Cavallo pazzo

Scritto da: Roberto Cegalin
Fonte: La patatina fritta

foto del Crazy Horse Memorial
Se i racconti e le sue gesta fossero avvenuti in un epoca assai remota, si potrebbe pensare che il suo nome fosse un ricordo leggendario, mitologico, utilizzato dai popoli oppressi come un mito a cui attingere…

Ma, Cavallo Pazzo, appartiene ad una storia recente, all’epoca in cui i colonizzatori bianchi invadevano il vecchio west e, di lui, ci sono pervenute molte testimonianze dirette di chi ha vissuto quell’epoca, indiani e “visi pallidi”compresi.

Quando nacque sua madre lo chiamò Cha-o-Ha, che vuol dire Tra-gli-Alberi, perché l’aveva partorito in un bosco. Ma lui, una volta adulto, decise di assumere il nome di suo padre, Tashunka Wikto, che i bianchi tradussero in Crazy Horse.

Apparteneva alla tribù degli Oglaga dei Lakota Sioux e combattè valorosamente contro l’esercito degli Stati Uniti D’America che, senza alcun rispetto per i popoli che abitavano quelle terre da tempo immemorabile, calpestava e devastava un mondo rimasto fino a quel momento in equilibrio con la madre terra.

Di lui, in particolar modo ,resta vivo il ricordo della vittoria contro il Generale Custer ed il settimo cavalleggeri nella battaglia del Little Big Horn che, alcuni istruttori della scuola militare americana hanno detto che Cavallo Pazzo è stato il più grande indiano esperto in tattiche di guerra che sia mai esistito.

Ma, oltre che valorosissimo condottiero militare è stato una guida spirituale che ha saputo portare “linfa vitale” ad un popolo che stava perdendo i suoi valori ed i suoi punti di riferimento, uomo che si è speso tutto  per la sua gente e per la sua terra.

Consiglio  vivamente di leggere il libro  “Gli Spiriti non dimenticano” scritto da un giornalista  italiano, Vittorio Zucconi che vive e lavora negli Stati Uniti.

Vittorio Zucconi, , ha saputo conquistare la fiducia della tribù del grande condottiero Sioux  e ha ottenuto il permesso di parlarne dopo aver consultato molti documenti la maggior parte non accessibili ai più… un libro che suscita molte emozioni e profondo rispetto per questa splendida figura di uomo.