Siamo ancora lontani dal liberarci dalla schiavitu’ del petrolio?

Fonte: http://www.improntaecologica.it/

Siamo onesti: a tutti piacerebbe un mondo “pulito” senza inquinamento, ma una cosa è dire, un’altra è fare.
Le energie rinnovabili stanno compiendo passi da gigante, ma la dipendenza dell’intera umanità dal petrolio non sembra cedere.
Sta di fatto che, secondo un nuovo studio presentato negli Stati Uniti da Leonardo Maugeri, docente di Geopolitica dell’Energia alla Harvard Kennedy School, presso il Belfer Center per le Scienze e gli Affari Internazionali, la capacità produttiva mondiale dell’oro nero continua e continuerà a crescere a ritmi vertiginosi anche per i prossimi anni al punto che, entro il 2020, potrebbe toccare quota +20% rispetto ad oggi e questo determinerà un ridimensionamento del prezzo del barile.
Per quanto ci riguarda una brutta, bruttissima previsione basata su un’analisi dei principali giacimenti e progetti di esplorazione a livello mondiale che di fatto contraddice la convinzione di tanti che il picco nella produzione di petrolio sia già stato raggiunto.
In particolare Maugeri ritiene che entro il 2020 la produzione quotidiana passerà dagli attuali 93 milioni di barili a 110 milioni di barili, un record mai registrato dal 1980 a questa parte.
Ma perché mai dovrebbe accadere questo? Per lo studioso si tratta di una questione duplice: da una parte le nuove tecnologie che faciliteranno l’estrazione anche in aree del mondo non ancora sfruttate, dall’altra il calo dei prezzi e la politica delle compagnie petrolifere che li controlleranno per non farli crollare, ma solo scendere in modo contingentato così da rendere e tenere sempre competitivo il petrolio.
Non solo: lo scenario geopolitico legato all’oro nero cambierà notevolmente da un lato con l’avvento di nuovi Paesi produttori come Venezuela e Brasile, dall’altro con altri che miglioreranno la loro capacità produttiva come Stati Uniti e Canada, e questo potrebbe minare la capacità dell’Opec di controllare produzione e prezzi.
Insomma, visto in questo modo siamo ancora tanto, ma davvero tanto lontani dal liberarci dai carburanti fossili.

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