Obama, promesse da marinaio

Scritto da: Luca Galassi
Fonte: http://it.peacereporter.net   

Il presidente Usa allunga la detenzione dei prigionieri di Guantanamo, ritrattando la sua stessa decisione di chiudere il carcere ‘entro il 2010’

La prigione di Guantanamo ha indebolito la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e va quindi chiusa”. Con queste parole, il 21 maggio 2009, il presidente Usa Barack Obama annunciava che entro un anno il carcere sull’isola cubana avrebbe chiuso i battenti. Oggi, il presidente Usa fa un clamoroso dietrofront. Obama ha infatti firmato un ordine esecutivo che istituisce un sistema di detenzione a tempo indeterminato per i prigionieri, ritenuti una minaccia costante alla sicurezza nazionale statunitense.

Nel suo discorso Obama ha anche annunciato la creazione di nuovi tribunali militari dove processare i detenuti. Decisioni che arrivano a oltre due anni da quell’ordine esecutivo, siglato da Obama immediatamente dopo il suo insediamento, con cui il capo della Casa Bianca si impegnava a smantellare Guantanamo Bay: “Il presidente è ancora intenzionato a chiudere quella prigione”, hanno spiegato ieri i funzionari dell’amministrazione, senza che però Obama nel suo intervento di ieri facesse alcun riferimento alla parola data quasi due anni fa. Su questo drastico cambio di linea della Casa Bianca – che negli ultimi due anni si è scontrata con un’opposizione bipartisan alla chiusura di Guantanamo da parte del Congresso – l’opinionista del Washington Post, Dana Milbank ha così commentato:”Il presidente Obama ha iniziato il suo mandato con la promessa di chiudere in dodici mesi il carcere militare di Guantanamo Bay, di lì a poco il capo della Casa Bianca ha capito che il suo progetto era impossibile da realizzare e adesso ha sostanzialmente formalizzato la politica detentiva del suo predecessore, George Bush”. Ma la contraddizione di Obama, aggiunge Milbank, non è solo quella di aver di fatto legittimato una politica che aveva annunciato di non voler seguire, ma quella di continuare a sostenere di essere coerente: “Questo ordine esecutivo fa esattamente quello che Obama aveva detto di non dover fare, nello stile caro al suo predecessore”, aggiunge sarcastico l’opinionista.

Le critiche a Obama non sono mancate neanche dall’organizzazione per la tutela dei diritti civili più importante d’America, la Aclu (American Civil Liberties Union), il cui direttore esecutivo Anthony D. Romero, interpellato da PeaceReporter, ha dichiarato che esiste un sistema penale federale per giudicare i terroristi, e non deve essere un tribunale militare a farlo. “Il modo migliore per risolvere la questione è di utilizzare lo strumento più affidabile ed efficace che abbiamo, ovvero il nostro sistema giuridico. Invece, purtroppo, l’amministrazione Obama ha fatto l’opposto, scegliendo di istituzionalizzare la detenzione a tempo indefinito, creando un precedente pericoloso, e di ridare vita alle commissioni militari“. Per Romero “è virtualmente impossibile immaginare come si possa arrivare a chiudere il carcere una volta emesso questo ordine esecutivo. In quasi due anni, l’amministrazione Obama ha fatto un voltafaccia completo“.

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