Allarme pesca intensiva nel Mediterraneo che è sempre più vicino al collasso

Fonte: http://www.improntaecologica.it/

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A causa della pesca intensiva e della mancanza di un’adeguata regolamentazione internazionale, il Mar Mediterraneo è vicino al collasso e rischia la distruzione ambientale.
A lanciare l’allarme, a pochi giorni da un importante voto europeo, sono 16 organizzazioni italiane appartenenti alla coalizione internazionale Ocean 2012 e il WWF in una lettera inviata agli europarlamentari italiani in cui si legge che “per la pesca nel Mediterraneo siamo vicini al punto di non ritorno. O si mettono immediatamente in atto misure per il recupero degli stock o assisteremo a breve a una crisi irreversibile delle risorse del nostro mare e dello stesso settore della pesca”.
Stando infatti alle organizzazioni ben il 95% degli stock ittici del Mediterraneo è sovra sfruttato.
La data designata per la decisione sul futuro del mare è quella del 23 ottobre, quando il Parlamento Europeo, nell’ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP), dovrà deliberare se ripristinare gli aiuti alla costruzione di nuovi pescherecci nonostante il gravissimo degrado degli stock ittici o aumentare le risorse per migliorare la gestione della pesca attraverso la raccolta dati, i controlli e il recupero degli stock.
Secondo Ocean 2012 e WWF “la flotta di pesca dell’Unione è stata alimentata grazie anche agli aiuti per la costruzione di pescherecci e, nonostante questi siano stati interrotti nel 2004, esiste ancora una enorme sovra capacità di pesca rispetto alle poche risorse rimaste. Riproporre oggi questo tipo di aiuti è una follia. Ci auguriamo – si legge nella lettera – che il 23 ottobre il Parlamento Europeo esprima il suo pieno sostegno a favore di tutte quelle misure che potenzieranno nei prossimi anni il recupero degli stock ittici, come la raccolta dati e i controlli, senza distrarre risorse per potenziare una flotta che in un mare svuotato non potrà più operare”.
Le due organizzazioni hanno ripreso l’allarme lanciato dal Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico della Pesca Europea che, poche settimane fa, ha rivelato il drammatico stato degli stock ittici del Mediterraneo.
Un dato allarmante tanto che lo stesso Commissario agli Affari Marittimi e alla Pesca, Maria Damanaki ha dichiarato che “i Paesi del Mediterraneo devono agire subito per fermare la pesca eccessiva prima che questa determini un grave collasso delle risorse e la distruzione ambientale”.
Dulcis in fundo, poi, per la pesca italiana la situazione è persino più preoccupante.
Nel Tirreno centrale e meridionale, nell’Adriatico meridionale e nello Ionio, infatti, tutti gli stock esaminati sono già sovra sfruttati all’eccesso.

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