Siria: forze speciali di Gran Bretagna e Qatar in azione?

Fonte: http://greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=14496

La Russia contro il groupe des amis de la Syrie” di Sarkozy.

La Russia si è detta preoccupata per le recenti rivelazioni dei media israeliani, secondo le quali Gran Bretagna e Qatar avrebbero già infiltrato in Siria unità delle forze speciali, il che aprirebbe il tanto temuto scenario libico. Oggi il portavoce del ministero degli esteri russo, Alexandr Lukachevitch, ha detto: «non ho visto tali messaggi e verificheremo l’autenticità di queste informazioni, ma è una notizia molto inquietante».

Il sito internet israeliano Debkafile oggi ha scritto che i combattenti che si scontrano con l’esercito siriano intorno ad Homs, dove il regime nazional-socialista di Bahir el Assad  sta massacrando la popolazione, «Sono  assistiti da istruttori appartenenti a delle forze speciali del Regno Unito e del Qatar». Secondo Debkafile, «I militari stranieri non partecipano direttamente alle ostilità, ma agiscono come consiglieri military, assicurano la comunicazione e forniscono ai combattenti armi e  munizioni».

Inoltre britannici e qatariani assicurerebbero anche il tra sporto dei combattenti anti- regime nella zona del conflitto e la  fornitura di carichi che provengono da diversi Paesi, tra i quali la Turchia che ha da subito sostenuto i partigiani anti-Assad.

A 10 mesi dall’inizio del massacro degli oppositori il regime baathista non riesce a soffocare nel sangue la rivolta popolare che con il tempo assume sempre di più caratteri di vera e propria guerra civile ed anche etnico-religiosi, visto che sunniti e kurdi si scontrano con  la minoranza alauita dalla quale proviene la dinastia dittatoriale degli Assad.

La Russia, dopo aver messo, insieme alla Cina, il veto sulle sanzioni Onu al regime siriano, oggi ha detto di non considerare legittimo il “groupe des amis de la Syrie” e Lukachevitch ha ribadito: «Noi consideriamo con prudenza differenti format che non crediamo legittimi riguardo al diritto internazionale e che sono stati creati per regolare questo o quel conflitto internazionale», peccato che Mosca partecipi molto volentieri a “format” simili quando gli conviene o quando è lei a proporli… Ma il portavoce ha sottolineato: «Abbiamo un’esperienza molto cattiva di questo genere di formats ed un’attitudine prudente di fronte ad ogni sorta di gruppi di contatto e di gruppi di amici». Ma poi la lingua batte dove il dente duole: «Abbiamo soprattutto osservato una tale esperienza sfortunata nel caso della Libia. Mosca è ostile ad ogni format che preveda il rafforzamento di un’ingerenza sterna nei conflitti interni».

L’iniziativa di costituire il “groupe d’amis”, con l’intento dichiarato di appoggiare gli sforzi della Lega Araba, è del presidente francese Nicolas Sarkozy che non si rassegna al veto russo-cinese al consiglio di sicurezza dell’Onu e che ha promesso di «Non lasciar uccidere il popolo siriano» e spiegato che uno degli obiettivi del gruppo è quello di «Mantenere ed accentuare la mobilitazione internazionale» in favore dei ribelli siriani.

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