TERREMOTO, SCANDALO CONTINUO ED OSTACOLI DALL’EUROPA. NIENTE FRATELLANZA, SOLO VERGOGNA!

Scritto da: Guido da Landriano
Fonte: https://scenarieconomici.it/terremoto-scandalo-continuo-ed-ostacoli-dalleuropa-niente-fratellanza-solo-vergogna/

 

 

 

 

 

Riportiamo da ANSA:

“BRUXELLES – Sono stati sei, a quanto si apprende, gli ambasciatori Ue che hanno votato per abbassare al 90% la proposta della Commissione europea di consentire il finanziamento al 100% con fondi Ue della ricostruzione post terremoto. Ad avanzare le riserve sulla proposta della Commissione, appoggiata anche dal Parlamento europeo, sono stati Germania, Finlandia, Danimarca, Austria, Regno Unito e Svezia.”

ATTENZIONE: non si chiedeva nessun regalo, ma solo un UN PRESTITO che sarebbe stato reso. Nessun contributo a fondo perduto, un prestito per accelerare le operazione. Prestito che poi, tra l’altro, al 100% avrebbe tolto il pretesto al governo Renzi/Gentiloni per fare più debito per il terremoto, visto che i soldi verrebbero finanziati completamente dalla UE. INVECE NO. La Generosa Germania si oppone! Grande Germania! E con lei i soliti noti Nordici, mentre l’Inghilterra, perfida Albione, si defila.

Come abbiamo sempre detto, questi sono i nostri “AMICI”, quelli con cui vorrebbero accoppiarci! E cosa ci ha dato l’Unione ? Ci ha dato la “Gara d’appalto europea” , vinta dalla solita Cooperativa, che strano, la CNS, messa subito sotto accusa dall’antitrust. Naturalmente ha vinto una cooperativa, per cui una casetta viene a costare , al metro quadrato, più di una villa….

Nel frattempo i terremotati stanno al fresco. Alla fine sono più importanti le norme burocratiche, i pasticci, le contestazioni, la necessità di fare on solo  una gara di corsa per i container, ma ben tre, di cui una andata deserta!

Insomma già la nostra burocrazia è folle  e l’Europa ci aggiunge la sua, naturalmente senza neanche concedere prestiti. Del resto che cosa gliene importa a Bruxelles di Amatrice, Accumuli e Norcia ? Che i terremotati prendano la fresca aria, che i soldi donati dagli Italiani rimangano nelle banche. Non si muova foglia, che Bruxelles non voglia !

La Carta di Piri Reis

Fonte: https://tanogabo.com/la-carta-di-piri-reis/

pirireis

La strana storia della carta è cominciata nel 1929 a Istanbul, che allora si chiamava Costantinopoli, quando venne ritrovata tracciata su pergamena.
Nel 1520 l’ammiraglio turco Muhiddin Piri Reis (1470-1554) compilava l’atlante Bahriyye, destinato ai navigatori. Le carte nautiche di questo atlante, corredate da note esplicative e redatte su pelle di capriolo, furono più tardi scoperte dallo studioso Halil Edhem, direttore dei musei nazionali, il 9 novembre del 1929 nel palazzo di Topkapi, ad Instanbul.
Grazie alle sue attente ricerche, Edhem trovò citata l’origine delle carte che componevano l’atlante Bahriyye negli stessi scritti lasciati dall’ammiraglio Piri Reis: ebbene, narra questi che nel 1501, durante una battaglia navale contro gli spagnoli, un ufficiale turco di nome Kemal catturò un prigioniero che disse di aver preso parte ai tre storici viaggi di Cristoforo Colombo, e che possedeva una serie di carte nautiche davvero eccezionali. Sarebbe stato proprio grazie all’aiuto di quelle carte nautiche così precise che il grande navigatore genovese individuò la meta finale del suo viaggio.
La carta era datata nel mese di Nuharrem nell’anno 919 dopo il profeta: nel 1513 dell’era cristiana. La carta era firmata da Piri Ibn Haji Memmed, nome completo dell’Ammiraglio Piri Reis.
Questa carta attirò l’attenzione di un primo ricercatore americano, Arlington Mallery. Egli dimostrò, per mezzo di calcoli, confermati da successivi controlli, che la carta aveva richiesto conoscenze molto progredite di trigonometria sferica, che risaliva ad un’epoca antichissima, un’epoca in cui il ghiaccio dell’Antartico non ricopriva ancora la zona della Terra Regina Maud (Antartide).
Sulla carta in questione si trovano rappresentati in particolare il Rio delle Amazzoni, il Golfo del Venezuela, l’America meridionale, da Baya Blanca al Capo Horn, ed infine, come abbiamo detto l’Antartide, informazioni che nessuno poteva possedere a quei tempi.
Il Prof.Charles H.Hapgood del Keene State College, New Hampshire, Stati Uniti assegnò alla carta di Piri Reis ed ad altre carte analoghe il nome di “carte degli antichi re del mare“.

Nella Vita dell’Ammiraglio Cristoforo Colombo, scritta da suo figlio Ferdinando si legge che ” (Colombo) Raccoglieva accuratamente tutte le indicazioni che marinai o altri potevano fornirgli. E le seppe sfruttare così bene, che in lui maturò l’incrollabile convinzione di poter scoprire nuove terre a ovest delle isole Canarie”. Inoltre, la distanza tra l’America del Sud e l’Africa vi è indicata con precisione sorprendente.
Il bottino rappresentato dalle misteriose carte disegnate da Colombo finì nelle mani di Piri Reis il quale, sulla base delle voci che correvano a quei tempi, racconta nei suoi scritti che “Cristoforo Colombo, nel corso delle sue ricerche, trovò un libro risalente all’epoca di Alessandro Magno e ne rimase così impressionato che, dopo averlo letto, partì alla scoperta delle Antille con le navi ottenute dal governo spagnolo“. Qualcuno ha tracciato questa carta in un passato molto remoto, ed a noi sono pervenute delle copie come la Piri Reis o come quella di Oriontio Fineo, del 1531. Su quest’ultima, le dimensioni del continente antartico corrispondono perfettamente a quelle riportate nelle più precise carte moderne. Segnaliamo, infine, che un’altra carta turca del 1559, quella attribuita a Hadjj Ahmed, ci mostra a sua volta una terra sconosciuta che, forma un ponte tra la Siberia e l’Alaska attraverso lo stretto di Bering. Questo passaggio terrestre svelerebbe molti misteri sulle migrazioni del Paleolitico; ma essendo scomparso certamente quasi 30.000 anni fa non si riesce a capire in che modo una civiltà terrestre, conosciuta o ignota, avesse potuto sapere della sua esistenza.

VESPA TRUMP E L’ALVEARE TEDESCO!

Fonte: http://icebergfinanza.finanza.com/2017/03/31/vespa-trump-e-lalveare-tedesco/

Nulla da dire davvero, strepitosa mossa delle tre carte da parte dell’amministrazione Trump che nello spazio di qualche giorno è stata in grado di far digerire ai mercati il clamoroso fallimento sull’abbrogazione della riforma sanitaria di Obama.

Nello spazio di un istante, Trump è riuscito a scatenare un autentico vespaio in Europa solo attraverso rumors messi in giro ad arte, ha cancellato i limiti ambientali e imposto il saccheggio della pricacy sul web, cosa che non sarà limitata solo al popolo americano ma che riguarderà noi tutti.

Se qualcuno crede ancora che in America si scherza dia un’occhiata qui sotto…

Giusto per mandare un avvertimento alla Cina, Trump ha ribadito che l’America non può avere un enorme deficiti commerciale e perdite di posti di lavoro. Le aziende americane devono essere pronte a guardare alle alternative.

La risposta è arrivata in mattinata…

China March official manufacturing PMI rises to 51.8, beats forecasts

China official manufacturing, services PMI rises in March

Australian Dollar Keeps Slipping Despite Upbeat China PMI

China Caixin Manufacturing PMI

Secondo la CNBC Trump is looking at new ways to go after countries that game their, l’amministrazione Trump sta valutando la maniera di penalizzare i paesi le cui valute sono sottovalutate  

Un piccolo esempio lo avete qui sotto…

Risultati immagini per currency undervalued dollar

Non per nulla le notizie sulla guerra commerciale in preparazione contro l’Europa sono fondate.

C’era da aspettarselo. Icona della Dolce vita, celebrata da Vacanze romane, portata a gauche da Nanni Moretti, la povera Vespa nostrana è a rischio estinzione negli Stati Uniti per colpa del rude Trump che minaccia ritorsioni perché i mangiatori di rane europei non vogliono manzo carico di ormoni nei loro piatti.Reazione scontata, per quanto non diffusissime oltreoceano, la Vespa è cool in città nemiche del presidente come Ny e La. D’altro canto, difficile immaginare gli elettori di the Donald scorrazzare su praterie o highways con caschetto e tracolla. Più probabile trovarne a lucidare, fucili a tracolla, mirabili esemplari di Gran Torino o, cappellino in testa, pascolare su grossi trattori (Caterpillar?).Insomma, colpire un simbolo per educarne cento. Povera Vespa, a cui, dovessero passare i famigerati dazi, non rimane che sperare che torni a essere autoctona, come negli anni Cinquanta, proprio quelli di Audrey e Gregory, quando si insediò la Vespa of America Corporation che ne arrivò a distribuire (ma non a produrne) 250mila esemplari fino a metà degli anni ’80. Un manzo in Vespa

In effetti fa sorridere, la Vespa in America è come la tigre della Tasmania una rarità, il polverone sollevato in Italia è tipico dei costruttori di tragedie nazionali, in realtà questo è stato uno splendido regalo mediatico, da tempo la Vespa non era sulla bocca di tutti.

Per non parlare di vero e proprio giornalismo spazzatura che non perde tempo nel mettere in pratica quello per il quale è pagato quotidianamente, ovvero usare qualunque mezzo per difendere l’indifendibile, l’Europa delle banche e delle lobbies, l’Europa dei burocrati che hanno distrutto il sogno dei padri fondatori…

Se ora l’Italia fosse fuori dall’Ue, il «made in Italy» più penalizzato

Si parla di meno del 5 % del fatturato Piaggio, diverso sarebbe se l’amministrazione Trump allargasse il raggio di azione alle moto superiori ai 500 cc che colpirebbe in maggiore misura la Germania con la BMW e ovviamente anche la DUCATI ormai di proprietà AUDI. Peccato che come abbiamo spiegato nell’ultimo Machiavelli gli strateghi di Trump non abbiano messo in conto che un’eventuale guerra colpirebbe numerose piccole e medie imprese americane che come unico business hanno la vendita di moto europee, indotto e accessori compresi.

Ora non resta che osservare con calma cosa accadrà all’industria automobilistica tedesca una volta che l’amministrazione Trump avrà completato il suo dossier.