L’irrefrenabile impulso

Scritto da: Piero Cammerinesi
Fonte: http://www.liberopensare.com/

storyÈ un po’ di tempo che noto un incremento del numero delle persone colte dall’irrefrenabile impulso a rovistare tra i panni sporchi dei grandi uomini.

Sta diventando uno sport olimpionico.  

 

 

Particolarmente vivace è la ricerca degli errori scientifici e delle tracce di razzismo in Rudolf Steiner, per restare a un personaggio di riferimento per molti ricercatori dello spirito.

Ora, come ho avuto già modo di scrivere, la maggior parte degli uomini non riescono a vedere le cose in una prospettiva storica ma solo di cronaca; vedono il qui ed ora.

E oggi vi sono dei totem intoccabili che determinano i pensieri (e i sentimenti) della gente; non è possibile dubitarne, tanto meno parlarne o scriverne male, pena il venire etichettati nei modi più deteriori.

Fascismo e razzismo sono tra questi totem. 

Si tratta di concezioni che solo pochi decenni e – rispettivamente –  secoli fa erano condivise da milioni di persone e oggi sono state (giustamente) cancellate dalla storia, visto che l’umanità è progredita.

Anche la schiavitù era normale migliaia di anni fa e oggi (fortunatamente) è stata debellata. 

O solo trasformata in schiavitù economica, ma questa è un’altra storia.

Oggi il politically correct di matrice anglosassone sta letteralmente ‘spianando’ i pensieri del mondo; la globalizzazione del ‘pensiero unico’ prevede che si debba essere tutti animalisti, antifascisti, abortisti e pro-gay.

I totem del presente costituiscono lo Zeitgeist, lo ‘spirito del tempo’ di quest’epoca, indubitabili e ineludibili.

Ma anche essi cambieranno, saranno superati, come è avvenuto nel passato per altri totem.

È l’evoluzione, baby.

Ora io mi chiedo, riguardo a Rudolf Steiner: che senso ha cercare l’1% di errore o di pensieri non politically correct in migliaia di conferenze, centinaia di articoli, decine di libri, quando è evidente che questo essere era un gigante spirituale senza pari?

Un uomo che ha potuto parlare – e scrivere – a ragion veduta di arte, scienza, filosofia, medicina, educazione, agricoltura, spiritualità, socialità, fornendo gli stimoli e la direzione per ricerche che ancora oggi, a un secolo dalla sua scomparsa, fioriscono in tutto il mondo? 

Senza parlare della sua missione spirituale, s’intende.

Delle due l’una: o si ha fiducia nella persona e soprattutto nel metodo, che è quello di conseguire personalmente le capacità di giudicare, di sperimentare le verità che ci ha lasciato, oppure si lascia perdere e si passa ad altro.

Tertium non datur, altrimenti si è solo masochisti.

Rudolf Steiner ha rivelato – con decenni di anticipo – talmente tante verità scientifiche, poi confermate dalla scienza moderna, dall’identità di nervi sensori e nervi motori, al cuore che non è una pompa ma viene messo in movimento dal sangue, dal futuro dell’energia nucleare alle conseguenze dell’alimentazione animale per gli animali erbivori (mucca pazza), che potrei continuare per ore. 

E noi che facciamo? Ci impegniamo, con pervicacia degna di miglior causa, a cercare gli errori contenuti nella sua monumentale opera? Le cose che non si sono verificate? Le esternazioni che non vanno d’accordo con i totem di oggi, cent’anni dopo la sua morte?

Cosa vogliamo? La perfezione?

Il maestro DEVE essere perfetto?

Perché? Per farci dimenticare le NOSTRE imperfezioni?

“…ti prego, mio Dio, fa che almeno LUI sia perfetto…”

Per applicare anche ai maestri quello che facciamo con i nostri simili, che prima mettiamo sull’altare della nostra ammirazione per poi gettarli senza esitazioni nella polvere alla prima delusione?

Se proprio sentiamo l’irrefrenabile impulso a usare la macchina del fango, cerchiamo prima di tutto di capire perché

Già avremo fatto un bel passo avanti.

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