Cinecittà rischia di morire

Fonte: http://www.iljournal.it/2011/cinicetta-rischia-di-morire/218845

Luciano Sovena, amministratore delegato di Cinecittà Luce, lancia l’allarme. I tagli ai finanziamenti – nel 2011 riceveerà dallo stato solo 7 milioni e mezzo di euro – mettono in pericolo anche uan delle eccellenze, lo storico archivio dell’Istituto Luce. Un archivio che è patrimonio di tutti. Sembra un paradosso ma mentre festeggiamo il 150° dell’Unità d’Italia il Governo lascia morire d’inedia una istituzione, un pezzo della nostra storia e sicuramente il pezzo più pregiato della storia del cinema. italiano e non. Dopo l’allarme, come sempre, la politica si getta apesce sulla ghiotta occasione. Non per fare, per risolvere, per offrire soluzioni ma per rinfacciarsi a vicenda colpe, ritardi ed omissioni.
A scendere in campo, con forza, mobilitandosi a favore di Cinecittà Luce, sono registi e produttori come Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Saverio Costanzo, Angelo Barbagallo, Mimmo Calopresti. «L’istituto luce – dice Gianni Amelio – è la memoria storica del nostro cinema, chi perde la memoria del proprio passato perde anche il proprio futuro». Per Saverio Costanzo invece «Gli esordi, senza l’aiuto di un ente pubblico, è impossibile farli, ed io non avrei realizzato il mio primo film se non avessi avuto il sostegno da parte di Cinecittà Luce. Questo senza dimenticare l’importanza dell’Archivio, che è noto a tutti». Per il produttore Angelo Barbagallo: «È l’ennesima drammatica notizia di questo periodo che segna un disinteresse totale da parte del governo nei confronti del nostro settore. Cinecittà è un patrimonio non del cinema italiano ma dell’Italia. Svolge delle attività fondamentali e indispensabili oltre che nella conservazione del patrimonio cinematografico, nella distribuzione di opere prime e seconde e nella promozione del cinema italiano all’estero attività indispensabile per la sopravvivenza e il rinnovamento del nostro cinema e che in questo momento solo il Luce è in grado di svolgere». Rilancia Marco Bellocchio: «Nel caso di Cinecittà Luce c’è poi, tra l’altro, un archivio straordinario che deve restare allo Stato, un vero tesoro incedibile. Anzi – aggiunge il regista de I pugni in tasca -, l’archivio semmai andrebbe potenziato. È un vero patrimonio italiano che è minacciato proprio ora che si parla tanto di storia II regista Mimmo Calopresti sottolinea: «Le immagine dell’istituto luce sono patrimonio dell’umanità, la memoria dell’umanità deve essere salvaguardata. È retorico celebrare l’Unità d’Italia in nome della nostra memoria storica e poi tagliare i fondi che permettono di far vivere quella memoria. La cultura deve continuare a esistere perchè non muoia la vita sul pianeta terra».

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