La serenità assicurata dai violenti

Scritto da : Antonio Lubrano
Fonte: http://www.iljournal.it/2012/la-serenita-assicurata-dai-violenti/305308

“La protezione dello Stato prima o poi finisce, la camorra invece c’è sempre”. Questa frase, che ho sentito pronunciare in televisione da un imprenditore napoletano e che i quotidiani del giorno dopo hanno riportato con minima evidenza, è uno schiaffo alle istituzioni, il tramonto se non la fine della pubblica sicurezza. Il fatto stesso che i giornali non diano più rilievo a storie del genere è di per se significativo. Assuefazione, sottovalutazione, indifferenza progressiva?
Ne’ si sono registrate reazioni da parte di qualche organo rappresentativo dello Stato. Un silenzio che di per se diventa una vera e propria dichiarazione di impotenza.
Da dove nascono parole tanto amare? L’imprenditore Luigi Imberbe è uno di quelli che si è rifiutato di pagare il pizzo, anzi ha denunciato il racket, ha promosso la nascita di una associazione di aziende “anti”ed ha sopportato dapprima il fuoco appiccato alla porta della sua abitazione, poi una raffica di proiettili contro l’ auto e infine giorni fa, di fronte all’incendio a Portici del suo deposito di generi alimentari, ha alzato le mani. “Basta, hanno vinto loro”.
E’ un uomo maturo e tuttavia ancora dall’aspetto giovanile, gli occhi fermi ma velati di tristezza. Arriva a dire che d’ora in poi, invece di incitarli alla denuncia, dirà ai suoi colleghi di trovare comunque un accordo con quelli del racket , una rata meno pesante per esempio e comunque di pagare. Per conquistare finalmente “una serenità che la camorra riesce a dare e lo Stato invece no”.
Una serenità, capite? Per fare il proprio mestiere, per lavorare. Bisogna ricorrere alla violenza dei criminali per conquistare un briciolo di serenità. Aberrante.
L’episodio di Portici coincide con la nuova denuncia di Roberto Saviano(Repubblica di venerdì 3 febbraio) sul quartiere napoletano di Scampia dove vige una sorta di coprifuoco dei clan. Per non disturbare il mercato della droga e anche – pensate un po’ – per lasciare campo libero alle sparatorie possibili, alle sette di sera tutti rintanati in casa, negozi chiusi, qualsiasi attività sospesa.
Se siamo a questo, non ci sono ulteriori margini per la speranza. E’ la sconfitta dello Stato. E il guaio peggiore è che tutti fingono di ignorare questa progressiva abdicazione.

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