La geologia a portata di mano – a Trento dal 31 agosto

Fonte: http://oggiscienza.wordpress.com/2012/09/04/la-geologia-a-portata-di-mano-a-trento-dal-31-agosto/#more-32867

EVENTI – Mostre ed esibizioni non sono sempre facilmente accessibili per le persone con disabilità visive o uditive, ma dal 31 agosto, il Museo delle Scienzedi Trento propone un percorso tattile rivolto proprio alle persone con questo tipo di disabilità.

La geologia a portata di mano è stato appena inaugurato alle Viote del Monte Bondone, nelle vicinanze del Giardino Botanico Alpino e permette di coinvolgere diverse categorie di visitatori con difficoltà ad accedere a diverse forme di comunicazione, come ciechi, ipovedenti e sordi.

Il percorso è diventato parte integrante delle offerte del museo ed è frutto di un progetto iniziato nell’aprile del 2011, ideato e coordinato dal Museo delle Scienze di Trento, con il finanziamento della Fondazione Caritro e il coinvolgimento di una rete di enti che operano nel campo della disabilità (UIC – Unione Italiana Ciechi, cooperativa sociale IRIFOR del Trentino, Associazione Progresso Ciechi, ISISS Magarotto – scuola speciale per sordi, Centro del libro parlato di Brescia), della ricerca tecnologica (Fabrica Ludens di FBK – Fondazione Bruno Kessler) e della progettazione di sentieri naturalistici (Azienda Forestale Trento-Sopramonte e Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione Ambientale della Provincia autonoma di Trento).

 

La geologia a portata di mano è una vera e propria ricostruzione di un mini Trentino, con una ventina di blocchi di roccia che compongono una mappa geologica semplificata del Trentino, che tiene conto delle limitazioni causate da un grave deficit sensoriale.

Dove: Museo delle Scienze, Trento

Quando: dal 31 agosto 2012

Per informazioni Museo delle Scienze

Il Libro che Cambierà per Sempre le Nostre Idee sulla Bibbia

Fonte:http://www.bibbia-alieni.it/?page_id=6

 

Il libro affronta una serie di passi dell’Antico Testamento offrendone il vero significato così come si presenta nelle traduzioni letterali: la creazione aliena dell’uomo; la verità sui dieci comandamenti; le visioni degli UFO da parte dei profeti così come loro stessi le hanno raccontate; il brano in cui l’Antico Testamento afferma in modo sconcertante che Dio muore come tutti gli uomini; le figure degli angeli spogliate di tutto ciò che su di loro è stato inventato nei secoli; la probabile fonte di ispirazione del Vangelo di Giovanni…

Il tutto con il testo ebraico e la traduzione letterale chiaramente riportata parola per parola con un sistema incredibilmente semplice, comprensibile per ogni tipo di lettore.

Perché questo titolo? Perché le traduzioni letterali dell’ebraico antico fanno scoprire ciò che non tutti sanno.

  • la Bibbia dice chiaramente che Dio muore come tutti gli uomini
  • la Bibbia ci spiega che siamo stati formati con HDNA dei nostri creatori
  • la Bibbia ci racconta che i nostri creatori viaggiavano su macchine volanti
  • la Bibbia cita un rapporto diretto tra gli UFO e Sumer, la terra dei guardiani delle macchine volanti
  • la Gloria di Dio era in realtà… un UFO
  • la Bibbia conosceva i giganti e diceva dove trovarne le testimonianze gli angeli anticotestamentari intesi come creature spirituali non esistono i Dieci comandamenti scritti sulla pietra non sono quelli che ci sono stati raccontati
  • l’Evangelista Giovanni ha tratto le sue dottrine mistiche dalla letteratura ellenistica del suo tempo
  • e molto altro, come il fatto che la Chiesa ammette che l’Antico Testamento conosceva gli alieni…

Per questo, ciò che credevamo di sapere della Bibbia non potrà più essere come prima…

DALLA CHIESA:MAGARO’,IMPEGNO ONESTI VERO ARGINE CONTRO MAFIA

Fonte: http://www.ansa.it/

ROGGIANO GRAVINA (COSENZA), 3 SET – ”La strada del nostro recente passato, che ci ha condotti fin qui, e’ una strada costellata da morti, da pagine oscure e dall’estremo sacrificio di uomini che hanno pagato il loro senso del dovere e dello Stato”. Lo ha detto il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta del Consiglio regionale della Calabria, Salvatore Magaro’, partecipando stamane a Roggiano Gravina alla cerimonia di affissione della targa ”Qui la ‘ndrangheta non entra” e all’intitolazione di una strada al generale Dalla Chiesa, nel trentennale della sua uccisione. ”Trenta anni fa – ha proseguito Magaro’ – morivano in un agguato di mafia il generale Carlo Dalla Cheisa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta, Domenico Russo. Il generale, prima di altri, conobbe e denuncio’ la potenza e le ramificazioni della mafia. Giunto a Corleone nel ’49, individuo’ la matrice mafiosa nella scomparsa del sindacalista Placido Rizzotto”. A Roggiano, presenti, tra gli altri, mons. Leonardo Bonanno, il prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, il comandante provinciale dei Carabinieri, col. Francesco Ferace, e Rocco Taurisi della caserma di San Marco Argentano, il testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio, il sindaco Ignazio Jacone e il preside dell’Istituto comprensivo Francesco Agovino, il Presidente Magaro’ ha ricordato l’impegno profuso in questi anni dall’organismo da lui presieduto nella diffusione della cultura della legalita’ e nell’esercizio ”collettivo della memoria come ricostruzione – ha spiegato – di una storia recente, che continua ad essere drammaticamente attuale. E’ anche l’occasione – ha aggiunto Magaro’ – per rischiarare alcune pagine oscure della nostra storia contemporanea. Non possiamo dimenticare la denuncia di isolamento che proprio il generale Dalla Chiesa fece prima di morire e non fu il solo. E riecheggiano le parole di Falcone: ‘in Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non e’ riuscito a proteggere’ oppure ‘si muore generalmente perche’ si e’ lasciati soli, perche’ non si dispone delle necessarie alleanze”. ”E’ evidente che lo Stato – ha detto ancora Magaro’ – non e’ riuscito a proteggere questi suoi uomini. Ma il sacrificio di Dalla Chiesa e degli altri non e’ inutile se, contro la mafia, ci schieriamo noi cittadini onesti, con indignazione e convinzione. Penso che questa consapevolezza collettiva, a differenza di trent’anni fa, ci sia e rappresenti il vero argine di contenimento all’espansione mafiosa. Perche’ abbiamo compreso che la battaglia contro le mafie e’ un’azione sinergica che vede, da un lato, le operazioni della magistratura e delle forze dell’ordine, soprattutto in termini repressivi, e, dall’altro, ognuno di noi, che abbiamo la facolta’ e il potere, quotidianamente, di operare un valido contrasto all’attivita’ mafiosa anche solo scegliendo le strade della legalita’ e della giustizia, a fronte delle scorciatoie del compromesso e del malaffare”.

Lo stress aumenta il rischio di morte per ictus

Scritto da: Gianluca Molinaro
Fonte: http://www.iovalgo.com/stress-aumenta-rischio-morte-ictus-13107.html

Il disagio psicologico e lo stress che ne deriva è associato ad un alto rischio di morte per ictus, secondo uno studio apparso sul CMaj (Canadian Medical Association Journal). Lo stress di natura psicologica è molto diffuso nella popolazione generale, riguarda circa il 15% -20% delle persone, ed è associato a fattori quali ansia, depressione, disturbi del sonno e perdita di fiducia. Sebbene ci siano evidenze che collegano il disagio psicologico alla malattia coronarica, fino ad oggi vi era una carenza di studi e dati che indagavano il possibile legame tra disagio psicologico e rischio di morte per malattie collegate a problemi cerebrovascolari o cardiovascolari.

I ricercatori della UCL (University College London) hanno risposto a questo interrogativo, cercando di capire la relazione tra disagio psicologico e rischio di morte per cause cerebrovascolari, studiando i dati di oltre 65000 uomini e donne che hanno aderito al Health Survey for England. Utilizzando il General Health Questionnaire (GHQ-12) come misura dello stress psicologico i ricercatori hanno osservato come la presenza di disagio, evidente nel 14,7% dei partecipanti, riguardava, in particolare, la popolazione femminile, persone a basso reddito, fumatori e soggetti che utilizzavano farmaci per l’ipertensione. Il successivo studio di follow-up ha mostrato come, tra le persone che avevano ottenuto punteggi significativi al questionario, 2367 erano decedute per malattie cardiovascolari e tra questi 1010 persone erano decedute per cardiopatia ischemica, 562 per malattie cerebrovascolari e cardiovascolari e altri 795 per malattie correlate.

II dottor Mark Hamer, del Dipartimento di Epidemiologia e Sanità pubblica dell’University College di Londra, sostiene che dalla ricerca emerge la prova della significativacorrelazione esistente tra stress psicologico e  problemi di salute come quelli derivanti dalla malattia cardiovascolare. Inoltre, insieme agli altri autori dello studio, suggerisce come i questionari possono essere utili strumenti di screening per diagnosticare le comuni malattie mentali e per mettere in atto le necessarie azioni di prevenzione tese a ridurre i fattori di rischio di morte per malattie cardiovascolari.

Earth Houses: le “case degli Hobbits” costruite in perfetta armonia con la natura

Scritto da:  Marta Albè
Fonte: http://www.greenme.it

Che cosa sono le Earth Houses? Si tratta di costruzioni parzialmente sotterranee comunemente chiamate “case di terra“, ma più tecnicamente denominate come “case ipogee contemporanee“. La loro struttura in calcestruzzo viene inserita all’interno del terreno, in modo che esso stesso possa contribuire al mantenimento della temperatura ideale negli ambienti domestici.

I costi per la realizzazione di una Earth House molto simile alla casa di un Hobbit potrebbero essere davvero contenuti ed aggirarsi attorno ai 4000 euro. Proprio per questo è diventata famossissima la coppia gallese, con un reddito annuo stimabile attorno agli 8000 euro, che è riuscita nell’impresa di costruire la propria Earth House ecosostenibile con materiali di recupero a fronte di una spesa irrisoria rispetto ai costi ben noti delle comuni abitazioni. La loro storia ha fatto il giro del web e la loro casa diventata la casa degli Hobbits per antonomasia.

Essendo ben cosciente di non potersi permettere di sostenere il pagamento di un mutuo, la coppia ha deciso di avvalersi dell’aiuto della propria famiglia e di alcuni amici per la costruzione della propria casa immersa nel verde. Il risultato è stata la realizzazione di una casa ecologica e ad impatto minimo, parzialmente sotterranea e ricoperta da porzioni di prato e corteccia, che è stata battezzata con il nome di Low Impact Woodland Home.

La casa è stata realizzata nel massimo rispetto dell’ambiente circostante ed in modo che essa possa garantire un risparmio energetico e di risorse molto elevato. La speranza dei suoi costruttori è che un simile progetto personale possa essere al più presto imitato e possa dunque coinvolgere il maggior numero di individui possibile.

I tetti delle Earth Houses sono di frequente verdi, vengono cioè ricoperti da vegetazione, fogliame, orti o giardini, per svolgere ancora una volta una funzione isolante e protettiva degli ambienti interni. Il terreno stesso, trattenendo calore ed umidità, contribuisce ad arginare le dispersioni termiche, oltre a proteggere le abitazioni dall’inquinamento atmosferico e da fenomeni meteorologici come venti e precipitazioni.

Le loro strutture possono essere in parte prefabbricate o progettate a seconda di esigenze specifiche. Nelle abitazioni ipogee più moderne le pareti esterne ed il tetto sono realizzati in calcestruzzo, mentre per il rivestimento delle pareti interne viene impiegato uno speciale intonaco argilloso, verniciato con tinte a calce naturali, in modo tale che anch’esso possa contribuire al mantenimento del corretto tasso di umidità all’interno dell’abitazione.

Esse si ispirano ai principi dell’architettura ecologica, tesa a concretizzare un nuovo e maggiormente rispettoso contatto tra uomo e natura. Ogni edificio viene infatti progettato in modo tale che esso possa essere inserito all’interno di un paesaggio naturale alterandolo nella maniera minore possibile. Nonostante talvolta vi sia l’impiego di parti da costruzione prefabbricate, nessuna casa ipogea può essere identica all’altra, poiché ognuna viene progettata a seconda delle caratteristiche del terreno in cui sorgerà.

Uno dei maggiori vantaggi relativo alle case ipogee è rappresentato dall‘ingente risparmio energetico, che può raggiungere il 50%, in particolare per quanto concerne il riscaldamento. Il perfetto isolamento permette che le spese per mantenere la corretta temperatura all’interno di una Earth House siano minime. La presenza di luce è garantita da oblò e ampie finestre collocate sulle pareti rivolte all’esterno o sul tetto.

Le Earth Houses possono essere realizzate non soltanto come abitazioni singole, ma al fine di formare un vero e proprio complesso residenziale, così come avvenuto nel caso dei tre complessi residenziali realizzati in Svizzera dal team di architetti Erdhaus seguendo la regola fondamentale di dare vita a delle abitazioni che potessero essere inserite nel terreno in una maniera il più possibile armoniosa.

Ognuna di esse è state pensata per essere adattata nella maniera migliore agli spazi circostanti, mentre comunemente in edilizia sono gli spazi già presenti ad essere a propria volta modellati a seconda degli edifici che si vorranno realizzare. All’interno di Earth Houses come quelle progettate in Svizzera possono essere inseriti arredamenti contemporanei, compresi bagni di design e cucine dalle linee moderne, a loro volta realizzare all’insegna della sostenibilità ambientale, ma anche del comfort.

La casa è stata realizzata nel massimo rispetto dell’ambiente circostante ed in modo che essa possa garantire un risparmio energetico e di risorse molto elevato. La speranza dei suoi costruttori è che un simile progetto personale possa essere al più presto imitato e possa dunque coinvolgere il maggior numero di individui possibile.

I tetti delle Earth Houses sono di frequente verdi, vengono cioè ricoperti da vegetazione, fogliame, orti o giardini, per svolgere ancora una volta una funzione isolante e protettiva degli ambienti interni. Il terreno stesso, trattenendo calore ed umidità, contribuisce ad arginare le dispersioni termiche, oltre a proteggere le abitazioni dall’inquinamento atmosferico e da fenomeni meteorologici come venti e precipitazioni.

Le loro strutture possono essere in parte prefabbricate o progettate a seconda di esigenze specifiche. Nelle abitazioni ipogee più moderne le pareti esterne ed il tetto sono realizzati in calcestruzzo, mentre per il rivestimento delle pareti interne viene impiegato uno speciale intonaco argilloso, verniciato con tinte a calce naturali, in modo tale che anch’esso possa contribuire al mantenimento del corretto tasso di umidità all’interno dell’abitazione.

Esse si ispirano ai principi dell’architettura ecologica, tesa a concretizzare un nuovo e maggiormente rispettoso contatto tra uomo e natura. Ogni edificio viene infatti progettato in modo tale che esso possa essere inserito all’interno di un paesaggio naturale alterandolo nella maniera minore possibile. Nonostante talvolta vi sia l’impiego di parti da costruzione prefabbricate, nessuna casa ipogea può essere identica all’altra, poiché ognuna viene progettata a seconda delle caratteristiche del terreno in cui sorgerà.

Uno dei maggiori vantaggi relativo alle case ipogee è rappresentato dall‘ingente risparmio energetico, che può raggiungere il 50%, in particolare per quanto concerne il riscaldamento. Il perfetto isolamento permette che le spese per mantenere la corretta temperatura all’interno di una Earth House siano minime. La presenza di luce è garantita da oblò e ampie finestre collocate sulle pareti rivolte all’esterno o sul tetto.

Le Earth Houses possono essere realizzate non soltanto come abitazioni singole, ma al fine di formare un vero e proprio complesso residenziale, così come avvenuto nel caso dei tre complessi residenziali realizzati in Svizzera dal team di architetti Erdhaus seguendo la regola fondamentale di dare vita a delle abitazioni che potessero essere inserite nel terreno in una maniera il più possibile armoniosa.

Ognuna di esse è state pensata per essere adattata nella maniera migliore agli spazi circostanti, mentre comunemente in edilizia sono gli spazi già presenti ad essere a propria volta modellati a seconda degli edifici che si vorranno realizzare. All’interno di Earth Houses come quelle progettate in Svizzera possono essere inseriti arredamenti contemporanei, compresi bagni di design e cucine dalle linee moderne, a loro volta realizzare all’insegna della sostenibilità ambientale, ma anche del comfort.

Il complesso abitativo svizzero costituito da case ipogee è stato progettato per trovare spazio attorno ad un piccolo lago artificiale. Ogni casa ha il proprio tetto verde protettivo e nelle vicinanze vi sono terreni adatti per essere coltivati liberamente. L’insieme è costituito da un totale di nove abitazioni, ognuna delle quali presenta un numero variabile di camere da letto (da tre a sette), rivolte a nord, mentre le stanze della zona giorno sono rivolte a sud e illuminate da luce naturale grazie a finestre collocate sul tetto, sul quale è possibile coltivare un semplice prato, oppure piante o ortaggi.

L’unico svantaggio strutturale all’interno delle case ipogee è dato dalla presenza di pareti ricurve, per cui l’inserimento dei mobili più comuni potrebbe risultare difficoltoso. Tale aspetto però può essere risolto direttamente in fase di progettazione, in modo da ottenere spazi confortevoli e comodamente abitabili, a tutto vantaggio del rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico.

Serpente-pene: in Brasile scoperto uno strano animale

Scritto da : Federica Vitale
Fonte:http://www.thesun.co.uk/  Traduzione: http://www.nextme.it/

L’aspetto non è attraente e nemmeno il nome che gli è stato assegnato: “serpente-pene”. Uno strano esemplare faunesco scoperto recentemente in Brasile. Alcuni esperti stavano esaminando una diga idroelettrica quando si sono imbattuti in questo esemplare di cui ancora si stenta a darne categorizzazione.

Potrebbe essere un raro tipo di salamandra ignoto fino ad oggi o, secondo alcuni scienziati, una specie sconosciuta dei rettili Atretochoana eiselti, meglio note come salamandre, appunto. L’appellativo di “serpente-pene” gli è stato affibbiato a causa della sua forma e colorazione particolari, che lo farebbero somigliare ad un serpente senza occhi e sia all’organo genitale maschile.

Sono in tutto sei gli esemplari rinvenuti lo scorso novembre. Ma, solo dopo le dovute analisi di laboratorio, solo oggi è stata resa nota quest’unica immagine attraverso le immagini di The Sun. Questo raro animale è stato scovato sul fondale del fiume Madeira, nello stato settentrionale di Rondonia. Dei sei serpenti, uno è morto, mentre gli altri tre sono stati in libertà.

Solo due sono stati prelevati in nome della scienza. Si tratta, infatti, di una scoperta straordinaria che conferma quanto ancora l’uomo debba scoprire del suo stesso pianeta e quanto la Natura preservi nonostante la nostra presenza, a volte invadente.

Si sostiene che il serpente-pene respiri attraverso la pelle e si nutra di piccoli pesci e vermi. Ma c’è ancora molto da studiare. L’Amazzonia è per eccellenza una scatola delle meraviglie che ospita innumerevoli specie animali e vegetali di cui l’uomo deve ancora rendersi conto.

Skype: “Nessuna intercettazione sulle chiamate”. Ma i server conservano i dati

Scritto da: Elio Cogno
Fonte: http://www.ilfattoquotidiano.it/

Skype rassicura i suoi utenti: “Nessuna intercettazione delle chiamate”. Ma è davvero così? Fin dalle prime indiscrezioni sull’acquisto del servizio di VoIP da parte di Microsoft sono stati in molti a chiedersi il reale motivo di un investimento così consistente, di circa 8 miliardi di dollari, per un servizio gratuito di chiamate tramite internet. E in tanti hanno insinuato un maggiore controllo sui suoi utenti, anche in collaborazione con il governo degli Stati Uniti. A gettare benzina sul fuoco, poi, è arrivata la recente ristrutturazione dell’intero sistema di gestione delle chiamate che ha di fatto messo in allarme i difensori della privacy di tutto il mondo.

Il servizio era infatti basato su un sistema molto simile allo scambio di dati peer-to-peer: ogni computer veniva messo in contatto con un secondo utente in modo diretto, senza alcun server centrale a fare da intermediario. Secondo alcuni calcoli il sistema avrebbe quindi affidato ad un singolo client il ruolo di supernodo che avrebbe gestito circa 800 connessioni grazie ad una certa capacità di calcolo e ad una larghezza di banda sufficiente. Il sistema utilizzato ha però in più occasioni sottolineato la sua debolezza, causando un black-out del servizio anche per alcune ore.

In sordina Microsoft ha deciso per un cambio radicale dell’architettura della rete di Skype: la mossa è stata scoperta da un ricercatore della Immunity Security che ha spiegato come il sistema di supernodi era invece stato sostituito da una serie di server Linux dedicati. Si è passati da 48mila supernodi ad appena 10mila server ma con una capacità di gestione nettamente superiore, passando da appena 800 connessioni a più di 100mila. Il problema, al centro delle lamentele sulla privacy e delle paure di intercettazione, è che il nuovo sistema a server dedicati è ospitato all’interno dei data center dell’azienda. Questa mossa, a detta dell’accusa, sarebbe stata imposta dagli organi di polizia e dai governi per avere accesso a tutte le comunicazioni via Skype, così come avviene per le classiche intercettazioni telefoniche.

In un lungo post sul blog ufficiale dell’azienda Mark Gillet ha cercato di fare chiarezza sul funzionamento del servizio dopo le novità introdotte da Microsoft: “In questi ultimi giorni – sono le prime righe del suo intervento – abbiamo visto numerosi articoli da parte dei media che crediamo siano inesatti e possano indurre in errore la comunità di Skype nei confronti del nostro approccio sulla sicurezza degli utenti e la loro privacy. Voglio chiarire la situazione”. Tra le tesi della difesa entra innanzitutto la volontà da parte di Skype di migrare verso il cloud computing ancor prima che l’azienda entrasse a far parte del mondo Microsoft, ma in modo particolare alla base di tutto ci sarebbero motivazioni di stabilità e qualità del servizio. Inoltre i server, si legge nel comunicato, sono stati una mossa obbligata verso l’implementazione di nuove funzionalità di cloud che verranno presto rilasciate in Office e nel mondo Xbox Live. Gillet continua sottolineando che in nessun modo Skype registra o tiene sotto controllo le chiamate degli utenti, ma tutto il sistema si spinge verso l’ottimizzazione del servizio e la sua velocità. A questi aspetti si affianca per la verità una mezza ammissione di colpa: come già evidenziato dal ricercatore della Immunity Security, Kostya Kortchinsky, di fatto nuovi server tengono traccia delle comunicazioni, anche se in modo temporaneo, per consentire la sincronizzazione tra diversi dispositivi. In linea di principio, in quei determinati momenti, Skype potrebbe fornire l’accesso ai dati immagazzinati alle forze dell’ordine seppur le comunicazioni continuino a rimanere criptate. Se da una parte l’azienda sottolinea di non aver alcuna intenzione di spiare le telefonate dei suoi utenti, dall’altra ammette che qualcosa sui server viene immagazzinato e che, in linea di massima, si potrebbe accedere ai dati grazie a speciali autorizzazioni emesse da tribunali e forze dell’ordine.