TRUMP: MNUCHIN LO SMEMORATO!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2017/01/20/trump-mnuchin-lo-smemorato/

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Ve ne abbiamo parlato in  UNITED STATES OF GOLDMAN SACHS! l’amministrazione americana di Donald Trump e piena di vecchie volpi che non vede l’oraq di fare stragi di polli

Da come vengono poco condivisi certi post ho come l’impressione che in molti di Voi pensano che su Icebergfinanza si parli sempre e solo esclusivamente di finanza o economia, materia decisamente invisa a circa il 95 % degli italiani, che preferiscono interessarsi di calcio, talkshow e telenovelas, mentre noi qui cerchiamo di fornire informazione a 360° gradi sulla più spettacolare truffa della storia mondiale.

Ieri ha parlato il nuovo segretario al Tesoro americano, Mnuchin, si quello che si prenderà cura dei tesori degli americani, quello che nella recente crisi finanziaria a spedito sulla strada senza riguardi almeno 137.000 famiglie sbattendole fuori di casa, pignorando le loro abitazioni…

L’ex banchiere sta rendendo conto di cento milioni in asset che non aveva dichiarato alla commissione finanze del Senato, «un problema nella compilazione dei moduli» dice, ma soprattutto si sta difendo dall’accusa di essere stato lo squalo della crisi immobiliare. I democratici gli rinfacciano infatti il suo passato alla OneWest Bank, anni in cui Mnuchin diede ordine di pignorare circa 137mila case di chi non poteva più pagare mutuo.

L’ex banchiere di Goldman Sachs ed ex finanziere a Hollywood dice ai senatori che OneWest Bank ereditò alcuni mutui «instabili» da Indymac, la banca fallita nel 2008 per i mutui subprime, quindi lui fu costretto a ripulire i conti della banca. Mnuchin si difende anche dalle accuse di evasione fiscale tramite società offshore e da altre omissioni poi corrette come il ruolo di direttore alla Dune Capital International, fondo dell’Isole Cayman, paradiso fiscale per definizione.

Si è poi dimenticato di dichiarare qualche spicciolo, cento milioni di dollari di asset, di patrimonio, perchè ha compilato male il questionario dice lui. Ci mancava solo che facesse finta di sostenere la Volcker Rule o magari il ritorno del Glass-Steagal Act, come ha fatto e la commedia era perfetta.

Rileggetevela la nostra ultima intervista su Trump…TRUMP: INAUGURATION DAY!

Trump ha dichiarato che ripristinerà il Glass-Steagall act sulle banche abolita nel 99 da Clinton. Che effetti avrebbe sui mercati?

Francamente non credo in alcuna maniera a quanto dichiarato da Trump in occasione di un comizio nel North Carolina, solo un’occasione per imputare, giustamente, il costo della crisi americana ai Clinton. La stessa Clinton non si è mai impegnata seriamente sul ripristino della Glass-Steagall e non poteva essere che così, visto che i maggiori finanziatori della sua campagna erano appunto le banche. Lo stesso partito repubblicano ha inserito il ripristino, nella loro piattaforma ufficiale elettorale, in chiaro contrasto al sostegno incondizionato per la grande finanza sempre offerto da quasi tutto l’establishment del partito. Solo una maniera per cavalcare il sentimento contro Wall Street e le banche diffusissimo in America.Fa sorridere ascoltare i repubblicani che criticano i democratici per aver avuto la mano morbida con la finanza, pensando all’amministrazione Bush e alle precedenti amministrazioni repubblicane.
Ricordo solo che la recente crisi del 2008, la crisi degli anni ’90 in Giappone e la Grande Depressione, hanno un unico denominatore comune, ovvero la deregulation, deregolamentazione. La recente crisi subprime americana è figlia di una costante e incisiva deregolamentazione del sistema finanziario, attuata grazie a Bill Clinton, Summers e Rubin segretario al Tesoro.
Trump non ha perso tempo, mettendo una vecchia volpe di Wall Street a guardia del pollaio. La nomina di Jay Clayton a capo della Sec, il comitato di vigilanza della borsa valori, un avvocato che ha difeso diverse aziende, soprattutto banche d’affari sotto la lente di ingrandimento della stessa Sec, uno che in passato si è pure concesso il lusso di criticare la Commissione proprio per essere stata a suo dire eccessivamente severa nell’applicazione delle regole anti-corruzione, è la dimostrazione nulla cambia.
Prepariamoci quindi ad assistere ad un sensibile ridimensionamento della legge Dodd-Frank varata nel 2010, anch’essa peraltro alquanto magnanima e ad una nuova crisi in arrivo dal settore finanziario. Vedremo nei prossimi mesi, quali saranno le novità.

Quello che a noi interessa a livello strategico, della sua audizione davanti al Senato è la seguente dichiarazione, che invito a rileggersi bene due volte e stamparsela bene in testa…

Il dollaro americano è stata una «valuta molto attraente» per molto tempo, dice Mnuchin ai senatori, e la sua «forza di lungo termine» è importante. Ha anche specificato che quando Trump – in una intervista recente al Wall Street Journal – ha detto che il biglietto verde «è troppo forte» stava parlando riferendosi del «breve termine».

Tenetevi forte saliremo sulle montagne russe durante tutto il 2017 in campo valutario, ma con il nostro Machiavelli riusciremo ad interpretare al meglio grazie ai suggerimenti della storia le dinamiche che verranno.

Un tatuaggio è per sempre

Scritto da: Marco Cedolin
Fonte: http://ilcorrosivo.blogspot.it/2016/12/un-tatuaggio-e-per-sempre.html

Fino ad una quarantina di anni fa i tatuaggi erano appannaggio di una ristretta cerchia di persone, dei marinai, di chi aveva soggiornato nelle patrie galere, dei componenti delle bande di motociclisti e più in generale di soggetti “poco raccomandabili” quasi tutti di sesso maschile. Se scoprendo un braccio rivelavi la presenza di un tatuaggio in pubblico venivi guardato con circospezione e generalmente considerato un “galeotto” e guai a mostrare di essere tatuato qualora fossi alla ricerca di un lavoro “rispettabile”, perché la cosa ti avrebbe con tutta probabilità pregiudicato ogni possibilità di ottenere il posto….
Da alcuni decenni la scelta di “decorare” il proprio corpo per mezzo di un tatuaggio è invece diventata una pratica di uso progressivamente sempre più comune, fino al punto che nelle attuali generazioni di 30/40 enni la percentuale delle persone tatuate è sicuramente superiore rispetto a quella che non ha mai inciso nulla sulla propria pelle. In molti casi si tratta di piccoli tatuaggi celati discretamente su parti del corpo generalmente coperte dai vestiti, in altri di tatuaggi un poco più vistosi, in altri ancora di abbondanti serie di tatuaggi disseminate un po’ dappertutto, perché il rapporto con il tatuaggio è come quello con le ciliege, uno tira l’altro ed una volta iniziato si finisce per prenderci gusto.

Oggi la scelta di essere tatuati non implica più alcun tipo di appartenenza sociale, politica, generazionale e caratteriale, così come non risulta indicativa di un qualche status sociale o di una particolare storia personale. Sono tatuati i divi del cinema come i ragazzi dei quartieri popolari, i rampolli delle “famiglie bene” come gli operai delle fabbriche, le casalinghe come i calciatori, i commercialisti, gli ultras, gli avvocati, gli uomini e le donne in eguale misura.

La presenza di un tatuaggio non è più motivo di sguardi circospetti e di commenti sottovoce e non pregiudica sicuramente le prospettive di lavoro, si tratta di un vezzo come gli altri, alla stessa stregua di un orologio, un braccialetto, un anello, una collana.

Ma a differenza degli orologi e dei gioielli un tatuaggio è per sempre, costituisce qualcosa di “vivo” che ci accompagnerà ogni giorno, crescerà e morirà con noi. Forse è proprio “l’eternità” il segreto che ha permesso ai tatuaggi di diventare il fenomeno di massa che oggi conosciamo. In un periodo storico dove ogni giorno tutto sta diventando sempre più precario, dal lavoro agli affetti familiari, dai rapporti umani alle prospettive di futuro, il tatuaggio rappresenta un fedele compagno che resterà sempre con noi fino alla morte qualunque cosa accada, una piccola oasi di sicurezza incisa sulla nostra pelle ad esorcizzare la paura della precarietà dell’esistenza.

Italia lavoro poco gioco d’azzardo Tanto

Scritto da: Lenardis Alfeo
Fonte: http://www.ilfattaccio.org/2017/01/10/italia-lavoro-poco-gioco-dazzardo-tanto/

Italia lavoro poco gioco d’azzardo Tanto

Italia lavoro poco gioco d’azzardo Tanto

Il gioco d’azzardo, un altra realtà non citata nella nostra costituente è la presenza legalizzata del gioco d’azzardo, in tutte le sue forme, meno che i Casinò  in Italia ce ne sono solo 4, problema tutto Italiano, identico alle case di accoglienza che non ci sono, ma la le prostitute prosperano e non sono controllate se non dalla malvivenza.

Come ben sapete il primo articolo della costituzione è che la nostra repubblica era fondata sul lavoro, che dovrebbe essere un diritto,vi domanderete perché ho usato “era” , bene l’ ultimo dato ISTAT ci dice che la disoccupazione giovanile nel ultimo trimestre 2016 è aumentata siamo quasi al 40% ,quella nota perché i dati vengono presi dagli uffici di collocamento e sappiamo come stanno, temo che il numero reale sia molto più alto quindi il lavoro non e più un diritto.

L’ Italia è il 5 paese al mondo per gioco d’ azzardo con dati del 2014 dal Fatto Quotidiano, a differenza dei nostri competitori abbiamo sicuramente un tasso di disoccupazione più alto, questo business fa cassa nel 2015 per 17,5 miliardi di euro con un gettito di 8,7 miliardi  per l’ erario.

gioco d' azzardo

Tra questi 9,063 miliardi provengono dalle lotterie istantanee sempre su dati del 2015, anche qui temo che il trend non sia cambiato, si sta parlando dei famosi Gratta e Vinci la formula più insidiosa del gioco d’azzardo e che fa introitare in maniera legale un sacco di soldi al erario.Gratta e Vinci

Si tratta di un insidia tutta psicologica che fa leva su alcuni punti facilmente individuabili a danno dei cittadini più facilmente influenzabili:

  • Grandi vincite a basso costo
  • Facilita di vincita
  • Risultati che si avvicinano molto alla vincita
  • Un approccio molto individuale al gioco e legato ad emozioni e non a dati reali.

Ciascun punto è anche facilmente smontabile:

  • Sui biglietti ci sono le grandi vincite ma non la quantità dei preziosi premi che si possono vedere sul sito governativo ,da li si capisce che in realtà, le reale possibilità di fare un vincita decente e davvero bassissima, la stragrande maggioranza delle vincite sono il prezzo del biglietto.     I prezzi bassi contribuiscono al facile approccio e a reiterare la spesa nel tempo.
  • Si fa parte della strategia vincere quasi sempre un premio corrispondente al prezzo del biglietto, ci da la percezione che è facile vincere, difatti uno su tre si vince di solito il valore di un altro biglietto.
  • Se fate caso tutti i risultati si avvicinano moltissimo al risultato vincente, dandoci sempre la percezione che la grande vincita che ci cambia la vita e dietro l’ angolo.
  • Ci illudiamo che nel accesso estremante individuale al gioco siamo gli unici protagonisti.

In sintesi

Che sia difficile fare la vincita, che almeno in parte ci cambia la vita questo sta nel gioco d’azzardo, la cosa che non va accettata e il metodo truffaldino che viene usato in un contesto che è diventato difficile, alta disoccupazione, polarizzazione della ricchezza ecc ecc, specialmente se gli introiti vengono utilizzati per riparare inefficienze dello stato infatti nessuno fa notizia su come vengono impiegati quei soldi, senza tenere conto delle ricadute sociali ed economiche nel medio e lungo periodo e qui ci sta lo Slogan Meno Gioco d’ azzardo e più lavoro specialmente per i più giovani.

 

La musica fa bene al cervello, ma solo la musica giusta!

Fonte: https://oltrelamusicablog.com/2016/11/18/la-musica-fa-bene-al-cervello/

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Tenere in allenamento il nostro corpo è importante per il nostro benessere e la nostra salute, ma spesso non consideriamo quanto sia vitale tenere in forma anche il cervello.
Oggi, la ricerca scientifica conferma che la musica può far bene alle nostre capacità cognitive diventando un’ulteriore alleato in grado di affrontare, in modi forse inaspettati, patologie anche importanti come la Sclerosi Multipla.
La Sclerosi Multipla è una delle più gravi malattie del sistema nervoso centrale e colpisce soprattutto i giovani; sono oltre 110 mila le persone con Sclerosi Multipla in Italia.

Angela Martino, presidente dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla afferma che:

“… alcune corrette abitudini possono rallentare lo sviluppo di questa patologia, anche grazie alla musica”

Anche il prof. Giancarlo Comi, direttore dell’INSPE presso l’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano afferma quanto la musica possa essere benefica per la nostra salute mentale:

“Il cervello è l’essenza della nostra persona e più la nostra vita è ricca di relazioni, emozioni, contatti e stimoli, meglio si mantiene il nostro cervello. Tra questi stimoli quello sonoro è sicuramente uno dei più importanti e la ricerca scientifica ce lo conferma, sia per un migliore invecchiamento cognitivo sia in presenza di patologie come quelle neurodegenerative, la Sclerosi Multipla in primis”

Per informare e sensibilizzare le persone sulle difficoltà provocate da questa malattia neurologica è stata ampliata la piattaforma Brainzone che dedica una nuova sezione al tema Cervello e Musica, ricca di interessanti contenuti: dalle evidenze sulla relazione musica-cervello-Sclerosi Multipla ai suggerimenti utili per tenere il cervello attivo e sano passando dalle playlist musicali realizzate per stimolare il cervello.
Il sito permette di scoprire come si può trarre benefici anche dall’ascolto della musica inteso come vero e proprio training atto a stimolare le nostre capacità cognitive. È possibile, inoltre, consultare specifiche playlist differenziate a seconda dei benefici che si vogliono ottenere e allenare il proprio cervello attraverso un braintraning musicale, ovvero dei giochi musicali per mantenere attiva la funzione cerebrale e mentale ad ogni età. Insomma, il sito www.brainzone.it è un contenitore ricco di informazioni sul cervello e consigli per tenerlo in forma e conservare più a lungo possibile le sue capacità.

 

 

AMERICA: BABBO NATALE E’ MORTO!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2017/01/13/america-babbo-natale-e-morto/

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Come spesso accade alcuni segnali, alcuni dati passano inosservati, ma noi come sempre preferiamo osservare attentamente tutto ciò che ci può aiutare a comprendere la realtà…

Same-store sales were up just 0.9 percent year-on-year in the January 7 week, a marked slowdown of the 2 percent-plus pace set in the prior two weeks. Month-to-date sales versus the prior month were down 3.1 percent, while full month year-on-year sales were up 0.9 percent, down 0.6 percentage points from the 1.5 percent year-on-year monthly gain seen in the final week of December. The slowdown in the first week of the year casts some doubt on the sustainability of the strong sales registered by retailers thanks to an exuberantly confident consumer in December.

Ma tu guarda cosa può fare l’euforia, ma davvero il leggendario consumatore americano si è dato alla pazza gioia nel mese di dicembre?

Secondo il modellino a cui fanno riferimento gli analisti di Bank Of America nel mese di dicembre Babbo Natale è morto, morto e sepolto.

Come riporta il loro capo economista, il modello mostra che le vendite al dettaglio ex auto sono diminuite addirittura del 1,0%  destagionalizzato nel mese di dicembre. “Questo contrasta con altri indicatori di forza dei consumatori comprese le relazioni di una robusta stagione dello shopping natalizio, un rimbalzo della fiducia dei consumatori e le forti vendite di auto”, secondo Meyer.

Per carità il dato di oggi potrebbe uscire anche meraviglioso, Babbo Natale invece di essere morto potrebbe essere in forma strepitosa, magari sotto c’è proprio Trump, ma in questi anni ci siamo abituati a non bere sempre per buone le “fake news” in arrivo dagli indicatori istituzionali americani e quindi a noi interessa poco cosa faranno uscire oggi.

In realtà, sulla base di rapporti di profitto di quelle aziende che hanno recentemente chiuso il trimestre, un debole Dicembre è esattamente ciò che ci si dovrebbe aspettare, ulteriormente confermata da alcune immagini satellitari che a inizio dicembre mostrano parcheggi vuoti  e una caduta nelle vendite di materiale edile, dinamiche superiori alla possibile compensazione in arrivo dalle vendite on-line.

Quindi la tendenza dovrebbe essere quella qui sotto in generale…

Furniture and home improvement spending has flatlined

Spending on young adult clothing has tumbled.

Spending at food and beverage stores is growing at the lowest rate in 5 years.

And finally, luxury spending – that traditionally reserves to the upper middle and higher classes- continues to crash.

Staremo a vedere, la prossima settimana in una lunga intervista vi spiegheremo perchè purtroppo per noi la “trumpeconomics” sarà un fallimento.

MIO ULTIMO AVVERTIMENTO. POI ARRANGIATEVI.

Scritto da: Paolo Barnard
Fonte: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1617

 

All’uomo qui sopra arrivo in un momento. Prima il mio ultimo avvertimento a voi.

Quasi 20 anni fa denunciai il fenomeno della “Industria della Denuncia e dell’Indignazione”.

Cioè, l’avvento dell’iperinformazione, dei Supereroi dell’info osannati da masse di ‘belle anime’ che poi s’indignano e tempestano i Social, ma tutti a casa col culo a fare click sui pc, qualche scarna manifestazione, e poi di nuovo ‘like’, click, indignazione, denuncia del Divo giornalista, e altra indignazione, denuncia, e ind… un ciclo eterno e demenziale. In strada a lottare eravamo sempre il solito 0,1%.

Nel frattempo altri popoli hanno cambiato il mondo, altro che “Industria della Denuncia e dell’Indignazione”, Travaglio e Grillo non esistono in nessuna società del mondo, solo da noi. Inutile che citi gli esempi.

Nel frattempo voi italiani non state capendo che siete un popolo impantanato nel ‘pollitalico pollaio’ MENTRE IL MONDO OGGI STA LETTERALMENTE CAMBIANDO LA CIVILTA’ UMANA ALLA VELOCITA’ DELLA LUCE. Accadono cose indicibili, ma qui non arriva nulla, né i polli qui alzano il becco per capire nulla.

Casaleggio vide lungo: voleva creare la Società Civile del click da casa, tutto si fa in casa sul divano, in rete, tutto, dai disegni di legge alla cultura al Parlamento alla lotta civica alla difesa di un ammalato o delle stuprate all’invasione dei disperati, tutto. Casaleggio ha scodellato all’Italia la “POLITICA DEL FATE TUTTO NON FACENDO UN CAZZO”. Capito perché una manica di ragazzetti di 30 anni hanno avuto il 25%?

Ma oggi Zuckerberg e Oculus con la VR e i Rift Headset ci hanno visto ancora più lungo, vedrete cosa vi arriva addosso, Casaleggio era un principiante. Facebook-VR SARA’ LA PIU’ DEVASTANTE PARALISI CIVICA DELLA STORIA, un fenomeno che non sfiorò neppure i sogni del Padre della paralisi civica programmata, Edward Bernays.

Il mondo si sta letteralmente trasformando in un altro pianeta. Qui in Italia le news sono Grillo e i peti della sua banda di scemi, Formigoni, o Mediaset-Vivendi, Gentiloni e Poletti. Mentre nel mondo…

Il Capo di Stato Maggiore dell’esercito britannico e il suo futuro omologo americano stanno preparando gli eserciti alla guerra futura, che sarà Cyber. Alla BBC il Generale Richard Barrons, Commander UK Joint Forces Command, ha detto: “Non ci saranno più bombardieri, e soldati, ma Cyber fighters. La Russia di Putin ha fatto il primo passo in questo ed è avanti: hanno 1.000.000 di programmatori già affiliati a 40 reti illegali. Silicon Valley-Google-NSA stanno arrancando dietro a Mosca”. E ha aggiunto:

Le guerre saranno combattute infiltrando le infrastrutture vitali di un Paese avversario. Esempio: una notte le luci di tutta la Francia salteranno, e nel panico i francesi scopriranno che sono saltati anche i back-up, i server saranno tutti muti. Una potenza NATO messa in ginocchio in meno di un secondo, senza bombe”. Da noi chi ne parla? Da noi Raggi, Formigoni, i 104 indagati del PD, Equitalia…

Le Rinnovabili uccideranno gli idrocarburi. Questo lo si è capito ai massimi livelli in USA, Cina, Arabia Saudita ma soprattutto fra i colossi d’investimento. Chi segue Carbon Tracker si fa un’idea della furiosa corsa dei Poteri mondiali per l’energia di domani, ma soprattutto del potenziale di conflitti mostruosi per la spartizione della torta. Tutti i paradigmi politici legati all’energia sono saltati, e l’energia è TUTTO. Miliardi di poveri del mondo rischiano di finire nelle mani degli investitori per accendere una lampadina, mille volte più di quanto non lo siano già oggi. Da noi chi ne parla? Da noi Raggi, Formigoni, i 104 indagati del PD, Equitalia…

Oltre ai conflitti Cyber, rimane l’atomica. Se ci sarà conflitto nucleare sarà in due luoghi: il mar del Sud della Cina, dove gli USA stanno tentando di tagliare le comunicazioni mercantili ed energetiche di Pechino; oppure nel Jammu-Kashmir, dove fra India e Pakistan la miccia atomica è letteralmente tutti i giorni a un cm dal fuoco. Sto parlando di guerra nucleare, rendo l’idea? Da noi chi ne parla? Da noi Raggi, Formigoni, i 104 indagati del PD, Equitalia…

Tutta Europa, e tutta la vita economica di ogni vivente oggi in UE, è appesa al filo del Tapering della BCE di Draghi. Il Tapering è il momento certo e già annunciato nel quale la BCE finirà di tenere viva l’Europa comprandogli trilioni di euro di assets (Statali e privati) che altrimenti nessuno vorrebbe o che altrimenti avrebbero prezzi stracciati e tassi alle stelle. Il Tapering di Draghi è oggi l’oggetto di discussione frenetica di tutti gli AD di ogni singolo istituto finanziario del Pianeta. C’è il totale panico ed è panico vero. Da noi chi ne parla? Da noi Raggi, Formigoni, i 104 indagati del PD, Equitalia…

Poche settimane fa il più grande gruppo assicurativo del mondo, ING, ha convocato un seminario con oltre 600 esperti mondiali sulla Glocalization. E’ il fenomeno inverso della vecchia Globalizzazione e dell’Outsourcing dei posti di lavoro verso Paesi a manodopera per pochi centesimi (Cina, Tailandia, Messico, Bangladesh…). Perché la Glocalization sta diventando un altro tema di fibrillazione dei colossi e delle Think Tank del mondo occidentale? Perché anche qui tutti i paradigmi della produzione industriale sono saltati. Siamo in un incubo d’incognite su cosa accadrà nel processo di Glocalization ai nostri impieghi, alle nostre economie. Un intero mondo è di nuovo saltato in frantumi nel cosmo. Da noi chi ne parla? Da noi Raggi, Formigoni, i 104 indagati del PD, Equitalia…

Oggi le parole di filosofia politica e morale più impressionanti escono dalla bocca di uomini come Ray Dalio, CEO del Hedge ‘Monster’ Fund Bridgewater. O da Bill Gross, l’ex Re Mida di PIMCO, il più grande gestore di Fixed Income del mondo. Parlano di informazione, di moralità nell’economia, delle strutture sociali, del senso della morte persino, ma lo fanno però con la conoscenza degli strumenti dei padroni del mondo, cioè con la conoscenza del motore che fa vivere o morire 7 miliardi di umani. Questo fa una differenza incredibile. Buttate i libri di scienze politiche e filosofia…. Non sono, questi, gli sproloqui di filosofi o intellettuali contemporanei che non sanno nulla del motore che fa vivere o morire 7 miliardi di umani e si parlano addosso, oppure “si atteggiano” come mi ha scritto Noam Chomsky in privato. Ray Dalio, Bill Gross… Da noi Raggi, Formigoni, Cacciari, Fo o Eco…

Nulla cambia in Italia, qui trionfa il pollitalico pollaio, qui è IMPOSSIBILE far alzare il becco degli intellettuali, analisti, politici e cittadini sopra al battibecco della pollitalica provincia.

Non ha più nessun senso continuare a informare qui. Io mi fermo. Paolo Barnard ha già dato troppo a sto Paese, ha parlato troppo ai polli irrimediabili. Basta.

Ho aperto una pagina Facebook solo per stranieri, e sul tizio piegato in due nella foto qui sopra ho scritto Tag: Renzinomics, Italy, Eurodisaster, SMEs decomposing, credit crunch still full steam. Know him personally, was hairdresser, banks strangled him while borrowing from ECB at lowest rates ever. Here’s how he lives now with severe hip arthritis, no help. Real life economics”.

Una pagina solo per stranieri dove ci metto i miei Tags in inglese sulle news che in pochi mesi veramente stanno esplodendo il Pianeta come mai in 2.000 anni.

Nessuno straniero conosce la mia pagina in inglese, probabilmente nessuno dall’estero mi seguirà. Ricomincio come un signor nessuno.

Meglio, molto meglio, che essere Paolo Barnard l’opinionista “intrattabile”, il personaggio, in un Paese condannato all’eternità della pollitalica provincia.

Mio ultimo avvertimento. Poi arrangiatevi.

La Cina mette al bando il commercio di avorio

Fonte: http://www.salvaleforeste.it/it/biodiversity/4248-la-cina-mette-al-bando-il-commercio-di-avorio.html

La Cina ha finalmente annunciato che entro la fine del 2017 chiuderà il commercio nazionale di avorio: è una svolta storica che segna la fine del più grande mercato legale di avorio e un maggiore impegno della comunità internazione nel combattere il bracconaggio degli elefanti africani. La prima fase prevede che entro il 31 marzo alcuni negozi che commerciano avorio siano chiusi e restituiscano le loro lincenze, mentre entro la fine dell’anno tutto il commercio di avorio in Cina sarà vietato.

Lo Sze Ping, Direttore di WWF-Cina, ha detto “il WWF plaude la decisione della Cina di mettere al bando il commercio di avorio, questo dimostra la determinazione del governo e la volontà di ridurre la domanda, al fine di salvare gli elefanti africani! La chiusura del più grande mercato d’avorio legale è fondamentale per dissuadere le persone in Cina e nel mondo ad acquistarlo e renderà più difficile ai trafficanti la vendita delle loro scorte illegali”

Durante il meeting degli stati parte della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) tenuta lo scorso ottobre in Sud Africa, i delegati hanno adottato una risoluzione in cui chiedevano a tutti i paesi in cui è legale il commercio di avorio di chiudere questi mercati e dare il loro contributo fondamentale alla lotta contro il bracconaggio.

“Ora che tre tra i più grandi mercati d’avorio nel mondo – Cina, Hong Kong Sud Africa e Usa – stanno per chiudere, speriamo che anche gli altri Paesi possano seguire il loro esempio”, ha detto Lo Sze Ping. “Cina e Stati Uniti hanno dimostrato quanto velocemente questi mercati possano essere messi al bando per garantire un futuro agli elefanti africani”.

“Il fatto che nel mondo esista ancora un commercio legale di avorio, spesso giustificato come avorio di antiquariato o proveniente da abbattimenti “legali” di elefanti (in alcuni anni e in alcuni paesi è stato ed è ancora possibile abbattere elefanti) ha sempre creato una drammatica copertura al commercio illegale responsabile della strage di elefanti nel mondo – sottolinea Isabella Pratesi, Direttore Programma di Conservazione WWF Italia – . Solo accurati test del DNA, troppo costosi e comunque quasi mai realizzati, possono distinguere l’avorio legale da quello illegale. L’unica possibilità di salvare gli elefanti è quella di bandire il commercio delle loro zanne in qualunque forma e in qualunque luogo e in qualunque modo. Proprio per questo l’impegno della Cina è un segnale davvero forte e importante

Cresce il rischio di demenza per chi vive entro 50 metri da una strada molto trafficata

Fonte: http://www.ilcambiamento.it/articoli/cresce-il-rischio-di-demenza-per-chi-vive-entro-50-metri-da-una-strada-molto-trafficata

Cresce il rischio di demenza per chi vive entro 50 metri da una strada molto trafficata

 

 

 

 

 

La demenza è più comune nelle persone che risiedono entro 50 metri dalle arterie di grande traffico rispetto a chi vive più lontano. Lo dice uno studio condotto su 6,6 milioni di persone e pubblicato su The Lancet. Malgrado ciò, lo studio conclude dicendo di non avere individuato correlazioni tra esposizione al traffico e morbo di Parkinson e sclerosi multipla. Lo studio osservazionale stima che 1 caso di demenza su 10 (7-11%) può essere attribuito alla vicinanza con le strade molto trafficate e che la correlazione è ancora più forte per chi vive entro i 50 metri di distanza dai tubi di scappamento.  Già precedenti ricerche avevano attestato che l’inquinamento atmosferico e il rumore del traffico potessero contribuire alla neurodegenerazione e uno studio aveva anche concluso che vivere vicino alle strade percorse dalle auto diminuiva le capacità cognitive. Ma lo studio su Lancet pare essere il primo nel suo genere, a correlare cioè il traffico intenso a malattie neurodegenerative importanti. I ricercatori hanno considerato tutto gli adulti tra i 20 e gli 85 anni che vivono in Ontario (Canada), circa 6,6 milioni di persone, per oltre un decennio dal 2001 al 2012. Hanno usato la localizzazione geografica per determinare quanto vivevano vicino alle strade e hanno analizzato le cartelle cliniche per vedere se avevano sviluppato demenza, morbo di Parkinson o sclerosi multipla. Quasi tutti i cittadini considerati (95%) vivevano entro un chilometro dalle arterie maggiori e metà viveva nel raggio di 200 metri. Durante il periodo dello studio, oltre 243.000 persone hanno sviluppato demenza, 31.500 Parkinson e 9.250 sclerosi multipla. Il rischio di sviluppare demenza è +7% in chi vive entro i 50 metri dalle strade trafficate, + 4% in chi vive tra i 50 e i 100 metri, +2% in chi vive tra i 101 e i 200 metri e non c’è aumento del rischio in chi vive oltre i 200 metri. I ricercatori hanno scoperto che anche l’esposizione a lungo termine ai due più comuni inquinanti (particolato fine e biossido di azoto) è associata a demenza  ma in questo caso agiscono anche altri co-fattori.

Poiché si tratta di uno studio osservazionale, non è in grado di stabilire nessi di causa-effetto ma è stato comunque progettato per escludere tutta una serie di altri possibili fattori causali.

Lo studio è stato finanziato da Health Canada ed è stato condotto da scienziati appartenenti ai seguenti enti: Public Health Ontario, Institute for Clinical Evaluative Sciences, University of Toronto, Carleton University, Dalhousie University, Oregon State University e Health Canada.

Ma quando si riterranno sufficienti le ormai innumerevoli evidenze di questo legame tra inquinamento, malattia e morti e si inizierà a rimboccarsi veramente le maniche per agire?

MONTE DEI PASCHI DI SIENA / ECCO LA BOMBA CHE ARRIVA DALLA CITY DI LONDRA

Scritto da: Andrea Cinquegrani
Fonte: http://www.lavocedellevoci.it/?p=9377

Bomba Monte dei Paschi di Siena mentre si annunciano nuove tasse killer per i cittadini, la Bce dice che i soldi non bastano e la Merkel attacca il piano di salvataggio varato dal governo Gentiloni. Un fresco j’accuse – evidentemente scritto da chi è a conoscenza di molti misteri & vicende dell’istituto senese – dettaglia uno scenario da vero giallo d’alta finanza, con tanto di protagonisti esteri, in primis i “fondi speculativi” che in questi ultimi anni hanno devastato le economie di mezzo mondo, divorandole a pezzi e bocconi. E stavolta, la preda si chiama Mps, ma a pagare il conto sarà il solito popolo bue, i soliti cittadini ammazzati di tasse: e adesso condannati a subire una legnata da ben 20 miliardi di euro.

La city di Londra

La city di Londra

Ecco il testo della denuncia: “Si legge che gran parte dei bond subordinati di Mps possano essere già passati di mano nel 2016 sottoscritti con un grande sconto da Davide Serra/Algebris e da altri fondi speculatori caucasici della City of London. Li avrebbero sottoscritti con un sconto circa del 35% per cui ora il Governo Gentiloni & C (C sta per Caucasian Hedge Fund) rimborsandoli al 75% consentirebbe a tali hedge fund speculatori londinesi un guadagno in conto capitale del 10% oltre che rendimenti che finora hanno già percepito di circa il 7% annuo.

Non sembrerebbe pertanto vero che con l’emissione di 20 miliardi di euro di titoli di Stato di cui 2,5 miliardi di euro per i bond di MPS si vogliano salvare 40 mila famiglie italiane, in quanto gran parte di questi bond sarebbero già passati di mano, nelle mani di fondi speculatori di Londra che vi hanno probabilmente investito in cambio della garanzia che il Governo avrebbe fatto, prima o poi,  intervenire lo Stato Italiano per rimborsarli.

Ma non è corretto, è inaccettabile ed ignobile se così fosse che il governo Gentiloni & C utilizzi soldi dei contribuenti italiani (maggior debito pubblico di 20 miliardi di euro=maggiori tasse per 20 miliardi di euro) per rimborsare hedge fund speculatori di Londra. Essendo fondi speculatori pertanto consapevoli, non devono essere rimborsati alla stregua di pensionati che avevano sottoscritto allo sportello 1.000 euro di bond subordinati MPS spacciati per sicuri o alla stregua di famiglie italiane che erano andate in MPS per chiedere un prestito di 10 mila euro per tirare avanti ed MPS gliene ha concessi invece 20 mila di cui 10 mila però con l’obbligo di sottoscrivere bond subordinati MPS”.

Il premier Paolo Gentiloni

Il premier Paolo Gentiloni

Così conclude: “Sarebbe necessario che qualche Sostituto Procuratore della Repubblica invii la Guardia di Finanza a verificare quanti bond subordinati MPS sono passati di mano nel 2016 ed ora in realtà detenuti da Hedge Fund speculatori di Londra che ora con questa manovra del Governo Gentiloni e C. verrebbero rimborsati integralmente con cospicuo guadagno per loro sia in conto capitale che in termini  di rendimenti al 7% già percepiti. E’ necessario che questo controllo sia effettuato dalla Magistratura italiana in quanto la Consob non può farlo, la Consob NON ha compiti ispettivi, altra cosa ignobile, stabilita  nello stesso Statuto Consob.

Trattandosi di ipotizzati reati commessi da soggetti interamente esteri (usurpazione di denaro pubblico a danno dei contribuenti italiani) si invoca l’applicazione dell’articolo 10 del cpp ai fini della competenza territoriale, ai fini dell’accertamento degli ipotizzati reati ed ai ella loro eventuale punizione”.

Accuse da novanta, sulle quali c’è da augurarsi la magistratura possa far luce, come auspica lo stesso estensore.

 

TUTTE LE CONNECTION TARGATE MPS

Del resto, vari tribunali dovranno presto passare al vaglio le svariate denunce presentate negli ultimi mesi dal battagliero presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti. A partire dai due esposti proprio sul caso Monte dei Paschi di Siena, del 15 ottobre (firmatari anche quattro parlamentari dei 5 Stelle) e del 10 novembre, destinataria la procura di Roma. Nel secondo venivano dettagliate le 10 prove di “Alto tradimento” a carico del premier, Matteo Renzi, e del colosso finanziario Usa, Jp Morgan in combutta non solo per “mangiare” l’istituto senese, ma anche nella guerra per il SI, ossia “rottamare” l’ormai inutile Costituzione “socialista” (incapace di mettere un freno agli scioperi e alle manifestazioni di dissenso nei Pigs, i paesi “periferici” come Portogallo, Italia, Grecia e Spagna), riformare (sic) il Lavoro a botte di Jobs Act, abolire l’articolo 18, mettere le mani sulla Giustizia, o quei brandelli che ne restano. Tra le 10 prove, i numerosi incontri fra Renzi (il primo addirittura quando era ancora sindaco di Firenze, aprile 2013), il capo di Jp Morgan, Jamie Dimon, e il plenipotenziario del colosso Usa per l’Europa, l’ex primo ministro britannico Tony Blair.

Un altro esposto al calor bianco firmato dallo stesso Lannutti e presentato sempre alla procura capitolina riguarda il giallo della morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps volato dal quinto piano della direzione senese di piazza Salimbeni: un uomo, Rossi, che conosceva per filo e per segno fatti & misfatti maturati nelle ovattate stanze della più antica banca del mondo, tra cappucci, grembiulini & miliardi, in un perfetto “Groviglio armonioso”. Aveva deciso di parlare con i magistrati, Rossi, forse di vuotare il sacco: ma non gli è stato possibile, “suicidato” a poche ore da quella verbalizzazione di fuoco.

David Rossi

David Rossi

Per un miracolo l’istruttoria sul caso – subito archiviata da un assonnato pm della procura di Siena – è stato riesumato grazie alla tenacia della famiglia Rossi e dell’avvocato Luca Goracci. Una super perizia è stata appena depositata agli atti: si parla di probabile suicidio, della mancanza di prove circa la presenza di altri soggetti sulla scena del crimine; ma al tempo stesso di lesioni sul corpo del povero David, incompatibili con quel contesto (difficilmente, del resto, Rossi avrebbe potuto pensare di autoflagellarsi prima dell’eventuale gesto). Staremo a vedere gli sviluppi del giallo.

Un’altra forte denuncia – sempre a base di intrighi & affari griffati Monte dei Paschi di Siena – era stata inviata a Consob, Bankitalia e magistratura circa cinque anni fa, prima che il bubbone Mps esplodesse in tutta la sua virulenza. Con ogni probabilità scritto da un alto funzionario caduto in disgrazia, o comunque animato dalla volontà di denunciare quel Groviglio di affari, collusioni, conflitti d’interesse che hanno caratterizzato gli ultimi anni divita della più antica banca del mondo. La Voce ne ha scritto qualche mese fa, e in basso potete trovare quell’esposto nella sua versione completa e “originale”, così come è stato confezionato e inviato alle autorità di vigilanza (sic) e controllo.

Ancora. E’ in corso a Milano il processo che vede alla sbarra alcuni tra i pezzi da novanta dell’establishment Mps, a cominciare dall’ex numero uno Giampiero Mussari, continuando con i responsabili della finanziaria nipponica acquartierata a Londra, Nomura. Vedremo, anche in questo caso, cosa salterà fuori.

Nota oggi un analista finanziario milanese: “ne stiamo vedendo di tutti i colori. Dalla Bce che nega alcuni giorni in più per le operazioni di salvataggio, ai fondi che si sciolgono come neve al sole. Ad esempio quello del Quatar, che si è ritirato senza far sapere nulla. Ma c’è un altro mistero al quale nessuno ha più prestato attenzione: come mai la cordata guidata dall’ex ministro Corrado Passera è sparita all’improvviso dopo aver manifestato un così forte interesse per Mps? E’ solo questione del non aver ricevuto tutte le carte della possibile operazione dalla dirigenza o c’è dietro dell’altro? Anche su questo fronte la magistratura farebbe bene a dare un’occhiata”.

E senza contare un altro particolare da non poco, come ha dettagliato il solito Lannutti, esibendo un documento proprio all’ultima udienza che si è tenuta a Milano per Mps: quello firmato da Mario Draghi, all’epoca – 2008 – vertice di Bankitalia per dare disco verde alla folle operazione di acquisizione dell’Antonveneta, un decisivo colpo per la già precaria salute delle casse Mps. Come mai Draghi, invece di rispondere di quell’incomprensibile comportamento – lui, Gran Banchiere – venne poi addirittura promosso al vertice Bce?

 

NELLA SERRA DEI FONDI LONDINESI

Per completezza d’informazione, ecco adesso qualche dettaglio su Davide Serra e il suo fondo Algebris, di cui si parla nella memoria. Un fondo che viene partorito proprio a Londra dieci anni fa, tenuto a battesimo con un partner francese, Eric Halet: oggi Algebris vanta un giro d’affari da oltre 2 miliardi e mezzo di dollari. L’appetito vien mangiando e l’anno seguente il funambolico finanziere – tra l’altro membro del World Economic Forum e dell’Institute of International Finance – dà il via alla scalata alla super banca dei Paesi Bassi, ossia ABN AMRO, che si conclude con un’Opa vincente lanciata da un pool di banche (Royal Bank of Scotland, Banco Santander Central Hispanico e Fortis). Il primo sostenitore delle campagne elettorali di Renzi, poi, due anni fa è stato nominato Commendatore della repubblica italiana, incoronato da un altro reale, l’ex capo dello stato Giorgio Napolitano.

Ecco cosa scrive l’avvocato Antonio Grazia Romano, che a gennaio 2014 ha dato vita ad un battagliero comitato sorto per denunciare le storie di commercianti, imprenditori e cittadini che si sono tolti la vita oppressi da fisco, tasse e ingiustizie. “La trovata sciagurata di Gentiloni & C. è che il Tesoro dello Stato emetterà altri 20 miliardi di euro di titoli di Stato per finanziare le banche, quindi senza intestarsi le quote azionarie. Il che significa altri 20 miliardi di euro in più di tasse per i cittadini italiani. Il Tesoro dovrebbe invece emettere titoli di Stato denominati ‘BTP Nazionalizzazione Banche’ che possono sottoscrivere soltanto cittadini italiani per un importo massimo di 10 mila euro ciascuno. Se ogni cittadino maggiore di età sottoscrivesse 2.000 euro di questi titoli di Stato (2.000 euro per 30 milioni di persone sono 60 miliardi di euro), il popolo italiano potrebbe nazionalizzare Intesa, Unicredit, Carige, Carisbo e MPS, riassumendo il controllo pubblico di Bankitalia”.

Prosegue Romano: “Bankitalia dal 1992 invece è controllata – 265 voti su 529 – da una decina di fondi speculativi anglo-americani e caucasici, venditori allo scoperto che si sono insinuati, attraverso interposte persone fisiche, in realtà studi legali delegati, nel flottante delle banche italiane quotate, azioniste di Bankitalia spa, controllandole al 90 per cento e quindi controllando anche Bankitalia. La quale pertanto non ha vigilato e non vigila sugli abusi finanziari commessi in Italia dal 1992, quali costi abnormi del credito costantemente oltre soglia, anatocismo, derivati sul tasso e sulla valuta e ciclici studiati crolli azionari, che hanno azzerato i risparmi di circa 20 milioni di cittadini italiani”.

Per la serie: i Bankster di casa nostra (dal titolo del profetico libro scritto da Elio Lannutti nel 2010, e che potere scaricare gratuitamente dal sito della Voce) continuano, imperterriti, a dettare le loro leggi. E a ricevere regali miliardari di Stato, stavolta un bottino da 20: lacrime e sangue dei cittadini vampirizzati.