COLDIRETTI: 30% DEL CIBO FINISCE TRA RIFIUTI, SPRECATI 37 MLD

Autore: Lino Bottaro

15:47 03 OTT 2010
(AGI) – Roma, 3 ott. – Il 30% del cibo acquistato dagli italiani finisce nella spazzatura ma puo’ pero’ essere “salvato” dai trucchi della cucina antispreco, che utilizza gli alimenti avanzati grazie ai segreti dei piatti della nonna. Ad affermarlo e’ la Coldiretti che in occasione della “Biodomenica” ha apparecchiato in via dei Fori Imperiali la prima “tavola degli avanzi”.
Nelle nostre case – sottolinea la Coldiretti – ad essere gettati nel bidone sono soprattutto frutta, verdura, pane, pasta, latticini e affettati che si classificano tra i prodotti piu’ a rischio: si stima che in Italia, a causa degli sprechi, si perde cibo sufficiente a nutrire 44 milioni di persone (l’intera popolazione della Spagna) per un valore che ammonta a circa 37 miliardi di euro, ben il 3% del pil, secondo una indagine di “Last Minute Market” dell’Universita’ di Bologna. “Recuperare con un po’ di fantasia i cibi rimasti sulle tavole non e’ dunque – ricorda Coldiretti – solo un modo per risparmiare senza rinunciare ad ingredienti naturali e di qualita’, ma anche la dimostrazione di un impegno concreto alla riduzione dello spreco delle risorse agro-alimentari. Un aiuto anche per l’ambiente con una minore produzione di rifiuti, il cui smaltimento rappresenta oggi uno dei principali problemi delle economie sviluppate”.
I PIATTI ANTISPRECO
L’attenzione alla ricerca della qualita’ in tavola a buon mercato e’ confermata da fatto che quasi quattro italiani su 10 (il 37%) dedicano parte del tempo libero al giardinaggio e alla cura dell’orto, come misura antistress, per passione, per garantirsi cibi di qualita’ o anche solo per risparmiare. I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima; e ancora, la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. Se avanza del pane, invece, si puo’ optare per la piu’ classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti sempre presenti in ogni casa come pomodoro olio e sale per arrivare alla piu’ tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole gia’ cotte da unire al pane raffermo. Anche la frutta puo’ essere facilmente recuperata: caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia. Polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia non sono pero’ solo un’ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi: aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
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