L’omicidio di Melania. I risvolti nascosti

Fonte: http://www.articolotre.com/2012/06/lomicidio-di-melania-i-risvolti-nascosti/94394

E’ una brutta storia che nessuno racconta.

– R.C. 19 giugno 2012- C’era un pm della procura di Roma che stava indagando su una setta satanica diffusa negli ambienti militari. L’organizzazione su cui indagava il pm è collegata alla vicenda di Carmela Melania Rea, nonché alla morte di una donna trovata a Roma priva degli organi.

Il magistrato si chiama Paolo Ferraro, è stato sospeso dall’esercizio delle sue funzioni, sottoposto ad una serie di provvedimenti disciplinari e nei suoi confronti è stato tentato un Trattamento sanitario obbligatorio.

Ferraro stava indagando su sette sataniche e aveva denunciato fatti gravissimi che lasciavano trasparire connessioni inquietanti. Dalle indagini era emerso che a capo di una setta satanica poteva esserci un gruppo di ufficiali dell’esercito e gli sviluppi portavano proprio all’omicidio di Melania Rea.

Il magistrato denunciò nel contempo una serie di minacce e intimidazioni. Su segnalazione del vertice dell’ufficio, il CSM ha avviato nei confronti del magistrato ben tre procedimenti di dispensa dal servizio, i primi due dei quali già archiviati. Il terzo procedimento è attualmente in corso.

Le indagini di Paolo Ferraro partivano nel lontano 2008, indagini sulle sacerdotesse del sesso negli ambienti militari. Il magistrato aveva registrato una serie di appuntamenti tra una donna e alcuni membri dell’esercito.

Nelle trascrizioni .Si parla di ipnosi,alterazione della psiche,comandi esoterici che renderebbero le reclute vere e proprie schiave del sesso,sacerdotesse delle iniziazioni.

Il magistrato possiede i file audio,sconcertanti,tenebrosi,che fotografano momenti  di una relazione sessuale,dettagli  che a suo dire sono la testimonianza dello sdoppiamento della personalità dei suoi partecipanti,un festino alterato dall’assunzione di ketamina, un potente anestetico dissociativo, che procura fenomeni cosiddetti near-death experiences, letteralmente ‘esperienze vicino alla morte’.

I rituali?  Sempre gli stessi, accoppiamenti, orge, sacrifici di animali. Poi le reclute, gli adepti,il magistrato parla di “rane pescatrici”, ovvero personalità che hanno la funzione di centrifugare eventuali neofiti ,quello che dicono, cosa pensano, cosa fanno.

Chi ha ascoltato i file audio li ha definiti impressionanti. Una porta aperta sull’inferno, suoni e rumori sconcertanti, ordini e disposizioni impartite dalle sacerdotesse del sesso.

Alla luce di tutto questo, l’efferato omicidio di Carmela Melania Rea assume contorni diversi, inquietanti. Un teatro diverso che potrebbe avere come quinta scenografica  la caserma del 235° Reggimento Piceno, dove operava come istruttore Salvatore Parolisi.

Il cadavere di Melania, martoriato dalle coltellate, il sangue sul terreno, i capelli arruffati. Devastante il quadro che si è presentato al Ros ed al procuratore Monti. Eppure tutti tacciono, hanno ridotto un dramma ad una squallida storia di scappatelle extraconiugali.

Cosa aveva scoperto Paolo Ferraro? Un secondo livello nell’Esercito italiano, esiste un secondo esercito, esiste una organizzazione deviata, dedita alla ritualità satanica, una vera e propria setta che miscela adepti e atti sessuali?

Chi e cosa si nasconde dietro la morte di Carmela Melania Rea?

Un’ultima cosa. Verso la fine dell’aprile scorso il magistrato era alla guida del suo camper, quando avvertì una strana inclinazione, a stento riuscì ad accostare e scese a controllare il motivo dell’anomalia. Un pneumatico anteriore del mezzo era stato danneggiato in modo che si deteriorasse progressivamente.

Se Ferraro avesse viaggiato a velocità più sostenuta l’automezzo si sarebbe certamente ribaltato, con prevedibili e drammatiche conseguenze.

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