Quando il pittore non è umano…

Scritto da: Monica Taddia
Fonte: http://italiaparallela.blogspot.it

foto-madonnaEra il 1252 quando i Servi di Maria commissionarono al pittore Bartolommeo l’affresco dedicato all’Annunciazione nella cappella di Santa Maria a Cafaggio (ora frazione di Prato). L’uomo fece il possibile per rappresentare al meglio la scena, ma fu preso da profondo sconforto quando si rese conto di non essere in grado a dipingere il volto della Vergine Gloriosa (appellativo dato successivamente alla Madonna del dipinto).

Dopo numerosi tentativi e, probabilmente, anche qualche lacrima, Bartolommeo cadde in un inaspettato e profondo sonno. Al suo risveglio, però, era accaduto il miracolo: il volto di Maria era stato completato. E non parve essere opera di mano umana. Lo stesso Michelangelo affermò: “Quivi non è arte di pennelli, onde sia stato fatto il volto della Vergine, ma cosa divina veramente”.

Solitamente i pittori dell’epoca erano soliti rappresentare l’Annunciazione presentandoci una Madonna impaurita e sgomenta dall’apparizione dell’angelo. Nel caso di questo affresco, invece, la Vergine è calma e infonde in coloro che l’osservano in senso di beatitudine e serenità.

 

Circolava leggenda, fino al secolo scorso, che anche a Michelangelo fosse accaduto qualcosa di molto simile: mentre era intento a dipingere un quadro (non ci è dato sapere quale), si addormentò con il pennello in mano, esausto e piccato per l’essere impossibilitato a raggiungere il grado di perfezione che andava cercando. Si risvegliò dopo qualche ora ritrovandosi davanti agli occhi l’opera completata. Ma da chi?

 

Questi sono solamente due esempi di rappresentazioni in parte eseguite da mano umana e in parte per mano divina.

 

Vi sono poi dipinti definiti con il termine greco achiropiti -non dipinti da mani umane- come, ad esempio, la Madonna della Quercia di Conflenti (CZ), la più antica immagine mariana esposta al pubblico culto: la Vergine, avvolta da un manto azzurro e con un lino ricamato nella mano sinistra, tiene in braccio un Gesù raffigurato nell’atto di benedizione e con un libro (simbolo di parola divina) in mano.

 

Altro esempio è la Madonna di Rossano Calabro (CS), la cui realizzazione si aggirerebbe attorno all’ VIII sec. d.C., nonostante la leggenda narri del ritrovamento di questa icona nel 580 da parte dell’eremita Efrem.

 

 

 

Immagine: Madonna Achiropita di Rossano Calabro (CS)

 

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