Serial killer di sciamani peruviani

Fonte: http://www.salvaleforeste.it/201111081591/serial-killer-di-sciamani-peruviani.html

Il governo del Perù ha reso noto che quattordici sciamani nel nord-est del paese sono stati uccisi nel corso degli ultimi venti mesi. L’ufficio del procuratore provinciale sostiene che questi omicidi siano stati ordinati da Alfredo Torres, il sindaco di Balsa Puerto, e realizzati dal fratello. Il leader indigeno Roger Rumrrill sostiene queste uccisioni sono parte di una più ampia caccia alle streghe organizzata dai due fratelli,  membri di una sconosciuta setta protestante.

L’ufficio del procuratore provinciale ha fatto sapere che gli assassini sarebbero stati ordinati dal sindaco di Balsa Puerto, Alfredo Torres, e realizzati dal fratello, Augusto, localmente conosciuto come “il cacciatore di streghe”. Solo sette corpi sono stati rinvenuti, tutti di sciamani uccisi con colpi di arma da fuoco, coltellate o colpi di machete.  Altri sette sciamani risultano scomparsi. Secondo il ricercatore Rogger Rumrill, Torres e il fratello appartengono a una setta protestante che considera gli sciamani sono posseduti dal demonio, e che ritiene debbano essere uccisi “.
Torres nega le accuse, sostenendo che gli sciamani, tutti e quattordici, sono stati uccisi dalle famiglie scontente dei loro servizi.

Uno degli sciamani destinati alla morte è però riuscito a sopravvivere. Inüma Bautista, APU shawi della comunità del Paradiso, è stato colto in un’imboscata, ma sopravvissuto ai colpi di machete, che hanno comunque causato la perdita di un braccio e lasciato profonde cicatrici in tutto il corpo. Dopo essersi ripresi dalle ferite, Inüma Bautista ha testimoniato sul coinvolgimento Augusto Torres, fratello del sindaco di Balsa come uno dei killer. Contemporaneamente uno dei presunti killer, Salomone Napo, è apparso in un video, in cui confessava il suo coinvolgimento nella morte di Mariano Apuela.

Gli sciamani, tutti membri della comunità Shaui, stavano progettando di avviare un’associazione volta a condividere le loro conoscenze tradizionali. La Fondazione di Studi Sciamanici ha chiesto alle autorità peruviane di agire per affrontare queste atrocità, e per prevenire nuovi omicidi.
La tensione è ancora alta fra il governo peruviano e le comunità indigene, dopo le violenze del 2008. Il nuovo governo sembra però aver cambiato approccio. Ollanta Humala non è Evo Morales, ma il fatto che il governo si sia attivato per fare luce sul caso rappresenta già una novità positiva.

“La morte di questi sciamani non rappresenta solo una tragica perdita della vita, ma la perdita di un enorme corpo di conoscenze sulle piante della foresta pluviale e gli sciamani ruolo cruciale giocare nella medicina tradizionale e guida spirituale nelle comunità indigene”.

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