Mario Draghi nominato presidente BCE: io perso la scommessa, l’Italia una occasione importante.

Scritto da : Antonio De Martini
Fonte: http://corrieredellacollera.com

Rompo il riposo che mi ero imposto fino al 1 settembre, per riconoscere che  non ho azzeccato la previsione su Mario Draghi. Ritenevo e ritengo,   che Draghi  sarebbe stato  per l’Italia  più utile a sostituire  Dominique Strauss Khan al Fondo Monetario Internazionale , rendendosi utile anche all’Italia,  mentre  è stato nominato – come da previsione ufficiale – presidente della Banca Centrale Europea e sarà probabilmente destinato a nuocere nal suo paese.

Dopo essere riuscito a fare sei mesi  di previsioni  – esatte al centimetro – sui problemi del Vicino Oriente in movimento, inciampo  oggi su una errata  previsione “italiana”.  La ragione principale  è che mi intendo di più  di geopolitica e questioni militari, la seconda è  che , evidentemente,  i governanti italiani riescono a mantenersi sempre al di sotto di ogni sottovalutazione. A  sua difesa ,  Draghi potrà domani invocare il verso de El Cid  Campeador ” che buon vassallo con un buon sovrano”.

Tra una posizione  finanziaria mondiale chiave e  di vertice , praticamente  libera da condizionamenti cogenti ,  ed un’altra europea e “bloccata” in quasi  ogni comportamento, si è scelta  – o mostrato di scegliere – quest’ultima e la si chiama “successo”.

Mario Draghi può essere annoverato tra quegli italiani che, di fronte alla palude italiana , hanno scelto nei secoli  la via dell’esilio per valorizzarsi: il Principe Eugenio di Savoia o il Montecuccoli  o il Metastasio che scelsero l’oriente austriaco; il Cellini, il Mazzarino o  Pierre Cardin,  la Francia ;  Colombo o l’Alberoni la Spagna.

La candidatura italiana è stata sostenuta dai partner europei più forti probabilmente in vista delle scelte che si cercherà di fare nei prossimi mesi e  che sarà utile per  far trangugiare agli italiani medicine non gradevoli. E’ probabile che il partito euroscettico che  si sta organizzando anche in Italia, pedina decisiva per ogni moto mediterraneo,  possa essere indebolito dalla presenza di un italiano al vertice della BCE a Francoforte, limitando anche  la nostra capacità negoziale in maniera  forse decisiva.

Temo che la candidatura ” riuscita” di Mario Draghi possa avere gli stessi effetti della scelta dei Papi italiani nel mondo cattolico: abbiamo portato lo spirito universale di Roma nel mondo, ma a livello nazionale siamo stati  ridotti a terra di conquista.

Queste considerazioni non inficiano la qualità del candidato, ma della candidatura:  a riprova della maggior libertà di manovra, ricchezza e capacità decisionale,  mentre  la BCE sta litigando da settimane sul prestito alla Grecia,   il Fondo Monetario  lo aveva ormai deliberato .  Mancava  solo la formalizzazione del consiglio due giorni dopo se DSK non avesse intrapreso la sua  guerra di Troia.

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