Scienziati dell’Esercito USA pronti per ripetere l’esperimento di “Teletrasporto” di truppe militari!

Fonte: http://www.segnidalcielo.it/scienziati-dellesercito-usa-pronti-per-ripetere-lesperimento-di-teletrasporto-di-truppe-militari/

Era il mese di Aprile 2016, quando scienziati dell’esercito USA diffusero la notizia di un esperimento di teletrasporto testato con successo, trasferendo una squadra completamente attrezzata da un centro di ricerca e sviluppo del Massachusetts ad una zona di addestramento e formazione militare della NATO in Germania. La notizia era stata confermata attraverso il Natick Soldier Systems Center della US ARMY (notizia pubblicata ad Aprile 2016 dal NSSC).

Ora lo stesso team di ricercatori della US Army, è pronto ad effettuare altro esperimento di teletrasporto e lo farà tra un mese circa (Aprile 2017).

Il Teletrasporto sarebbe il processo di oggetti in movimento da un luogo all’altro con la trasformazione della materia in una qualche forma di energia e la sua successiva ricostituzione altrove, in base alla famosa formula di Einstein: E = m.c². E ‘importante notare che il teletrasporto come definito qui e nella fantascienza non ha alcuna relazione con il teletrasporto quantistico, un termine tecnico-scientifico utilizzato nella fisica quantistica per indicare il trasporto delle informazioni attraverso particelle quantiche di luce.

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Molti conoscono l’idea di teletrasporto attraverso la serie di Star Trek, sulla base di racconti scritti da Gene Roddenberry, dove il capitano Kirk, Spock, McCoy e altri dell’equpaggio dell’astronave Enterprise, venivano trasferiti dalla loro nave alla superficie di un pianeta o ad altre navi con incredibile facilità. Il film La Mosca, tuttavia, aveva già esplorato questa idea relativa ad apparecchiature che consentono il  teletrasporto della materia, teoria che stava alla base di un racconto di George Langelaan del 1958.

Ritornando all’epidosio del teletrsporto del 2016, i nove volontari militari di ricerca umani, si trovavano presso l’Advanced Individual Training, stavano partecipando ad esperimenti nel Doriot Climatic Chambers della NSSC quando scomparvero e pochi istanti dopo si sono materializzati presso l’Area Formazione e addestramento (NATO-USA) di Grafenwoehr, ed erano completamente illesi. Le Doriot Climatic Chambers sono in grado di replicare qualsiasi clima o il tempo del mondo, ma non sono mai stati prima utilizzati in questo modo.

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I funzionari Natick sono rimasti basiti e si sono esaltati dall’evento occorso, che promette un giorno di rivoluzionare il modo in cui le truppe americane e le attrezzature possono essere trasportati in tutto il mondo. Si potrebbe anche fare in ultima analisi,  una valutazione sul teletrasporto di truppe in alcune basi all’estero che sono obsolete, dove potrebbero essere sfruttate per i focolai di crisi in un batter d’occhio.

“Nessuno è più colpito di me da quello che è accaduto”, ha detto il Dr. Benjamin Storm, che gestisce le celle climatiche a Natick. «è stato un momento, mentre stavo parlando con i giovani soldati, da un tratto sono tutti svaniti nel nulla.”

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I soldati erano vestiti in tenuta da combattimento per l’esperimento rivoluzionario e monitorati da Storm e i suoi colleghi quando sono stati inviati da un continente all’altro. Ci sono alcune fotografie della manifestazione di teletrasporto che sono state registrate attraverso le telecamere e sono state rilasciate dall’esercito.

Dopo gli esami medici approfonditi effettuati in un ospedale militare, i soldati che hanno partecipato all’esperimento, sono ritornati negli Stati Uniti in servizio alla Natick. La Task Force prevede di ripetere gli esperimenti e registrare i primi risultati dal mese Aprile 2017 teletrasportando truppe dagli tati Uniti alla Germania. Ci siamo quasi, manca un mese.

Bambini cambogiani rinunciano alla merendina per aiutare i loro coetanei in Siria

Fonte: http://www.asianews.it/notizie-it/Bambini-cambogiani-rinunciano-alla-merendina-per-aiutare-i-loro-coetanei-in-Siria-40080.html

Una merendina costa 500-1000 riel (circa 10-20 centesimi di euro). In due settimane hanno raccolto 3 euro e 20 centesimi. Alcuni di loro si preparano alla Prima comunione, altri al battesimo. La proposta allargata a tutta la parrocchia per la Quaresima. P. Luca Bolelli, il parroco: “Questo gruppo di ragazzi sono davvero eccezionali”.

Phnom Penh (AsiaNews) – Il gruppo dei bambini e ragazzi della parrocchia di Kdol Leu, per aiutare i loro coetanei in Siria, segnati dalla guerra e dalla miseria, hanno rinunciato alle merendine per due settimane e, attraverso AsiaNews, hanno inviato ben 3,2 euro (questa è la somma raccolta!) ai bambini in Siria.

La cifra raccolta – così piccola – ha in realtà un grande significato: per molti di loro la merendina sostituisce il pasto del mezzogiorno. In pratica i ragazzi, per aiutare i bambini siriani, hanno saltato il pranzo per due settimane.

Una merenda costa 500-1000 riel (circa 10-20 centesimi di euro) e può consistere in riso condito con carne di maiale oppure in snack industriali dai gusti più diversi. Una volta tutti questi prodotti provenivano dalla Cina, ma ora vi è una forte produzione locale di qualità non troppo alta.

Il parroco, p. Luca Bolelli, Pime, spiega che “i patti erano che oltre alla rinuncia della merenda, ognuno doveva fare una preghiera per i bambini siriani”.

I bambini e ragazzi che hanno partecipato a questo sacrificio in preparazione alla Quaresima, hanno fra gli 11 e i 13 anni. Tutti partecipano al catechismo settimanale, alcuni per prepararsi alla Prima comunione, altri per prepararsi al battesimo.

“Sono un gruppo davvero eccezionale” spiega p. Bolelli. “La scorsa settimana, ero stato via tutta la settimana e avevamo dovuto saltare l’incontro di catechismo. Srey-Niang, una ragazza del gruppo, mi ha bloccato al mio rientro e mi ha subito detto: ‘Padre, questa settimana non abbiamo fatto catechismo!’. Ed io: ‘È vero. Se volete ci vediamo stasera. Vai a dirlo agli altri’. E lei:’Già fatto! Sapevamo che tornavi e ci siamo già dati appuntamento per stasera!’.  Vi assicuro che una cosa così, per quanto piccola, ti dà una bella carica di gioia!”.

L’esempio dei bambini è stato così travolgente che, per tutta la Quaresima, p. Bolelli ha proposto a tutti i parrocchiani adulti di digiunare per aiutare i bambini siriani.

La comunità di Kdol Leu si trova nella Cambogia centrale sul fiume Mekong, a circa 200 km dalla capitale Phnom Penh. I cattolici del Paese, decimati dalle persecuzioni al tempo dei Khmer Rossi, sono circa 25mila. Fra questi, almeno l’80% sono vietamiti emigrati.

Xi Jinping fa all’Italia un’offerta che non si può rifiutare

Fonte: http://movisol.org/xi-jinping-fa-allitalia-unofferta-che-non-si-puo-rifiutare/

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In occasione della visita della delegazione guidata dal Presidente della Repubblica Mattarella in Cina dal 21 al 26 febbraio, Il Presidente cinese Xi Jinping ha invitato l’Italia a partecipare al vertice del 14-15 maggio su “Una Cintura e una Via: Cooperazione per la Prosperità Comune”, a Pechino. Mattarella ha risposto esprimendo “massimo interesse nell’Iniziativa One Belt One Road”, ma sembra che l’Italia voglia fare le nozze con i fichi secchi.

Prendendo la parola al termine del Forum Cina-Italia, Xi ha affermato che l’Italia “offre vantaggi incomparabili come porta tra Est e Ovest”, a causa della sua posizione geografica e del ruolo politico in Europa. “C’è uno spirito pionieristico nei nostri due Paesi”, ha detto Xi, citando il missionario Prospero Intorcetta, il primo europeo a tradurre Confucio e originario della Sicilia come Mattarella. Intorcetta è sepolto a Hangzhou.

Nel suo discorso, Mattarella ha dichiarato che “L’Italia può presentare esperienze e conoscenze in settori di grande interesse per la Cina, quali la sicurezza alimentare, la salute, le tecnologie ambientali, l’urbanizzazione sostenibile, la logistica e i trasporti, l’aerospazio”.

Sono stati firmati accordi per cinque miliardi di dollari, i più interessanti dei quali sono certamente la partecipazione italiana al programma spaziale cinese, e in particolare agli esperimenti sulla permanenza a lungo nello spazio, nella stazione orbitante cinese a partire dal 2022.

L’entità degli accordi, esigua se si considerano le dimensioni economiche dei due Paesi, mostra che l’Italia non è pronta a entrare nel “paradigma” della One Belt One Road. Infatti, Mattarella ha enfatizzato l’opportunità strategica per il “sistema italiano di porti e logistica” di completare “l’ultimo prezioso tratto della ‘Nuova Via della Seta’ fino al cuore dell’Europa”, ma si è riferito ai porti di Genova e Venezia. Il Mezzogiorno, con il porto di Gioia Tauro (nella foto), è completamente trascurato. Eppure, Gioia Tauro, assieme ai porti dell’Italia meridionale e della Sicilia, rappresenta il vero vantaggio geografico per le navi provenienti da Suez. Per sfruttarlo, tuttavia, sono richiesti ingenti investimenti di capitale nella modernizzazione dei porti e dei collegamenti ferroviarii e stradali Sud-Nord, compreso il Ponte sullo Stretto di Messina. Questo sarebbe l’approccio che renderebbe il sistema italiano competitivo con il Pireo, e rilancerebbe la crescita economica reale.

Sotto il regime dell’Unione Europea è impossibile finanziare grandi infrastrutture, e quando ci si rivolge a fonti esterne, come la stessa Cina che sarebbe pronta a farlo, l’UE si muove per bloccarlo, come nel caso dell’Ungheria