Il gioco dell’arrampicatore sociale

Scritto da: Eleonora Degano
Fonte: http://eleonoradegano.wordpress.com

mad-men-opener“The social climbing game”: non è un gioco da tavolo, e nemmeno un reality show per spietati arrampicatori sociali. Si tratta invece di un’analisi statistica, frutto di uno studio realizzato alla SISSA di Trieste, che ha indagato le dinamiche della scalata al successo. Quante volte avete sentito dire “È raccomandato?” oppure “Ce l’ha fatta grazie alle sue conoscenze”? Ne ho parlato con Giancarlo De Luca, dottorando in fisica e co-autore dello studio, che è stato pubblicato sul Journal of Statistical Physics.

 

Come può la statistica dare rappresentazione fedele della società?

Abbiamo fatto una simulazione, utilizzando il metodo chiamato Monte Carlo. Il principio della è lo stesso di Facebook: più contatti ho, più sono popolare. Nel nostro modello i nodi rappresentano gli individui, e i link che li collegano le relazioni sociali. Il nodo centrale è il soggetto più influente della comunità, la persona “che conta” e alla quale bisogna avvicinarsi per la scalata sociale.  Nel caso di una società egualitaria, tutti gli individui avranno lo stesso numero di contatti. Nella realtà è invece probabile che solo un piccolo numero di persone abbia molti amici, mentre la maggior parte ne avrà pochi.

Un arrampicatore sociale, quindi, va a caccia di contatti nuovi.

Nella simulazione separavamo i link tra i nodi, attaccandoli ad altri nodi, e modificando quindi le interazioni sociali con un procedimento che prende il nome di rewiring. Questa modifica poteva essere accettata con una certa probabilità, modulata da un parametro chiamato beta. Questo parametro misurava quanto gli individui fossero propensi a tagliare i ponti col passato in favore di relazioni nuove con individui più influenti. Il parametro era impostato da noi, e variandolo abbiamo osservato le modifiche del sistema. A un valore di beta pari a zero, gli individui non hanno particolare interesse a migliorare il proprio status sociale, mentre all’aumentare del valore corrisponde un maggiore desiderio di spostarsi in una posizione centrale, interagendo con gli individui che contano.

Il livello di gerarchia della società da cosa deriva?

L’importanza di un individuo è data dall’influenza degli amici degli amici. Il fatto che una società abbia impronta egualitaria o gerarchica non dipende dal numero di individui che mirano all’ascesa, né dalle dimensioni della società stessa, bensì dall’importanza che i singoli danno al prestigio sociale. Gli individui che ottengono una posizione di predominanza tendono a mantenerla a lungo; al contrario, chi sta provando la scalata sociale tenderà a muoversi velocemente, sia in senso positivo che negativo.

L’equilibrio sociale è facile da compromettere?

In una società nella quale la gerarchia è ben strutturata, è semplice identificare i nodi centrali: i componenti hanno dunque chiaro quali contatti vanno abbandonati in favore di nuove interazioni. Una società ad alta impostazione gerarchica tenderà a essere sempre più gerarchica, e l’equilibro sarà difficile da modificare. I nodi centrali hanno una gerarchia ben precisa, perciò saranno molte le connessioni da destabilizzare per avvicinarvisi.

E nella realtà?

Abbiamo fatto molte simulazioni statistiche, partendo da differenti condizioni iniziali stabilite casualmente; molteplici realtà di partenza stabilite in modo casuale, e la possibilità per ogni nodo di cambiare la propria posizione. Nel suo essere stilizzato, questo modello quantitativo consente di verificare alcune osservazioni di sociologia, e fornisce indizi sulle dinamiche di scalata sociale nella realtà. Non abbiamo analizzato nessun dato reale, ma il modello riproduce fedelmente aspetti presenti nella società. Sarebbe prezioso avere un feedback dai sociologi, e poter associare al parametro beta delle misure realmente utilizzate negli studi, così da poter passare allo stadio successivo dell’analisi: la fase pratica.

 

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