Lavoro: se Dulbecco fosse rimasto in Italia

Scritto da : Debora Billi
Fonte: http://crisis.blogosfere.it/2012/02/lavoro-se-dulbecco-fosse-rimasto-in-italia.html

Avrete sicuramente letto tutti la divertente storiella “Se Steve Jobs fosse nato in Italia”. Oggi ve ne racconto una che titolerei proprio “Se Dulbecco fosse rimasto in Italia”.

A differenza dell’altra, però, questa è una storia vera.

Il dott.Franco è laureato con Master e dottorato, con assegno di ricerca scaduto, disoccupato. Nella disperazione, cerca ed accetta qualsiasi tipo di lavoro.
I suoi skills e la sua esperienza di laboratorio devono aver molto colpito il sig.Mario, che decide di assurmerlo. Principesco contratto: due mesi di lavoro, centoventi euro a settimana. Lordi.
Il prestigioso incarico prevede la presentazione di prodotti tipici presso grandi strutture alberghiere. In sintesi, Franco venderà pomodori secchi ai turisti.

Dopo appena tre settimane, il sig. Mario comunica al nostro amico che “c’è la crisi” e quindi il lavoro finisce anzitempo. Gli usa almeno l’originalissima cortesia di pagargli il dovuto, pratica rara oggidì.
Franco torna a casa con la coda fra le gambe: forse non è stato abbastanza bravo a presentare i pomodori secchi, chissà. Ma poi scopre la verità.

Il suo posto di lavoro è stato girato ad una signora rumena che non sa neppure l’italiano, ma a cui non si poteva dire di no: è sorella della colf della moglie del sig.Mario. Quando si dice la Casta, i santi in Paradiso e i privilegi.

E così un bravo biologo genetista (il mestiere di Dulbecco) si è visto sfilare da sotto il naso, da parte di una che neanche parla italiano, il posto di venditore di pomodori secchi a centoventi euro a settimana.

Lei era più raccomandata di lui.

“I precari sono la razza peggiore del paese”
“Chi prende una laurea dopo i 28 anni è uno sfigato”
“La tutela dei lavoratori non è un tabù”
“Io non ho mai preso 500 euro al mese; mi sono fatto un mazzo così e chi prende 500 euro al mese è uno sfigato”
“Il lavoro fisso è una noia mortale; bisogna cambiare”

Foto -Flickr

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