L’UNGHERIA SFIDA GLI USURAI EUROPEI

Fonte: http://www.stavrogin2.com/

magyar bank

La scelta del premier magiaro Orban di sostituire il governatore della BC  scatena l’ira della stampa internazionale e dell’Unione europea.
Il suo nome è Gyorgy Matolcsy, Ministro dell’Economia.  Un passo, questo, che dovrebbe portare l’istituto d’emissione del fiorino a una politica più gradita al governo.
Orban ha reso pubblica la sua scelta nella sua intervista settimanale alla radio pubblica MR1 e, a chi gli faceva notare che i mercati considerano Matolcsty un rischio, ha risposto: “Questo vuol dire che è il rischio minore”.

Il Wall Street Journal aveva già ipotizzato da tempo che potesse avvenire questo stravolgimento all’interno dell’Ue.
“La Banca centrale e il Governo dovrebbero cooperare tra loro” aveva risposto ad una delle tante domande l’ex Ministro dell’Economia. Ovviamente, la scelta ha fatto adirare la stampa europea.
Anche da noi gli ascari liberisti di Repubblica definiscono il gesto del premier magiaro come “una gravissima sfida ai princìpi del mondo libero e delle istituzioni economiche e finanziarie”.
Capito? Se non sei schiavo degli usurai europei non fai parte del mondo libero!
Ma, fino a prova contraria, l’Ungheria è uno Stato sovrano e il suo Governo è stato eletto liberamente e democraticamente dal popolo.
Tra l’altro, anche il Giappone sta attuando le stesse politiche del premier magiaro.
Sempre secondo “La Repubblica”, Matolcsy prende il posto di Andras Simor, banchiere apprezzato da personaggi come Mario Draghi e dal Governatore della americana Fed, Bernanke, oltre che da vari capi di Stato, come Angela Merkel ed Obama.
Insomma, un uomo di cui i nostri paesi si dovrebbero vantare,un amico degli amici…
Ma ad Orban questo non interessa.
D’altronde c’è un limite al volere della Germania, degli Usa o della troika.
E il premier magiaro non è neanche molto incline a rispettare le direttive europee, dato che da quando si è insediato sia la stampa internazionale, sia il mondo delle istituzioni occidentali, non hanno fatto altro che dargli addosso.
Insomma, l’inserimento di Matolcsy ha acquisito un sapore di nazionalizzazione che non piace a Bruxelles.

La stretta del governo ungherese sulla banca centrale, in realtà, non è un caso isolato. Casualmente la nomina di Matolcsy viene nello stesso giorno di quella di Haruhiko Kuroda a capo della Banca del Giappone. Anche nel caso di Tokyo, il governo ha deciso di perseguire politiche inflazionistiche per rilanciare l’economia e ha voluto allineare un’istituto centrale considerato troppo timido su questo fronte.
Anche in Europa le pressioni in questo senso sono forti. In Polonia membri di governi, tra i quali il ministro delle Finanze Jan Vincent-Rostowski, hanno criticato duramente la banca centrale.
In Serbia, il governo di Belgrado dopo le elezioni ho voluto una legge che fornisce ai politici strumenti per controllare la banca centrale. Dopo che il governatore, per protesta, si è dimesso, alla testa dell’istituto è stato indicato un politico.

http://www.losai.eu/lungheria-nazionalizza-la-banca-centrale-e-scatena-lira-dell-unione-europea/

http://www.formiche.net/2013/03/01/ungheria-orban-banca-matolcsy/

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