Report Assemblea plenaria dei Movimenti per l’acqua

Firenze, 19 Settembre 2010

Le questioni discusse nel corso dell’assemblea nazionale dei movimenti per l’acqua del 18 e 19 settembre sono state moltissime: ne daranno conto in dettaglio i report dei 4 gruppi di lavoro.

Certo è che gli interventi, sia nel primo che nel secondo giorno, è stato ribadito il riconoscimento di un percorso collettivo che dura da anni e che è stato in grado di organizzare un lavoro difficile e faticoso, è riuscito ad includere le differenze di esperienze e provenienze sociali e politiche, è arrivato all’appuntamento di Firenze con un allargamento del movimento stesso.

Questo, evidentemente, è stato frutto anche del risultato ottenuto nella scorsa primavera riuscendo a raccogliere una quantità di firme per la presentazione di tre referendum mai raggiunte in Italia, riuscendo, dal basso, ad imporre all’ordine del giorno non solo la difesa di un bene vitale come l’acqua ma, anche, la capacità e la possibilità di fare politica in modo diverso e riappropriandosi del senso di una partecipazione attiva e diretta. Siamo stati in grado di far vedere questa nuova dinamica alle persone che si sono fermate ai banchetti e che ci hanno cercato suscitando attenzione,  partecipazione ed entusiasmo perchè intuivano l’importanza della nostra battaglia e del modo in cui è combattuta.

Ma è evidente a tutti che, oggi, ci aspetta una sfida nuova in cui l’obiettivo è decisamente più impegnativo: portare al voto almeno 25 milioni di italiani e fargli votare 3 si.

Questo profondo cambiamento, ed è stato sottolineato da molti interventi, delinea intorno a noi una fase nuova e differente, che necessità di essere affrontata con rinnovate energie e condividendo nuovi passaggi e responsabilità, nei contenuti e nei metodi.

La due giorni di Firenze ha fornito a tutti noi una visione realistica e consapevole, e tutti hanno ribadito il loro impegno. Sono state messe a lavoro intelligenze, capacità e competenze per proseguire la nostra narrazione collettiva.

Di conseguenza la sintesi è difficile e quello che segue è un tentativo di riportare i punti cardine emersi.

L’assemblea finale ha condiviso, secondo il metodo del consenso, alcune decisioni fondamentali per l’iniziativa dei prossimi mesi: nel quadro della costruzione di alleanze sociali in difesa dei beni comuni è stata condivisa la partecipazione alla manifestazione indetta dalla Fiom-CGIL il prossimo 16 ottobre, portandovi la voce dell’acqua. Allo stesso modo è stata condivisa la partecipazione alla giornata di mobilitazioni del 15 ottobre per la scuola e la conoscenza bene comune indetta dai Cobas e infine alla manifestazione interregionale del 2 ottobre a Messina, contro il dissesto del territorio e contro la grande inutile opera che si chiama “ponte sullo stretto”.

Viene stabilita per il 4 dicembre una giornata nazionale per l’acqua e per il referendum – che si costruirà attraverso iniziative territoriali su scala regionale – e per il 19 marzo una grande manifestazione nazionale. La giornata del 4 servirà per ribadire che non intendiamo farci scippare il nostro diritto al voto e per chiedere la moratoria rispetto a tutti i processi di privatizzazione dell’acqua, secondo le scadenze dettate dalla legge Ronchi. La giornata del 4 si collocherà nel quadro delle iniziative che si svolgeranno in tutto il mondo in contemporanea al vertice sul clima di Cancun (“10, 100, 1000 Cancun”). Come movimenti per l’acqua ci rivolgeremo all’articolato movimento italiano per la giustizia climatica chiedendo a tutti i soggetti di scegliere l’acqua e questo referendum popolare come cuore della propria iniziativa in Italia in quei giorni. Giustizia climatica significa necessità di un altro modello di sviluppo e il referendum per il diritto all’acqua e contro la mercificazione di questo bene comune fondamentale è, in questo momento, nel nostro paese, il simbolo di tutto ciò.

Il movimento ribadisce la priorità della moratoria ai processi di privatizzazione, per evitare che gli automatismi imposti dal governo giungano a svuotare “di fatto” l’appuntamento referendario. Una moratoria che significhi fermare i processi di privatizzazione e non certo ostacolare eventuali percorsi di ripubblicizzazione che possano avvenire nei prossimi mesi, questione su cui l’accordo in assemblea è unanime: viene quindi dato mandato ad un apposito gruppo di lavoro di elaborare nei dettagli un testo tecnico-giuridico e di licenziare al più presto un appello pubblico per la moratoria, integrando, modificando e arricchendo il contributo già messo a disposizione nel corso dell’assemblea.

Viene concordato che all’interno del percorso referendario siano organizzate tanto un’iniziativa nazionale su qualità dell’acqua-ambiente-salute quanto una serie di convegni e dibattiti (a carattere nazionale e regionale) che supportino le nostre ragioni. Saranno messe in piedi nei diversi territori anche iniziative di “autoformazione”, in vista del Referendum, sull’acqua come bene comune, nei suoi diversi aspetti.

Vengono definiti 7 gruppi di lavoro, tenendo presente soprattutto le urgenze legate alla campagna referendaria (nulla vieta che possano essere proposti ulteriori gruppi):

* Comunicazione;
* Gestione pubblica e partecipata;
* Finanziamento del Servizio Idrico Integrato
* Moratoria
* Formalizzazione Comitato Tecnico
* Funzionamento Comitato Promotore e Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
* Iniziative nelle scuole

 Alcuni di questi gruppi hanno il compito di sciogliere definitivamente alcuni nodi che hanno visto maggior discussione, dalle fondamentali questioni legate al finanziamento della campagna e le sue modalità, a quelle della definizione del comitato promotore (fermo restando che si tratterà di un comitato tecnico, senza funzione politica) dato che, rispetto alla presenza della voce dei territori o alla questione della definizione di responsabilità, resta il bisogno di un supplemento discussione. I problemi invece sollevati da alcuni comitati regionali – sia per quanto riguarda il rapporto fra movimento e regione per quanto concerne l’attuazione delle politiche di ripubblicizzazione (Puglia), sia per quanto concerne i rapporti interni al movimento per l’acqua pubblica (Sicilia) – saranno discussi nelle prossime riunioni, certi che tutte e tutti sapremo trovare il modo per superare rapidamente le difficoltà, procedendo uniti verso la vittoria referendaria.

L’assemblea si scioglie incaricando la segreteria operativa del Forum di individuare le date per convocare in tempi rapidi sia una riunione del Coordinamento nazionale del Forum, sia una riunione del Comitato promotore referendario.

 Viva l’acqua, viva la democrazia!