’occupazione e i salari saliranno sulla luna.

Non ho idea se con l’immagine qui sopra sono riuscito a metaforizzare il destino di questo sistema economico, che mentre combatte l’ultima battaglia, ci sta trascinando tutti nel gorgo del fallimento ideologico di questo tempo!

Credo che per aiutare tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro durante questa tempesta perfetta è importante condividere articoli come questi, per comprendere al di là di frode, manipolazione, avidità ed inganno, cosa in realtà sta succedendo e quai sono i meccanismi macro perversi che stanno distruggendo l’economia, ovviamente amplificati dalla socializzazione delle perdite, di un branco di esaltati che credeva nella crescita infinita e che i soldi crescessero nel campo dei miracoli.

Anche se l’economia statunitense sta crescendo e l’occupazione è migliorata, i salar, gli stipendi non hanno tenuto il passo. Poiché la maggior parte degli americani dipendono dalla loro paga per sopravvivere, il “recupero” che ha seguito la Grande Recessione assomiglia ad un tapis roulant. … Tratto da5 reasons why your pay isn’t rising as fast as it should – CBS News

Figuratevi in Europa, dove stanno deliberatamente massacrando il lavoro, massacrando stipendi e tranciando occupazione, per ristabilire competitività, mentre in Germania milioni e milioni di anime vivono con 400 euro al mese, l’arma segreta tedesca, i minijob!

Non sono pessimista Signori e Signore, sono semplicemente realista e offro soluzioni alternative. Sapete qual’è il settore che durante questa crisi e attualmente sta continuando a produrre occupazione? La , quella con la C maiuscola, non quella di un branco di avidi esaltati che l’ha sfigurata per correre dietro al fallimento di trent’anni di ideologie perverse.

Suppongo che l’iniqua distribuzione della ricchezza e dei redditi non conti nulla vero?  In fondo viviamo tutti di “trickle down”!

Sorrido quando sento parlare di articoli 18 o JobsAct vari, le soluzioni sono semplici, ma questa è un altro capitolo che mi piacerebbe affrontare strada facendo.

Ricordatevi che il mondo non è finito ieri, ne oggi ne mai finirà, durerà tanto questa crisi, ma ne usciremo, ne sono certo, nel frattempo serve la cooperazione, non la competizione, lasciate perdere competitività o flessibilità, quelle sono le ricette di un manipolo di falliti che vi ha lavato in cervello per TRENTANNI!

Ovviamente nessuna cospirazione, solo un grande dose di ideologia fallimentare, tutto trasparente alla luce del sole, un manipolo di falliti sta amministrando il fallimento dell’Europa.

Ma questo molti di Voi non possono comprenderlo, ma un giorno sarà chiaro, come l’ideologia di qualche idiota, avrà raso al suolo oggi l’economia europea, domani chissà!

Ma proseguiamo…

“Gli ultimi dati mostrano quanto lentamente il tapis roulant si stia muovendo. I guadagni orari medi per tutti i lavoratori è stato di un magro 0,1 % nel mese di dicembre – o due centesimi – rispetto al mese precedente, soltanto 1,8 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In altre parole, la crescita dei salari a malapena tiene il passo con l’inflazione, il che significa che, in termini di reddito reale, la maggior parte delle persone sta arrancando”

In teoria, i salari dovrebbero crescere al tasso di inflazione più il tasso di crescita della produttività. Ma negli ultimi anni la crescita dei salari è stata sotto questo punto di riferimento. Perché? Qui ci sono cinque fattori che cospirano per frenare la crescita dei salari.

Grande offerta di lavoratori disoccupati: il tasso di disoccupazione è sceso costantemente durante tutto il recupero, e anche se non è caduta più velocemente o tanto quanto vorremmo, è scesa dal 10 per cento nel mese di ottobre 2009 al 6,7 del dicembre 2013 . (…)  ci sono un numero considerevole di lavoratori scoraggiati – persone che vorrebbero lavorare ma hanno rinunciato a causa delle cattive condizioni del mercato del lavoro – che probabilmente torneranno nella forza lavoro,quando le condizioni migliorano. Così, anche se il tasso di disoccupazione è sceso c’è ancora un grande eccesso di offerta di lavoratori che sarebbero disposti a lavorare al salario corrente o forse anche ad un salario inferiore a quello che i lavoratori esistenti stanno ricevendo. A causa di questo, i lavoratori esistenti o nuovi assunti hanno poco o nessun potere contrattuale durante i negoziati salariali, il che tiene la crescita dei salari ammortizzata.

Aggiungo solo che la maggior parte delle nuove occupazioni in questi anni, vedi edilizia e mercato automobilistico, ma non solo, sono dovute ad un eccesso di debito, alla leva finanziaria, chi mai avrebbe comprato casa o cambiato auto ogni due anni, senza credito o leasing?

Automazione: durante la recessione un gran numero di lavoratori sono stati licenziati a causa delle cattive condizioni economiche, ma le condizioni delle imprese sono migliorate, non hanno assunto tutti i lavoratori licenziati durante la Grande Recessione. Invece, le imprese hanno utilizzato la recessione e la ripresa come un’opportunità per sostituire gli operai con robot, computer e così via. Il risultato è che la domanda di lavoro è più debole di quanto lo sarebbe senza questa automazione, e una domanda più debole si traduce in una minore pressione al rialzo sui salari.

E qui arriviamo alla Grande Realtà, sarà affascinante ascoltare a breve Obama e le sue parole al vento… Usa, Obama annuncia 5 ‘promise zones’: “Sgravi fiscali e aiuti contro la povertà” in un Paese dove …Con una decisione senza precedenti a livello nazionale, il Congresso degli Stati Uniti ha consentito qualche giorno fa la riduzione automatica dei fondi per il programma pubblico di aiuti alimentari (“food stamps”) destinati ad ampi strati della popolazione americana del tutto esclusi dalla “ripresa” economica teoricamente in atto.

I tagli ammontano a ben 11 miliardi di dollari nei prossimi tre anni e sono scattati in seguito all’esaurimento dei fondi stanziati da Camera e Senato all’interno del pacchetto di stimolo all’economia approvato in seguito all’esplosione della crisi finanziaria del 2008.

Il programma di assistenza alimentare – ufficialmente denominato Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP) – era nato durante la Grande Depressione e garantisce oggi la possibilità di acquistare cibo a qualcosa come 48 milioni di americani a basso reddito o senza alcuna entrata.

I “food stamps” erano stati originariamente introdotti dall’amministrazione Roosevelt per far fronte ad una situazione di povertà dilagante sul finire degli anni Trenta del Secolo scorso e, in questi anni, sono tornati ad essere per molti un mezzo di sussistenza fondamentale alla luce delle conseguenze della nuova gravissima crisi del capitalismo americano e internazionale. USA: tagli Congresso ai “food stamps“, 48 milioni di persone – Irib

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E quindi terzo motivo…

Svuotamento della classe media: In passato, l’automazione ha sostituito i lavori a basso salario, come il lavoro nelle catene di montaggio in fabbrica.I lavoratori licenziati in genere sono stati in grado di trovare nuovi posti di lavoro con redditi superiori e il risultato fu che i salari medi tendevano a salire. Tuttavia, più recentemente l’automazione ha sostituto di posti di lavoro della classe media , e in molti casi i lavoratori licenziati sono costretti ad accettare lavori a basso salario. Alcuni lavoratori hanno migliorato le loro condizioni, dopo che sono stati sostituiti dalla tecnologia, ma ci sono abbastanza lavoratori a paga ridotta che tengono i salari medi compressi. Molti economisti ritengono che questo sia il motivo per cui il salario mediano per i lavoratori di 25 anni  è diminuito del 10 per cento dal 2007.

Declino della sindacalizzazione: Nel corso degli ultimi decenni, la sindacalizzazione è diminuita considerevolmente. Secondo un rapporto dell’Economic Policy Institute, la quota della forza lavoro rappresentata dai sindacati è scesa dal 26,7 per cento al 13,1 per cento” nel periodo 1973-2011, e questo ha portato a un corrispondente calo del potere contrattuale del lavoratore. Anche se questo è discutibile, può essere che il calo del potere contrattuale influisce sulla scissione tra profitti e salari all’interno di una società, e aiuta a spiegare perché i profitti sono stati così forti durante il recupero mentre i salari sono rimasti fermi.

Durerà questa manna del cielo per la Corporation americana, riusciranno le Corporation ad incrementare ancora i margini e profitti, automatizzando, licenziando e delocalizzando il lavoro, riusciranno i nostri eroi ad offrire il pretesto ad un branco di psicopatici per far salire gli indici americani al record stellare di tutti i tempi? A breve la risposta nelle prossime trimestrali.

Ma proseguiamo…

Globalizzazione: Un altro motivo per l’incapacità dei lavoratori di contrattare salari più alti è la facilità con cui molti posti di lavoro o interi impianti di produzione possono essere spostati in nuove sedi in tutto il mondo dove la manodopera è a buon mercato. Questo non è unico per il periodo di recupero – molto simile alla sindacalizzazione è parte di una tendenza più  a lungo termine – ma aiuta a spiegare perché i lavoratori hanno avuto difficoltà di contrattazione per salari più alti durante il periodo di recupero.

Motivo per cui la mia proposta di implementare la per attenuare gli effetti di questa crisi,in un mondo di esaltati che non vede alternativa alla globalizzazione, fa sorridere.

Una migliore spiegazione del termine la trovate qui… la glocalizzazione  ma avremo tempo e modo di parlarne durante l’anno.

Al momento opportuno vi racconterò di una nuova strada, l’economia civile, un nuovo paradigma economico-relazionale incentrato sul bene comune, sulla cooperazione, sulla reciprocità e sulla persona.

Immagino già i sorrisi e l’ironia di molti, ne ho sentita tanta in questi anni, ma piano, piano il tempo si avvicina… Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.

La dieta dei gruppi sanguigni ha un senso?

Scritto da: Andrea Conti
Fonte: http://contiandrea.wordpress.com/

La teoria della dieta dei gruppi sanguigni

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Spesso mi chiedono che posizione abbia riguardo la dieta del gruppo sanguigno.
Qualcuno la demonizza, altri la divinizzano… io credo che i presupposti introduttivi di questa dieta siano parzialmente corretti, ma il parzialismo della conoscenza può essere molto pericoloso!
Analizzando la teoria del fondatore americano Peter D’Adamo, inizialmente potrebbe sembrare di avere a che fare con un sostenitore del fruttarismo.
Secondo Peter l’uomo avrebbe bisogno di  un’alimentazione vicina al proprio ceppo genetico originario, individuabile tramite il proprio gruppo sanguigno.
E fin qui sono pienamente d’accordo! Dopotutto si tratta di comprendere quale cibo elettivo ci sia stato riservato in principio dalla natura.
Tornando al periodo in cui nacque il nostro gruppo sanguigno possiamo comprendere quale sia l’alimentazione più rispettosa per il nostro DNA. gruppi-sanguigni
Ogni gruppo sanguigno nasce in un determinato periodo storico.

Questa è la tabella, che personalmente non condivido per motivi che chiarirò successivamente nell’articolo:

Il gruppo sanguigno 0 è il più antico tra i vari gruppi sanguigni (risale a 50mila anni fa). Si nutriva in quel periodo principalmente di carne. Ecco perchè ancora oggi tollera un pò meglio di altri le tossine della carne;
Il gruppo A, nato 20000-15000 anni fa, tollera meglio di altri le tossine di vegetali e cereali;
Il gruppo B, nato 10000 anni fa, tollera meglio di altri le tossine dei latticini;
Il gruppo AB, nato 1000 anni fa, tollera con moderazione le tossine di cereali, latticini e carne

È così che Peter D’Adamo a grandi linee divide i gruppi sanguigni in base alla loro formazione cronologica nella storia. Questa classificazione nasce dalla capacità di adattamento dell’uomo nei confronti di cibi presenti nella zona in cui si erano stanziati i progenitori di quel gruppo sanguigno.

Adattamento per sopravvivere copertina_report_EEA_Adaptation_in_Europe

Facciamo un esempio di come il corpo si adatta per questioni di sopravvivenza a determinate condizioni ambientali.
Nel nord Europa gli Scandinavi prima di altri hanno introdotto grandi quantitativi di latticini nella propria dieta per fattori ambientali: hanno quindi subito un adattamento che gli ha permesso di secernere una piccola quantità di enzima lattasi anche da adulti, quindi riescono a TOLLERARE meglio di altri il lattosio.
Il 95% degli scandinavi mantiene l’enzima lattasi dopo lo svezzamento.
Questo non vuol dire che più lattosio ingeriscono e meglio staranno: semplicemente si ammaleranno più tardi di altri.
E’ comunque noto che in Scandinavia è elevata la casistica di artriti e tumori al seno legati ad un eccesso di latticini (forti acidificanti del pH).

Cibo adattativo o cibo elettivo? images (1)

Se continuiamo a correlare il concetto di adattamento al concetto di evoluzione temo che tra qualche millennio i professori di “Scienza dell’alimentazione” affermeranno: Il gruppo sanguigno CS (Cibo Spazzatura) risale al XXI secolo. Ad esso si consiglia una dieta di grassi saturi, sale e zucchero raffinati, alcol e uno stile di vita sedentario tipico dei propri antenati.’
Un cibo che tolleriamo (sopportiamo) non potrà mai essere il nostro cibo elettivo.
Esaltare i cibi che tolleriamo di più equivale ad individuare un modo per MORIRE da malati più lentamente, non per VIVERE in salute più a lungo.
Molte diete si basano sulla riconquista del cibo più vicino al nostro DNA, alle nostre origini e al nostro ceppo genetico primordiale.
Apprezzo molto questo approccio: una società che non conosce le proprie origini non ha futuro.
AfricanRiftValley2Ma fino ad oggi tutte queste diete rimangono avvinghiate ad un pericoloso parzialismo della conoscienza. Se vogliamo conoscere il cibo delle nostre origini dobbiamo analizzare i dati in modo completo, come farà la scienza del futuro: l’olo-scienza.
Se vogliamo avvicinarci al nostro cibo delle origini perchè fermarci a 50mila anni fa come fa Peter? Questo equivale ad accontentarsi! L’uomo nasce 7 milioni (M-I-L-I-O-N-I) di anni fa in Kenya.
Da allora il suo DNA e la sua anatomia sono rimasti identici per il 99,99%. Sappiamo tutti che solo successivamente alle glaciazioni (1,8 milioni di anni fa) l’uomo ha iniziato a cibarsi di alimenti diversi dalla frutta (fonte: Alan Walker, paleontologo).

Il primo gruppo sanguigno appartiene all’uomo fruttariano

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Volendo dare un minimo di fondamento scientifico alla teoria di Peter D’Adamo mi sono detto “Peter ha ragione: tornando al gruppo sanguigno originario conosceremo il cibo maggiormente compatibile col nostro DNA”.
E’ così che ho scoperto che il progenitore dei gruppi sanguigni risale in realtà a milioni di anni fa, quando l’uomo era fruttariano.
Potete scaricare qui la pubblicazione scientifica PNAS che evidenzia che il gruppo sanguigno comune a TUTTI gli uomini è antico milioni di anni, non migliaia! Uomo e gibbone sono stati i primi a condividere il gruppo sanguigno originario: entrambi hanno anatomia e fisiologia fruttariana.
Il cibo dei nostri primi progenitori vissuti milioni di anni fa era la frutta: alla luce di ciò la dieta dei gruppi sanguigni potrebbe presto cambiare volto e abbracciare il fruttarismo sostenibile!
La paleontologia, la biologia, l’anatomia comparata, la fisiologia comparata non fanno che confermare questo dato di fatto.
Il fruttarismo sostenibile è LA VERA dieta dei gruppi sanguigni.

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E i gruppi sanguigni degli altri animali?

Tutti gli animali che mangiano un solo cibo hanno più di 10 gruppi sanguigni diversi.
Ma non diteglielo! Lo scenario sarebbe raccapricciante!
1900016088_MUCCA-PAZZA-5Non oso immaginare mandrie di buoi in fila per il ticket per l’esame del sangue.
Mucche che rincorrono leprotti per sbranarli pur di rispettare il proprio gruppo sanguigno.
Non vorrei che i leoni diventassero vegani e le gazzelle iniziassero a mangiare cibo per galline!
Il ceppo genetico originario di ogni specie animale è comune e il monotrofismo viene mantenuto nel tempo.

Conclusioni 

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Ringrazio Peter perchè ha evidenziato una verità parziale che ora ci permette di essere più precisi e completi grazie ai dati scientifici che oggi abbiamo a disposizione.
Ovviamente i risultati positivi ottenuti grazie alla dieta dei gruppi sanguigni sono implementati avvicinandosi alla vera alimentazione delle origini dell’uomo. Siamo qui per fare ricerca e metterci in discussione, non per ergerci ad esperti infallibili.
Credo molto nella cooperazione. Ecco perchè mi farebbe piacere confrontarmi con il Dott. P. D’Adamo, o col Dott. Mozzi, che in Italia è il più importante divulgatore e conoscitore della dieta dei gruppi sanguigni.
Mi piacerebbe potergli parlare dei miei ultimi approfondimenti sulla differenza tra glucosio e fruttosio organico e delle 2 vie di assorbimento del fruttosio: siamo un animale che va a fruttosio organico, non ad acido citrico, glucosio o fruttosio chimico.
Sì, questo è un appello per un tentativo di collaborazione, che chi è vicino a loro potrà comunicargli.
Chissà che non nasca un proficuo studio condiviso e magari qualche pubblicazione scientifica innovativa?

Srm, scudo solare chimico: l’alibi per la guerra climatica

Fonte: http://www.libreidee.org/2014/01/srm-scudo-solare-chimico-lalibi-per-la-guerra-climatica/

«Se partiamo dal presupposto che nel 2025 la nostra strategia di sicurezza nazionale includerà la modificazione del clima, il suo uso nella nostra strategia militare nazionale sarà la naturale conseguenza». Modificare il clima: era l’orizzonte a cui già nel lontano 1996 puntava la Air University, una dépendance dell’aviazione Usa con sede nella base aerea di Maxwell, in Alabama. A quanto pare, avvertono Giulietto Chiesa e Paolo De Santis citando fonti delle Nazioni Unite, la “conquista” del clima è già cominciata: per l’Ipcc, il panel scientifico dell’Onu sul clima, la creazione di uno “scudo termico” per proteggere la Terra dall’irraggiamento del sole sarebbe l’unica possibilità di scongiurare la catastrofe del surriscaldamento globale. Lavori già in corso da tempo? «Nessuno di noi ne deve sapere nulla, perché evidentemente la missione è stata interamente delegata ai militari». E mentre i “debunker” tentano di ridicolizzare chi parla di “scie chimiche”, il Palazzo di Vetro squarcia un velo sulle nuove frontiere della geo-ingegneria. E ammette: nessuno è in grado di valutarne gli “effetti collaterali” sul pianeta.

Falliti i negoziati di Kyoto sulla riduzione dei gas serra, si parla ormai correntemente del piano-B come unica alternativa: contenimento della Scie nel cieloradiazione solare, in inglese Srm (solar radiation management). Ovvero: tentare di realizzare un “velo chimico” nell’atmosfera per frenare l’azione solare, sempre più micidiale grazie al buco nell’ozono: secondo la comunità scientifica, il global warming sta crescendo a ritmo esponenziale. Gli scienziati hanno calcolato che per mantenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi centigradi l’umanità ha ancora a disposizione un budget di circa 600 miliardi di tonnellate di CO2 di energia. Solo nel 2010 ne abbiamo prodotti 32 miliardi: di questo passo ne avremo per 20 anni al massimo. Il che significa che non c’è alcuna possibilità di mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi. In base alle previsioni del “Climate Interactive”, la concentrazione di gas serra nel 2052 sarà tale da innalzare di 36 centimetri il livello degli oceani, cioè oltre mezzo metro al di sopra del livello del mare nell’epoca pre-industriale. Troppo costosa l’altra ipotesi, quella dell’immagazzinamento dei residui nel sottosuolo: per la Ccs (carbon capture and  storage) non basterebbe il 2% del Pil mondiale.

«La verità cruda è che le emissioni di gas a effetto serra si possono ridurre solo con una drastica svolta verso un contenimento dello sviluppo economico», dicono Chiesa e De Santis, ma è chiaro che qui la strada è sbarrata: «Stati e corporations non hanno la minima intenzione di procedere in quella direzione, che comporta modificazioni radicali nella struttura produttiva del pianeta: nessuno dei potenti del mondo, a cominciare dagli Stati Uniti, è disposto a questi sacrifici», troppo impopolari, fuori dalla portata di qualsiasi governo. «Dunque è evidente che sugli scienziati e i centri di ricerca di tutto il mondo è stata esercitata in tutti questi anni una micidiale pressione affinché da essi venisse fuori un messaggio tranquillizzante: possiamo continuare a sviluppare la produzione, cioè a emettere gas a effetto serra. Non inquietatevi, perché le nuove tecnologie ci salveranno dagli effetti climatici che produrremo». Ed ecco allora il “miracolo” della geo-ingegneria, il tentativo di filtrare la radiazione solare. Attenzione: «I suoi effetti sconvolgenti sugli equilibri degli ecosistemi appaiono tanto giganteschi quanto assolutamente incalcolabili e Un report dell'Ipcc sul global warmingimprevedibili: ci s’incammina in territori inesplorati con cieca disinvoltura, ignorando ogni principio di precauzione».

Per l’Ipcc delle Nazioni Unite, l’ingegneria del clima è «un vasto insieme di metodi e tecnologie che mirano ad alterare deliberatamente il sistema climatico al fine di alleviare l’impatto de cambiamenti climatici». Sono ipotizzabili “conseguenze” non ancora quantificabili, nonché «molte altre questioni (politiche, etiche e pratiche)». Il riconoscimento diretto e ufficiale della geo-ingegneria, in realtà, era già avvenuto nel giugno 2011, quando l’Ipcc organizzò a Lima l’Expert Meeting on Geoengineering e l’Expert Meeting on Economic Analysis, Costing Methods and Ethics. «I titoli dicono che si è entrati nell’analisi dei costi, degli effetti, delle tecniche di realizzazione di qualche cosa che rimane per il momento, assai “nebuloso” – parola esattamente pertinente, come vedremo entrando nei dettagli». Nei documenti Onu finora solo disponibili in bozza (attesi in versione integrale nella primavera 2014) c’è un capitolo di 147 pagine intitolato “Nuvole e aerosol”. Dunque: gas irradiati nell’atmosfera. Con quale consapevolezza degli “effetti collaterali”? «Solo dei pazzi possono pensare che “alterare” macro-equilibri dell’ecosistema possa non comportare elevati rischi e mettere a repentaglio certo la vita di centinaia di milioni di individui».

In alcuni passaggi dei documenti citati trapela qualche ammissione, qualche preoccupazione. Ma i testi finali, continuano Chiesa e De Santis, dicono che la comunità scientifica reclutata dall’Onu è incline a seguire le orme di Edward Teller, lo scienziato americano che dedicò la sua vita intera alla produzione di armi di distruzione di massa: «Sono infatti suoi i primi e più sbalorditivi lavori “scientifici” sull’uso di aerosol diffondenti in quota allo scopo di aumentare la riflettività (albedo) della Terra». Fu lui, nel 2002, a lanciare un appello globale per “salvare il pianeta” dal riscaldamento: 50 miliardi di dollari per sviluppare il controllo sull’effetto solare, così da poter continuare tranquillamente a inquinare il pianeta, come e più di prima. Teller espose il suo piano in svariate conferenze, da Erice a Washington: «Per gli evidenti impatti globali, che sono la conseguenza di qualsiasi tipo di sistema di Edward Tellergestione, auspichiamo che la partecipazione internazionale a questo programma sia la massima possibile».

«Questa “partecipazione internazionale” è in atto, ma è rigorosamente secretata», concludono Chiesa e De Santis. «Lo dimostra il fatto che gli articoli di Teller li abbiamo trovati solo in forma di pre-print e sembra che non siano mai stati pubblicati su riviste internazionali». In pieno allarme climatico, quindici  anni dopo queste analisi e proposte, non si sarebbe fatto quasi nulla? Improbabile. Rileggendo Teller, si scopre che lo scienziato nuclearista proponeva «l’uso di vari tipi di aerosol, da irrorare in quota, costituiti di sostanze che producono una diffusione della radiazione solare, con angoli opportuni, per diminuire la potenza che raggiunge la superficie terrestre». Dunque, c’è più di una ragione per pensare che i suggerimenti di Teller siano stati accolti e messi in pratica dagli Usa: un programma di “difesa dell’ambiente” che sarebbe in atto con il consenso e il contributo operativo ed economico dei governi alleati. «Il punto inquietante è che nessun Parlamento di nessuno Stato, a cominciare dagli Stati Uniti, ha mai discusso la questione, né mai è successo che i cittadini siano stati informati di queste attività che dovrebbero salvare il geoingegnerianostro ambiente: se è vero che stanno facendo qualcosa di buono per noi, perché non ce lo illustrano chiaramente, perché non se ne discute?».

La risposta più semplice è anche la peggiore: se qualcuno sta “irrorando” il cielo per difendere la Terra dai raggi solari, non ha idea dell’impatto reale dell’operazione, né sulla salute né sull’ambiente. «La netta e inquietante impressione che si ricava è che questa operazione, che procede ormai da diversi  anni con il silenzio colpevole di tutte le istituzioni, sia in realtà un’enorme operazione d’intelligence militare globale. L’umanità, che è considerata non in grado di comprendere la gravità della situazione, dev’esserne tenuta all’oscuro. Per questo i potenti della Terra – i “Masters of the Universe” nella definizione che ne ha dato il premio Nobel per l’economia, Paul Krugman – hanno affidato ai militari un tale apparato». Su questo punto il rapporto dell’Ipcc è contraddittorio: l’Onu ammette che, se le emissioni di gas serra continuassero ad aumentare, «si richiederebbe un aumento proporzionale di Srm, esacerbandone gli effetti collaterali». Dunque non si partirebbe da zero, e il programma sarebbe già in atto? Il rapporto delle Nazioni Unite smentisce: «I metodi dell’Srm non sono stati implementati né testati. La ricerca sull’Srm è nella sua fase iniziale, anche se sfrutta le conoscenze di come il clima risponde in generale a variazioni forzate di parametri».

Strano: da dove si deducono queste conclusioni se non ci sono state implementazioni? Si suppone soltanto? Oppure si sa con buona approssimazione che ci siano “numerosi effetti collaterali, rischi e difetti” nei sistemi di Solar Radiation Management? Chiesa e De Santis rilevano il carattere contraddittorio delle “mezze ammissioni” del documento. «Diverse linee di evidenza – continua l’Ipcc – indicano che questo produrrebbe una piccola ma significativa diminuzione delle precipitazioni a livello mondiale (con differenze più grandi su scala regionale) se si vuole mantenere costante la temperatura della superficie del pianeta». “Linee di evidenza”? Cosa vuole dire? E quale sarebbe la “piccola ma significativa” diminuzione delle precipitazioni “a livello mondiale”? E cosa accadrebbe su scala regionale, dove le differenze “saranno più grandi”? «Qui gli scienziati si trasformano improvvisamente in apprendisti stregoni: giocano con le precipitazioni “a livello mondiale” con una straordinaria disinvoltura. Quali effetti sulla vegetazione, sulle correnti marine, sui venti?». Poco oltre, gli stessi autori ammettono che «con grande probabilità», un aumento dell’Srm a Filtrare il sole, per evitare che la Terra si surriscaldi?livelli considerevoli «sottoporrebbe a forte sollecitazione i sistemi sensibili ai cambiamenti climatici».

Per Giulietto Chiesa e Paolo De Santis, «stiamo leggendo righe terrificanti sia per quello che non dicono, sia per quello che dicono. E’ evidente che non c’è una soluzione al problema “politico” e che gli scienziati stanno navigando a vista tra diverse impossibilità: quella di dire la verità al grande pubblico; quella di fermare il riscaldamento climatico con i trucchi contabili delle grandi corporations; quella di bloccare gli “effetti collaterali” su popolazioni, vegetazione, equilibri ecosistemici». Intanto, se si alzano gli occhi al cielo, si vedono dovunque spettacoli di strisce che non possono essere “di condensa”, stratificate ad altezze che non hanno nulla a che vedere con quelle degli aerei di linea. «Cosa sono? Chi paga per far volare quegli aerei (sempre più simili a droni, negli ultimi tempi)? Chi decide dove e quando e su quali territori farli volare? Chi produce, trasporta, fornisce i materiali per gli aerosol di cui parlano con tanta circospezione anche i documenti dell’Ipcc? Se si trattasse di una benemerita azione per proteggere le nostre società dal riscaldamento Giulietto Chiesaclimatico, perché mai non rendere noto a tutti il programma e le spese relative?».

Su tutte queste informazioni, pesa un silenzio di piombo. «Il che vuole dire una sola cosa: che si tratta di un programma segreto, anzi segretissimo, che non deve essere assolutamente rivelato». Da tempo, giganteschi investimenti sono stati indirizzati al controllo del clima e all’uso di questo controllo a fini militari: «Il confine tra geoingegneria e controllo climatico è tanto labile da essere quasi nullo». Era, in fondo, la “profezia” dell’Air University. «Nel 2025 – recita il documento del 1996 – le forze aerospaziali degli Stati Uniti potranno “possedere il clima”, capitalizzando le tecnologie emergenti e concentrandosi sullo sviluppo delle tecnologie usate nelle applicazioni belliche. Tale funzionalità offre ai combattenti gli strumenti per modificare il campo di battaglia in modi prima impossibili». Obiettivo: «Delineare una strategia per l’utilizzo di un futuro sistema di modificazione del clima al fine di raggiungere obiettivi militari».  Dunque – continuano gli strateghi di Maxwell, con il codazzo di scienziati da loro finanziati – «le attuali tecnologie, che matureranno nel corso dei prossimi 30 anni, offriranno, a chiunque abbia le risorse necessarie, la capacità di modificare la struttura climatica e gli effetti corrispondenti, almeno su scala locale», ben sapendo che «le attuali tendenze demografiche, economiche e ambientali attuali creeranno tensioni Air Universityglobali che forniranno a molti paesi o gruppi la spinta necessaria per trasformare questa capacità, di modificazione del clima, in una risorsa».

Già allora, il think-tank militare dell’aviazione Usa sosteneva che «la modificazione del clima diventerà verosimilmente una parte della politica di sicurezza nazionale con applicazioni sia nazionali che internazionali», a più livelli, incluse «azioni unilaterali», ma anche «la partecipazione in un quadro di sicurezza come la Nato», oppure «l’adesione a un’organizzazione internazionale come l’Onu» o, ancora, «la partecipazione a una coalizione». Idee chiarissime: «Oltre ai significativi vantaggi che una tale capacità operativa potrebbe fornire, un altro motivo per perseguire la modificazione del clima è scoraggiare e contrastare potenziali avversari». Ovvero, testualmente: creare o dissolvere nubi, aumentare o azzerare le precipitazioni significa produrre o impedire l’occultamento, allagare il campo di battaglia, «negare l’acqua potabile, indurre la siccità, sommergere le linee di comunicazione, diminuire il livello di conforto e il morale». Sottinteso: la manipolazione “artificiale” delle nubi serve anche a dare la Fabio Minimassima efficacia all’impiego di armi nucleari, chimiche, batteriologiche e radiologiche di cui sono pieni gli arsenali della Nato.

“Weather as a Force Multiplier”: il meteo come moltiplicatore di forza. Aspetti inquietanti, che lo stesso Teller riprese a Erice nel 1997, nel suo “Global Warming and Ice Ages”, poi citato anche dal generale Fabio Mini nel suo “Owning the weather: la guerra ambientale globale è già cominciata”, pubblicato sulla rivista “Limes”. In sostanza: l’emergenza climatica è l’alibi di ferro per sviluppare la manipolazione climatica, che – in primo luogo – è interpretata come un vantaggio militare strategico. E se il Pentagono prevede esplicitamente sia “azioni unilaterali”, sia  l’inclusione della Nato (cioè degli alleati) in questa strategia, secondo Chiesa e De Santis questo «significa che esistono voci cospicue di spesa che sono state condivise con gli alleati, senza che i Parlamenti ne siano stati informati». Sempre i militari americani prevedono inoltre che  le “tensioni globali” – quelle prodotte dalle attuali tendenze demografiche, economiche e ambientali – forniranno a “molti paesi” la “spinta necessaria”. «Questi “molti paesi” sono quelli più ricchi e meglio armati, che si preparano a dominare tutti gli altri nel mezzo di una crisi epocale». Per Giulietto Chiesa e Paolo De Santis, «adesso è tutto più chiaro: sia a cosa serve la geoingegneria, sia perché noi non dovremmo impicciarcene (visto che siamo “segmenti” riottosi sarà bene che ci tengano all’oscuro), sia le modalità con cui i potenti si preparano a schiacciare tutti gli altri. A questo punto alzare gli occhi verso il cielo, vedere cosa stanno facendo coloro che ci comandano, e lavorare per smascherarli, diventa una necessità. Per continuare a vivere».

Vecchi elettrodomestici: perché non ha senso tenerli in cantina

Scritto da:  Nicoletta
Fonte: http://www.soloecologia.it

raeeE’ prezioso il lavoro pratico e informativo svolto da ECODOM, il Consorzio Italiano per il Recupero e il Riciclaggio degli Elettrodomestici, un consorzio senza scopo di lucro che si occupa della gestione dei RAEE. Una tipologia di rifiuti particolare, che costituisce a un tempo un problema e una risorsa: contengono infatti sostanze inquinanti (ad esempio il famoso gas ozono-lesivo CFC contenuto nei vecchi frigoriferi) ma anche una miniera di materie prime riciclabili, come ferro, alluminio, rame, plastica – che non possiamo più permetterci di sprecare, ma che devono essere re-inserite nei cicli produttivi.

Sul loro sito sono pubblicati i risultati di una ricerca sulle abitudini degli italiani in rapporto ai RAEE: i nostri connazionali hanno la tendenza ad accumulare i rifiuti elettrici ed elettronici – in media ognuno di noi ne possiede 8, mentre il sistema di gestione dei RAEE al momento intercetta solo 1/4 dei vecchi elettrodomestici, mentre gli altri finiscono in discariche abusive o semplicemente restano ammassati nelle nostre cantine o nei garage. Le ragioni per cui non ci si vuole disfare di questi apparecchiature ormai inutilizzabili sono diverse: semplice pigrizia, disinformazione, diffidenza nei confronti della raccolta differenziata e delle isole ecologiche, una forma di nostalgia che impedisce di eliminare il primo cellulare mai comprato o un vecchio mangianastri. Tutti comportamenti che di fatto impediscono di trattare in modo corretto questi rifiuti. Non esiste alcuna buona ragione per essere diffidenti: in Italia il sistema di gestione dei RAEE funziona bene (nel 2012 sono state gestite 250.000 tonnellate di rifiuti), con risultati molto significativi dal punto di vista ambientale.

Se si pensa che da un solo frigorifero si possono ricavare 28 chilogrammi di ferro, 6 chilogrammi di plastica e 3 chilogrammi tra rame e alluminio, si capisce come un paese praticamente privo di materie prime come l’Italia potrebbe trarre un giovamento economico da un riciclo delle risorse. E’ sufficiente portare i propri rifiuti in una delle 4000 isole ecologiche diffuse sul territorio nazionale oppure restituire al negoziante la vecchia apparecchiatura quando ne acquistiamo una nuova: il ritiro 1-contro-1 è un diritto dei cittadini ed è gratuito.

TAPERING…ERA GLACIALE

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2014/01/09/tapering-era-glaciale/

chicago4Quello che è assolutamente certo in questi ultimi mesi in America è che la famigerata efficienza dei mercati ha disperatamente bisogno di una “mano invisibile” per continuare a sognare chissà quale ripresa, chissà quali orizzonti.

Ieri dopo la farsa durata ben oltre sei mesi sulla leggenda metropolitana del , conclusasi nell’ultima riunione della Federal Reserve con la decisione di ridurre simbolicamente la dimensione mensile degli acquisti di titoli di Stato e MBS legati al mercato immobiliare, le minute della banca centrale hanno confermato l’assoluta incertezza e smarrimento che accompagna le scelte di politica monetaria…

L’aggettivo “moderato” che solleva dubbi sulla Fed

La Federal Reserve sarà in grado di adeguarsi all’andamento dell’economia con la giusta tempistica? I dubbi sorgono nelle sale operative e negli uffici dei gestori alla luce di un aggettivo – “misurato” – con cui la banca centrale americana intende procedere il suo passo di riduzione di acquisto di bond e Treasury ipotecari. Quei dubbi, legati al cosiddetto “tapering”, sono alimentati dai verbali della riunione della banca centrale americana conclusasi lo scorso 18 dicembre. In quell’occasione il governatore Ben Bernanke diede semaforo verde alla prima riduzione, da avviare il mese in corso, del terzo round di allentamento monetario, quello iniziato nel settembre 2012. (…) 

Per il momento, recitano le minute, la Fed non vede in paure di bolle o instabilità finanziaria le ragioni per fermare il quantitative easing. Anzi. La vulnerabilità del sistema finanziario a shock avversi resta a livelli generalmente “moderati”. Eppure mano a mano che l’acquisto di bond da parte della banca centrale procede, la sua efficacia viene meno. Lo riconosce la Fed stessa, che torna a ribadire che il ritmo del “tapering” non sta su un “percorso prederminato”. 

Ricordatevele queste parole perchè fanno parte della storia, per il momento la Fed non vede paure di bolle o instabilità finanziaria, non vede nulla, come la banca centrale americana mai ha visto nella sua storia, ogni bolla le è esplosa in faccia, senza che loro siano stati in grado di comprenderla o per interessi superiori far finta di non vederla…

Nella riunione del FOMC del mese di marzo del 2006 mentre uno sconosciuto come il sottoscritto metteva in guardia dai rischi di un’esplosione immobiliare, Bernanke sosteneva   che i fondamentali forti dell’economia sosterranno un atterraggio relativamente morbido del mercato immobiliare e che il sistema finanziario era fondamentalmente solido.

Se l’azionario non ha reagito in modo particolare al documento, chiudendo poco mosso, oro e Treasury anticipano invece un continuo “tapering”. Entrambi hanno archiviato una seduta in calo. 

Non a caso per qualcuno quella due parole – “passi misurati” – sono “hawkish”, da falco, segno che la Fed vuole porre fine al piano di acquisto di bond, tanto più che vede l’economia Usa in buona salute. “Sembra che questo [il piano di acquisto di bond] sia uno strumento che vogliono archiviare”, ha spiegato un trader. “La Fed suona più fiduciosa sulla sostenibilità della ripresa economica che sugli effetti futuri del terzo round di quantitative easing”, aggiunge un altro. 

Per altri invece i toni sono “dovish”, da colomba, segno che la Fed vuole rassicurare gli investitori che non diventerà restia agli stimoli in fretta. Una cosa sembra certa: salvo ricadute dell’economia, “la Fed terminerà il piano di acquisto di bond entro la fine del 2014″.

Poche idee ben chiare estremamente confuse a tal punto che i rendimenti dei titoli americani a dieci anni ormai da un paio di settimane non hanno il coraggio di passare oltre la barriera del 3 % anche per non disturbare un’altra pericolosa barriera che potrebbe far collassare la tenera e anemica ripresa americana, che si basa essenzialmente sul contributo della drogata ripresa del mercato immobiliare…

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Nel frattempo senza osservare i dettagli continuano ad arrivare buone notizie dal americano, purchè si faccia finta di non vedere i milioni di americani che spariscono dalla forza lavoro e perdono potere di acquisto lavorando a part-time…

Lavoro settore privato Usa +238.000 nuovi salariati a dicembre Crescita superiore alle previsioni dell’occupazione nel settore privato americano in dicembre, segno che i progressi del mercato del lavoro negli Stati Uniti proseguono e guadagnano slancio. Il dato è di buon auspicio sul rapporto sull’occupazione relativo al mese scorso, atteso per venerdì.Secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall’agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, in dicembre sono stati creati 238.000 posti di lavoro, più dei 200.000 attesi dagli analisti.

Non lo dico io ma lo dicono loro, o meglio ce lo racconta la Carolina del Nord in anteprima What happens when jobless benefits are cut? North Carolina may offer clues

La scorsa estate la Carolina del Nord ha ridotto la quantità di sussidi e il numero di settimane per le quali potranno ottenere questi benefici e oggi come per magia abbiamo un tasso di disoccupazione sceso ai minimi di cinque anni.

Quello che però non dice il tasso di disoccupazione, che i dati non dicono è quello che è accaduto a tutte quelle persone che non sono più considerate disoccupate non perchè hanno trovato lavoro, ma perchèhanno cercato altre soluzioni trasferimento in altri Stati, aiuto dai parenti, pensione anticipata, assegni di invalidità e via dicendo.

L’occupazione è un campo di sondaggio meraviglioso per i leggendari polli di Trilussa in piena crisi …

Sai ched’ e’ la statistica? E’ ‘na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale….

Me spiego: da li conti che se fanno
seconno le statistiche d’adesso
risurta che se no tegni lavoro, se sparisci dal lavoro :

e, nulla entra ne le tasche tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perche’ c’e’ un antro che lavori ne ha due e

chi se  importa dove è finito il lavoro tuo.

Nel frattempo dopo aver festeggiato i tacchini in America 1,3 milioni di polli di Trilussa attende … Usa, Obama: “Congresso approvi i sussidi di disoccupazione”

Comunque sia rilassiamoci se i dati di venerdi saranno buoni sarà tutto grazie alla fantastica ripresa e chissenefrega dei polli che scompaiono nel nulla e se invece i dati non saranno buoni allora statene certi sarà solo colpa della luna o della neve o del freddo o del tacchino.

Infatti come riporta Bill McBride di Calculated Risk …

Something to keep in mind – it is possible that the cold weather in December impacted the payroll report. Goldman Sachs economist Kris Dawsey wrote this week:

Adverse weather so far this winter―including record low temperatures set in parts of the country―has focused attention on the potential impact on economic data. For instance, our auto analysts note that disappointing December sales could in some part be attributed to unfavorable weather. Regarding the near-term data calendar, we expect that colder-than-normal weather during the survey period for the December payroll report probably pushed employment growth below its recent trend. (Our preliminary forecast is for a 175,000 gain in total payrolls to be released this Friday.)

Freddo record potrà costare all’economia fino a 5 miliardi di dollari

La morsa di gelo che attanaglia gli Stati Uniti e che ha fatto scendere il termometro a livelli che non si vedevano da decenni, con temperature percepite di -51 gradi, potrà costare all’economia americana fino a 5 miliardi di dollari.

State sintonizzati sarà un lungo inverno!

Nel frattempo è in preparazione il matrimonio di Machiavelli con Madame Volatilite’ il nuovo manoscritto dedicato ai sostenitori di Icebergfinanza, visioni e orizzonti per un 2014 che si preannuncia davvero esplosivo!

http://www.dakuchipudia.org