Piranha attaccano oltre 100 persone in Brasile

Fonte: http://news.discovery.com/animals/piranhas-brazil-beaches-110927.html
Tradotto da: http://www.ditadifulmine.com/2011/09/piranha-attaccano-oltre-100-persone-in.html

Almeno 100 brasiliani sembrano essere stati attaccati da piranha durante lo scorso weekend. Le autorità stanno cercando una soluzione per risolvere il problema della sovrappopolazione di piranha nello stato di Piaui, Brasile, località in cui si sono verificati gli attacchi.

Durante il fine settimana appena passato, l’ospedale di Jose de Freitas vicino a Terezina, la capitale di Piaui, è stato invaso da vittime di attacchi di piranha che riportavano ferite alle caviglie o alle dita dei piedi.
Secondo l’ufficiale locale Ramildo Mafra, “dato che i piranha non hanno predatori, hanno iniziato ad attaccare la gente nei pressi della spiaggia”. Secondo Mafra, quindi, il problema risiede nel fatto che i piranha sarebbero cresciuti fino a raggiungere numeri imponenti, e visto il loro atteggiamento naturalmente aggressivo avrebbero attaccato l’essere umano.
Come dovrebbe essere già ben noto, in realtà il piranha non è il mostro che viene spesso dipinto nei film e nei documentari. E’ certamente un pesce con cui non si scherza: la sua fila di denti affilati come rasoi può recidere di netto ogni tessuto molle e provocare ferite che, con piccole prede e con la forza del branco, possono portare alla morte del loro obiettivo.
C’è tuttavia molta confusione sui piranha. Quello che spesso viene utilizzato come cattivo dei film è il piranha dal ventre rosso (Pygocentrus nattereri), e viene mostrato mentre in branco divora animali da compagnia o d’allevamento, o addirittura esseri umani. Ma il piranha dal ventre rosso è anche un pesce da acquario relativamente comune, e non così pericoloso a meno che non si senta minacciato: la sua dieta, in natura, è principalmente costituita da carcasse di animali, pesci, crostacei, e solo di rado da animali di taglia più grossa.
Ci sono stati, però, casi di attacchi di piranha nei confronti di esseri umani. Uno studio condotto in Suriname ha dimostrato come alcuni piranha potessero attaccare occasionalmente l’uomo, specialmente in corrispondenza dei porti nelle cui acque venivano gettate interiora di pesci, pratica comune tra i pescatori locali.
I piranha sono inoltre una fonte di disturbo per l’attività locale di pesca, perchè tendono a rompere le reti con i loro denti, a ferire i pescatori, e a rubare esche e pescato.
I piranha che hanno attaccato i bagnanti brasiliani potrebbero essere dei Pygocentrus nattereri, diffusi lungo il corso del Rio delle Amazzoni e dei suoi principali affluenti. Raggiungono i 33 centimetri di lunghezza per oltre 3 kg di peso, ed attaccano generalmente durante l’alba o il tramonto, localizzando la preda attraverso l’olfatto o il movimento dell’acqua.
Potrebbe però trattarsi anche di un’altra specie, che non vive molto lontano dal luogo degli attacchi: il Pygocentrus piraya è un piranha molto più grande del precedente, potendo raggiungere i 50 centimetri di lunghezza, ed è noto per la sua aggressività se sottoposto a stress o affamato.
Quale può essere il motivo che ha spinto i piranha ad attaccare 100 persone a Piaui? Secondo Jeremy Wade, presentatore del programma “River Monsters”, il problema non sarebbe legato al cibo o alla sovrappopolazione di piranha, ma al fatto che questi pesci stanno ora attraversando la fase di schiusa delle uova.
Durante la deposizione delle uova, che generalmente si verifica nella stagione delle piogge, i maschi diventano particolarmente aggressivi per evitare che i predatori possano nutrirsi dei futuri figli. Una volta che le uova si saranno schiuse, i piccoli vengono sorvegliati a vista dai genitori fino a quando non raggiungeranno la lunghezza di 5 centimetri, momento in cui saranno parte attiva nei gruppi di caccia.
I piranha difenderebbero quindi il loro covo dalla potenziale aggressione di un predatore, come è stato filmato in un episodio di River Monsters. “L’unico modo per evitare gli attacchi è rimanere fuori dall’acqua durante questi periodi” spiega Wade, “ma sfortunatamente durante questi mesi sia esseri umani che piranha si trovano nelle stesse acque: quello che è un buon posto per i piranha per riprodursi è anche l’acqua in cui la gente fa il bagno”.

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