“Stiamo morendo di tasse”

Scritto da: Giovanni Spagnuolo
Fonte: http://www.liberamenteonline.info

tasse

Pensate sia facile convincere un imprenditore a smontare tutto e a ricominciare in un territorio estero lontano dall’Italia ? In realtà la scelta è sempre difficile e quando l’imprenditore prende questa decisione lo fa perché sa che per lui è l’unica possibile. E con i capannoni abbandonati al silenzio se ne vanno capitali, talento, lavoro, speranze. Ormai è impressionante il numero di imprese italiane che decidono di trasferirsi all’estero. Lo fanno per salvarsi. Lo fanno per andare via da un’Italia che le opprime in termini di tassazione sulle attività produttive e sui redditi personali. Ma come ci spiegano molti industriali la pressione fiscale non è l’unico problema.

Le imprese fuggono per la scarsa detassabilità degli investimenti in ricerca e sviluppo , per la scarsezza di aree industriali accessibili, per il mercato del lavoro ingessato e ancora per le difficoltà di accesso al credito. Per ogni azienda poi si sa che una componente fondamentale è il costo dell’energia necessaria per produrre. Ed ecco che a fronte di un paese come il nostro che ha rinunciato al nucleare, le imprese italiane preferiscono andare in Svizzera dove nel 2011 l’energia nucleare ha generato il 40,8% dell’energia elettrica prodotta in totale nel Paese e grazie al nucleare il costo della bolletta per le imprese è molto più basso. Basta fare un rapido esame delle “corporate tax” (ovvero delle imposte sulle società ) nei vari paesi europei per rendersi conto come in Italia secondo i dati Eurostat 2012 la tassazione media sugli utili d’impresa è del 31,4 % . In più se a tale tassazione aggiungiamo la tassazione sul lavoro pari a 42,6 % ,ecco che il carico fiscale complessivo ( total tax rate) per le aziende italiane arriva a un peso pari al 68,6% dei profitti commerciali, rispetto a una media europea del 44,2 %. Significativo è che in Germania il “total tax rate ” sia di 48,2 %, venti punti in meno rispetto all’ Italia.

Insomma stiamo morendo di tasse. E’ questa la frase detta tempo fa dal presidente di Confindustria Squinzi che racchiude un po’ tutta la sofferenza dell’ imprese italiane. “Dateci minor carico fiscale, stiamo morendo di fisco. Siamo disponibili a rinunciare a tutti gli incentivi in cambio di una riduzione della pressione fiscale a carico di imprese e famiglie” aggiunge il leader degli imprenditori. Nel periodo tra il giugno 2011 e il giugno 2012 i dati Eurostat ci dicono inoltre che in Italia il deflusso di investimenti esteri è stato di 235 miliardi, pari al 15 % del Pil. Ma dove vanno quindi questi capitali ? E dove portano talenti e lavoro ? Quali sono in Europa le nazioni con il carico fiscale complessivo più basso? Innanzitutto la Svizzera dove c’è : una corporate tax e imposte sui redditi personali variabili da cantone a cantone, un ottimo sistema bancario, incentivi alla creazione di posti di lavoro, burocrazia quasi assente. Poi abbiamo l’Austria dove non esiste l’Irap e c’è la quasi completa deducibilità dei costi; la Slovenia dove la corporate tax scenderà al 15% entro il 2015; ancora l’Olanda ,la Romania. Last but not least abbiamo la Polonia dove la Fiat pensate, in 41 anni con i suoi due stabilimenti, ha prodotto ben dieci milioni di vetture. In Polonia sono enormi i fondi europei investiti, nelle 14 zone economiche speciali sono a disposizione esenzioni fiscali per investimenti oltre 100mila euro. Il quadro che emerge è sconfortante specie alla luce della attuale situazione politico-economica che stiamo attraversando. La fuga di aziende dall’Italia è una emorragia che andrebbe bloccata immediatamente con un abbassamento della pressione fiscale e con un serio progetto di sviluppo economico per l’Italia.

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