Il futuro prossimo secondo Albert Pike

Fonte:http://fantpolitik.blogspot.com/

Da un libro (Franco Adessa, “O.N.U. gioco al massacro”, Edizioni Civiltà, Brescia, 1996)
“Ma il culto di Lucifero e l’idea dell’iniziazione luciferina dell’umanità, sempre accompagnati da un odio implacabile per la Chiesa cattolica (che comunque non è affatto espressione vera del messaggio universale del Cristo – ndr) e per la “civiltà cristiana” (che è uno spirito d’amore e altruistico attivo nei secoli nelle persone spesso vituperate e uccise dalle gerarchie della falsa cristianità – ndr), non sono invenzione di David Spangler [“Reflections on the Christ”, Findhorn, Scotland, 1978], ma sono una costante ricorrente sia della dottrina teosofica come di quella degli alti iniziati della Massoneria.

Ecco, infatti, il pensiero di uno dei più illustri e famosi capi della Massoneria di Rito Scozzese e precursore della “Società delle Nazioni” e dell’ONU: Albert Pike [Albert Pike, 33° grado della Massoneria di Rito Scozzese – ndr], insieme ad un altro 33° grado, Adriano Lemmi, lanciò, nel 1888, nelle Logge massoniche europee, le campagne di pacifismo universale che dovevano sfociare nella creazione della “Società delle Nazioni” [cfr. Epiphanius, “Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia”, Trento, p. 202, nota 393 – Ed. Ichthys, Albano Laziale, Roma, senza data].

Nel suo libro, “Morals and Dogma”, ritenuto “La Bibbia” della Massoneria di Rito Scozzese [È interessante l’opinione dell’alto iniziato, René Guénon, su “Morals and Dogma”: egli riteneva quest’opera un plagio del libro di Eliphas Levi, “Dogma e Rituale di Alta magia”. (cfr. “Il Teosofismo”, Vol. I, p. 28)], Pike scrisse: “Quando Luigi XVI fu giustiziato, la metà del lavoro era fatta; e, quindi, da allora, l’Armata del Tempio (la Massoneria – ndr) doveva indirizzare tutti i suoi sforzi contro il Papato” [Albert Pike, “Morals and Dogma”, Ed. Bastogi, Foggia 1984, vol. VI, p. 156].

In un discorso del 1889, tenuto in Francia agli alti gradi della Massoneria, il Pike affermò: “Ciò che dobbiamo dire alle folle è che noi adoriamo un Dio, ma è il Dio che si adora senza superstizione (…). La Religione massonica dovrebbe essere mantenuta, da tutti noi iniziati degli alti gradi, nella purezza della dottrina luciferina. Se Lucifero non fosse dio, Adonai (il Dio dei cristiani – ndr) le cui azioni provano la sua crudeltà, perfidia, odio per l’uomo, barbarie e repulsione per la scienza, lo avrebbe calunniato con i suoi preti? Sì, Lucifero è Dio e sfortunatamente anche Adonai è Dio. Per la legge eterna, per cui non v’è luce senza ombra, bellezza senza bruttezza, bianco senza nero, l’assoluto può esistere solo come due Divinità: essendo l’oscurità necessaria alla luce per servirle da contrasto, come il piedistallo è necessario alla statua ed il freno alla locomotiva… la dottrina del Satanismo è un’eresia; e la vera e pura religione filosofica è la fede in Lucifero, l’eguale di Adonai; ma Lucifero, dio di luce e dio del bene, sta lottando per l’umanità contro Adonai, il dio delle tenebre e demonio”. [Uno stralcio di questo discorso fu riportato, nel 1935, dalla rivista inglese “TheFreemason” nel suo numero del 19 gennaio].

E dalla “purezza della dottrina luciferina” e dalla “fede in Lucifero” Pike enunciava, sempre nel suo trattato “Morals and Dogma”, la dottrina di quell’ecumenismo che prevede tutte le religioni intorno agli altari della Massoneria: “Il Cristiano, l’Ebreo, il Musulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono unirsi come fratelli e accomunarsi nella preghiera al solo Dio che è sopra a tutti gli altri dei” [Albert Pike, “Morals and Dogma”, op. cit., p. 153], e indicava, nella stessa opera, la vera fonte delle “vere religioni”: “Tutte le vere religioni dogmatiche sono uscite dalla Càbala e vi ritornano: tutto ciò che vi è di grande e scientifico negli ideali religiosi di tutti gli Illuminati, Jacob Bohme, Swedenborg, Saint-Martin ed altri, viene dalla Càbala; tutte le associazioni massoniche le devono i propri segreti e i propri simboli” [Albert Pike, “Morals and Dogma of the Ancient and Accepted Scottish Rite of Freemasonry”, Ed. L. H. Jenkins, Richmond, Virginia 1927, p. 745].

In una lettera del 1871, infine, Albert Pike illustrò i veri intenti di coloro che aspirano al Governo Mondiale e quello che sarebbe capitato all’umanità alla fine della “Terza Guerra Mondiale”*: “Noi scateneremo i nichilisti e gli atei e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che mostrerà chiaramente, in tutto il suo orrore, alle nazioni, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria. Allora, ovunque, i cittadini, obbligati a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari,(…) riceveranno la vera luce attraverso la manifestazione universale della pura dottrina di Lucifero, rivelata finalmente alla vista del pubblico; manifestazione alla quale seguirà la distruzione della Cristianità e dell’ateismo conquistati e schiacciati allo stesso tempo!” [Albert Pike, Lettera del 15 agosto 1871 a Giuseppe Mazzini, catalogata presso la Biblioteca del British Museum di Londra. Jean Lombard spiega che questa corrispondenza, tra Pike e Mazzini, si trova depositata negli archivi di Temple House, la sede della Massoneria di Rito Scozzese di Washington, ma di consultazione vietata. Una volta, venne esposta al British Museum Library di Londra, dove un ufficiale della Marina canadese, il commodoro William Guy Carr, potè prenderne conoscenza e pubblicarne un riassunto in un libro intitolato “Pawns in the Game”, pubblicato nel 1967].

Nella fitta corrispondenza intrattenuta tra Albert Pike e Giuseppe Mazzini, questa lettera faceva seguito ad un’altra, datata 22 gennaio 1870 e curiosamente profetica, in cui, a proposito delle tre guerre mondiali e della triade “crisi-guerra-rivoluzione”, che ha tormentato il nostro secolo, Mazzini scriveva: “La Prima Guerra Mondiale dovrà essere combattuta per consentire agli “illuminati” di abbattere il potere degli Zar in Russia e trasformare questo paese nella fortezza del comunismo ateo. Le divergenze suscitate dagli agenti degli “illuminati”, tra Impero britannico e tedesco, furono usate per fomentare questa guerra. Dopo la fine della guerra, si doveva edificare il comunismo ed usarlo per distruggere altri Governi e indebolire le religioni. La Seconda Guerra Mondiale doveva essere fomentata approfittando della differenza tra fascisti e sionisti politici. La guerra doveva essere combattuta in modo da distruggere il nazismo e aumentare il potere del sionismo politico per consentire lo stabilimento, in Palestina, dello Stato Sovrano d’Israele. Durante la Seconda Guerra Mondiale, si doveva costituire una Internazionale comunista altrettanto forte dell’intera Cristianità. A questo punto, doveva essere contenuta e tenuta sotto controllo fin quando richiesto per il cataclisma sociale finale. La Terza Guerra Mondiale deve essere fomentata, approfittando delle divergenze suscitate dagli agenti degli “Illuminati” tra sionismo politico e dirigenti del mondo islamico. La guerra deve essere orientata in modo che Islam (mondo arabo e quello musulmano – ndr) e sionismo politico (incluso lo Stato d’Israele – ndr) si distruggano a vicenda, mentre, nello stesso tempo, le nazioni rimanenti, una volta di più divise e contrapposte tra loro, saranno, in tal frangente, forzate a combattersi tra di loro fino al completo esaurimento fisico, mentale, spirituale ed economico” (La Lettera è catalogata presso la Biblioteca del British Museum di Londra. il contenuto della lettera ce lo presenta William Guy Carr nel suo libro: “Pawns in the garne” pubblicato nel 1967, Cap. I, p. XV. Il testo originale del Carr è riportato alla fine del Tomo II dell’opera: “La cara oculta de la historia moderna” di Jean Coeurderoy Lombard, 4 Torni stampati nel 1976, 1977, 1979, 1980 da Editorial Fuerza Nueva, Madrid; disponibili presso D.P.F., B.P. 1, 86190 Chiréen-Montreuil – Francia).

Ma allora, stando a questa terribile dichiarazione di intenti, il gioco al massacro, indispensabile alle Nazioni Unite per acquisire poteri sempre più ampi e sempre più dittatoriali, potrebbe essere solo un mezzo per provocare il “cataclisma sociale” finale e per “mostrare alle Nazioni, in tutto il suo orrore, l’effetto dell’ateismo assoluto, origine della barbarie e della sovversione sanguinaria” che dovrà dissolvere le Nazioni stesse come sono state conosciute sino ad oggi. Proprio in questo cataclisma e, sotto gli impulsi che la “psicologia di massa”, opportunamente diretta dai controllori occulti, provocherà sull’opinione pubblica mondiale, nell’incalzante e inarrestabile opera di distruzione, dovrà essere modificata la matrice religiosa, morale e culturale di intere popolazioni che, soggette alla sovversione delle loro istituzioni, alla violenza endemica più crudele e disumana, in preda al panico degli esodi e delle migrazioni di massa e ridotte alla quotidiana ricerca dell’indispensabile per vivere, faranno emergere un “uomo nuovo” che, “obbligato a difendersi contro una minoranza mondiale di rivoluzionari”, riceverà “la vera luce attraverso la manifestazione universale della dottrina di Lucifero”!

Così, dunque, si attueranno “gli scopi e l’opera delle Nazioni Unite” ed “una chiesa di dio (lucifero – ndr), tratta da tutte le religioni (…) metterà fine alla grande eresia della separatività”! Ma questo ecumenismo, vero fine a cui tende l’O.N.U., come affermano gli alti iniziati, si potrà raggiungere solamente “combattendo Roma ed i suoi preti”, solo “lottando ovunque contro il Cristianesimo”, solo “scacciando Dio (Adonai – ndr) dai cieli”.

Eccidio di Dos Erres: in carcere dopo 29 anni

Scritto da: Stella Spinelli
Fonte: http://it.peacereporter.net/

Nel 1982 venne sterminato un intero villaggio Maya. A farlo 16 militari, nove dei quali erano ancora a piede libero. Fino al 24 marzo, quando un altro colpevole è stato assicurato alla giustizia di un paese che non dimentica

I guatemaltechi non dimenticano e l’impunità legata ai crimini commessi durante la guerra civile (1960-1992) si avvia e lenti passi verso la fine. È del 25 marzo l’ultimo arresto in relazione a una delle stragi più efferate della dittatura: l’eccidio di “Dos Erres”, nel quale vennero uccisi 252 indigeni Maya. Era il 1982 e da allora sono stati arrestati solo sette dei sedici responsabili. Il settimo è appunto un militare, rintracciato e arrestato Quezaltepeque, Chiquimula, un paesino a 170 chilometri a est della capitale. Lo rende noto Famedegua, l’associazione dei familiari delle persone prese e scomparse in Guatemala, parte civile nel processo.

Si chiama Daniel Martínez Méndez ed era un vice-istruttore dei Kaibiles, un gruppo scelto di contro-insurrezione dell’Esercito. Con altri 15 compagni commisero una delle peggiori azioni in 36 anni di una guerra che, secondo i dati delle Nazioni Unite, ha lasciato dietro di sé quasi 200mila vittime, fra morti e desaparecidos.

Tutto accadde fra il 6 e l’8 dicembre 1982: uomini, donne e bambini vennero violentati, torturati e assassinati dai soldati. In quel tempo, nella zona era molto radicato il movimento guerrigliero Forze armate ribelli (Far), tanto che l’Esercito rispose con un programma molto violento di indottrinamento della popolazione, che si ritrovò a vivere tra due fuochi. Fu così che i militari decisero di costruire un distaccamento a Las Cruces, nei pressi di Dos Erres, giurisdizione del municipio La Libertad e costrinsero tutti gli abitanti a versare denaro dietro minaccia. Questo per sette anni. La gente era costantemente sorvegliata e le morti violente si sprecavano. A complicare il tutto, bande paramilitari riunite nelle Patrullas de Autodefensa Civil (Pac), che aiutavano l’esercito.

Nel febbraio 1982, con un colpo di stato, arrivò al potere il generale José Efraín Ríos Montt, che ordinò una ferrea reazione alla guerriglia cominciando con il mettere a ferro e fuoco le province in cui questa era più radicata. Dopo soli tre mesi, gli omicidi di massa si sprecavano. Molti villaggi vennero rasi al suolo. Una strategia che venne subito battezzata “terra bruciata” e che si tramutò in gigantesche violazioni dei diritti umani.

Il 6 dicembre toccò a Dos Erres. Un branco di uomini armati buttò giù dal letto donne, uomini e bambini. Ogni strada venne bloccata e chiunque tentò di passare venne catturato. L’intera comunità fu massacrata. Molti dei corpi vennero gettati in un pozzo di dodici metri. A decidere l’eccidio, l’ufficiale Carlos Carías López, allora comandante del distaccamento militare de Las Cruces. Dalla ricostruzione fatta dalle varie associazioni di familiari delle vittime e Ong in difesa dei diritti umani, pare che il gruppo scelto, appoggiato da truppe locali, partì da Santa Elena alle dieci di sera in particolari automezzi in apparenza non appartenenti all’esercito. Tutti i soldati erano in borghese. L’intento era non farsi intercettare dalla guerriglia e confondere i civili. Tutti indossarono una fascia rossa legata al braccio destro, in modo da riconoscersi nel momento dell’attacco. Alle due erano a Dos Erres. Non appena tutti gli abitanti furono radunati, iniziarono a torturare gli uomini.

Un ufficiale violentò un bambina. Erano le tre e mezza della notte. Alle otto del mattino arrivò l’ordine di uccidere tutti. Alle due del pomeriggio iniziò il plotone d’esecuzione. I primi a venire fucilati furono i bambini. Un bebè di quattro mesi venne lanciato vivo nel pozzo. Gli adulti assistevano rinchiusi nella chiesa protestante. Alcune bambine di dodici e tredici anni vennero prima violentate.

Quindi fu la volta delle donne. Per ultimo gli uomini. Appena il pozzo fu pieno di corpi venne ricoperto di terra. Poco importava se dentro qualcuno respirava ancora. Erano le cinque del pomeriggio. Gli altri furono finiti in altri due posti non lontano da lì. Per loro niente fossa comune, vennero lasciati sotto il sole.

Ancora otto persone responsabili di tanto orrore sono a piede libero. Ma la voglia di giustizia dei guatemaltechi avrà la meglio. Nessuno potrà dimenticare. E nessuno si darà pace fino a che ognuno dei sedici assassini non sarà condannato in tribunale

La distruzione atomica di Vicenza

Fonte:http://www.informacitta.vi.it/

Delle presenza di armi atomiche sul nostro territorio abbiamo letto tanto. Del famoso “Site Pluto”, misterica base di Longare con questo nome che sta tra il cane Disney e il dio dell’Ade, è stato detto di tutto, ed anche il suo  contrario. Ci sono dati sulla quantità di plutonio presente, sulla potenza delle testate, sulla effettività delle mine  atomiche che vi sarebbero (state?) stoccate, ci sono rapporti sull’incidenza del cancro dopo il collasso degli 8 depositi del 2000. Libri come “L’atomica europea” di Paolo Cacace danno per certa la presenza di missili nucleari a breve raggio (un modello che porta un nome divertente: Honest John) sin dal 1954. Del resto, è difficile per noi rammentare davvero come si stava in quel tempo, perché si stava – a tutti gli effetti – in guerra.

La guerra fredda, per quanto fosse combattuta ad un livello invisibile, era la realtà vera di tutta la politica del pianeta. E se Vicenza era minacciata dall’orrore del fuoco atomico, ecco, non si poteva trattare solo di ordigni americani, che potevano nuocere al territorio solo nel malaugurato – e fortunatamente, mai capitato – caso di malfunzionamento. No, l’apocalisse atomica su Vicenza era a tutti gli effetti un preciso progetto sovietico. Le testate che avrebbero dato la morte nucleare alla città del Palladio avrebbero avuto scritte in cirillico sulla scocca dei loro missili. Il primo ministro sovietico Nikita Khrushev, in quell’aprile 1959 in cui l’Italia firmò per ospitare i missili Jupiter americani, fu chiarissimo: promise che “in caso di guerra, l’Italia sarebbe stata uno dei primi obbiettivi di distruzione atomica” (Paolo Cacace, L’atomica europea, Fazi, p.81). La Russia, anche quella post-sovietica, non è l’America, ed è davvero difficile vedere i documenti venire declassified. Eppure qualcosa riesce a trapelare, specie dai servizi di altri paesi del blocco sovietico ora finiti nelle maglie della UE. Viene così a galla il programma che Mosca aveva per la nostra città: l’annientamento. Puro e semplice. In uno studio sulla strategia degli eserciti del Patto di Varsavia in caso di scontro frontale col mondo libero,  lo storico ceco-americano Vojtech Mastny ha raccolto materiale per affermare che “sul fianco meridionale, il compito dell’esercito ungherese era quello di far parte di un’operazione in cui Monaco, Verona e Vicenza sarebbero state incenerite da un bombardamento atomico, così come lo sarebbe stata Vienna, capitale della neutrale Austria” (Vojtech Mastny, A cardboard castle? An inside history of the Warsaw Pact 1955-1991, Central European University Press, p.23).

I dettagli dell’operazione, come spiegano con dovizia di particolare gli studiosi Suppan e Mueller, sono contenuti in una grande manovra di esercitazione militare che Mosca e Budapest lanciarono nel maggio 1965. “Ad un possibile attacco dell’Occidente con 30 ordigni atomici, il Patto di Varsavia avrebbe risposto con un immediato contrattacco nucleare da 7405 kilotoni su Baviera Austria e Alta Italia (…) la lista è davvero paurosa: armi nucleari occidentali avrebbero colpito Budapest, Debrecen, Miskole, Szekesfehervar e altre città alle ore 07:00. Nello stesso preciso istante Vienna avrebbe dovuto essere distrutta da due bombe atomiche da 500 kilotoni l’una, seguita alle 07:02 da Monaco, Oberammergau, Verona, e Vicenza.” (Arnold Suppan – Wolfgang Mueller, Peaceful Coexistence or Iron Curtain? Austria, Neutrality, and Eastern Europe in the Cold War and Détente, LIT Verlag Muensterm p.209).

Spazzati via due minuti dopo la Sachertorte e il walzer, da una bomba che è dalle venti alle trenta volte più potente di quella di Hiroshima. (Continua….)

Pd46

I DISUMANI CRIMINI DI GUERRA DEI RIBELLI LIBICI APPOGGIATI DA OBAMA

Fonte: http://www.rense.com/general94/obamb.htm
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

DI SUSAN LINDAUER
Ex agente CIA operativo in Libia
Rense.com
La NATO ha scatenato la sua propaganda in Libia per giustificare la sua “guerra umanitaria” contro il governo di Moammar Gheddafi. Fino ad ora, la NATO ci è ben riuscita perché la gente comune in tutto il mondo non ha accesso alle fonti d’intelligence su cui basare le propria opinione. Da ex agente CIA che si è occupata di Libia presso le Nazioni Unite dal 1995 al 2003 durante le negoziazioni per il processo Lockerbie, mi sento obbligata a rompere i miei legami con questa propaganda per valutare le prove a mia disposizione.

Per rispondere alle numerose domande, riporterò notizie di primaria importanza che ricevo giornalmente dalle mie fonti di Tripoli. La documentazione video dei rifugiati libici è stata raccolta da una commissione d’indagine chiamata “Cittadini Globali per la Pace in Libia”. La squadra investigativa comprende europei, africani, americani e avvocati internazionali a difesa dei diritti umani, che stanno preparando accuse per Crimini di Guerra contro la NATO. Giudicando da questi video, i danni che la NATO dovrebbe risarcire alla Libia sono davvero immensi.

Intanto, è evidente che la NATO ha grossolanamente distorto i fatti alle Nazioni Unite per poter giustificare un’azione militare contro Gheddafi. Gran Bretagna e Francia si sono fidati di una pessima intelligence da fonti inattendibili, cercando di guadagnare forza dal conflitto. Un’indagine più attenta avrebbe mostrato che sono i ribelli della NATO che sono colpevoli di crimini di guerra e non certo le milizie di Gheddafi. Le sanzioni dovrebbero essere depennate e la NATO dovrebbe schierare le sue forze armate alle spalle di Gheddafi per difendere la gente libica.

Non scherzare mai col fuoco, e neanche con una spiaI video ritraggono atrocità indegne. Ci sono due ragioni importanti del perché i ribelli NATO avrebbero commesso questi atti. Intanto, commettendo crimini di guerra, i ribelli NATO hanno sviluppato una strategia per provocare panico e confusione nella strada, dove possono controllare le persone. Hanno spaventato la loro opposizione fino a renderla silente e sottomessa. La gente comune libica può vedere con i propri occhi che i ribelli libici sono onnipotenti, protetti dalla NATO e dalle strutture della CIA. I lealisti di Gheddafi devono chiudere la bocca per non dover affrontare terribili conseguenze.

Allo stesso tempo, i ribelli libici hanno trovato il sistema per condizionare la NATO e dare e accendere i motori della “Guerra Umanitaria”. Per una qualche ragione, il mondo è arrivato a credere che il governo di Gheddafi, dopo 41 anni di governo in cui non si ha notizia di attacchi contro la sua gente, è diventato improvvisamente colpevole dei delitti più efferati.

Coloro che hanno studiato la Libia da vicino hanno convinzioni del tutto opposte. Storicamente, Gheddafi è stato così tenace e protettivo con la sua gente che ha rifiutato di consegnare due suoi cittadini per il processo Lockerbie a fronte di anni di sanzioni della Nazioni Unite. Gheddafi sapeva che gli uomini erano innocenti e che non avrebbero avuto un giusto processo. Questo perché la storia del Lockerbie era un’operazione false flag per nascondere lo sporco coinvolgimento della CIA nel traffico d’eroina che usciva dalla Valle della Bekaa in Libano durante la crisi del sequestro di Terry Anderson. Un team congiunto di investigatori di CIA, FBI e dell’Intelligence della Difesa stavano volando quel giorno sul volo Pan Am 103, diretti a Washington per smascherare il cartello dell’eroina, quando l’aereo è esploso sopra Lockerbie, in Scozia. La Libia è stata messa in mezzo come capro espiatorio, ma come nell’11 settembre la verità non ha voluto morire. E Gheddafi si è rifiutato di farsi da parte. È rimasto al fianco del suo popolo, malgrado le punizioni internazionali.

Le supposizioni di Gheddafi si sono poi dimostrate corrette. In uno dei più vergognosi episodi di corruzione di sempre che si sono visti nelle Corti Internazionali, gli Stati Uniti si sono comprati due testimoni al processo Lockerbie con un pagamento di 4 milioni di dollari. Dopo che i due testimoni hanno ammesso e confessato i pagamenti, l’unico libico incarcerato per la bomba del Pan Am 103, Abdelbasset Megrahi, è riuscito a ottenere un “rilascio compassionevole” dalle prigioni scozzesi nell’agosto del 2009, in modo da poter tornare a casa per morire di cancro.

La azioni di Gheddafi rivelano molto del suo carattere. Da vero leader, potrebbe buttare la sua gente in pasto ai lupi? O abbandonarla per convenienza? Sappiamo di no. Ritiene che i cittadini libici siano cosa sua. Li protegge non importa quale sia il costo da sostenere.

Questi video sono rivelatori di realtà. Ironicamente, pretendendo che le forze di Gheddafi fossero state responsabili specificamente degli stupri, la NATO ha fatto un’ammissione plateale che i Crimini di Guerra in Libia sono realmente avvenuti. I titoli di testa, secondo cui Gheddafi ha distribuito il Viagra per mettere la frenesia in corpo ai suoi soldati per facilitare gli stupri, suonavano davvero bene sulla CNN. Comunque, l’ex Parlamentare Cynthia McKinney ha chiarito che l’unico grande acquirente di Viagra spedito poi in Libia è stato lo stesso governo degli Stati Uniti, che ha consegnato le Pilloline Blu ai soldati ribelli per dargli forza nella battaglia.

Questa strategia si è ritorta contro. La gente comune in Libia sta fuggendo dalle roccaforti dei ribelli per cercare la protezione offerta dall’autorità centrale di Gheddafi.

I Cattivi RagazziQuesti video mi sembrano tanto simili a quelli di Al Qaeda. Non prendete le mie parole per oro colato. Guardate voi stessi e fatevene un’idea. (Nota dell’Editore – Immagini Estremamente Crude – Fate Attenzione). Sono su www.FederalJack.com in un sito speciale, www.obamaslibya.com, perché ha una sicurezza notevole e un coraggio a prova di bomba per diffondere queste verità. FederalJack.com non arretrerà di un millimetro e altri video verranno aggiunti nelle prossime settimane.

Il primo video mostra un ribelle che decapita un soldato libico. Se vi sembra di essere in Iraq, perdindirindina… la più alta percentuale di combattenti stranieri in Iraq (e in Cecenia e in Afghanistan) venivano dalla Libia Orientale. Sfortunamente per la NATO, non si può negare che questo video sia stato girato in Libia: gli uomini parlano un dialetto arabo con il suo accento particolare.

Il secondo video ci mostra un filmato raccapricciante di un ribelle libico che tagliuzza la carne marcita di un soldato morto e la mette nelle mani dei prigionieri di guerra libici messi in riga per obbligarli a mangiarla.

Un altro video mostra un gruppo di ribelli che sodomizzano un civile con una pistola. Un altro ritrae un gruppo di ribelli che impiccano e decapitano un soldato libico.

Un altro ci fa vedere agenti CIA che operano a fianco delle forze ribelli, pattugliando nei camion: la prova che le forze USA sono già in Libia in violazione della promessa fatta dal Presidente Obama al Congresso di non inviare persone sul posto.

Un’altra ripresa ci mostra alcuni soldati libici morti con le gole tagliate, stesi sul retro di un automezzo. Questi omicidi violano la Convenzione di Ginevra, che protegge i soldati nemici dopo la cattura. Nell’eccitazione, i ribelli NATO hanno spinto uno spettatore terrorizzato a filmare il macello e a dire che ne erano responsabili le forze di Gheddafi. Dopo di che, l’uomo del video ha perso la sua famiglia e si è allontanato dalla roccaforte dei ribelli. Così il video ha raggiunto la squadra d’indagine a Tripoli.

Si trova tutto su www.obamasLibya.com, ospitato dal Federal Jack, che ringraziamo infinitamente per avere le palle di mostrare la verità, cosa che manca totalmente ai corporate media. È una cosa talmente gretta che non si capisce come la NATO possa aver pensato di affidare a questi ribelli una qualsiasi leadership.

Lo stupro come arma di guerraPeggio di quanto pensaste, vero? Ma a questo punto è ormai divenuto evidente che i ribelli stanno usando lo stupro come una punizione nel periodo di guerra per le famiglie pro-Gheddafi o per quelle “neutrali”. Nella cultura islamica, tutta la famiglia si sente stigmatizzata dopo uno stupro, una sorta di punizione collettiva.

Proprio adesso un team di avvocati donne a difesa dei diritti umani stanno intervistando le vittime delle violenze. Qui potrete trovare report di due persone che hanno assistito agli stupri e di altri testimoni oculari. Per le dichiarazioni degli avvocati sugli aspetti più generali, andate su www.obamaslibya.com.

Comunque queste non sono le storie più scioccanti. Il problema è viaggiare per centinaia di chilometri attraverso posti di blocco e bombardamenti. Per chiarire la cosa, il 22 giugno alcuni investigatori non governativi stanno percorrendo 250 chilometri per filmare un ragazzo che è stato castrato e a cui sono stati strappati tutti e due gli occhi dai ribelli NATO come forma di punizione per aver rifiutato di unirsi alla loro unità paramilitare.

Un’altra ripresa che è stata raccolta viene da un padre, che descrive il rapimento della figlia vergine, che fa parte di una famiglia pro-Gheddafi. Dopo averla strappata dalla casa con la pistola puntata e averla portata a uno stupro di gruppo, i ribelli NATO le hanno tagliato i seni con un coltello e lasciata morire di emorragia.

Gli investigatori dei diritti umani stanno intervistando una donna libica di Zawia che è sopravvissuta, dopo un brutale stupro collettivo, al taglio delle mammelle. Miracolosamente, gli scioccati testimoni sono riusciti a salvarle la vita dopo che gli eccitati ribelli se ne erano andati, sparando raffiche al cielo. È stata ricoverata, ma è troppo compromessa fisicamente e mentalmente per poter reggere un’intervista in questo momento. Gli avvocati internazionali dei diritti umani sono in posizione di stallo.

Siamo urgentemente alla ricerca di uno sponsor americano per far sì che questa donna libica possa essere sottoposta a una chirurgia ricostruttiva negli Stati Uniti o in Europea.

Il 19 giugno i soldati di Gheddafi sono entrati a Misurata per soccorrere un’altra sopravvissuta dalle violenze sessuali. La giovane donna era stata rapita e tenuta in ostaggio per venti giorni. Le forze ribelli l’hanno stuprata in gruppo ogni singolo giorno fino a che le truppe di Gheddafi sono riuscite a romperne le linee e a salvarle la vita.

Davvero una missione umanitaria della NATO. È chiaro che la NATO è stata circuita in modo grossolano e dovrebbe smetterla una volta per tutte di proteggere questi ribelli che si sono dimostrati mostruosamente insolenti verso il popolo libico. I contribuenti USA stanno addestrando dei nuovi talebani per costringere la ente libica alla sottomissione, mentre l’Occidente mette a rischio la vita della Libia.

Ma la NATO ha fallito nel prendere in dovuta considerazione il carattere della popolazione libica. La Libia ha una storia millenaria e tradizioni di resistenza per difendere la propria sovranità dalle invasioni straniere. Le famiglie libiche e i leader tribali sono determinati del chiedere i danni da tutti i paesi arabi e della NATO che hanno supportato i ribelli. Fino a che la NATO fornirà addestramento, uniformi, fucili d’assalto, jeep e mezzi di trasporto, consulenti sul posto e forza aerea, sarà costretta a prendersi la responsabilità di questi crimini. I danni economici della NATO verranno sottratti dai fondi destinati ai propri cittadini per l’educazione, la tutela della salute, le pensioni, le università, strade, ponti, chi più ne ha più ne metta.

Patrick Haseldine, un esperto britannico del conflitto libico con la NATO, ha valutato i danni provocati dal suo paese in 2,8 miliardi di dollari.

Tutto questo per implorare di sapere perché il governo della NATO voglia sostenere questi ribelli? Davvero, tutti noi ci dovremmo fare domande molto importanti.

Il Presidente Obama dovrebbe spendere tutti questi soldi duramente guadagnati dalla classe media per finanziare questa guerra? Perché l’America si deve assumere il ruolo di addestramento della forze di Al Qaeda e agire da sostenitrice di Al Qaeda? Mentre la nostra grande nazioni piange per i numeri in rosso? E mentre gli americani lottano per trovare lavoro e combattono con i mutui da pagare? Sapendo che i nostri soldati sono esausti dopo altre due guerre combattute con gli stessi ribelli di Al Qaeda in Iraq e in Afghanistan?

E poi per quale preciso motivo l’America dovrebbe sostenere la NATO per permettere a britannici e francesi di rivivere le glorie passate dei giorni degli Imperi? Vale la pena mettere a rischio il nostro di Impero e la nostra prosperità? Veramente?

Questi video ci mostrano una verità totalmente diversa. La CIA andrà fuori di testa per il fatto che io li abbia pubblicati. Ma dei bravi agenti dell’Intelligence dovrebbero sempre essere brutalmente onesti. Non ci deve venir nascosta una verità tanto agghiacciante. Dovremmo ricevere quelle informazioni di cui i leader e la comunità hanno bisogno per intraprendere le scelte politiche più oculate. E invece siamo di fronte a una pessima, davvero pessima intelligence. Ma sbaglierei se vi dovessi risparmiare tutto questo.

Come ex agente USA, gli Stati Uniti dovrebbero rompere i legami con i ribelli libici e tagliare i finanziamenti all’istante.

Poi ognuno decide per sé.

Fatti poco noti della spesa militare americana

Tradotto da: www.ditadifulmine.com/

 

Navigando nella Rete si incappa spesso in post interessanti, alcuni più di altri. E’ il caso di un post dal titolo “13 Facts About Military Spending That Will Make Your Head Explode”, e che elenca alcuni fatti relativi alla spesa militare americana che, effettivamente, fanno riflettere e pensare a quante risorse vengono impiegate nel settore bellico.

Eccone alcuni.

Gli Stati Uniti spendono nel settore militare circa il 45% della spesa militare planetaria. Il loro 45% (pari a oltre 700 miliardi di dollari nel 2010) si staglia contro il 24% dell’Europa (376 miliardi), il 18% di Asia e Oceania (287 miliardi), il 6% del Medio Oriente (98 miliardi) e il 2% dell’Africa (28 miliardi).

Nel 2007, il denaro considerato come “perduto” o “sprecato” in Iraq (pari a circa 11 miliardi di dollari) avrebbe potuto pagare lo stipendio di circa 220.000 insegnanti americani. Il dato tiene conto di mezzi, armi ed equipaggiamento andati perduti, soldi scomparsi o sprecati in tecnologie inutilizzate, e denaro speso per progetti segreti e non giustificati dei quali nulla si è saputo in 4 anni.
Fonte: http://usliberals.about.com/od/homelandsecurit1/a/IraqNumbers.htm
Il costo annuale per il mantenimento di un soldato in Iraq potrebbe rifornire di cibo 60 famiglie americane per un anno. Il costo di un singolo soldato in missione in Iraq si aggira attorno ai 390.000 dollari all’anno, cosa che ci porta ad una spesa annuale per il mantenimento dei 45.000 soldati americani in Iraq pari a circa 17 miliardi di dollari.
Fonte:http://www.lexingtoninstitute.org/qdr-cant-solve-three-biggest-defense-challenges?a=1&c=1171

Lo stipendio di un soldato è passato in 10 anni da 60.000 a 80.000 dollari annuali, esclusa l’assistenza sanitaria. Se parliamo di salario vero e proprio, un sergente con 6 anni di servizio arriva a prendere fino a 34.000 dollari all’anno, contro i 17.000 di un soltato semplice con meno di due anni di esperienza.
A questo ci sono da aggiungere i bonus, che rappresentano circa il 60% della “pacchetto di compenso” dato ad un soldato, e includono servizi come cibo, pensione, alloggio, istruzione e cura dei figli.
Se si parla di mercenari, come quelli della Blackwater, i bonus non sono nemmeno paragonabili a quelli dell’esercito, ma lo stipendio annuale va da 89.000 a 230.000 dollari per 275 giorni di lavoro continuativi all’anno.
Fonte:http://www.lexingtoninstitute.org/qdr-cant-solve-three-biggest-defense-challenges?a=1&c=1171

La superficie totale occupata dalle installazioni militari americane (basi bavali, aeree, centri di sperimentazione, ecc…) è pari a circa 15.000 miglia quadrate, quanto la somma della superficie degli Stati di Washington D.C., Massachusetts e New Jersey.

Nel 2008, il Pentagono ha speso più denaro in cinque secondi di quanto faccia un americano medio nel corso di un anno. Si è trattato di una spesa di circa 5000 dollari ogni cinque secondi, traducibile in circa 2,5 miliardi di dollari al mese.
Parte di questi soldi provengono dalle tasse sul reddito: circa l’80% di queste tasse viene messo a disposizione della Difesa.

Il denaro speso per risarcire le vittime di esperimenti umani sulle radiazioni (tra le quali i famosi soldati che osservavano divertiti le esplosioni nucleari) potrebbe dare un’istruzione completa, dalle scuole primarie al college, a 13.000 bambini americani. Si tratta di quasi 1,5 miliardi di dollari per oltre 22.000 vittime sparse tra gli stati dell’Arizona, Utah e Nevada.
Fonte:http://www.allbusiness.com/government/elections-politics-politics-political-parties/14320230-1.html

La spesa per le guerre in corso effettuata dal Pentagono nel 2010 è stata superiore alla somma delle spese combinate per sanità, istruzione, welfare e sicurezza di tutti gli Stati americani. Il settore della difesa ha speso una cifra compresa tra 880 e oltre 1.000 miliardi di dollari; nello stesso anno, gli Stati Uniti hanno raccolto circa 1,3 miliardi in tasse totali, utilizzate per far funzionare gli Stati Uniti dal più piccolo paese sperduto nelle paludi della Louisiana alla Casa Bianca.
Il dato non tiene conto della spesa dell’FBI, della CIA, e di diverse altre agenzie di intelligence, che spendono in attività direttamente o indirettamente collegate al settore bellico.
Fonte:http://www.inteldaily.com/news/173/ARTICLE/13219/2009-12-25.html
http://www.businessinsider.com/facts-about-defense-spending-2010-11#ixzz1Q6a93Dls